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Autore: heliodor    24/01/2019    1 recensioni
Joyce è nata senza poteri in un mondo dove la stregoneria regna sovrana. Figlia di potenti stregoni, è cresciuta al riparo dai pericoli del mondo esterno, sognando l'avventura della sua vita tra principi valorosi e duelli magici.
Quando scoppia la guerra contro l'arcistregone Malag, Joyce prende una decisione: imparerà la magia proibita per seguire il suo destino, anche se questo potrebbe costarle la vita...
Tra guerre, tradimenti, amori cortesi e duelli magici Joyce forgerà il suo destino e quello di un intero mondo.
Fate un bel respiro, rilassatevi e gettatevi a capofitto nell'avventura più fitta. Joyce vi terrà compagnia a lungo su queste pagine.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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Di chi puoi fidarti?

 
"È stata una pessima idea" disse Mire. "E mi sorprende che sia venuta in mente proprio a te, Vyncent di Londolin. Ti consideravo la persona più assennata nel vostro piccolo gruppo, e invece..."
Vyncent era in piedi di fronte alla reggente del trono di Malinor. Bardhian e Ronnet si erano piazzati negli angoli opposti dell'ufficio e si guardavano con ostilità.
Bryce invece si era defilata, le braccia incrociate sul petto. Non riusciva ancora a decidere se essere arrabbiata con Vyncent o sollevata dal fatto che lui stesse ancora bene.
Tornando al palazzo lo aveva affrontato quando gli altri non potevano udirli.
"Che idea è questa?" gli aveva detto con tono perentorio.
Vyncent le aveva rivolto un'occhiata interrogatoria.
"Parlo di lei" aveva detto Bryce indicando la strega di nome Sibyl. "È un'estranea e sei quasi morto per causa sua."
"In verità credo di dovere a lei se sono ancora vivo" aveva risposto Vyncent.
"Non cercare di cambiare discorso, lo sai di cosa parlo. Non ho voluto contraddirti davanti agli altri e a Bardhian, ma portarla a palazzo mi sembra una pessima idea. Non sappiamo nemmeno da dove venga."
"Dice di venire dal continente vecchio" aveva risposto Vyncent.
"Lo ha detto a te?"
"Lo ha detto una volta a Oren, credo. E lui l'ha riferito a me."
Bryce si era trattenuta a stento dall'afferrarlo per il collo. Certe volte era insopportabile con quell'atteggiamento. "So che cosa stai cercando di fare."
Lui l'aveva guardata divertito. "Cosa?"
"Ora che Bardhian è cresciuto ed è diventato uno stregone fatto e finito, hai bisogno di qualcun altro da guidare. Tu non sai stare fermo un attimo."
"Non è vero."
Bryce l'aveva fissato in viso.
"D'accordo" aveva detto Vyncent dopo qualche istante. "Forse hai ragione tu. Ormai Bardhian ha imparato tutto quello che potevo insegnargli e forse qualcosa di più. Mi ha superato e di gran lunga."
"Non è vero. Tu puoi ancora insegnargli molto. Bardhian ha bisogno di te. Ti vede come un fratello maggiore. Un buon fratello maggiore."
"Visti quelli che ha, non era affatto difficile."
Bryce aveva sorriso. "Continuo a pensare che non sia una buona idea portarla a palazzo."
"Non cerco la tua approvazione" aveva risposto Vyncent cogliendola di sorpresa. "Ma spero tu non voglia ostacolarmi."
"Almeno dimmi che cosa hai visto in lei."
Lui si era stretto nelle spalle. "C'è qualcosa che non so spiegare. È abile ma penso che possa fare di più. Dice di non aver mai avuto un vero addestramento."
"Una strega selvaggia" aveva esclamato Bryce indignata. "Proprio quello che ci voleva."
Vyncent aveva annuito. "Forse sì."
"Ovviamente ti occuperai tu di questa Sabine" proseguì Mire.
"Sibyl" disse Vyncent. "È quello il suo nome."
Mire fece un gesto vago con la mano. "Quello che è. Ora dimmi che cosa è successo lì sotto."
"Tre membri del circolo di Malinor mi hanno attaccato dopo avermi attirato in trappola" spiegò Vyncent. "Ma credo che questo tu lo sappia già."
Mire scosse la testa. "Hava, Balek e Brun. La prima ha la fama di essere violenta e attaccabrighe. E indisciplinata. Balek invece è un pessimo soggetto che da quando è arrivato non ha fatto altro che mettersi nei guai. Lo hanno persino sorpreso a rubare nella dispensa."
"E Brun?" chiese Vyncent.
