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Autore: heliodor    27/02/2019    1 recensioni
Joyce è nata senza poteri in un mondo dove la stregoneria regna sovrana. Figlia di potenti stregoni, è cresciuta al riparo dai pericoli del mondo esterno, sognando l'avventura della sua vita tra principi valorosi e duelli magici.
Quando scoppia la guerra contro l'arcistregone Malag, Joyce prende una decisione: imparerà la magia proibita per seguire il suo destino, anche se questo potrebbe costarle la vita...
Tra guerre, tradimenti, amori cortesi e duelli magici Joyce forgerà il suo destino e quello di un intero mondo.
Fate un bel respiro, rilassatevi e gettatevi a capofitto nell'avventura più fitta. Joyce vi terrà compagnia a lungo su queste pagine.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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Equilibrio

 
Oren si appiattì contro il muro, i muscoli tesi allo spasimo. Si trovava in un angolo del giardino, vicino al piccolo stagno che Wei Fu curava con attenzione maniacale.
In quel momento c'era solo lui nel giardino. E Shani.
Vide la ragazza muoversi con disinvoltura, camminando con passi misurati come faceva sempre.
Mi sta cercando? Si chiese. Stavolta avrà una bella sorpresa.
Il cuore gli martellava nel petto, ma Wei Fu gli aveva insegnato come controllare il battito con gli esercizi di respirazione.
Calmati, si disse. Puoi farcela. Stavolta non fallirò.
Shani si fermò dall'altra parte dello stagno e si guardò attorno. La sua espressione e serena e per niente preoccupata.
Oren si preparò a balzare fuori. Doveva solo attendere che lei si voltasse dall'altra parte. Si piegò sulle gambe, pronto a scattare.
Shani gli diede le spalle e lui capì che quella era la sua occasione. Scivolò dal suo nascondiglio e con un solo balzo da fermo superò lo stagno e si proiettò verso di lei.
Shani si piegò in avanti e poi di lato.
Sorpreso, Oren atterrò nel punto in cui lei si trovava un attimo prima e fece per girarsi, ma una mano gli afferrò la spalla e si ritrovò sulla schiena.
Il viso di Shani fece capolino davanti al cielo grigio di Malinor.
"Il pranzo è pronto" disse con espressione divertita.
Oren si alzò con un balzo dopo aver inarcato la schiena. "Come te ne sei accorta?"
"Il tuo respiro è pesante."
"Lo sapevo" fece lui stringendo i pugni. "Ma speravo che non te ne accorgessi."
"Io vedo tutto. E sento tutto."
"La prossima volta non mi sentirai arrivare."
Lei gli sorrise.
Entrarono in casa. La tavola era già imbandita. Wei Fu stava riempiendo un lungo piatto di legno con del pesce.
"È una mia specialità" disse l'uomo. "Spero che vi piaccia."
Oren sedette e fece un inchino.
Shani lo imitò e prese un piatto di legno.
La campana suonò. Lui e Shani si scambiarono un'occhiata perplessa.
"Chi sarà a quest'ora?" chiese Shani.
"Forse è Tang Li" suggerì Oren.
"Lui non busserebbe. Entrerebbe e basta."
Shani si alzò e andò ad aprire.
Oren l'attese paziente.
Shani tornò qualche minuto dopo, l'espressione cambiata. Non sembrava più così di buon umore.
"Guarda chi ci è venuta a trovare" disse senza tanto entusiasmo.
Dietro di lei c'era Sibyl.
Oren si alzò all'istante, cercando di nascondere il suo imbarazzo. Se lei era lì, doveva essere successo qualcosa di importante.
Sibyl si guardò attorno. Sembrava a disagio. "Mi scuso per l'ora" disse. "Non avevo idea che foste a tavola."
Wei Fu indicò un lato del tavolo. "Ora che sei qui unisciti a noi."
"È il posto di Tang Li" disse Shani.
"E allora?" fece Wei Fu. "Lui non c'è, si vede che non ha fame."
"Forse è solo in ritardo" protestò Shani.
"La prossima volta imparerà a essere puntuale. Conosce le regole."
Oren la guadò perplesso. Tra Shani e il cugino non correva buon sangue e non l'aveva mai vista prendersi cura di lui.
Sibyl sedette al posto indicatole da Wei Fu. "Ti ringrazio. Cosa mangiate?"
"Pesce crudo" disse Shani. "Non ti piacerà."
