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Autore: heliodor    15/04/2019    1 recensioni
Joyce è nata senza poteri in un mondo dove la stregoneria regna sovrana. Figlia di potenti stregoni, è cresciuta al riparo dai pericoli del mondo esterno, sognando l'avventura della sua vita tra principi valorosi e duelli magici.
Quando scoppia la guerra contro l'arcistregone Malag, Joyce prende una decisione: imparerà la magia proibita per seguire il suo destino, anche se questo potrebbe costarle la vita...
Tra guerre, tradimenti, amori cortesi e duelli magici Joyce forgerà il suo destino e quello di un intero mondo.
Fate un bel respiro, rilassatevi e gettatevi a capofitto nell'avventura più fitta. Joyce vi terrà compagnia a lungo su queste pagine.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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Occhi e orecchie
 
"Fammi capire Marq" disse Belia. "Sei appena tornato e vuoi già ripartire?"
Marq, in piedi nella tenda, stava rovistando in un sacco. "Dici bene, Belia" disse. "Voglio partire subito."
"Almeno fatti vedere da Tymund. Hai un aspetto orribile."
Marq si raddrizzò. "Sto meglio di quanto credi."
"Ti ho visto quando ti sei tolto la maglia" disse la donna. "Sei coperto di cicatrici. Mi spieghi come te le sei fatte?"
"Chiedilo a Gauwalt. Lui lo sa."
Belia ghignò. "Forse voi due siete amici, ma l'evocatore con noi non ci parla. Non ci considera al suo livello. Appena è arrivato ha iniziato a dare ordini ed è andato da Malag. Chissà che cosa si sono detti."
"Hanno parlato dei Colossi" disse Tymund affacciandosi all'ingresso.
Belia gli rivolse un'occhiata dubbiosa. "E tu che ne sai?"
"Ero presente" disse Tymund entrando. "Malag ha chiesto il mio parere."
"Il tuo parere, certo" fece Belia scuotendo la testa. "E tu che cosa ne sai dei Colossi?"
"Più di quanto vorrei, meno di quanto mi servirebbe" rispose l'uomo.
"Puoi essere meno oscuro?" chiese la donna.
Tymund sospirò. "Marq."
"Sì?"
"So che stai per partire."
Lui sorrise. "Le notizie viaggiano veloci qui."
"Non scherzare" disse Tymund. "Sarei più felice sapendoti qui, al sicuro. E anche io mi sentirei più sicuro, sapendoti qui."
"Sei gentile a preoccuparti per me."
"Scherza quanto vuoi, ma se pensi di poter affrontare Persym da solo resterai deluso."
"Non voglio affrontare Persym" disse Marq. "Non ci penso proprio."
"E allora che vuoi fare? Vai a cercare Falgan e Galyon per vendicarti?" Tymund scosse la testa. "Sarebbe lo stesso."
"Nessuna vendetta" disse Marq sollevando la sacca sulla spalla destra. "Vado a cercare una persona."
"Chi?" domandò Tymund.
"Non lo capisci da solo?" fece Belia seccata. "Va a cercare la ragazzina. La strega rossa. Non è vero, Marq?"
Lui non rispose e uscì dalla tenda.
Quasi andrò a sbattere contro Lem, che attendeva all'esterno come se stesse facendo la guardia.
"È voluto entrare per forza" disse con tono di scusa indicando Tymund.
"Non crucciarti amico mio" disse Marq. "Tu come stai?"
"È stato un viaggio duro. Sarei tornato indietro per aiutarti, ma avevamo degli ordini, no?"
"Avete fatto bene" disse Marq.
Per lui era stata una gradita sorpresa ritrovare i suoi amici al campo dell'orda, lì al nord. Era stato lui a suggerire di riunirsi al campo, nel caso fossero stati costretti a separarsi.
La sua tenda era una delle tante in mezzo ad altre migliaia che occupavano la valle alla base della collina. Sula cima di questa si ergeva una torre dalla quale si poteva vedere fino a un centinaio di miglia di distanza.
Se l'alleanza fosse arrivata da quella parte, avrebbero avuto tutto il tempo di preparare la difesa.
Una palizzata di tronchi di legno circondava il campo. A intervalli regolari erano state erette delle torri di guardia.
Su uno dei lati erano stati eretti i recinti per i cavalli e gli altri animali, mentre i carri con i rifornimenti erano allineati sul lato opposto.
Un osservatore distratto non avrebbe saputo distinguere quel campo da quello che aveva visto a Theroda o a Malinor, quando era stato prigioniero di Falgan e Galyon.
La guerra è uguale dappertutto, si disse.
Poi vide i mantelli grigi indossati dagli stregoni dell'orda e si convinse che lì era al sicuro, almeno per il momento.
Tymund e Belia lo seguirono fuori dalla tenda.
"Ascolta Marq. Tu ci servi qui. Adesso più che mai."
"Ci sono tanti stregoni forti qui al campo. Credo di essere di troppo."
Tymund lo fissò negli occhi.
"Vai a qualche parte, Occhi Blu?" disse una voce femminile.
