Era una classica giornata di maggio, di quelle calde come agosto ma con timide folate di fresco. Mimi era al suo corso di cucito, e i due ragazzi avevano “abusivamente” occupato camera sua per suonare, un po’ per il caldo (era più grande e areata di quella di John, in cui sarebbero morti soffocati dal caldo) e un po’ per ripicca, dato l’odio della donna verso quelle “scatole di legno”.
Quindi l’idea di accamparsi lì era apparsa ad entrambi una scelta perfettamente naturale.
Il fatto che dopo l’ennesimo scherzoso battibecco fossero finiti a farsi il solletico sul letto era stato completamente accidentale e assolutamente non premeditato. Assolutamente.