* CAPITOLO 9 *
Elsa
Elsa
Il mio nome pronunciato da te
Così tante volte
È come una lama
Che mi lacera il petto.
Se non lo fermo…
Se non ti fermo, Gerard,
te ne andrai
proprio ora che ti eri svegliato da un brutto sogno.
Come posso lasciarti piombare di nuovo tra le tenebre? Fare finta che mi stia bene così?
Per quanto tu debba scontare le tue pene,
devi vivere, e vedere con i tuoi occhi cosa ti aspetta.
La vita è fatta per vivere, Gerard.
Non per nascondersi
Né per morire nel rimpianto.
Forse continuerò a odiarti,
anche se tu stesso mi hai detto che è l’odio che divora, e priva di qualsiasi libertà.
Sicuramente continuerò ad amarti.
Ho costruito
Un’armatura attorno al cuore
Perché più nessuno
Potesse entrare a sgretolarlo.
Ho costruito, dopo anni, la mia prigione dorata fatta di rimpianti.
L’ho composta, mattone dopo mattone, smussandola,
livellandola,
modellandola,
ispessendola nei punti più fragili.
Eppure tu, con un solo sguardo, sei riuscito a sbriciolare tutto quanto.
***