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Autore: heliodor    16/04/2019    1 recensioni
Joyce è nata senza poteri in un mondo dove la stregoneria regna sovrana. Figlia di potenti stregoni, è cresciuta al riparo dai pericoli del mondo esterno, sognando l'avventura della sua vita tra principi valorosi e duelli magici.
Quando scoppia la guerra contro l'arcistregone Malag, Joyce prende una decisione: imparerà la magia proibita per seguire il suo destino, anche se questo potrebbe costarle la vita...
Tra guerre, tradimenti, amori cortesi e duelli magici Joyce forgerà il suo destino e quello di un intero mondo.
Fate un bel respiro, rilassatevi e gettatevi a capofitto nell'avventura più fitta. Joyce vi terrà compagnia a lungo su queste pagine.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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"Direi che ci siamo riposati abbastanza" disse Shani alzandosi con uno scatto.
Oren voleva restare ancora un po' seduto all'ombra della roccia a godersi la fresca brezza che spirava da settentrione, ma si alzò e la seguì.
Rivolse un'occhiata alle montagne innevate che incombevano a nord.
Shani le chiamava i Denti del Gigante di Ghiaccio.
"La leggenda dice che Lyondil il gigante cercò di divorare il mondo, ma venne abbattuto dall'eroe Elegion con la sua lancia magica" spiegò la ragazza sellando il cavallo. "Tutto ciò che ne resta sono i suoi denti, che formarono le montagne che vedi."
"Da qui non sembrano denti" disse Oren montando in sella.
"È che sei arido" disse Shani. "Nelle tue vene non scorre nemmeno una goccia di poesia."
"Non è vero" rispose piccato. "Vedrai, scriverò una poesia che ti commuoverà fino alle lacrime."
Shani ridacchiò. "Tu scriverai una poesia? E a chi la dedicherai? Alla strega rossa o alla tua principessa morta?"
"Non è morta" disse Oren tirando le redini. "E io la troverò."
"Intanto pensiamo a trovare Mirka" disse Shani. "Non deve essere lontano se ha preso la via più lunga."
"Perché l'avrà fatto?"
"Glielo chiederò quando lo incontrerò" disse la ragazza. "Prima di ucciderlo."
"E se incontrassimo uno di quelli?" chiese Oren. Non riusciva a togliersi dalla mente l'immagine dei due cadaveri e dei loro visi devastati.
Shani sospirò. "Ce ne occuperemo quando succederà. Se succederà. Prenderemo il sentiero più distante dalla regione in cui si trovano. Ci gireremo attorno."
Oren non si sentì più sicuro. Non dopo quello a cui aveva assistito. Era successo il giorno dopo al loro arrivo al campo dell'alleanza.
Elvana aveva insistito perché riposassero prima di ripartire. Voleva sapere che cosa fosse successo a Malinor e se la città era caduta o se l'assedio era ancora in corso.
"Siamo andati via prima che accadesse" aveva risposto Oren alle sue domande insistenti. "Nemmeno sapevamo che vi fosse un assedio in corso."
"È iniziato dopo che siamo andati via" disse Elvana. "Ma un messaggero vi ha preceduti. Come mai?"
"Abbiamo preso la via marina" spiegò Shani. "Inseguivamo Mirka."
"Mirka" disse Elvana. "Quel tizio meriterebbe una lezione per quello che ha fatto a tuo zio. Anche se è colpa sua quello che gli è successo. Non doveva rifiutare il nostro aiuto."
"Lo so" ammise Shani.
"La principessa Bryce?" chiese Oren per cambiare discorso.
Il viso di Elvana si rabbuiò. "Bryce è andata via."
"Dove?" chiese Oren.
Elvana sospirò. "A Malinor. È partita dopo aver ricevuto una lettera di Vyncent."
"Da sola?" domandò Oren. Gli sembrava impossibile che Bryce fosse partita senza Elvana. Quelle due erano inseparabili.
"Ho cercato di convincerla a restare, ma non ha voluto ascoltarmi." Elvana batté il pugno nel palmo dell'altra mano. "Quella maledetta testarda. Doveva andarle dietro e trascinarla via con la corda magica." Respirò a fondo. "Gladia è andata a cercarla."
"Gladia di Taloras?" chiese Oren.
Elvana annuì. "Proprio lei."
Ora che sapeva che Malinor era sotto assedio, Oren era incerto se proseguire o meno.
"So a cosa pensi" gli aveva detto Shani una volta che Elvana li aveva lasciati soli.
Oren non aveva risposto.
