Fanfic su attori > Orlando Bloom
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Autore: BlackPearl    22/07/2009    9 recensioni
[...] Durante il tragitto mi impongo di restare calma; keep calm, relax and breathe, non sarà niente di che, una stretta di mano e via. Forza.
< E' nervosa, Pen? Non muoia, quando lo incontrerà, mi raccomando.>
< Mh.>
< Suvvia, non è niente di che. Si tratterà di stargli premuta addosso, sussurrando parole al suo orecchio, seguendolo ovunque per..>
< Jon, la prego. E' già abbastanza difficile così.> [...]

Perchè essere l'interprete di Orlando Bloom non capita tutti i giorni.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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cap 4
Curriculum Vitae
Capitolo sei







Subito dopo aver salutato Orlando..


< Bentornata, Cenerentola> La voce di Veronica mi accoglie dal soggiorno.
< Ma che Cenerentola e Cenerentola, hai visto che ore sono?>
< Veramente no, stavo guardando Love Actually. Che ore sono?> Si affaccia a guardare l'orologio sulla parete. < Le dieci meno cinque? Solo?! Oh, mi deludi>
< Macchè. Meglio così, o gli saltavo addosso>
< Embè, mica male>
Alzo gli occhi al cielo mentre lei addenta un pop-corn. Sempre la solita.
Le racconto della serata, e di quello che mi ha detto Orlando. Poi mi alzo per la terza volta e prendo altri due cioccolatini.
No, via. Facciamo tutta la scatola. Chissene.
< Mi spieghi perchè stai strafogando come una maialina?>
< Perchè altrimenti prendo il telefono, faccio venire Orlando quì e lo violento senza ammettere repliche. Ecco perchè>
< Uh, sì, se lo fai dimmelo, che ho giusto comprato un completino di pizzo, con un..>
< Ma mi hai sentito prima mentre parlavo?!>
< Certo che ti ho sentita, Pen. Sto solo cercando di distrarti. E - aggiunge, togliendomi la scatola di mano - con questi non risolverai un bel niente>
< E cosa dovrei fare, secondo te?>
< Aspettare che cada ai tuoi piedi, ovvio.>
Ecco. Siamo alle solite.

***

Oggi è il fatidico giorno.
Ho appena parlato con Jon. Mi ha spiegato che nel film non ci sono co-protagoniste donne, e quindi Orlando sarebbe stato teoricamente da solo sul red carpet, visto che tra l'altro Miranda è in Australia a fare chissà cosa e non le interessa minimamente tornare quì. Diversi giorni fa, però, come mi avevano accennato, Orlando ha chiesto alla sua agente se potevo accompagnarlo io.
Robin era titubante, ma lui ha insistito per avermi al suo fianco. E così, stasera sarò fasciata nel mio bellissimo abito bianco, avvinghiata al mio cavaliere.
Potrei esplodere dalla gioia.
Perchè non mi importa di ciò che dice la gente, di ciò che può pensare. Non mi importa se Robin teme che qualcuno possa farsi strane idee su di noi, quando Orlando stesso non si pone alcun problema a farsi vedere con me. Io con lui sto bene, mi sento felice.
Non ho mai passato dei momenti così belli insieme a una persona, e non vedo perchè dovrei privarmene, finchè c'è lui a rassicurarmi, e finchè il mio compito è stare al suo fianco.
< Very, ti spiace aprire un po' la finestra? Questo odore di smalto non vuole saperne di andarsene> Starnutisco per l'ennesima volta, mentre lei mi applica un brillantino sull'unghia.
Mi ha fatto un fiore rosa e bianco nell'angolo in alto del pollice, e lo stesso, più piccolo, nell'angolo in basso dell'anulare. Non so come faccia a farlo, io non ci riuscirei nemmeno con un unghia di un metro quadrato.
< Per farle asciugare prova questo, è un nuovo aggeggio fatto apposta.> Faccio come mi dice. Ormai sono completamente nelle sue mani.
Mi sento molto Bella Swan alle prese con l'irrefrenabile entusiasmo di Alice Cullen.
Da stamattina non ha fatto altro che tirare fuori mille e un prodotto di bellezza, scegliendo questa o quella crema idratante, mettendomi in ammollo in una vasca con olii profumati e prodotti esfolianti vari. Insomma, casa nostra è diventata una beauty farm in piena regola.
E siamo solo alla cura del corpo.
Poi mi aspetta la fase capelli, e poi la fase trucco. Uh, ho dimenticato la fase depilazione.
E poi c'è una pistola nel secondo cassetto del comò che potrebbe essermi utile.

***

< Stenditi dai> La voce di Veronica mi distoglie dalle fantasie omicide.
Faccio come mi dice, cercando una posizione comoda. Cosa altamente improbabile, sul tavolo della cucina.
La osservo con un po' di terrore mentre gira il coltello nel contenitore della cera, aspettando che si sciolga del tutto.
< Ti ricordi come si fa, vero?> Deglutisco, chiedendomi se magari non sia meglio chiamare un'estetista vera.
Lei mi guarda inespressiva, poi prende a esaminare la gamba. < Sulle gambe non ne hai. Facciamo l'inguine e le ascelle>
Detto fatto. Eccola che comincia a stendere la cera sull'inguine. Oh, God.
Mette la striscia sopra, strofina un po' e.. zac!
< PORCAMISERIACHEDOLOREEEEEEEE>
Senza nemmeno farmi riprendere dal primo strappo, stende un po' più su. Il tempo di contare fino a tre.. < SANT'ORLANDOGUARDACOSAFACCIOPERTE!>
Veronica mi guarda e sorride. < Ehm, non intendevo dire proprio questo..> Mormoro, imbarazzata.
< Stasera cadrà ai tuoi piedi. E basta. Perciò, meglio sfoltire un po', qui, chè una visitina alla foresta amazzonica già l'ha fatta in POTC2>
< Ti odio>
Sento ancora la sua risata quando mi mordo la lingua per il dolore dell'ennesimo strappo.
Non sono lacrime quelle che mi pizzicano gli occhi. Nah, è un'impressione. Sarebbe davvero patetico mettersi a piangere.
< Quanto manca?> Mormoro, in preda al panico.
< Altri due o tre strappi>
Mi abbandono a un sospiro, affranta.
< Chi bella vuole apparire..> Incalza lei, per incoraggiarmi.
< ..all'inferno deve marcire
> Concludo, imbronciata. 

