Capitolo
1: Un nuovo futuro
Terra
Capsule
Corporation, domenica,
19:30
“Trunks!!!
La cena è pronta,
puoi darmi una mano ad apparecchiare, per favore?”
chiamò una voce femminile da
una finestra dell'enorme stabile giallo e dall'alto si sentirono due
voci
maschili e giovani dire, contemporaneamente: “Certo mamma!
Arrivo subito!”
Due
figure scesero dal cielo
dai colori accesi e quando atterrarono, i due giovani completamente
identici, a
parte una spilletta rossa con su scritto 1 su quello più
alto, mentre l’altro
aveva una spilletta blu con su scritto 2, si guardarono e poi,
indicando l'altro,
domandarono, ancora una volta all'uniscono: “Scusa, mamma...
ma a quale Trunks
ti stavi riferendo?”
“Datemi
una mano entrambi, per
favore...” sospirò la donna, mettendosi una mano
sulla fronte.
Tutte
le sere la stessa
storia... però era felice così...
Imbarazzati,
i due Trunks
entrarono in casa e vennero raggiunti da due ragazze dai lunghi capelli
neri e
completamente identiche, anche se la più grande delle due
aveva una pancia
molto evidente e una spilla rossa con su scritto 1, mentre la
più giovane l’aveva
di colore blu e con su scritto 2.
Entrambe
si avvicinarono a uno
dei due Trunks e domandarono, preoccupate: “Tutto bene? Non
vi siete fatti
troppo male?”
“Ma
no, Mai... un semplice
allenamento prima di cena, come al solito...”
Quella
con la spilletta blu e
il numero 2, prese il braccio del Trunks con cui stava parlando, il
quale aveva
la spilletta identica alla sua e disse: “Dai, andiamo in
cucina... sennò Bulma
ci uccide.”
Gli
altri due Trunks e Mai con
la spilletta rossa rimasero all'ingresso, a guardarli.
“Sono
così carini insieme...”
sospirò Mai e Trunks le disse: “Beh, allora anche
noi siamo carini insieme...
dopotutto, loro sono noi.”
“Già...”
“Mai,
cos'hai?”
“Niente,
è solo che... mi
sento così fuori posto...”
“Andiamo,
Mai... è normale
sentirsi così... Bulma e i nostri doppioni sono
così gentili con noi... hanno
fatto così tanto per accoglierci come si deve...”
“Lo
so...”
Trunks
le mise un braccio
attorno alla spalla.
Per
Mai, quella situazione
doveva essere tremenda.
In
fondo, quella non era la
loro vera linea temporale.
La
loro vera linea temporale,
quella in cui erano nati e cresciuti, era stata distrutta a causa di un
Kaioshin corrotto, Zamasu, e dal re di tutte le cose, Zeno.
Adesso,
nella loro linea
temporale, non esisteva altro che il vuoto...
“Su,
fatti coraggio.” tentò di
consolarla Trunks “Chiunque soffrirebbe così... se
la stessa cosa fosse
successa ai nostri doppioni, anche l'altra Mai starebbe male e
spetterebbe
all'altro Trunks consolarla.”
Mai
guardò un attimo il suo
Trunks e poi fece un piccolo sorriso.
Trunks
fu felice di vedere che
la sua Mai stava meglio grazie a lui... doveva essere difficile per lei
quella
situazione... ma avrebbe fatto di tutto per farla sentire a suo agio.
“Adesso,
andiamo in cucina.
Bulma e gli altri ci staranno aspettando.” le disse,
conducendola dolcemente in
cucina, e la giovane annuì.
Una
volta in cucina, videro
che oltre ai loro doppioni e a Bulma, c'erano anche un uomo basso,
tarchiato e
con una folta barba, e due strani esseri: uno era alto, con un sorriso
enigmatico, la pelle blu e i capelli bianchi mentre l'altro era un
grosso gatto
viola.
“Ci
siamo tutti?” domandò
Bulma con un sorriso e poi mise sul tavolo un sacco di cibo.
I
due Trunks e il gatto viola
si abbuffarono immediatamente ma anche una delle due Mai, quella
più grande, si
mise a mangiare abbondantemente.
