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Autore: MaryFangirl    23/02/2019    5 recensioni
[Sequel di 'Little moments']
Kaori è tornata a casa, Ryo si è dichiarato...ma non sono i soli ad aver sofferto per tutto quello che è accaduto. La relazione Falcon/Miki sopravvivrà alle menzogne? E come progredirà quella della nuova coppia formata da City Hunter? E invece, Mick...ecco come quello che è successo a Kaori ha cambiato la sua vita.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Mick Angel, Miki, Ryo Saeba, Umibozu/Falco
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Era da mezz'ora che si trovava seduto al tavolo della cucina, ed era già al terzo caffè. A torso nudo, a piedi nudi e con addosso solo i pantaloni, Mick Angel, lo sweeper numero 1 degli Stati Uniti, assaporava la sua bevanda mentre aspettava che la sua bella si svegliasse. Erano le dieci e mezza di un martedì, ma Kazue non si era ancora svegliata.
 
Non doveva lavorare, dato che il Doc aveva deciso di chiudere la clinica quel giorno, così aveva deciso di passare la mattinata in pigrizia. Certo la sera prima aveva bevuto un bel po', terminando solo alle prime ore della giornata. Aveva ragione di godersi qualche ora in più di sonno, lui era più abituato alle sue uscite notturne. Pensieroso, senza alzarsi, guardava il cielo attraverso la finestra. Sarebbe stata una bella giornata, ma il freddo aveva già coperto la città, dopotutto era già novembre.
 
Il giorno prima erano stati tutti al Cat's Eyes per passare del tempo insieme. Tutti cioè Ryo, Kaori, Miki, Umi, Saeko, Kazue e lui. Alcune delle loro conoscenze, come Eriko e Kasumi, non si erano presentate perché impegnate altrove, altre come Reika, non era venuta perché non voleva trascorrere la serata in presenza della coppia City Hunter...anche se se l'era sempre aspettato, l'annuncio della loro nuova relazione era stato difficile da digerire. Il rapporto tra Miki e il suo migliore amico era migliorato, almeno a sufficienza per passare una serata insieme, ma non al punto da ritrovare la passata complicità...
 
L'americano si chiedeva se un giorno avrebbero ritrovato l'amicizia di un tempo, ma la risposta era 'sicuramente mai'. Ryo aveva perdonato Miki, ma non lasciava mai la donna completamente sola con Kaori, c'era sempre una terza persona presente nelle vicinanze, se non lui stesso.
 
Il giorno prima, Kaori aveva voluto festeggiare il Bunka no Hi, invitando i suoi amici più cari. Il Bunka no Hi è il 'Giorno della Cultura' in Giappone ma, soprattutto, è una festa nazionale che si celebra il 3 novembre per promuovere la cultura, l'arte e le discipline accademiche. Il festival di solito include mostre d'arte, sfilate e cerimonie di premiazione per artisti e studenti, rendendo le strade di Shinjuku ancora più piene di vita, se possibile, del solito. La festa era una delle più vivaci che avesse visto dal suo arrivo in Giappone qualche anno prima...certo, i ciliegi erano meravigliosi, ma il Bunka no Hi era speciale, la popolazione giapponese era diversa quel giorno...
 
La prima volta che vi aveva partecipato, non aveva capito perché un festival della cultura fosse celebrato così. Capiva la ragione per cui gli studenti organizzassero mostre, ma non il resto della popolazione. Aveva quindi cercato il vero significato di tale giornata nazionale. E aveva scoperto che la festa effettivamente racchiudeva più celebrazioni nello stesso periodo. Quel giorno era originariamente celebrato come giorno festivo, il 3 novembre per il compleanno di colui che era stato l'ultimo imperatore dell'era Meiji, si ricordava il nome perché il significato lo faceva sorridere: 'governo illuminato'. Sorrideva perché era ironico che appena due anni dopo la fine del 'governo illuminato' avesse avuto luogo l'inizio della prima guerra mondiale...alla morte dell'imperatore nel 1912, il festival era stato ribattezzato come Giorno della Cultura...ma la storia proseguiva ancora. L'annuncio ufficiale della costituzione del Giappone aveva avuto luogo a sua volta il 3 novembre. Il 3 novembre 1946. Quella data aveva un significato importante per i giapponesi, era il simbolo del loro valore...
 
Dopo la fine della guerra che il Giappone aveva subito da parte della sua patria, Mick comprendeva perché i giapponesi fossero tanto euforici per la sua celebrazione. Aveva fatto le sue ricerche sull'argomento, e il giorno prima era stato in grado di pavoneggiarsi davanti al suo migliore amico parlandone con Kaori...
Gli piaceva prenderlo in giro così, nonostante tutti sapessero il significato di quel giorno. Ma in fondo, lui non era giapponese.
 
