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Autore: alaal    12/04/2019    0 recensioni
[Baldi\\\\\\\\\\\\\\\'s Basics]
La scuola si presenta come l’edificio più squallido di tutto il circondario. Mentre il centro cittadino è tutto allegro e colorato, degno dei sogni di un bambino, la struttura scolastica appare come un ex penitenziario, dalla pianta rettangolare e gli spigoli appuntiti. Un malandato parco giochi circonda la scuola, dove un paio di altalene abbandonate al loro destino cigolano in modo sinistro. Uno scivolo mezzo rotto si può scorgere al lato sinistro del parco, e una landa di sabbia, che forse doveva avere incontrato giorni migliori, chiudeva il perimetro di quel misero luogo di divertimento.
-Se il buongiorno si vede dal mattino…-
-Eh?- bofonchia mia sorella, stringendosi a me impaurita. Non posso darle torto comunque nell’avere timore di questo edificio.
Genere: Drammatico, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 - Soda Cola

 

I ragazzi stipano tutti gli angoli di quell’immenso atrio scalcinato della scuola. L’aria diventa subito irrespirabile data la moltitudine di studenti proveniente da chissà dove (la scuola, a giudicare dai due piani e le poche aule divise un po’ di qua e un po’ di là dei corridoi, poteva contenere almeno un centinaio di ragazzini).

Ci troviamo, stretti l’uno contro l’altro, in un’ampia sala sulla destra della porta principale, dove delle sedie di plastica erano allineate l’una accanto all’altra, a gruppi di cinque, per fila. Io e mia sorella ci sediamo il più lontano possibile da quello che poteva definirsi una sorta di “palco”.

Sì, proprio un palco, con tanto di scaletta e microfono, dove un tizio dall’aria allampanata si sta avvicinando proprio in questo momento, uscendo da una porticina al fondo della stanza.

Mi guardo attorno con circospezione, un po’ impaurito a dire il vero: tutti gli studenti sembrano a disagio a loro volta, non sono neppure loro sicuri di avere fatto la scelta giusta nell’entrare in questo edificio diroccato e dalle pareti scrostate, vecchie di millenni.

-Un attimo di attenzione, prego!- Il tizio uscito dalla porticina in fondo ha finito di salire le scalette del palco, e il brusio incerto dei ragazzi si blocca di colpo. Dolly seduta alla mia sinistra si guarda attorno, domandandomi chi sia quello che ha appena parlato. Lei è ancora troppo piccola, intendo proprio di statura, e non riesce a vedere oltre le teste dei ragazzi seduti di fronte a noi.

Neppure allungando il collo.

Il tizio tocca il microfono con un dito più volte, facendo un “toc toc” che stride sulle casse, lancinandoci i timpani per qualche secondo.

-Oh, scusate, scusate…- Il rumore fastidioso pari solo ad una riga sulla lavagna cessa dopo un po’ e, tornata la calma, l’allampanato signore dà un colpo di tosse e poi inizia il suo discorso, allargando le sue braccia.

-Ragazzi e ragazze, benvenuti alla Here School! Sono veramente contento di trovarvi così numerosi e presenti al vostro primo giorno di scuola. Mi presento…- Sono troppo lontano dal palco per riuscire a vedere in faccia il tizio che parla, mi sporgo un po’ sulla destra, con la testa che sporgeva sul corridoio libero che divideva le due colonne di sedie, per guardare meglio.

-Io sono il professor Baldi, il vostro insegnante di matematica. Insegno matematica da più di dieci anni, e per me è sempre un piacere insegnare agli allievi tutto quello che so sulla matematica. Mi auguro che anche a voi piaccia la matematica… vero?- Un sinistro brusio si sollevò quasi instantaneamente alla domanda retorica del professor Baldi… ora che vedo meglio, quel tizio sembra essere completamente calvo, dalla maglia (o pullover?) verde, e jeans blu.

Qualcuno dice sì alla domanda del professore, alzando leggermente di più la voce.

-Ah, bene, bene!- Il professore si mette a ridere, battendo le mani l’una contro l’altra. Dolly non presta ascolto alle parole del professore, perchè si è messa a guardare fuori dalla finestra nel tentativo di contare quante automobili riusciva a tenere a mente al loro passaggio davanti alla scuola.

-Ma adesso basta con le parole. Spero che vi troverete bene nella nostra scuola e che il vostro profitto scolastico sia il migliore possibile.- Detto questo, segue un timido applauso da parte nostra, seguito da quello di Baldi.

-Per darvi un caloroso benvenuto, sotto le vostre sedie potrete trovare una lattina di Soda Cola. Offre la scuola!- Quasi di istinto, mi chino e allungo il braccio sotto la sedia, e incredibilmente trovo la lattina tanto reclamizzata dal sindaco Mayor. Rimango stupito della cosa: ero convinto di non avere visto proprio niente sotto alle sedie di plastica… forse ci sono sempre state e non ci ho fatto caso, data la moltitudine di persone, o le hanno aggiunte dopo, quando mi sono distratto nell’ascoltare il discorso del professor Baldi.

   
 
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