Anime & Manga > Georgie
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Autore: Basiileia90    05/03/2019    3 recensioni
La mia storia è la continuazione dell’anime o meglio, tre anni dopo quel momento. Abel e Arthur sono tornati in Australia, Georgie invece ha deciso di rimanere a Londra col padre. Adesso però è tempo di rivedersi... che cosa succederà tra i fratelli? Abel e Georgie avranno modo di conoscersi (nuovamente) e stare insieme ?
Questa è la mia prima fanfic e spero davvero che possa soddisfare le aspettative di tutti!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abel Butman, Arthur Butman, Georgie Gerald, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era mattina e stranamente il sole splendeva su Londra...quasi fosse di buon auspicio! L’estate stava finendo ed era bene godersi quelle ultime giornate di sole, che presto avrebbero lasciato il posto all’uggiosità, tipica della cittadina inglese. Georgie stava seduta fissando l’armadio aperto davanti a se: che cosa sarebbe stato adatto indossare per l’incontro coi fratelli? Quel vestito era decisamente troppo semplice, quello troppo elegante, quello troppo scollato... “ Georgie!!” -diceva fra se e se- “ ma quando mai ti sei preoccupata dell’apparenza?! Con Abel e Arthur poi... saranno i modi di fare vittoriani per i quali è così importante avere un aspetto sempre curato e rispettabile...” Era consapevole però che non avrebbe dovuto incontrare la regina Vittoria, bensì i suoi fratelli... ma perché tutte queste sciocchezze? Erano tre anni che non rivedeva quelli che erano stati i pilastri della sua vita e lei si preoccupava di quale vestito indossare? L’ansia le giocava brutti scherzi ma la verità è che non sapeva più nemmeno lei come apparire...ormai non sapeva nemmeno più chi fosse veramente. Negli ultimi  tre anni aveva vissuto in maniera così diversa dal resto della sua vita, tutto era così diverso... insomma una crisi d’identità era di certo lecita! Superato questo momento di crisi Georgie nel pomeriggio fu pronta per dirigersi al porto; accompagnata dal padre, salí sulla carrozza appositamente preparata per l’occasione. 

“Arthur ormai ci siamo....”

“Ehi fratellino che ti prende? Non mi dirai che sei agitato? Ah non ti riconosco più!” Scherzó Arthur 

“Chissà come sarà cambiata....ho paura di non riconoscerla più...”

“ Beh, non può che essere diventata ancora più bella.”

“Non mi riferivo solo a quello... tre anni sono tanti e chissà...magari ci ha fatti venire per informarci di qualcosa di importante, magari di un matrimonio...oh Arthur ho paura di essermi perso qualcosa, ho paura di cosa potrei trovare...”

Il fratello gli si avvicinò e lo abbracciò. Era comprensibile anzi, lui stesso ci aveva pensato... insomma non era così impossibile che tra la nobiltà inglese un giovane si fosse fatto avanti chiedendo la mano della contessina Gerald. Ma comprendeva come questo pensiero  fosse doloroso per il fratello. Non aveva mai smesso di pensare a Georgie pur essendo cambiato, maturato. Quante volte dopo il suo ritorno Jessica aveva provato a sedurlo? Ma Abel l’aveva sempre rifiutata, Georgie era nella sua mente e nel suo cuore, e non si sentiva di usare qualcun altra per dimenticarla, come invece aveva fatto in passato. Aveva ben sperimentato che non era servito a nulla.

Dopo circa mezz’ora la nave arrivó in porto: Georgie avvolta in un bellissimo vestito verde smeraldo, quasi color dei suoi occhi, stava letteralmente aggrappata al padre, come avesse bisogno di protezione. Che poi, protezione da chi? Possibile che temesse così tanto l’incontro con i Buttman?

Abel ed Arthur una volta scesi dall’enorme imbarcazione, cercarono faticosamente di allontanarsi da quel punto così affollato del porto; fuori dalla folla, così per caso, si ritrovarono davanti il conte e Georgie. 

L’emozione che provarono in quel momento non si può descrivere: Georgie rivide i due amati ragazzi è noto compiaciuta che erano diventati ancora più affascinanti, erano ormai degli uomini. La figura di Georgie era come distinguersi da tutto il resto: aveva quasi vent’anni, ormai era una donna a tutti gli effetti. Pur essendo vestita ed acconciata in maniera molto semplice, appariva estremamente raffinata, una vera principessa. 

Si corsero incontro finendo per stringersi in un forte abbraccio. Nessuno proferì parola. In certi momenti le parole non servono. I tre, stretti nell’abbraccio, si sentirono rasserenati: forse quella complicità c’era ancora, forse non era tutto perduto.

   
 
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