Mire scrollò le spalle. "Mi hanno detto che ha una fama sinistra. Dicono che abbia una specie di potere, che riesca a capire se una persona mente o dice la verità."
Questo è interessante, pensò Bryce.
"Ed è vero?" chiese.
"Perché ti interessa saperlo?"
"Potrebbe esserci utile."
"Dimenticati Brun" disse Mire. "Lui è destinato a Krikor, se sopravvive alle ferite."
"Se volete mandarlo a Krikor" disse Ronnet. "Perché vi date tanto da fare per curarlo? Lasciate che le ferite si infettino."
Mire lo guardò disgustata. "Non sarebbe una morte abbastanza disonorevole per lui. Per quello che ha fatto merita l'esilio nel peggior luogo del mondo. Dopo che l'avrò interrogato, è ovvio."
Bryce era d'accordo con la reggente. "Quando avrà recuperato le forze, voglio porgli anche io qualche domanda."
"Lo faremo insieme" disse Mire.
Bryce però non era del tutto soddisfatta. "State cercando Hava?"
"Con ogni mezzo possibile" rispose Mire.
"Intendi con quelli del circolo?"
La reggente la guardò con diffidenza. "Stai per caso cercando di insinuare qualcosa?"
"Quei tre potrebbero non essere i soli a volere la testa di Vyncent. O le nostre" disse Bryce. Quel pensiero la ossessionava e non riusciva a toglierselo dalla testa. Era stata così vicina a perderlo e per nessun motivo voleva correre altri rischi inutili. "Puoi garantirmi che non abbiamo qualche complice?"
"Lo scopriremo quando la troveremo" rispose Mire.
Un valletto entrò nell'ufficio e si scusò dopo aver fatto un inchino. Senza aggiungere altro diede un foglietto a Ronnet che vi gettò un'occhiata veloce.
"Mi reclamano altrove" disse il principe di Malinor. "Col vostro permesso" disse, ma non attese che qualcuno glielo concedesse  e uscì dall'ufficio.
Bryce notò che Bardhian sembrò sollevato nel vedere il fratello andarsene.
"Quando la prenderete" disse a Mire. "Voglio interrogarla anche io."
La riunione si sciolse e Bryce fu contenta di poter tornare a occuparsi di ciò che le stava davvero a cuore in quel momento.
"Devi ancora passare da un guaritore" disse a Vyncent mentre si dirigevano verso l'ala del palazzo che era stata destinata a loro.
"Lo farò" rispose lui distratto.
"L'hai promesso" fece lei.
"Ci andrò domani mattina, ma ti assicuro che sto bene. Non ho nemmeno un graffio."
Bryce avrebbe voluto controllare di persona che non ne avesse, ma tenne per se quel pensiero. Anche dopo gli eventi di Orfar, non sapeva come comportarsi in sua presenza.
Tutti avevano viso ciò che era accaduto dopo il duello con Aschan eppure nessuno osava dire una parola. Persino Elvana si era trincerata dietro un ostinato silenzio.
Si era aspettata una sua reazione dopo il bacio tra lei e Vyncent, ma la sua amica non ne aveva mai parlato, né per biasimarla né per incoraggiarla a continuare.
Si rese conto che stavano andando verso una zona che non aveva mai esplorato prima. Il palazzo era così grande e lei di solito era molto impegnata e non poteva andarsene in giro.
"Dove siamo qui?" chiese a Bardhian.
"È dove Mire ha fatto sistemare l'amica di Vyncent" rispose il principe.
Bryce rivolse a Vyncent un'occhiataccia.
Elvana sopraggiunse da un corridoio laterale. Insieme a lei c'erano anche Bato e Djana. "Tutti qui per vedere la nuova ragazzina?" chiese la strega divertita.
"Bardhian mi ha detto che è una strega selvaggia" disse Bato. "Mio padre diceva che le streghe e gli stregoni selvaggi sono pericolosi come i maghi. Non hanno addestramento né coscienza di quello che fanno e di come usano i loro poteri."
"È per questo che desidero insegnarle" disse Vyncent. "E spero che voi mi aiutiate. Soprattutto voi tre" disse rivolgendosi ai nuovi arrivati.
Elvana guardò Bryce.
"Fai quello che vuoi" disse lei. Elvana era sua amica ma non la sua servitrice. Non voleva che si sentisse obbligata a rifiutare solo perché lei non approvava fino in fondo quella cosa.
"Una strega selvaggia" disse Elvana sollevata. "Sarà una bella sfida. È già grande e non sarà facile addestrarla. È più semplice con un bambino che con un adulto."
"Ma noi ci riusciremo" disse Vyncent.