Sibyl sorrise imbarazzata. "In effetti non l'ho mai mangiato."
"È una buona occasione per iniziare" disse Wei Fu porgendole un piatto di legno già preparato.
Sibyl lo accettò con educazione e lo mise davanti a sé.
Shani la fissò accigliata per tutta la durata del pranzo.
Sibyl mangiò il pesce come le aveva detto di fare Wei Fu e sembrò gradirlo. "È buono" disse. "Non l'avrei mai detto."
Shani fece una smorfia.
Wei fu invece annuì. "Ha un gusto deciso."
"È vero."
"Uso una salsa di mia invenzione" disse Wei Fu orgoglioso.
"Era da tanto che non mangiavo del pesce" disse Oren. "Come hai fatto a procurartelo?" chiese a Wei Fu.
"Hanno ricominciato a rifornire la città" spiegò lui. "Mentre voi vi allenavate, io ascoltavo le chiacchiere del mercato."
"Anche io so ascoltare" disse Shani. "Dicono che sia stata la strega dorata a far tornare il cibo in città. Tutti l'ammirano."
"Bryce di Valonde è davvero eccezionale" disse Oren.
Il viso di Sibyl sembrò illuminarsi per un istante.
"Non come le sorella minore" disse Shani.
Oren quasi si strozzò col boccone di pesce che aveva ingoiato. "Shani..." disse con tono di rimprovero.
Lo sguardo di Sibyl si era accigliato.
"Oren mi ha detto che è nata senza poteri" disse Shani divertita. "Davvero raro in una famiglia piena di streghe e stregoni. Con una sorella così poi, è davvero strano."
"La stregoneria è imprevedibile" disse Wei Fu. "Molti di quelli che hanno i poteri meriterebbero di perderli e molti di quelli che non li hanno meriterebbero di averli."
"L'arcistregone" disse Sibyl. "Lui non li merita."
"Non essere così frettolosa nei tuoi giudizi" l'ammonì Wei Fu.
"Malag è il male" rispose lei.
"Come fai a dirlo?"
"Lo so" rispose con decisione.
Shani sospirò. "Bene e male non esistono" disse la ragazza.
Sibyl le rivolse un'occhiataccia e Oren temette che stesse per esplodere. Invece sembrò contenersi.
"Malag ci ha attaccati senza motivo."
Shani si strinse nelle spalle. "O forse voi avete attaccato lui."
"No."
"Provalo."
"Ha attaccato Valonde" disse Sibyl con veemenza. "Durante il ballo per la consacrazione di Bryce. È morta parecchia gente."
"Tu eri lì?" le chiese Shani.
Sibyl sembrò esitare. "No, ma l'ho sentito dire."
"Anche io" fece Oren. "Ricordo che non si parlava d'altro mentre ci avvicinavamo a Valonde. Tutti parlavano della guerra imminente e molti erano preoccupati."
"Questa guerra è inutile" disse Wei Fu. "Come tute le guerre."
"A volte è necessario combattere, no?" fece Sibyl ribattendo a quelle parole.
"Questa guerra ha turbato l'equilibrio" disse Wei Fu in tono solenne. "Ma l'equilibrio tende a ristabilirsi da solo a dispetto dei nostri sforzi. Noi possiamo solo osservare ed evitare di farci travolgere."
"Quindi non dovremmo fare niente?" chiese Sibyl con tono polemico. "E aspettare che Malag ci uccida tutti?"
Wei Fu sospirò. "Malag partecipa all'equilibrio come tutti gli altri. Se voi non lo combatteste, lui non avrebbe alcun motivo per combattere. Nessuno può combattere da solo. Serve sempre un avversario."
"Io non capisco" disse Sibyl scuotendo la testa. "Stai dicendo che è colpa nostra?"
"Sto dicendo che la guerra è inutile" disse Wei Fu alzandosi. "E quando tutti lo capiranno, esse cesseranno di esistere."
Shani e Oren si alzarono a loro volta, imitati da Sibyl dopo qualche istante. Quando Wei Fu lasciò la stanza, Oren riprese a respirare con calma. Aveva temuto che scoppiasse una discussione più accesa, ma per fortuna lo zio di Shani si era ritirato in tempo.
"Mio zio ha idee... radicali, per certi versi" disse Shani dopo un lungo silenzio. "Nemmeno io le approvo, se devo essere sincera, anche se c'è del vero in ciò che dice."
"Aspettare di morire" disse Sibyl. "Così non andremo da nessuna parte."
