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Autore: heliodor    20/02/2019    2 recensioni
Joyce è nata senza poteri in un mondo dove la stregoneria regna sovrana. Figlia di potenti stregoni, è cresciuta al riparo dai pericoli del mondo esterno, sognando l'avventura della sua vita tra principi valorosi e duelli magici.
Quando scoppia la guerra contro l'arcistregone Malag, Joyce prende una decisione: imparerà la magia proibita per seguire il suo destino, anche se questo potrebbe costarle la vita...
Tra guerre, tradimenti, amori cortesi e duelli magici Joyce forgerà il suo destino e quello di un intero mondo.
Fate un bel respiro, rilassatevi e gettatevi a capofitto nell'avventura più fitta. Joyce vi terrà compagnia a lungo su queste pagine.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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Io non ho catene

 
"Vi ho già detto" disse Marq sedendo al centro della sala. "Che non vi dirò niente. E, se lo farò, saprete da me soltanto menzogne."
Sedeva con le gambe unite e il busto eretto. Dopo solo tre giorni si era ripreso abbastanza da stare in piedi da solo. Aveva messo anche un po' di carne sulle guance e le braccia. Le ferite più leggere si erano rimarginate, mentre quelle più profonde si stavano ancora richiudendo.
I guaritori hanno fatto un ottimo lavoro, pensò Joyce. Ma ora tocca a me fare il resto.
Nella sala erano presenti, oltre a lei e Occhi Blu, anche Bryce, Vyncent, Bardhian, la reggente Mire, Ronnet, Lady Gladia e persino Eryen.
I soldati e gli stregoni che montavano la guardia a Marq giorno e notte e che lo avevano scortato fin lì erano stati fatti uscire.
Con un simile dispiegamento di forze sarebbero stati di troppo.
La sola presenza di Bryce sarebbe bastata a renderli sicuri. Con tutti gli altri Occhi Blu non aveva speranza alcuna. Nessuno di loro distoglieva lo sguardo dal rinnegato e lui li guardava tutti con aria di sfida.
Bryce fu la prima a parlare. "Marq di Orvaurg" disse con tono quasi solenne. "Ti abbiamo salvato la vita per un motivo ben preciso. Darti un'ultima possibilità di renderti utile per la causa dell'alleanza."
"Sulla vostra causa ci sputo sopra" ringhiò Marq. "Mi avete rinchiuso in una gabbia come un animale. È questa la vostra giustizia?"
"È la giustizia che si somministra ai rinnegati" esclamò Ronnet. "Anche se avresti meritato la morte o l'esilio a Krikor."
"Allora mettetemi su di una nave o impiccatemi" li sfidò Marq. "Ma fate in modo di essere sicuri di avermi ucciso o io tornerò a tormentare i vostri incubi. Per sempre."
"Che aspettiamo ad accontentarlo?" Ronnet si fece avanti.
Mire lo bloccò con un cenno della mano. "Ci sarà tempo per eseguire la condanna" disse. "Occhi Blu, noi vogliamo delle informazioni."
"Non ve le darò."
"Noi ce le prenderemo comunque" lo minacciò Gladia.
Marq ghignò. "Anche Galyon diceva lo stesso, ma ha finito per rinchiudermi in una gabbia dopo che l'ho esasperato."
"Forse dovremo rinchiuderti in una gabbia simile" disse Ronnet.
"Fatelo, avanti" fece Marq con aria di sfida.
È tutto sbagliato, pensò Joyce. In questo modo non otterremo niente, a parte farci odiare ancora di più.
Guardò Bryce.
Lei fece un cenno con la testa.
La porta della sala si aprì ed entrarono Elvana, Bato e Djana. Con loro c'era Brun.
"Mi chiedo a cosa serva tutto questo" disse Mire. "È chiaro che la sua mente è sconvolta dopo tutto quello che ha passato."
"Vale la pena tentare" disse Joyce.
La reggente annuì. "Ma se non otterremo nessuna informazione di vitale importanza, tutto sarà stato inutile."
Joyce lo sapeva ma aveva insistito lo stesso. Quando ne aveva parlato con Bryce e Vyncent era stata chiara. "Voglio la vostra parola" aveva detto.
Bryce l'aveva guardata con diffidenza. "Su cosa?"
"Che non verrà fatto alcun male a Marq."
"Non posso assicurarti niente."