Una donna dai capelli bianchi emerse da dietro una tenda.
"Lieto di rivederti tutta intera" disse Marq.
Nimlothien sorrise. "Lieta di rivedere te, Marq. Temevamo di averti perso."
"Per un attimo l'ho temuto anche io."
La strega guardò la borsa. "Vuoi già ripartire? Sei appena arrivato."
"Io non mi fermo mai."
Nimlothien si limitò ad annuire come in segno di approvazione. "Il maestro vorrebbe parlarti."
"Con me?" fece Marq sorpreso.
"Anche lui vuole sapere come stai. È stato molto in pena quando ha saputo che la Tigre Bianca ti aveva catturato."
"Ringrazialo da parte mia."
Marq fece per proseguire ma lei gli bloccò il passo.
"Insiste per vederti, Occhi Blu. Adesso."
Marq sospirò. "Volevo partire quando c'era ancora luce."
"Non sarà un incontro lungo. Vieni, andiamo da lui."
Marq seguì Nimlothien fino a una tenda anonima mescolata tra tutte le altre. Scostò il velo che copriva l'ingresso e lo invitò a entrare.
Marq ubbidì. L'interno era fresco e accogliente, con un buon profumo di fiori appena colti.
C'era un tavolo sostenuto da dei cavalletti e una sedia imbottita, vuota, oltre a un giaciglio.
Malag lo attendeva in piedi di fianco a una pianta sistemata in un vaso. Piccoli fiori blu e viola stavano appena sbocciando in quella che gli ricordava una spiga.
Marq si schiarì la gola.
Malag si voltò con calma. "Occhi Blu" disse. "Vedo che adesso stai meglio. Ero molto preoccupato per la tua salute."
"Sto bene" disse. "Non come l'ultima volta che ci siamo visti, ma meglio di come sono stato fino a un paio di lune fa."
"Ti ricordi del nostro incontro?" Malag sembrava sorpreso.
"Come potrei averlo dimenticato?"
Malag annuì grave. "Sono felice di saperlo. Devo ringraziarti per aver riportato Sobren sano e salvo al campo. Senza di te sarebbe di sicuro morto."
"Credo che Gauwalt sia in grado di badare a sé stesso" disse Marq con modestia. "Abbiamo solo percorso la stessa strada."
"Non sottovalutarti" disse Malag. "Sobren è bravo nel dare sostanza alle sue creazioni, ma non è altrettanto portato per la sopravvivenza. Sai qual è la prima cosa che mi ha chiesto non appena è arrivato?"
"Il suo cibo preferito?"
Malag sorrise. A dispetto dell'età, aveva denti di un candore abbagliante. Ed erano tutti sani.
E ha più di cento anni, pensò Marq. Come avrà fatto a vivere così a lungo?
"Mi ha chiesto di trovargli il soldato più bello presente al campo" disse Malag divertito. "Dice che Persym gli ha ucciso l'ultimo modello che aveva trovato e ora gliene serve un altro." Scosse la testa.
Marq ricordò che a Theroda Gauwalt aveva avuto un modello. Era quello il ragazzo che era morto?
Non ha importanza, pensò.
"Ho quattrocentomila persone a cui badare" disse Malag cambiando tono di voce. "E molte altre che nei prossimi giorni potrebbero unirsi a noi. Lo sapevi che altri stanno arrivando, Occhi Blu? Almeno in centomila, mi riferiscono gli esploratori. E sono diretti qui, per mettersi sotto il mio comando. Dove li metterò? Come li sfamerò?"
"Ci sono grandi e piccole città in questa regione. Chiedi a loro di darti un aiuto."
"L'ho già fatto" disse Malag. "Se lo facessi ancora, la mia non sarebbe più una richiesta d'aiuto, ma un atto di saccheggio vero e proprio." Scosse di nuovo la testa. "E Sobren si preoccupa di un modello. Mi chiedo se ho fatto bene a fidarmi di lui."
Mi ha chiamato per sfogarsi con me? Si chiese Marq. "Conto di partire prima che faccia buio" disse per spezzare il silenzio.
"Giusto, la tua partenza. Sì" disse Malag come destandosi da un ricordo profondo. "Ho saputo che vuoi partire e so che non tornerai sulla tua decisione."
"Se vuoi che resti..."
"No" disse Malag perentorio. "Vai. Se senti il bisogno di andare, fallo. Hai poi trovato quella persona che cercavi?"
"La strega rossa?"
"Proprio lei" disse Malag.
Marq annuì.
"E l'hai convinta a passare dalla nostra parte?"
"Ho fatto un tentativo, ma non è riuscito. Però mi ha salvato. Due volte."
Malag lo guardò negli occhi. "Lei era a Malinor quando è stata attaccata?"
"Credo di sì. Quando ci siamo lasciati stava andando proprio lì."
"Sapeva che cosa l'aspettava?"
"Credo che non si rendesse del tutto conto del rischio ma" Marq esitò. "Sì, sapeva che sarebbe potuta non sopravvivere."
"E sai che probabilmente è morta, vero?"
