UN ANGELO PER LEGOLAS 2
Nella
torre di Isengard, rinchiusa e affacciata alla finestra, la dolce figura veniva
avvolta da una luce bianca e splendente. Il suo sguardo era perso verso le
terre di Rohan, dove l’elfo che le era comparso in sogno attendeva la guarigione.
Ella sapeva ogni cosa e conosceva il motivo della sua permanenza sulla Terra di
Mezzo. Avrebbe dovuto giocare serena, assieme agli altri angeli, circondata
dalle nuvole, e invece era lì, rinchiusa nella torre di Isengard, ad attendere
il suo salvatore. I passi di Saruman risuonarono nella sua stanza e, quando la
porta si aprì, la luce della giovane divenne più forte e splendente che mai.
Saruman si sedette accanto a lei ordinandole di smetterla di sprigionare tutta
quella luce e così fu.
Saruman:-
Chiara, bambina, non temere, sarai libera molto presto!-
Chiara:-
lo so, maestro, ma non riesco più ad attendere, il desiderio di volare ancora
tra gli angeli è oramai fortissimo in me!-
S:-
lo so bambina, ma prima di questo devi pensare a difendere il tuo immenso
potere, e sono sicuro che, in questo, potrebbe aiutarti un elfo! Cosa ne pensi
di Salas? Sarebbe un magnifico compagno per un angelo come te!-
C:-
desolata maestro, ma io ho già scelto il mio compagno!-
S:-…chi
è?-
C:-
non so ancora il suo nome, ma la sua voce è dolcissima e serena, il suo sguardo
nasconde un velo di tristezza ma ha la facoltà di rassicurare la gente che gli
stà accanto. E poi, è gentile, è dolce e non credo sia capace di ferire le
persone; sarebbe pronto a rischiare la vita pur di proteggere l’entità a lui
care. Non è molto diverso da me: nel suo cuore nobile e generoso nasconde un
sogno che dubita di poter realizzare, ma non si arrende. Ora è ferito e aspetta
che la sua vita immortale gli risevi qualcosa di misterioso, qualcosa che non
riesce a trovare da nessuna parte, qualcosa…….-
S:-
così non prenderesti neppure in considerazione il fatto che sia Salas ad avere
l’onore di averti accanto?-
C:-
temo di no! Ormai ho preso la mia decisione e sono convinta di aver fatto la
scelta giusta!- al suono di quelle parole Saruman si rinchiuse nella sua stanza
assieme a Salas, ripetendogli che doveva fare tutto il possibile per ottenere i
poteri specilai di cui era dotata Chiara.
Ma
intanto lei era già lontana e cavalcava senza tregua verso il suo amato elfo.
Entrò in quella piccola casa decadente, avvolta dalla luce, poi scostò la tenda
e si sedette su quel letto duro dove giaceva Legolas. Lui aprì gli occhi e la
guardò incantato.
Gli
si paravano davanti due occhi azzurri, immensi come il cielo e profondi come
l’oceano. Si sentiva a casa, nei suoi adorati boschi e desiderò conoscere
quella creatura angelica dai capelli color dell’oro e i magici occhi.
Eppure
lei non gli lasciò il tempo per chiedere nulla, gli carezzò il volto e poi,
sussurrando piano qualcosa in una lingua che pareva elfico antico, svanì
circondata dalla luce.
L’elfo
chiuse gli occhi non avvertendo più alcun dolore e si ritrovò a vagare
nell’immensità di una terra sconosciuta. Era tutto bianco attorno a lui, gli
alberi, la terra, l’acqua e persino il cielo. Era un bianco di mille forme e
colori, e gli animali giocavano attorno a lui. Seduta, accanto ad una sorgente,
appoggiata col gomito sulle rocce, quella dolce creatura angelica assaporava il
profumo del vento. Poi, in quel misero istante in cui “batté ciglio”, non la
vide più. Ma a smentire l’ipotesi che potessero essere sparita ci fu la calda
mano della fanciulla che si posò, lenta e amorevole, sulla spella dell’elfo.
Quando lui si voltò la vide avvolta nel bianco di cui era l’unica, indiscussa
signora. Tutto di lei l’affascinava, persino quel lento ondeggiare del suo
abito candido e puro, appena appena mosso dal vento, come in arcana magia.