"Se vuoi tornare indietro non te lo impedirò" disse la ragazza. "Ma tornare a Malinor sarebbe una pazzia. La città è ben difesa e tu non potresti fare alcuna differenza. Forse finiresti solo per farti uccidere."
"E Ti Long? A lui non ci pensi?"
"È al sicuro a Malinor. La città è imprendibile, no?"
Oren non ne era molto sicuro, ma Elvana gli aveva detto la stessa cosa e a lei credeva.
"Verrò con te" disse Oren. "Ti ho dato la mia parola."
"Ti sciolgo da ogni giuramento" disse Shani.
"Non puoi" fece lui scandalizzato.
Shani rise. "Capisco perché piaci alla strega rossa."
Ore arrossì. "Te lo ha detto lei?"
"Non ne abbiamo parlato. Non in questo modo, almeno."
Oren si accigliò.
Erix sopraggiunse in quel momento. "Ce l'hai fatta" disse con tono soddisfatto.
"Vostra eccellenza" disse Oren inchinandosi.
"Gladia mi aveva detto che eri sopravvissuto a una maledizione e a un naufragio."
"È una storia lunga" disse Oren.
Erix sorrise. "Un giorno me la dovrai raccontare." Guardò le sacche preparate in un angolo. "State partendo?"
Shani annuì. "Ci siamo già trattenuti troppo. Sarebbe assurdo bruciare tutto il vantaggio che abbiamo su Mirka."
"Mirka" disse Erix. "Elvana mi ha detto che lo state inseguendo. Sapete dove sta andando?"
"A nord" disse Shani. "Verso Nergathel."
Erix annuì grave. "Come temevo."
"C'è qualcosa che dobbiamo sapere?" chiese Shani.
"Venite con me" disse Erix.
Li portò a una tenda isolata sorvegliata da una dozzina di soldati e quattro mantelli. Aprì il velo che la chiudeva e li invitò a seguirla dentro.
Appena entrati, Oren avvertì il puzzo della carne in putrefazione e temette di rimettere la colazione.
Shani si coprì la bocca e il naso con la mano. "Che cosa ci tenete qui dentro? Cadaveri?"
"Non sei molto lontana dalla realtà" disse Erix.
In fondo alla tenda erano allineati tre fagotti avvolti in panni pesanti di colore scuro. Erix lì indicò con un cenno della testa. "Voglio farvi vedere questi" disse.
Si chinò verso uno dei fagotti e afferrò il lembo del tessuto, scostandolo un po'. A Oren bastò vedere il viso devastato e la carne consumata per avvertire i conati di vomito. Distolse subito lo sguardo.
"Perché li tenete qui?" chiese guardando da un'altra parte.
Erix coprì il viso del cadavere. "Stiamo ancora cercando di capire che cosa abbiamo trovato."
"Sono dei morti" disse Shani. "Dovreste seppellirli o bruciarli."
"Noi pensavamo di studiarli" disse Erix.
"Dei" esclamò Shani. "Solo i negromanti studiano i cadaveri." Si fermò, l'espressione sorpresa.
Erix scrollò le spalle. "Sarà meglio che vi dica come stanno le cose o mi prenderete per pazza. Questi tre sono stati trovati da degli esploratori che si sono spinti a nord fin quasi alle pendici dei Denti del Gigante. Inseguivano dei saccheggiatori, quando ne hanno trovati due morti. E quando dico morti, intendo dire mangiati vivi fino alle ossa. Gli esploratori hanno seguito le tracce e si sono imbattuti in tre di queste cose. Erano chiaramente morti ma continuavano a muoversi. E hanno cercato di aggredirli. Per fortuna i nostri esploratori sono diventati molto abili e li hanno resi inoffensivi."
"Ora sono morti?" chiese Oren.
"Erano morti anche prima" disse Erix.
Oren la fissò con risentimento.
"Rianimati" disse la strega. "È così che li chiamiamo."
"Abbiamo già visto una cosa del genere" disse Shani. "È opera di un negromante. E anche molto forte."
"Lo pensiamo anche noi" disse Erix. "Ma non abbiamo idea di chi sia e quali siano le sue intenzioni."
"Mirka" disse Oren. "Non può che essere opera sua."
"No, è ancora troppo lontano" disse Shani. "Quanto tempo fa li avete trovati?"
"Venti giorni, più o meno" rispose Erix.
Shani scosse la testa. "No, non è stato Mirka. A meno che non abbia imparato a volare molto velocemente." Fece una pausa. "È un altro negromante."
"Lo penso anche io" disse Erix. "È per questo che volevo chiedervi di stare attenti e indagare per conto dell'alleanza. Se andate a nord, arriverete più lontano di quanto noi ci siamo mai spinti. I Nergathel non ci hanno dato il permesso di spingerci nei loro territori, ma voi non fate parte dell'Alleanza e non dovreste avere problemi."