"Devi o non vi parlerò del mio piano per ottenere le informazioni che ci servono."
Bryce aveva riso. "Dove hai imparato a essere così impertinente? Mi ricordi..." Il suo viso si era rabbuiato. "Continua."
"Prometti."
Bryce aveva sospirato. "Hai la mia parola."
"Anche la mia" le aveva fatto eco Vyncent.
"E voglio che venga liberato, dopo l'interrogatorio."
"Questo non dipende da me" aveva detto Bryce. "E non sono affatto d'accordo. È un rinnegato e merita la morte. O l'esilio a Krikor."
"Non di meno, per le informazioni che darà, lo libererete. Gli verrà dato un cavallo fresco, vestiti, del cibo e anche dei soldi."
"Perché non un titolo nobiliare già che ci siamo?" aveva detto Bryce in tono sarcastico. "O un piccolo feudo? O potrei promettergli la mia mano, sempre che Skeli sia d'accordo."
"Io sono d'accordo" aveva detto Vyncent.
Bryce era sobbalzata sulla sedia. "Potresti anche provare a darmi ragione, qualche volta."
Lui aveva fatto spallucce. "È che mi sembra un buon accordo."
"Mettere in libertà un rinnegato è una cosa buona, secondo te?" l'aveva accusato lei.
"Abbiamo fatto cose peggiori, per ottenere un bene superiore. Tu dovresti saperlo meglio di me."
Bryce lo aveva fissato a lungo, poi aveva detto rivolta a Joyce: "Ti darò una sola possibilità. Una sola. Se Occhi Blu si rivela inutile o non collabora, andrà dritto a Krikor o sul patibolo, a seconda di quello che deciderà la reggente."
E adesso eccoci qui, pensò Joyce. Il momento della verità, in ogni senso.
Si avvicinò a Brun. "È tutto chiaro? Noi faremo le domande e tu dovrai dirci se le risposte di Marq sono verità o bugie."
Brun annuì.
"È questo il vostro piano?" fece Ronnet divertito. "Volete usare un rinnegato contro un altro rinnegato? E perché non resuscitare Malvina la Nera, già che ci siete?"
"Da questo momento" disse Bryce. "Parleremo solo io e il prigioniero." Si avvicinò a Marq.
Joyce l'affiancò. "Ricordi le domande che devi fargli?"
"Attenta" fece Bryce. "Inizio a stancarmi."
"Scusa" fece Joyce arrossendo.
Bryce si schiarì la gola. "Cominciamo con qualcosa di facile. Come ti chiami?"
Marq ghignò. "Re Andew di Valonde. Ma tu puoi chiamarmi padre."
"È falso" disse Brun.
Bryce gli scoccò un'occhiataccia. Tornò a guardare Marq. "Falgan mi ha detto che ti hanno catturato mentre ti dirigevi verso Malinor. Perché stavi venendo qui?"
"Non me lo ricordo."
"Mente" disse Brun.
"Eri in missione per Malag?"
"Forse."
"Mente" disse di nuovo Brun.
"Quindi era per una questione personale?" fece Bryce.
Marq abbassò gli occhi e quando li rialzò qualcosa brillava in essi. "Ero diretto qui perché speravo di trovarci una persona."
"Chi?"
Guardò Joyce.
Gli sguardi di tutti i presenti si posarono su di lei.
"È vero" fece Brun.
Joyce avrebbe preferito che si sbagliasse.
"Sibyl è una spia al servizio di Malag?" chiese Bryce all'improvviso.
Joyce sentì il terreno cederle sotto i piedi. Se la prossima risposta era quella sbagliata...
"Bryce, che cosa c'entra questo con..." iniziò a dire Elvana.
Anche il viso di Vyncent era teso.
Bryce le fece un cenno brusco con la mano. "Devo sapere prima di andare avanti. Marq?"
Lui sorrise. "No."
"È vero" disse Brun.
Joyce tirò un sospiro di sollievo.
"L'ho sempre saputo" le sussurrò Elvana. "Ma mi fa piacere sentirlo dire da Brun."
Joyce accennò un debole sorriso.
Bryce proseguì più decisa di prima. "Cosa volevi da Sibyl?"
"Convincerla a passare dalla nostra parte."
"Vero."
"Perché?"
Il viso di Marq si fece serio. "Perché penso che il suo posto è con noi, non con l'alleanza."