Tutta la banda era stata dunque convocata all'inizio della serata, secondo la proposta della metà femminile di City Hunter, così come accadeva per quasi tutte le riunioni di quel tipo. I consiglieri comunali avevano come al solito organizzato mostre d'arte e festival culturali che fiancheggiavano le strade, e Shinjuku non faceva eccezione. Avevano mangiato a volontà mentre camminavano, le bancarelle alimentari riempivano le strade di prelibatezze ognuna più deliziosa dell'altra, cosa che finalmente aveva zittito i grugniti di Ryo. Lui non andava pazzo per quell'assalto culturale, ma aveva partecipato per compiacere la sua compagna e aveva infine taciuto quando era scesa la notte, e le sfilate avevano avuto inizio.
 
Una cosa che ogni anno stupiva l'americano era che, nonostante il fatto che quel giorno fosse il 3 novembre, era sempre soleggiato. Aveva rivolto tale osservazione a Kaori che gli aveva detto che in trent'anni aveva piovuto solo tre volte su Tokyo durante la festa...
Erano tornati solo verso le tre del mattino, Kaori cominciava a essere stanca, così come Kazue che aveva lavorato tutto il giorno. Mick e Ryo, più abituati, sarebbero rimasti ulteriormente per finire la serata in modo molto meno colto, ma vedendo gli sguardi che le compagne avevano lanciato loro, avevano capito che era meglio per loro tornare all'ovile...O facevano così, o avrebbero dormito da soli sul divano, e la scelta era stata rapida per gli uomini. E poi, la serata era stata gradevole...
 
Allora perché alle undici meno un quarto, alla fine della mattinata del 4 novembre, era da solo davanti alla sua terza tazza di caffè divenuto freddo, piuttosto che a letto cercando di svegliare la compagna con teneri baci? Non lo sapeva...non riusciva a capire ciò che l'aveva risvegliato, o meglio, ciò che gli aveva impedito di dormire...nei giorni precedenti aveva avuto una brutta sensazione...no, non brutta...aveva la sensazione che qualcosa stesse tramando ma non era in grado di indovinare cosa, e questo era ciò che gli aveva impedito di dormire. Ricordava fin troppo bene ciò che era successo l'ultima volta, o meglio, le ultime volte in cui aveva avuto la stesa intuizione. Ma, come nelle precedenti occasioni, era incapace di sapere da dove il colpo sarebbe giunto e perché. Conosceva fin troppo bene quel presentimento...era lo stesso che alcuni anni prima lo aveva spinto a dire a Ryo il nome dell'uomo che lo aveva assunto prima di mettere piede sull'aereo che avrebbe dovuto condurlo a morte certa...
 
Conosceva fin troppo bene quel presentimento che aveva sentito cinque mesi prima, quando si era alzato una mattina e non aveva visto Kaori...ma non comprendeva perché lo avvertisse ora.
 
Tutto stava andando così bene nelle loro vite...tutto stava andando così bene da quando, quattro mesi prima, Kaori Makimura si era svegliata in una stanza d'ospedale quando i medici tentavano di far capire che avevano poche speranze per lei...tutto stava andando bene da quando, quattro mesi prima, Ryo Saeba aveva finalmente capito che non avrebbe mai potuto vivere senza la sua compagna, ma solo sopravvivere, e alla fine aveva deciso di dichiararsi...certo, c'erano stati alti e bassi...e il fatto che City Hunter fosse finalmente una coppia agli occhi pubblici non aveva impedito ad alcune teste calde di continuare a provare a raggiungere Ryo Saeba attraverso la sua compagna. Ma non era più come prima. In quattro mesi, Kaori era stata rapita una sola volta ed era riuscita a cavarsela anche prima dell'intervento del compagno...ma aveva comunque guadagnato una costola rotta. Il criminale aveva cercato di trattenerla e le aveva dato una ginocchiata per tentare di immobilizzarla, ma lei si era vendicata rapidamente e non aveva mostrato il dolore sul momento...
 
Ciò l'aveva portata a essere sgridata dal suo amante: da una parte, perché avrebbe dovuto aspettare due minuti prima che lui arrivasse a occuparsi del criminale, e dall'altra, per proibirle di fare il minimo gesto in seguito. Era stato necessario un martellone per fargli ammettere che in realtà stava bene se era in grado di sollevare quel tipo di attrezzo senza dolore...
 
Ma era successo all'inizio della loro relazione, quando la notizia non aveva ancora avuto il tempo di espandersi. Ora nessun membro del loro ambiente osava avvicinarsi alla metà femminile di City Hunter, non solo per l'altra metà, ma anche perché la giovane donna aveva fatto enormi progressi e nessuno osava avvicinarla più di tanto...
 