"A parte quelle cose" disse Oren. "Bisogna tagliargli la testa per ucciderle, di nuovo. E non è facile."
"Lo so" disse Erix. "Mi è stato riferito. Farete questa cosa per me?"
"Perché dovremmo?" chiese Shani incrociando le braccia sul petto. "Noi andiamo a cercare Mirka per togliergli il corno di Adrax, non per la vostra guerra."
"Mirka lavora per Malag" disse Erix. "È anche la vostra guerra, in un certo senso." Guardò Oren.
"Lo faremo" disse lui. "Vi daremo un aiuto, se potremo."
Erix annuì. "Sapevo di potermi fidare di te."
"Pago i miei debiti" disse Oren.
Lei sorrise. "La stai ancora cercando?"
"Riprenderò a farlo non appena avremo trovato Mirka e recuperato il corno."
Il sorriso di Erix si allargò. "Sai che stai perdendo il tuo tempo, vero?"
Oren scrollò le spalle.
"Lascia che ti dica una cosa" disse Erix abbassando la voce. "Dovrebbe essere un segreto, ma ti riguarda, quindi penso di non commettere nessun tradimento parlandotene. Re Andew ha mandato un messaggio a Malag pregandolo di restituirgli Joyce."
"E lui che cosa ha risposto?" chiese Oren. "Ha accettato, vero?"
"No" disse lei. "Re Andew gli ha offerto metà del tesoro che ha portato con sé da Valonde. È una cifra notevole, ma l'arcistregone gli ha risposto dicendo che non aveva idea di dove fosse Joyce e che se l'avesse trovata, l'avrebbe rimandata indietro."
"Maledetto" ringhiò Oren. "Si prende gioco di noi. Quel dannato non merita alcuna pietà."
"Aspetta a dirlo" disse Erix. "Io credo che non abbia mentito. Quello che voglio dire è che avrebbe potuto chiedere qualsiasi cosa a re Andew. Avrebbe potuto torturarlo solo facendogli sapere che aveva la figlia nelle sue mani. Io temevo che l'avrebbe fatto e che Andew sarebbe impazzito al solo pensiero, commettendo qualche errore imperdonabile. Ma lui non l'ha fatto. Se Joyce è nelle sue mani, ha rinunciato a usare un'arma potentissima contro il suo peggior nemico."
"L'arcistregone lo farebbe?" chiese Shani.
Erix scosse la testa. "Finora ha sfruttato ogni vantaggio a suo favore per metterci in difficoltà. Ne avrebbe approfittato, ne sono certa."
"Questo vuol dire che Joyce, la principessa" si corresse Oren. "Non è nelle sue mani. In qualche modo è riuscita a scappare e si nasconde da qualche parte e io la troverò."
"Vorrei anche io che fosse così" disse Erix. "Ma ho paura che la verità sia un'altra. Conoscevo la principessa Joyce e non la credo capace di poter fuggire dalla prigionia di Malag. Io credo che sia morta, prima di arrivare dall'arcistregone o subito dopo. Forse Rancey l'ha uccisa dopo averla rapita. Forse è stato solo un incidente, se vogliamo credere che da viva sarebbe stata più utile che morta. In ogni caso, anche se Andew non vuole ammetterlo, la soluzione più probabile è che non sia più in vita."
"No" esclamò Oren. "Io la penso come il re. Joyce, la principessa, è viva e io la troverò." Senza congedarsi uscì dalla tenda.
Appena fuori inspirò l'aria tersa per calmarsi.
Quando Erix e Shani lo raggiunsero, si voltò verso le due con aria dispiaciuta. "Perdonami se ti ho offeso" disse rivolto a Erix. "Non era mia intenzione."
"Non scusarti" disse Erix. "Sono io che non dovevo usare parole così forti. In fondo ti ho aiutato a coltivare la speranza che ti sostiene. Sei sopravvissuto a tante cose e altre ne vedrai, ne sono certa. Continua a cercare la principessa."
La mente di Oren tornò al presente. "Se facciamo il giro lungo, non sapremo mai da dove vengono i rianimati."
"Io credo" disse Shani. "Che la loro comparsa non sia un caso. Servono negromanti potenti per evocare Adrax e Mirka sta andando nella loro patria. Quasi nello stesso momento appaiono i rianimati. Questi due eventi sono collegati."
"Quindi continuiamo a cercare Mirka?"
Shani annuì. "E se ho ragione, scoprendo dov'è diretto Mirka, scopriremo anche da dove vengono i rianimati."

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