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Autore: El3da    14/01/2019    2 recensioni
Abbiamo visto Arizona ricevere un sms da Callie che le esprimeva tutta la sua voglia di vederla. Cosa è successo quando Arizona è partita? Come sarà la loro vita a New York? Torneranno davvero insieme? Questa fanfiction vuole essere una risposta personale a quello che sarebbe accaduto se avessimo potuto rivederle nuovamente insieme. Buona lettura.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Arizona Robbins, Callie Torres
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Arizona stava osservando sua figlia dormire, era poggiata allo stipite della porta da diversi minuti, guardarla la rilassava molto, era davvero felice di poter essere di nuovo li con lei e poterla vedere tutti i giorni.
Aveva trovato non poche difficoltà ad ambientarsi a lavoro e alla vita della grande Mela, ma ogni volta che le sembrava di aver fatto la scelta sbagliata le bastava guardare il sorriso di Sofia per sapere che non avrebbe potuto decidere di meglio.

Rivedere Callie era stata una forte emozione con la quale stava ancora facendo i conti, riuscire a capirsi e a capire quelle sensazioni che provava ogni volta che la vedeva era difficile, complicato e in quel momento non aveva la lucidità e la forza di fermarsi e affrontarle.
Per questo motivo aveva deciso di fare di tutto per evitare di doversi fermare più del dovuto con lei, le volte che si erano viste lo avevano fatto per stare insieme con Sofia e in quei momenti si dedicava completamente alla piccola così non doveva affrontare certi discorsi né tanto meno i suoi occhi.

Il mattino seguente però, era sicura che Sofia avrebbe insistito per fare colazione insieme e non glielo avrebbe mai potuto negare, solitamente sua figlia consumava rapidamente il suo croissant con il latte e poi si metteva davanti alla tv a guardare i suoi cartoni animati preferiti, in quel lasso di tempo in cui sarebbero rimaste da sole al tavolo, avrebbero potuto parlare di tutto e probabilmente sarebbe accaduto, ma la bionda aveva già in mente di mettere di intavolare qualche discorso di lavoro in modo da non dover intavolare discorsi importanti di cui nessuna delle due era ancora pronta ad affrontare.
Spense la luce in camera di Sofia, si preparò un caffè e si avvicinò alla vetrata che dava sulla città, New York di sera era bellissima, quel momento era così perfetto eppure non c’era nessuno a condividerlo con lei.

Fece un sospiro, prese il telefono dalla tasca e iniziò a scorrere alcuni messaggi che aveva ricevuto da quando si era messa sull’aereo che la portava via da Seattle e dalla sua vecchia vita.
Mentre leggeva i messaggi dei suoi ex colleghi e amici fu invasa da una forte malinconia, doveva ammettere che le mancava tutto di Seattle, stava iniziando di nuovo a mettere ordine nella sua vita e a costruire qualcosa, ma come spesso accade, le cose cambiano improvvisamente e davanti alla richiesta silenziosa di Sofia di volere la sua mamma vicino, non aveva potuto fare a meno di stravolgere tutto ed ora era lì, davanti alle luci di una città che non le appartenevano, a chiedersi se avesse fatto bene a lasciarsi alle spalle l’unica persona che, dopo Callie, le aveva fatto finalmente provare qualcosa di importante.

Ricordava ancora l’ultimo litigio, chiudendo gli occhi le sembrava di sentire quelle sensazioni addosso ancora vive, come se fosse quella discussione fosse successa solo pochi secondi prima.

Arizona: So che non sei d’accordo con me. Lo so, lo so che pensi che io la stia viziando ma sono sua madre. E devo fare ciò che penso sia meglio per lei, se posso e in questo caso posso farlo!
“Ok, allora perché ti stai difendendo se nemmeno ti importa sapere cosa ne penso io?”
Ci fu qualche secondo di silenzio, poi si guardarono negli occhi, quelli della mora era visibilmente pieni di lacrime mentre cercava le ultime forze per dire qualcosa.
“Vorrei soltanto che ciò che è meglio per lei non fosse ciò che è peggio per me”.

Quelle parole colpirono Arizona al cuore talmente tanto che le gambe si mossero da sole verso di lei e quel bacio, così travolgente, cercò di memorizzarlo in ogni sensazione, perché sapeva che sarebbe stato un bacio di addio. La vide uscire di casa con gli occhi lucidi, gli stessi che aveva lei perché non riusciva a dire o a fare niente per fermarla.

Sorseggiò un altro po' di caffè, mosse il collo verso destra e poi lentamente verso sinistra, quei ricordi l’avevano resa molto tesa. Forse avrebbe dovuto chiederle di venire con lei, forse aveva fatto bene a non farlo. Probabilmente la loro relazione era troppo fresca per reggere a un passo così importante. Callie lo aveva fatto, aveva fatto quel passo e ora la sua storia con Penny era finita.

Si. Aveva fatto bene a chiudere tutto e lasciare tutto alle spalle, non avrebbe rovinato la vita a un’altra persona, non lo avrebbe fatto quando non ancora non era nemmeno sicuro di voler vivere la vita con quella persona.
Doveva ammettere però, che quella sera, mentre guardava New York dall’alto, avrebbe tanto voluto condividerlo con lei, le mancava, proprio come le era mancata dal primo momento in cui si era chiusa la porta di casa alle spalle e si erano dette addio.

Iniziava a chiedersi se l’entusiasmo del rivedere Callie, il fatto che la stava facendo ritornare il sorriso, non fosse solo un altro modo per darsi un motivo in più per aver fatto quella scelta. Callie la faceva sorridere, ma le metteva anche molto timore, lo stesso che le impediva di affrontare a cuore aperto quello che provavano l’una per l’altra, qualunque cosa fosse.

Scosse la testa, non aveva voglia di andare più a fondo nei suoi pensieri, posò la tazza sul lavello, stava per spegnere tutte le luci quando sentì bussare alla porta, guardò l’orologio, erano le 22, chi poteva essere a quell’ora?
 
 
   
 
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