Shani la guardò con espressione incerta. "Ancora non ci hai detto perché sei venuta qui."
"Shani" fece Oren cercando di evitare che sembrasse un rimprovero.
"Smettila di difenderla" disse lei. "Sa farlo da sola. Ha tenuto testa a zio Fu quasi come avrei fatto io."
"Sibyl è venuta a trovarci come atto di cortesia. Non è vero?" le chiese Oren speranzoso.
Sibyl evitò il suo sguardo. "In verità, un motivo c'è" disse a voce più bassa.
Shani annuì soddisfatta. "Lo sapevo. Che aspettavi a dircelo?"
"Lo avrei fatto subito dopo cena" disse Sibyl sulla difensiva.
"Ti ascoltiamo."
"Vorrei parlarne con Oren. Da sola."
Shani sorrise. "Allora è una cosa importante? È una dichiarazione d'amore?"
Sibyl arrossì e anche Oren si sentì avvampare.
"No" fece subito Sibyl. "Cosa te lo fa credere?"
Shani ridacchiò. "Bene. Ho sbagliato. Vi lascio soli." Fece per alzarsi.
Oren si alzò a sua volta. "Resta."
Shani lo guardò stupita, mentre Sibyl si accigliò.
"Perché? Non mi riguarda. È una cosa tra di voi, giusto?"
Oren ci aveva riflettuto sopra. "Sarebbe scortese farti uscire. Io sono ospite nella casa di tuo zio, mangio alla vostra tavola e mi alleno per diventare un guerriero migliore. Non posso trattarti come un'estranea, dopo quello che abbiamo passato insieme."
Shani tornò a sedersi con espressione soddisfatta, mentre Sibyl la guardò con la fronte corrugata.
"Sibyl" disse Oren scegliendo con cura le parole. "Qualunque cosa tu debba dirmi, puoi farlo davanti a Shani. Mi fido di lei."
Sibyl lo guardò con espressione incerta. "Domani mattina Bryce e gli altri andranno a nord per unirsi all'esercito dell'alleanza di re Andew" disse. "Io ho deciso di andare con loro. E vorrei che tu venissi con me."
Oren rimase in silenzio, incerto su cosa dire.
"So che il tempo è poco per decidere" proseguì Sibyl. "Io stessa l'ho saputo solo qualche ora fa. Spero che per te non sia un problema."
Oren deglutì a vuoto. "Nessun problema." Rivolse una rapida occhiata a Shani, ma la sua espressione non era mutata.
"C'è un posto per te se vuoi" disse Sibyl. "Ma devi preparare le tue cose per domani. Se vuoi posso darti una mano io."
Oren scosse la testa. Pensò a molti modi per dire ciò che doveva, ma non gliene venne in mente nessuno davvero buono.
Eppure, doveva dare una risposta a Sibyl. Gliela doveva.
"Io" disse con voce incerta. "Io credo che non verrò."
Sibyl lo fissò in silenzio. "Non puoi o non vuoi?" gli domandò dopo qualche istante. "Se ti serve del tempo posso aspettare."
"No" fece lui. "Non mi serve del tempo. Ho deciso. Io resto qui, per il momento."
Sibyl scosse la testa. "Credevo che tu volessi unirti all'alleanza. Sei pur sempre la guardia del corpo della principessa Joyce. Non ti preme la sua vita? A nord potresti riprendere a cercarla. O forse pensi che sia morta?"
"Io non credo che sia morta" disse Oren. "Ma credo che la sua ricerca sia inutile" aggiunse.
Quelle parole sembrarono colpire Sibyl più di qualsiasi altra cosa.
"Vuoi arrenderti?"
"Non ho detto questo, ma per il momento devo aiutare Shani e Wei Fu a occuparsi di Mirka. Quando avrò risolto questo problema, tornerò a cercare la principessa Joyce."
"Potrebbe essere tardi" disse Sibyl. "Lei non ti aspetterà per sempre."
Oren annuì grave. "Sono pronto a correre questo rischio, ma guardiamo le cose come stanno. Io non ho il potere né i mezzi per sfidare Malag o il più debole dei suoi seguaci. Quando l'ho fatto sono quasi morto. E la principessa è stata rapita. Forse è meglio che se ne occupi qualcun altro."
"Non è stata colpa tua" disse Sibyl. "Puoi essere utile per l'alleanza."
"Penso che sarò più utile qui" rispose Oren.

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