Su quel punto, inoltre, si chiedeva ancora come lei avesse convinto Ryo ad addestrarla un po' di più in termini di armi e combattimento corpo a corpo. Per il corpo a corpo, capiva che Ryo aveva ceduto, dopotutto non avrebbe più dovuto temere di sbandare standole vicino, e lui stesso avrebbe adorato ritrovarsi con una Kaori placcata a terra sotto il suo peso maschile, mentre si dimenava per avere il sopravvento...ma per le armi, Ryo si era sempre rifiutato...Mick glielo aveva chiesto, ma lo sweeper gli aveva detto che era abbastanza grande da fare ciò che voleva senza chiedere il suo consiglio da americano.
 
Aveva aggiunto che a nessuno importava, prima di dirgli che, comunque, era ora che lei imparasse a sparare con la pistola. E si era spiegato dicendo che dal momento che lei aveva sempre una pistola a portata di mano, un giorno avrebbe potuto uccidere qualcuno per sbaglio...
 
E il biondo non gli aveva creduto neanche per un istante...quella ragione era sempre stata valida, perché insegnarle ora che correva meno rischi rispetto a quando era innocua e indifesa? Aveva quindi deciso di pazientare e di aspettare con decisione che la giovane donna fosse sola per chiedere a lei. Cosa che non era affatto facile, la sua sanguisuga di fidanzato non la lasciava quasi per nessun pretesto...
 
Ma lui avrebbe fatto lo stesso se un giorno avesse vestito i panni privi di classe di Ryo Saeba. Quindi aveva dovuto aspettare molto prima di ottenere una risposta alle sue domande...e non ne aveva avuta alcuna. Quando le aveva chiesto com'era riuscita a fargli cambiare idea riguardo le armi da fuoco, Kaori era arrossita fino alla punta dei capelli prima di voltargli le spalle mormorando qualcosa. Gli aveva detto che la cosa non lo riguardava, ma che se davvero voleva saperlo, Ryo aveva deciso che lei era pronta e abbastanza grande da scegliere per se stessa, se quello che desiderava era imparare a sparare. Poi si era scusata ed era uscita dal Cat's Eye, sempre rossa in volto e quando lui aveva alzato la testa, anche Falcon stava fumando, senza che lui comprendesse il perché...
 
L'unica ragione che aveva visto per una reazione del genere era perché Miki gli aveva sussurrato qualche confidenza...e se Kaori era così rossa, e Ryo così restio a dirgli le vere ragioni...
 
Si ricordava di aver sorriso prima di iniziare a sbavare davanti all'unica conclusione che gli veniva in mente: la piccola monella gli aveva fatto delle promesse sul cuscino...e lui era uscito dal Cat's Eye ridendo, lasciandosi dietro un gigante scarlatto col vapore che gli usciva dalle orecchie...
 
Che diavolo di donna, ma allo stesso tempo, dentro di sé, si era detto di non dover essere così sorpreso all'idea, non dalla donna che un giorno gli aveva proposto un duello...non dalla donna che aveva avuto abbastanza temperamento, coraggio e cuore, da essere la prima di cui lui si era innamorato...la loro vita da quando quella donna era uscita dall'ospedale era ogni giorno così, nonostante il loro lavoro, nonostante i rischi che correvano. Le loro vite erano alleggerite così come quella di Ryo, come se ogni membro del loro piccolo gruppo avesse aspettato che quei due diventassero compagni anche nella vita, trattenendo il respiro. Come se la formazione di quella coppia li avesse placati. E tutti potevano vedere i cambiamenti di Kaori che brillava e che non doveva più nascondersi, ma soprattutto quelli di Ryo, cosa che li aveva lasciati stupefatti a lungo.
 
Adorava riscoprire il suo migliore amico sotto la luce del nuovo giorno, tutti lo erano. Aveva spesso sorpreso i membri femminili della banda a sorridere segretamente mentre lo guardavano...non era più l'uomo che lui aveva l'impressione di conoscere da sempre, e Mick aveva finalmente capito la frase che suo padre gli aveva detto durante la prima battuta di caccia, di cui Kaori conservava il ricordo attaccato al collo. Per tutta la vita, aveva tenuto nella memoria le parole che suo padre gli aveva detto senza comprenderle, fino a quando non aveva visto il nuovo Ryo Saeba.
Ricordava ancora il suo orgoglio da bambino in piedi davanti all'animale morto, poi aveva sollevato lo sguardo su suo padre.
 
"Hai visto?! L'ho preso! Ora sono un uomo"
 
Sorrise ricordando l'innocenza e la stupidità delle sue parole infantili e ricordò la risposta di suo padre. Gli aveva messo una mano sulla spalla, guardandolo dritto negli occhi per dare più peso alle sue parole.
 