“E'
tutto buonissimo... non
riesco a smettere...” dichiarò la giovane e Bulma,
con un sorriso gentile,
disse: “Mi fa molto piacere, Mai! Anch'io quand'ero incinta
di Trunks, mangiavo
in continuazione...”
Mai
arrossì.
La
Bulma del passato sarebbe
stata al settimo cielo di saperlo, proprio come la Bulma del futuro...
si era
persino raccomandata con loro prima della loro partenza per la seconda
linea
temporale del futuro...
Il
gatto gigante rimase in
silenzio un attimo, poi domandò all'uomo dalla pelle blu:
“Whis, perché questi
tipi pensano solo a mangiare e ad allenarsi, invece che trovare il mio
supersaiyan God?”
“Un
po' di pazienza, Lord
Beerus... i due Trunks si allenano tutto il giorno per trovarglielo...
ma sarà
una cosa parecchio lunga...”
“Beh,
che lo trovino in
fretta! Mi sto stufando di aspettare!”
Whis
rimase in silenzio poi
tornò a mangiare il suo minestrone.
Ad
un tratto, Bulma si
avvicinò a lui e mentre la donna gli allungava un arrosto,
le domandò,
sottovoce: “Come va?”
“Bene.
Sta crescendo.” fu
l'enigmatica risposta di Bulma, prima di allontanarsi.
Beerus
si accorse di quel
movimento e domandò al compagno: “Di cosa stavi
parlando con tanta attenzione
con Bulma?”
“Le
ho chiesto se la prossima
potrebbe provare a metterci della salsa esotica
nell'arrosto.” fu la semplice e
tranquilla dell'angelo prima di ritornare al suo pasto.
Una
volta che ebbero finito di
mangiare, i due Trunks si diressero sulla terrazza, ad ammirare il
cielo blu
notturno.
“E'
una splendida notte, non
trovi?” domandò il più grande tra i due
e l'altro annuì: “Altroché... inoltre
è
ancora più bella ora che c'è la pace...”
I
due rimasero in silenzio,
poi il più giovane disse: “Ormai sono passati due
anni da quanto tu e Mai vi
siete trasferiti qui.”
“Già,
il tempo è proprio
volato...”
“Era
così forte Zamasu?”
“Sì...
era forte ma,
soprattutto, era un mostro...”
“Credi
che ci siano altri
mostri nello spazio?”
“Non
lo so, Trunks... ma non
dubito. L'universo è enorme e ci sono molte persone... molte
delle quali
malvagie e senza scrupoli come Zamasu... ma se esse proveranno a far
male alla
Terra, a Mai e alla mamma. Dovrà vedersela con
noi!”
“Ben
detto!”
Spazio
profondo
Zona
nord, lunedì, 02:15
Continuava
ad ansimare
violentemente mentre il sangue continuava a scendere senza fermarsi.
“Su,
forza, prendi questa
medicina.” lo pregò l'essere basso e con un'enorme
testa bianca e piccoli occhi
neri.
Soffocando
un gemito, il
giovane uomo ubbidì.
Dopo
averlo guardato un
attimo, l'essere corse ai comandi della navicella e, dopo aver tolto il
pilota
automatico, si mise a guidare la navicella.
Ad
un tratto, si accese una
spia seguita da un BIP BIP
Dopo
aver guardato il segnale,
la creatura si mise una mano sulla fronte.
Stavano
per finire l'energia
della navicella.
Dovevano
assolutamente
atterrare... anche perché varie attrezzature della navicella
erano
danneggiate... inoltre, suo marito doveva assolutamente ricevere delle
cure...
Cliccò
dei pulsanti alla
velocità della luce e apparve uno schermo che mostrava un
sistema solare.
Si
mise a cliccare su tutti i
pianeti sullo schermo e a leggere le didascalie scritte di fianco.
Ad
un tratto, un pianeta
attirò la sua attenzione.
Secondo
il computer, si
chiamava Terra, aveva una forza di gravità parecchio bassa,
i suoi abitanti
avevano un livello di potenza molto basso e, cosa davvero importante,
non era
troppo lontano, anche se, per raggiungerlo, ci sarebbero volute almeno
cinque
ore.
Si
recò sul lettino dove il
marito era sdraiato e cominciò a legarlo ad esso con delle
cinture di
sicurezza.