Dove la trovi tutta quella sicurezza? Si chiese Bryce.
Lei era sempre preoccupata quando doveva affrontare una nuova sfida.
"Basta che non vi distragga dal nostro vero obiettivo. Vincere la guerra" disse.
"A quello ci penserà mio padre" disse Bardhian. "Ormai il suo inseguimento all'orda di Malag dovrebbe essere alla fine. Tra poco l'amata di Malinor li spazzerà via e poi..."
"C'è ancora l'armata a nord" disse Bato.
"Con il nostro aiuto l'alleanza riuscirà ad averne ragione" disse Bardhian fiducioso.
Ha imparato da Vyncent a essere così o lo è sempre stato? Si chiese Bryce.
Arrivarono a un incrocio.
"Da quella parte" disse Bardhian.
Bryce si fermò.
Vyncent se ne accorse e la guardò. "Tu non vieni con noi?"
"Ho altri impegni" disse. Ma non era del tutto vero. Niente che non potesse rimandare a un altro giorno, ma in quel momento voleva restare da sola.
Vyncent annuì e proseguì con Bardhian e gli altri.
Bryce tornò sui suoi passi e si diresse alle sue stanze. Era un alloggio grande e accogliente, con un'ampia finestra che dava sull'esterno e un balcone abbastanza largo da poterci mettere un tavolo con delle sedie.
Sarebbe bello cenare qui fuori, si disse. Magari quando farà meno freddo. Le estati del continente vecchio erano più miti di quelle di Valonde, ma l'inverno le sembrava più rigido.
Sospirò e tornò dentro dopo aver richiuso il balcone. La notte stava calando su Malinor e lei si sentiva stanca.
Non erano le riunioni a toglierle le forze, ma il pensiero che lì fuori, a poche centinaia di miglia, si stesse combattendo una guerra contro un nemico mortale, mentre lei se ne stava lì senza far niente.
Che cosa è saltato in mente a Vyncent con quella strega selvaggia? Si disse. Domani gli parlerò con calma e lo convincerò a desistere. Chiederò a Mire di dare una guida del circolo di Malinor a Sibyl. È più giusto che siano loro a occuparsene. Vyncent serve a me, non a una strega di livello inferiore.
Dentro di se sapeva che quei pensieri erano sbagliati, ma non poteva fare a meno di pensarla in quel modo. Vyncent era troppo forte e importante perché sprecasse in quel modo il suo tempo.
Soprattutto è importante per me, si disse. È da egoisti pensarla in questo modo ma che cosa posso farci? Se almeno potessi parlarne con qualcuno...
Un valletto bussò alla porta. Bryce gli aprì e lui fece un profondo inchino.
"Sua eccellenza Mire vuole vedervi, principessa" disse con tono deferente.
Bryce raggiunse Mire nel suo ufficio.
"Hanno trovato Hava" disse la reggente.
Bryce sentì rifiorire la speranza. "Bene, voglio interrogarla subito."
"Impossibile, a meno che tu non sia una negromante."
 
Il corpo della donna era riverso tra le foglie ormai marcite che erano cadute nel lungo autunno di Malinor.
Aveva il viso sereno. La morte doveva essere stata veloce e improvvisa. Giaceva a faccia in su e da quel punto si potevano vedere tre ampi squarci sul petto. Il sangue era colato dalla ferite imbrattando l'erba circostante.
Mire e Bryce fissavano il corpo, da sole. Tutto intorno c'erano soldati e membri del circolo che facevano la guardia.
Il parco sorgeva nel quartiere dei mercati, a ridosso del porto. Era un luogo isolato e difficile da raggiungere, dovendo passare per un intrico di vicoli e stradine strette.
"Non stava scappando quando è stata colpita" disse Bryce. "Si fidava del suo assassino e lui l'ha uccisa senza esitare. Tre colpi precisi al petto."
"Lui?"
Bryce scosse le spalle. "Cerco solo di dargli una forma in attesa di dargli anche un volto e un nome. Ora sappiamo che Hava, Brun e Balek non erano i soli a volere Vyncent morto."
"Forse è una vendetta da parte di qualcuno all'interno del circolo."
"Se così fosse" disse Bryce. "Avrebbe cercato di catturarla. Krikor era una fine più giusta per una come Hava."
Mire annuì. "Dobbiamo scoprire chi è stato e se ci sono altri complici" disse con tono deciso.
Bryce annuì.
"Raddoppierò la vostra scorta" proseguì la reggente.
"Non so se possiamo fidarci" disse Bryce.
Mire fece una smorfia. "Sceglierò solo persone fidate."
E di chi puoi fidarti davvero? Si chiese Bryce.

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