"Solo una donna ti renderà un uomo, Mick. Nello stesso modo in cui solo un uomo può rendere donna una ragazza...anche se loro non lo fanno come noi"
 
Ricordava di non aver capito in quel momento e di aver infastidito il padre per delle spiegazioni, ma lui non gli aveva detto altro, limitandosi a dirgli che dovevano portare l'animale a casa, che sua madre li doveva aspettare. E da bambino che era, aveva battuto il piede dicendo che era un'idea stupida, che non avrebbe mai avuto bisogno di una 'ragazza' per diventare un uomo e che non gli importava di avere una donna...
Ricordava ancora il sorriso provocatorio che suo padre gli aveva rivolto, il suo sguardo gli diceva silenziosamente che un giorno avrebbe cambiato idea, ma che sarebbe già stato troppo tardi...ma evidentemente, lo aveva capito dopo tanti anni, e troppo tardi...lo aveva capito quando per la prima volta aveva voluto offrire il suo cuore a una donna che lo aveva rifiutato, perché ne voleva solo uno, e non era il suo...
 
Ma soprattutto l'aveva capito, quando qualcun altro si era abbassato su di lui, per guarire quell'organo che soffriva per la prima volta nella sua vita, per rubarglielo meglio, prima ancora che lui potesse reagire. Lo aveva capito e ancora di più nel guardare il suo migliore amico diventare finalmente un uomo a sua volta. Sotto i loro occhi stupiti, avevano scoperto un Ryo tenero e premuroso verso la compagna, anche se rimaneva beffardo e canzonatorio. Un Ryo che quasi sempre teneva una mano sulla spalla, sulla vita o sul ginocchio di Kaori. Un Ryo che non aveva paura di mostrarsi in questo nuovo aspetto davanti a loro o alla gente per strada, anche se a volte brontolava sotto i baffi mentre sorprendeva i loro sguardi divertiti...un Ryo semplicemente innamorato e felice di essere amato in cambio, senza doversi nascondere o trovare scuse.
 
Allora perché sentiva che ancora una volta le loro vite sarebbero state scosse? Non osava parlarne con gli amici, non voleva essere l'uccello del malaugurio...ancor meno sapendo che non aveva dettagli su cui basare le sue incertezze e preoccupazioni, nessun fondamento...solo quello stupido presentimento privo di basi...
 
Sentendo il rumore di un movimento nella stanza, finalmente si alzò per dirigersi verso la camera e la sua bella che finalmente decideva di unirsi a lui nel mondo reale.
 
Se si fosse preso qualche minuto in più, pochi secondi dopo, avrebbe potuto dare un'occhiata attraverso la finestra che si affacciava sulla strada tra il suo edificio e quello in cui viveva City Hunter.
 
Se avesse guardato attraverso la finestra, avrebbe potuto vedere una persona abbandonare l'atrio dell'edificio prima di posare gli occhi su City Hunter e infine salire su una macchina in attesa.
 
Se si fosse preso un momento, in quei pochi secondi, avrebbe visto finalmente che il suo cattivo presentimento era fondato...
 
Ma troppo desideroso di far sparire con determinazione tale istinto, non guardò fuori dalla finestra e andò nella sua stanza per unirsi a Kazue che si girava languidamente tra le lenzuola, prima di lanciargli un sorriso devastante che lo fece immediatamente tornare nel letto.
 
Se si fosse preso un solo secondo prima di entrare in quel letto, facendo ridere la sua compagna per la propria precipitazione, avrebbe potuto sentire il suono attutito dell'urlo di un uomo che gridava in mezzo alla strada.
 
Ma non guardò fuori dalla finestra...non vide quell'uomo correre dietro alla macchina, con un asciugamano come unico indumento...
Si affrettò a raggiungere la sua donna, facendola ridere nel processo, senza sentire affatto quel grido...
 
Eppure, era ciò che avvertiva da settimane, ormai.
 
 
 
 
 
Miei cari, so che magari ora siete a bocca aperta e volete sapere prima di subito cosa sta succedendo xD lo so perché quando ho letto questo capitolo, ero nelle stesse condizioni; prometto che non vi farò soffrire troppo e posterò in brevissimo tempo l'ultima storia appartenente alla saga Moments! Intanto, però, questa finisce qui...come ho detto a qualcuno, mi auguro vi siate goduti tutte le scene dolci e romantiche, perché ci sarà da soffrire. Ma, il mio spoiler di sempre è: le storie che scelgo avranno sempre il lieto fine, per cui non angosciatevi troppo :D intanto ringrazio chi ha letto, inserito la storia tra le preferite, e come sempre cito chi ha commentato: Kaory06081987, briz65, Valenicolefede, prue halliwell, mora79. A prestissimo!

 

  
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