Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Romanticgirl02    18/04/2019    2 recensioni
Appena avvertì la sua presenza la ragazza lo squadrò senza farsi vedere. Era un uomo alto dai folti capelli argentei e dagli occhi d'ambra, era elegante con un bel portamento, a prima vista si direbbe un amante della lettura, con parecchi sogni nel cassetto ancora da realizzare. Sarebbe stato l'uomo perfetto per lei, pensò all'improvviso, poi però si rese conto che quell'uomo per quanto bello e prestante fosse poteva benissimo essere suo padre...
-E lei signorina quanti anni ha? A vederla sembra molto giovane-
La ragazza colta impreparata a quella domanda gli rispose abbastanza impacciata.
-Ho 25 anni, come vostro figlio, lavoro in uno studio psichiatrico già da 4 anni...-
Una psicologa per un pazzo o per qualcuno che ha bisogno di aiuto?
Genere: Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Dalla proposta di Koga passarono diversi giorni e Inuyasha decise di non dire niente a Kagome. Un po’ per proteggerla, un po’ perché non voleva che lei si preoccupasse inutilmente. Glielo avrebbe detto solo se fosse stato strettamente indispensabile… e fortunatamente per il momento non avrebbe fatto domande, in quanto presa totalmente dalla figlia di Rin e Sesshomaru. Quel piccolo esserino aveva portato grandi cambiamenti. Non solo ai neogenitori ma anche agli altri… in Kagome aveva risvegliato un istinto materno che non si aspettava di avere… si i bambini le piacevano… ma uno tutto suo… Al solo pensiero le si riscaldava il cuore… ma anche Inuyasha pensava lo stesso? E se lui non volesse bambini? Sicuramente ci sarebbe rimasta male… lei li voleva! Eccome se li voleva! Solo che forse stava un po’ affrettando le cose, per Inuyasha i cambiamenti stano avvenendo molto velocemente e diventare genitore sarebbe una notevole responsabilità in più. Doveva aspettare, solo che a volte si ritrovava ad essere gelosa dell’amica e questo la faceva stare male. Decise di provare ad accantonare questi pensieri, per Rin, per Inuyasha, ma soprattutto per se stessa.

Arrivarono a casa allo stesso momento. Si scambiarono un tenero bacio a fior di labbra.

-Allora non sei curioso di sapere come sta la tua bellissima nipotina?-

Gli chiese lei sorridendo. Lui andò in cucina annuendo. L’ascoltò… finché non l’assaltò con un bacio, prima leggero… poi un po’ più aggressivo.

-Non mi dispiace azzittirti così…-

Disse infine mordendole leggermente le labbra. Guardò le sue gote tingersi di rosso, guardò i suoi occhi tingersi di passione e di amore. La prese per i fianchi e riprese a baciarla. Lei non era perfetta, lui lo sapeva, ma non riusciva a trovare qualcosa in lei che non gli piacesse. La portò in camera e la spogliò lentamente. Lei lo aiutò, poi gli sfilò la maglia. Lo osservò, si innamorò di nuovo. Lui iniziò a baciarla e lei legò le gambe ai suoi fianchi. Iniziò ad accarezzargli le cicatrici. Al contatto con la sua pelle, le dita sembravano sciogliersi. Lui si sfilò i pantaloni, senza smettere di baciare il suo corpo. Lei gli prese il viso tra le mani e prese a baciarlo. Le loro lingue si intrecciavano e si cercavano in una vorticosa danza erotica. Si spogliò dell’ultimo indumento e senza perdere tempo iniziò ad amarla. Quanto era passato dall’ultima volta che aveva provato queste emozioni? Due giorni? Una settimana? Un mese? Chi lo sa, lui sapeva solo che gli era terribilmente mancato. Una volta finito, si stesero uno di fianco all’altro, accaldati e con il fiatone. Inuyasha si accorse che gli girava la testa… troppa foga? Rise fra se e si alzò per andare in bagno, sotto gli occhi di Kagome che si copriva con le coperte, arrossendo nel vederlo senza vestiti. Inuyasha si sciacquò il viso e si guardò allo specchio. Si era proprio felice… felice… fe…li…ce… gli si appannò la vista. Lui poteva davvero permettersi di essere felice? Sentì una scarica di paura invaderlo. Si appoggiò al lavandino. Iniziò a respirare affannosamente. Doveva calmarsi… per lei. “Se continui così ne morirai… tu non sei fatto per essere felice… non ti si addice” Le parole gli vorticavano in testa. Si morse le guance finche non sanguinarono… basta… basta… basta…

-Inuyasha? Tutto bene?-

Kagome lo chiama dall’altra stanza.