Marq annuì di nuovo.
"E nonostante questo vuoi andare a cercarla?"
"Le devo la vita. Due volte."
Malag annuì. "Credo che valga la pena cercare questa persona. Potrebbe essere un valido aiuto per noi, se tu riuscissi a convincerla che le nostre ragioni sono valide."
"Lei è convinta di combattere per la parte giusta."
Malag sorrise. "Non esiste una parte giusta o sbagliata, se non alla fine di una guerra. Chi vincerà avrà avuto ragione e chi perderà diverrà storia."
"È più o meno quello che dice Tymund."
Il viso di Malag si illuminò. "Ho parlato con lui. Sembra molto preoccupato per la questione dei colossi. E lo sono anche io, dopo aver ascoltato i racconti degli esploratori. I profughi di Malinor ormai hanno raggiunto l'altopiano e qualche notizia è arrivata qui prima di voi."
"Credo di non aver mai visto Tymund così preoccupato" disse Marq. La sera in cui erano arrivati l'amico l'aveva interrogato a lungo su quello che aveva visto sulle colline attorno a Malinor.
"Anche io lo sono" disse Malag. "E il non conoscere la forza di quelle creature mi spaventa ancora di più. Devo vederle in azione per rendermene conto, ma non posso abbandonare il campo proprio adesso." Fece una pausa. "Marq Occhi Blu, vorresti essere i miei occhi e le mie orecchie?"
Marq si accigliò. "Solo se non contrasta con la mia ricerca della strega rossa."
Malag sorrise. "Se lei era a Malinor, deve aver visto per forza i Colossi. Io vorrei che tu la trovassi e la portassi da me, in modo da poterla interrogare. Potresti fare questo per me?"
"Credo di sì" disse Marq.
Quando uscì dalla tenda trovò Nimlothien ad aspettarlo. E non era sola. Con lei c'era Brun.
"Visto? Non è durato molto" disse la strega. "Spero vi siate detti tutto."
"Eri qui vicino. Il tessuto della tenda è sottile" disse Marq.
Nimlothien fece una smorfia. "Mi credi capace di origliare, Occhi Blu? Non ho bisogno di farlo. Godo della fiducia del maestro e se glielo chiedessi, lui mi direbbe tutto quello che vi siete detti."
"Sembri conoscere bene Malag" disse Marq misurando le parole.
"Meglio di quanto pensi" rispose lei.
"Sembrava preoccupato. Credo che abbia paura dei Colossi."
"Stiamo ancora valutando se Persym possa essere un alleato o un nuovo avversario."
"Io credo che sarò un avversario" disse Marq.
"Gauwalt la pensa come te."
"Lo so" rispose lui.
"Quindi vai a cercare la strega rossa. Di nuovo. Deve averti proprio colpito."
Marq sorrise. "Sei gelosa di lei, strega bianca?"
"Attento Occhi Blu" disse Nimlothien stringendo gli occhi fino a farli diventare due fessure. "Pensi di poter andare e venire quando vuoi? O di stringere amicizia col nemico solo perché ha un bel viso? Finora ti abbiamo tollerato perché il maestro prova una certa simpatia per te, ma non esagerare. Ci hai fatto perdere Theroda una volta e sei stato fatto prigioniero da Falgan a causa della tua incoscienza. Solo gli Dei sanno se non hai rivelato loro qualche segreto davvero importante. E ora vai a cercare la strega rossa."
"Sembra che tu voglia accusarmi di qualcosa" disse Marq con tono di sfida.
"È il tuo modo di fare che ti accusa, Occhi Blu" disse la strega bianca. "Se scoprirò che ci hai traditi e che hai dato delle informazioni preziose al nemico, qualsiasi nemico, ti caverò gli occhi io stessa e me ne farò dei gioielli."
Marq sorrise. "Ti donerebbero molto, strega bianca."
Nimlothien si voltò di scatto e andò via.
Solo allora Brun si avvicinò. "Non volevo disturbarti mentre parlavi con lei."
"Non mi disturbi" disse Marq. Nel viaggio verso nord aveva scambiato più di una chiacchierata con Brun e lo aveva trovato piacevole. "Vedo che ti sei ripreso dalle fatiche del viaggio."
"Sì" disse Brun. "E sono pronto a sostenerne altre."
Marq si accigliò. "Vuoi partire anche tu? Per andare dove? Solo qui sarai al sicuro."
"Qui o con te" disse lo stregone. "Voglio accompagnarti."
Marq scosse la testa. "Preferisco viaggiare da solo. Non mi serve aiuto o compagnia."
"Non lo faccio per aiutarti" disse Brun. "Anche se spero di poterti essere utile, in qualche modo. Anche io voglio trovare la strega rossa. Lei mi ha salvato la vita e se è in pericolo penso sia mio dovere aiutarla."
"Immagino di non poterti convincere a restare" disse Marq.
Brun allargò le braccia. "Uno con le mie capacità potrebbe esserti utile, Occhi Blu."
Marq sorrise. "D'accordo, ma chiamami Marq. Non ho mai sopportato quel soprannome."

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