“Adesso
traballeremo un
po'...” disse la moglie “Ma sarà per
poco. Dobbiamo raggiungere un pianeta
chiamato Terra. Una volta lì, ti rimetterai e ripareremo
l'astronave. Non
preoccuparti.”
L'essere,
una volta che ebbe
finito, tornò ai comandi e, dopo essersi messa la cintura di
sicurezza, tolse
il pilota automatico e si mise a guidare l'astronave manualmente mentre
il
marito rimase completamente immobile, compresa la sua lunga coda di
scimmia.
Spazio
profondo
Zona
nord-est, lunedì, 02:17
“Allora,
avete capito su quale
pianeta sono diretti?!”
La
vecchia e rauca voce
maschile si sentì per tutta l'astronave e fece voltare i due
giovani alieni, un
vecchio di mezz'età con un berretto in testa e una giovane
dalla pelle verde e
dai corti capelli bianchi.
La
ragazza, guardando in malo
modo il vecchio, gli rispose: “Prova tu a cercare
un'astronave nell'immensità
dello spazio!”
“Quindi
non li avete ancora
trovati?”
“Ovvio!
Se fossimo partiti
subito, non li avremmo seminati! Ma tu hai voluto a tutti i costi
cercare delle
provviste!”
“Stavamo
finendo le scorte e
la fame di un saiyan non è una cosa da sottovalutare!
Piantatela di lamentarvi
e datevi una mossa nel ritrovarli, soprattutto il ragazzo!”
Dopo
aver detto quelle parole,
l'uomo si voltò, rivelando la presenza di una coda di
scimmia sotto alla gonna
rosa che indossava.
Subito,
la ragazza gli fece, seccata,
una linguaccia e, quando il vecchio se ne andò, si
sfogò: “Brutto vecchio
bacucco!!! Si lamenta sempre quando siamo noi che facciamo il lavoro
pesante!!!
Quanto vorrei mollargli un bello schiaffo!!!!”
“Su,
calmati... arrabbiarsi
non serve proprio a niente...” tentò di calmarla
il compagno più anziano ma la
giovane continuò: “Non pensa ad altro che alla sua
stupida vendetta da quattro
soldi!!! E' persino più importante di suo
figlio!!!”
“Non
posso darti torto...
nonostante siano passati così tanti anni non vuole proprio
metterci una pietra
sopra...”
“E
ti ricordi quando gli hai
detto che il suo pianeta era esploso?! Si è rammaricato per
il fatto che il re
fosse morto e, pertanto, non poteva più portare a termine la
sua vendetta!!! Il
suo pianeta esploso, i suoi simili sterminati... e lui ha pensato solo
alla sua
vendetta!!!!”
“Già...
ha sorpreso anche me
che sono un vecchio soldato di Freezer... sai, mi rammarico di avergli
detto
che avevamo incontrato il figlio più giovane del
re...”
Proprio
in quel momento, la
porta si aprì e comparve un giovane alto, muscoloso, pieno
di cicatrici, tra
cui una sulla guancia, coi capelli neri lunghi fino alle spalle e la
pelle
abbronzata.
“Ho
visto mio padre poco
fa...” disse il giovane e la ragazza rispose:
“Già... il tuo caro paparino ci
ha fatto una testa così poco fa perché abbiamo
perso l'astronave col principe!”
“E'
colpa mia... non avrei
dovuto lasciarlo scappare...”
“Ma
non dire sciocchezze,
Broly! Tu sei un bravo ragazzo, al contrario di quella vecchia carogna
di tuo
padre!”
“E'
solo che quando l'ho
visto... c'è stato qualcosa che mi ha impedito di
ucciderlo... purtroppo, ho
esitato troppo...”
“Già...
nessuno di noi
sospettava l'esistenza di quell'aliena... però, devo
ammettere che ha avuto
fegato a lanciarci quei fumogeni per distrarci e scappare via col
principe...”
commentò la giovane e il suo compagno, ancora intento a
guidare, rispose:
“Doveva essere sua moglie...”
“Sul
serio?! Ma... era così
strana...”
“Ai
saiyan non interessa
l'aspetto fisico di una donna... deve avere, prima di tutto, un
carattere
forte... li ha sempre attirati...” disse l'uomo continuando a
guidare la nave
nello spazio profondo.