-Si-

Gli rispose lui poco convinto. Si sciacquo la bocca e uscì come se niente fosse. Vide che Kagome si era messo il pigiama. Contro voglia se lo mise anche lui e la raggiunse a letto.

-Sei caldo…sicuro di stare bene?-

Lui annuì, immergendo la testa nel suo petto. Lei prese ad accarezzargli la testa e lui si rilassò… fino ad addormentarsi.

Si svegliò coi brividi. Kagome dormiva ancora. Si rigirò varie volte nel letto, ma il suo corpo si rifiutava di rilassarsi. Qualcosa lo metteva a disagio. Decise di alzarsi cercando di non svegliare la sua ragazza. Si fece un caffè ed iniziò a sorseggiarlo lentamente. Si sentiva veramente strano, che si fosse semplicemente ammalato? Eppure… il telefono squillò. Era Koga… Inyasha sbuffò e rispose.

-Buon giorno cagnolino, tutto bene?-

-ora che hai chiamato? No.-

-bene bene sono felice che tu stia bene. Ho un incarico per te. Raggiungimi appena puoi. A presto!-

E riattaccò. Inuyasha riprese a sorseggiare il suo caffè. Guardò l’orologio erano appena le 7. Sbadigliò mandando degli accidenti al lupastro e decise di prendersela con calma. Finito il caffè si sarebbe fatto una doccia, vestito, avrebbe svegliato Kagome… e poi si sarebbe avviato verso la stazione di polizia… con la più calma possibile.

Arrivò alla centrale solo sulle 9. Era vestito normalmente, con un paio di jeans chiari e una felpa nera con il cappuccio. Mentre aspettava prese a torturarsi il piercing sul labbro. Si annoiava. Poi Koga spuntò e lo invitò a seguirlo. Entrarono in un ufficio bel allestito e koga andò a sedersi dietro ad una scrivania, prese un fascicolo dal cassetto e glielo porse. Inuyasha lo aprì e vide la foto di un uomo sulla quarantina.

-Lui è Magatsushi, uno dei sospettati, il tuo compito è di iniziare a lavorare per lui e di scoprire se è lui il tramite informatico che organizza gli scambi illegali. –

-E come dovrei fare?-

-Bhe inizialmente potresti entrare nelle sue grazie e vedere come poi agire al seguito…-

Inuyasha assottigliò lo sguardo…

-perché io? No sono bravo ad instaurare rapporti con le persone…-

Koga sorrise.

-Perché ha un fetish nel provocare dolore… e molte persone ci hanno rinunciato perché spaventati per le loro vite… comunque è tutto nel fascicolo.-

Inuyasha aveva altre domande ma non le fece. Nella sua testa ronzavano due pensieri contrastanti. Uno diceva di lasciare perdere, l’altro invece era curioso di vedere come il genere umano potesse tanto cadere in basso… poi ne arrivò un terzo…

-Mi hai preso per un masochista?-

Koga iniziò a ridere e Inuyasha girò i tacchi e se ne andò. Prese a leggere tutte le informazioni su quell’uomo e più andava avanti più ne rimaneva disgustato. Quest’individuo aveva proprio tutti i vizi del mondo. Quando rientrò a casa Kagome era già andata via. Sbuffando si stese sul divano, ripensò ancora se aveva fatto bene o male ad accettare. Non ne era più così sicuro… eppure… da quando aveva incontrato Kagome in lui stavano nascendo nuovi sentimenti. Aveva voglia di osare, di sperimentare, di amare. Era nella costante ricerca di nuove emozioni… Però era davvero disposto a mettersi in pericolo per sperimentare? La testa riprese a girargli di nuovo. Si sentiva fiacco, stanco ma non riusciva a dormire. Andò in camera di Kagome, ormai era diventata anche la sua, e prese una coperta. Poi si cambiò e si mise comodamente in tuta e infine tornò sul divano, si appallottolò nella coperta e provò a dormire… ma non ci riuscì. Accese la tv e si mise  scorrere i canali e non trovando niente di interessante, si fermò su un programma per far dimagrire le persone. Mentre stavano spiegando l’ennesima dieta suonò il campanello. Inuyasha non si mosse. Risuonò di nuovo, poi ancora e ancora. Sbuffò e preso da un moto di rabbia si alzò trascinandosi dietro la coperta ed andò ad aprire. Sullo stipite della porta comparve Miroku. Lo guardava storto con le braccia incrociate. Inuyasha lo fece entrare poi tornò sul divano, ignorando lo sguardo truce dell’amico. Miroku lo seguì e si sedette di fianco a lui.