C:-
sei il benvenuto nella mia terra giovane principe, possano questi brevi istanti
di riposo confortare il tuo spirito!-
L:-
un desiderio mia signora: porgetemi il vostro nome!-
C:-
sono solo la dama della neve che si posa sulla terra quando questa cade dal
cielo dove vivono i miei fratelli. Un nome come un altro soddisferebbe la vostra
curiosità?-
L:-
solo se è il vostro!-
C:-
Chiara!-
L:-
omaggi a voi e a tutto ciò che sfiorano le vostre mani angeliche, sebbene
indegno di tanto onore vi prego, concedetemi il privilegio di rivelarvi il nome
che mi appartiene!-
C:-
no mio principe, perché il vostro nome risuonerà nel cielo quando io vi abiterò
nuovamente!- si avvicinò e gli sussurrò nuovamente qualcosa in elfico antico
e…l’elfo si svegliò. Non ebbe neppure il tempo di mettere a fuoco quello che
vedeva che un branco di bisonti imbufaliti gli piombò addosso (Ghimli, così me
lo spiattelli prima della fine della storia!nd Jilly). Era Ghimli. Legolas, non
avvertendo più alcun dolore, fece per alzarsi con l’intento di raggiungere la
torre di Saruman(l’informazione deriva dal cartello DA SARUMAN che
Silente ha fatto apparire!nd Jilly)e liberare la sua amata Chiara.
L’unico
con cui ne fece parola (ma non è vero, è tutta colpa della telepatia!nd Leg) fu
Gandalf che lo incoraggiava dicendo:
-corri
Harry Potter, devi salvare Hermione!-(Gandalf, hai pure sbagliato film, ora
becchiamo la controfigura, mi sono stufata, hai anche il copione sotto mano!nd
Jilly)(no Giulietta la prego!!!nd Gandalf)(COSAAA?! IO NON SONO GIULIETTA, SONO
JILLIAN! Jed’90 a te il copione, io devo occuparmi di questo
smemorato!nd Jilly)(credo che basti portarlo dai MIB e sottoporlo a un
deneuralizzatore!nd Jed’90)(no signora Atena, vi prego!nd Gandalf attaccato
alla gamba di Jed’90)(…ORA BASTAAAAAAAAAA!!!Jilly portatelo via subitoooo!nd
Jed’90)…Dunque…Legolas corse veloce per le terre tentando di raggiungere
Saruman e…lo fece! Entrò nella torre più alta e, spalancando la porta, liberò
la sua mata Chiara. Ma subito si trovò davanti Salas e ricordò: era stato lui,
durante la passata battaglia a ferirlo. Ora conosceva le sua mosse e vinse
facilmente e poi…beh, il film l’avete pur visto! Arrivarono gli Ent a fare un
paio di danni!
Legolas
portò Chiara con se ma quando gli altri lo videro arrivare, lui era da solo:
Chiara era già tornata a solcare i cieli di cui era padrona con le sue splendide
ali d’angelo. Da allora non appartenne più al cielo che la ospitava, bensì
all’elfo che l’aveva salvata da Isengard e accompagnata in terre luminose.
(SONO
TORNATAAAA!!!nd Jilly)(sei arrivata tardi, la storia è già finita!nd Jed’90)(e
Morgan non ha commentato…SACRILEGIO!nd Jilly)(hemm…posso sapere dov’è
Gandalf?nd Jed’90)(eeee…l’ho lasciato ai MIB, dopo la deneuralizzazione si
credeva Pavarotti!nd Jilly)(non ho parole!nd Jed’90)(allora non resta che
stampare la fiction e chiudere il computer, i MIB ci offrono il pranzo!nd
Jilly)(come mai tanta gentilezza?nd Jed’90)(ti ricordi l’attacco degli
scarafaggi giganti?nd Jilly)(certo, come potrei dimenticare tutto quello
schifo!nd Jed’90)(beh, a quanto pare vogliono sdebitarsi dato che siamo andate
noi a comprare e a portargli tutto quell’insetticida!nd Jilly)(mi pare il
minimo visto che abbiamo anche dovuto pulire tutto!nd Jed’90)(hei, Jed’90, hai
lasciato la tastiera del computer sull’ordine di dettatura vocale!nd Jilly)(ma
non è ver…hops!nd Jed’90)
THE END