"Perché?"
"Domandalo a lei."
Bryce guardò Joyce per un istante, poi tornò a concentrasi su Marq. "Dov'è Malag?"
"Non ne ho idea."
"Mente."
"È a sud a combattere contro re Alion?"
"Forse."
"Mente."
"Si nasconde da qualche parte sulla Spina del Drago?"
"Davvero non ne ho idea."
"Falso."
"È a nord?"
"No"
"Falso."
Bryce respirò a fondo. "Non ci sta affatto aiutando. Penso che voglia morire qui e adesso." Evocò un dardo magico e glielo puntò contro.
"Avanti" disse Marq con tono di sfida. "Fallo, strega dorata. Mostra a tutti quello che sei veramente."
"Che cosa sarei?" fece Bryce perplessa.
"Un'arma. Uno strumento creato un secolo fa per l'unico scopo che sta veramente a cuore agli stregoni di tutti i circoli del mondo conosciuto. Mantenere il potere e sopprimere chi non la pensa come loro."
"Un secolo fa nemmeno ero nata" disse Bryce.
"Ma qualcuno aveva già progettato la tua nascita."
Bryce lo guardò con aria torva. "Ti sbagli."
"Tu credi? Sto forse mentendo, stregone senza nome dal volto devastato dalle cicatrici?"
Brun sobbalzò e si guardò attorno. Scosse la testa. "Dice la verità. Almeno, quello che lui crede essere vero."
"Visto?" fece Marq con tono trionfante. "Non vi sto mentendo. La tua nascita e quella di altri tre prescelti è stata decisa un secolo fa, dopo la fine della prima guerra contro Malag."
"Conosco quella storia" disse Bryce. "E so degli eredi."
Eredi, si chiese Joyce? Di chi sta parlando? Eredi di cosa?
Marq si accigliò. "E questo non ti rende furiosa, strega dorata?"
Bryce scosse la testa. "Non abbastanza da tradire il mio popolo."
"Il tuo popolo è schiavo" disse Marq. "E tu porti le stesse catene, anche se credi di essere libera."
"Io non ho catene."
"Eppure le hai" fece Marq. "Malag è venuto per spezzarle e renderci liberi. La fine della stregoneria è vicina."
Bryce sospirò. "Ho già sentito queste storie. Una volta ho fatto esiliare a Krikor un monaco che diceva le stesse cose. Siete ripetitivi."
"Non conosco quel monaco, ma so quello che ho visto. Lord Malag, lo stregone supremo, è il prescelto."
"Per cosa?"
"Alla fine di ogni epoca, sorge un eroe che salva il mondo dalla sua inevitabile fine" disse Marq.
"Malag vuole distruggere il mondo, non salvarlo."
Marq scosse la testa. "Non si può creare un nuovo mondo senza distruggere quello vecchio. Guarda quello in cui vivi, strega dorata. È pieno di ingiustizie e di iniquità. È un mondo dove poche persone dotate di poteri enormi hanno il diritto di vita e di morte sui tanti che giacciono nella polvere. Ma cosa succede se quei tanti si uniscono e insorgono?"
"Tu sei uno di quelli che ha il potere" disse Vyncent.
Marq annuì. "E nonostante questo ho deciso di aiutare quelli che sono oppressi. Non posso rinunciare al mio potere e rinnegare la mia natura, ma posso usarli per una giusta causa."
"L'unica giusta causa è l'eliminazione di Malag e dei suoi seguaci" disse Mire. "Credo che questa riunione sia fallita. È stato tutto inutile."
Joyce era delusa e sapeva che il prossimo passo era l'esilio o la morte per Marq.
Questi alzò la testa di scatto. "Aspettate. Volevate sapere dov'è Malag? Ve lo dirò."
Bryce lo guardò con sospetto. "Perché dovresti rivelarcelo?"
"Lui vorrebbe così. Non si è mai nascosto a chi lo cercava, anche solo per avere una risposta."
"Io non voglio risposte" disse Bryce. "Se andrò a cercarlo, sarà per ucciderlo."
Marq ghignò. "Allora sappi che lui è a Roxerr, al confine tra Nergathel e i regni della spina del drago. È lì che ha deciso di piazzare il suo campo."
"È vero" disse Brun.
"Era quello che volevo sentire" disse Bryce. "Riportatelo nella sua cella. E che ci resti."

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