-Non pretendo di parlare tutti i giorni, ma una chiamata o un messaggio ogni tanto non fa male sai? E comunque so che non sei ancora andato a trovare tua nipote… A Rin farebbe piacere… e forse anche a Sesshomaru…-

Inuyasha sorrise divertito, ma continuò comunque a guardare la tv.

-Pensavo che per una volta fossi impegnato eppure eccoti qui, di nuovo a vedere come sto… Comunque hanno trovato almeno un nome a quell’essere?-

Miroku alzò gli occhi al cielo.

-Ayaka*… si chiama Ayaka… e tu lo sapresti se almeno una volta fossi andato da loro…-

Inuyasha alzò le spalle. Lui non organizzava le cose… a quello ci pensava Kagome. Miroku continuava a guardarlo male, poi si alzò e scomparve. Inuyasha rimase fisso sul divano, lasciando fare all’amico, il quale ricomparve poco dopo con il suo telefono.

-Chiama Kagome e digli che sta sera andrete da Rin.-

Inuyasha lo guardò di traverso. No. Lui non avrebbe chiamato nessuno. Miroku sbloccò il telefono e compose il numero di Kagome poi lo porse di nuovo all’amico. Inuyasha si chiese perché tanta insistenza… non era strano che Miroku si impuntasse in qualcosa, ma di solito non vedendolo mai interessato a niente lasciava perdere… Invece adesso era proprio un chiodo fisso, un martello pneumatico che continuava a percuoterlo. Sbuffò sonoramente. Non riusciva a trovare un buon motivo per fare quella benedetta chiamata.

-Dammi un motivo-

-l’hai fatta nascere, è tua nipote, rin è tua amica… te ne servono altri?-

Nonostante continuasse a non volerlo fare il suo braccio si mosse, pesantemente prese il telefono e svogliatamente chiamò. Uno due tre squilli… era tentato a chiudere la chiamata prima che Kagome potesse rispondere.

-Pronto Inuyasha? Tutto bene? Di solito non chiami mai…-

Miroku soffocò una risata. “allora lo fa proprio con tutti” pensò.

-Sta sera andiamo da Rin-

Le sue parole uscirono più come un ordine che come una domanda. Dall’altra parte del telefono Kagome rimase un po’ perplessa ma allo stesso tempo sorrise.

-Certo! Hai gia chiamato tu Rin? Sarà felice di sentirtelo dire!-

Inuyasha sbuffò nuovamente. Gli scocciava ma tanto sapeva che gli sarebbe comunque toccato. Le disse che l’avrebbe chiamata e buttò giù. Vide l’amico complimentarsi con se stesso. Inuyasha chiuse gli occhi scocciato. Pensò per un attimo cosa dire a Rin… non gli veniva in mente niente. Rimase fermo così per qualche minuto tant’è che Miroku pensò pure che si fosse addormentato. Poi si mosse e compose il numero.

-Che vuoi?-

Una voce glaciale risuonò dall’altro capo del telefono. Inuyasha ghignò.

-Da quando rispondi al telefono della tua futura moglie?-

-Da quando chiami la mia futura moglie?-

Il primo round lo vinse Sesshomaru ed Inuyasha aveva il presentimento che li avrebbe vinti tutti. Sospirò pesantemente e guardò di nuovo storto Miroku.

-Senti fratellino non ho tanto tempo da perdere che vuoi?-

-Questa sera veniamo da voi-

Disse infine con tono piatto, sperando di finire presto la conversazione.

-Quindi mi stai chiedendo se puoi venire da noi per vedere tua nipote?-

Sentì una risatina dall’altra parte del telefono.

-Lo sai benissimo Sesshomaru-

-Voglio sentirtelo dire-

Inuyasha per poco non gli sbatteva il telefono in faccia. Rimase in silenzio cercando in se stesso la voglia, la volontà e il coraggio di fare una semplice e banale richiesta. “è solo quell’idiota di tuo fratello!” si ripeteva mentalmente. Poi fece un enorme sospiro.

-Mi chiedevo se potevamo venire a vedere qual piccolo mostricciattolo che ti ritrovi per figlia!-

-Ci possiamo lavorare… alle 20?-

-e così sia!-

   
 
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