***

< Vacci piano col fondotinta, non voglio sembrare un mascherone>
< Tranquilla, giusto un velo per uniformare>
Un velo per uniformare.
Mi viene da ridere, mentre la vedo, così sicura di sè. Una trottola impazzita che passa da un lato all'altro della stanza con in mano decine di ombretti, duo cipria effetto abbronzante, fard naturel, matite khol, mascara ultra volume e Dio solo sa cos'altro.
E non parliamo dei pennelli.
Pennello labbra, pennello sfumature, pennello obliquo, pennello morbido, pennello fard, pennello cipria e perfino il pettinino per le sopracciglia!
< Mi spieghi dove caspita l'avevi nascosta tutta questa roba?>
< Nel mio armadio. Non è che la uso così spesso.>
< Secondo me avresti dovuto continuare il corso di truccatrice. Insomma, guardati. Sei nel tuo mondo. E poi hai una coinquilina imbranata -che a malapena mette un filo di eyeliner- che potresti usare come cavia per i tuoi trucchi> Sorrido.
Oddio, spero che non mi prenda in parola.
< Nah.. non ho tempo per questo. Preferisco continuare con giurisprudenza. E poi tu sei un caso perso.>
< Ah, grazie> Dico, fintamente indignata.
< Cioè, in dieci minuti che sei seduta quì ti sarai mossa almeno sessantottomila volte. Davvero non potrei usarti come cavia> Grazie al cielo.
< Ma, cambiando argomento.. che intenzioni hai, stasera?> Mi chiede, e io la guardo senza capire.
< In che senso?>
< Con Orlando, fava>
< Ah.>
< Eh.>
< Non so. Che intenzioni dovrei avere? L'unica che ha intenzioni quì sei tu.>
< Io lo dico per te, Penny. Ti vedo, quando ti incanti a guardare la sua foto sul computer. Quando mentre stiamo mangiando o facendo qualche altra cosa cominci a sorridere e ti si illuminano gli occhi. Quando ti devo chiamare dieci volte per farti uscire dal tuo mondo. Quando attacchi a parlare di lui e non la smetti più. Quando arrossisci ogni volta che ti rendi conto di star esagerando. E quando sbianchi se vedi il suo nome sul display del cellulare. Per non parlare di quando..>
< Okay, ho capito.>
< E' solo che.. diamine, è proprio un coglione!>
< Smettila>
< Ma dico sul serio. Come può stare ancora con quella quando ci sei tu, quì? Tu puoi dargli qualcosa che una semplice Mutanda non può dargli.>
< Non dipende da me, ok? E' inutile che me lo dici. E se non dovesse succedere un bel niente -e non mi riferisco solo a stasera- me ne farò una ragione. Almeno ho avuto la fortuna di conoscerlo, sono stata al suo fianco per un mese, ho imparato ad apprezzarlo molto più di quanto non facessi già prima. E so che anche lui mi apprezza. E' già una bella fortuna, questa.>
Lei mi guarda un po' abbattuta. Poi sospira e riprende a mettermi il mascara.

***

< Sembri una sposa> Dice Veronica, guardandomi. Sembra quasi che stia per commuoversi.
Faccio un giro su me stessa e sorrido. Sono proprio come avrei voluto essere: carina, non esageratamente truccata, elegante e raffinata. E anche un po' sexy, con questo spacco.
< L'hai messo il preservativo nella borsetta?>
< Very!>
< Scusa>
Sorride a trentadue denti. < Dai, fatti abbracciare!>
Ma non è che parto per la guerra, eh.
Peggio.
Drin-drin.
Io e Veronica ci voltiamo insieme verso la porta. Lancio un'occhiata dalla finestra e vedo una limousine nera.
Azz. Si tratta bene il signorino.
< Vai tu? Io prendo la borsa>
Fuggo in camera a guardarmi un'ultima volta allo specchio. Sicuramente avrò le guance in fiamme.
Sento la sua voce in lontananza, e il cuore prende a battermi nel petto come un martello pneumatico.
Devo calmarmi.
< Penny! Orlando ti sta aspettando!>
Breathe in, breathe out.
Faccio la mia comparsa in soggiorno, un po' titubante.
Orlando alza gli occhi, e mi vede.
Non saprei decifrare la sua espressione.
Schiude appena le labbra, e sorride. Sembra.. colpito.
< Sei davvero.. stupenda>
Abbasso lo sguardo, imbarazzatissima. Lui si sistema il colletto della camicia, e poi mi offre il braccio. Lancio un'ultima occhiata a Veronica, che mi fa l'occhiolino.
< E' davvero un onore averla accanto a me, stasera, signorina> Mi dice con tono solenne, mentre apre la porta della limo.
Ridacchio, abbastanza istericamente. 
< Wow. Non sono mai stata in una limousine. E' incredibile> Guardo a bocca aperta gli interni in pelle, il frigo-bar, il televisore.. poi alzo lo sguardo, e vedo il tettuccio apribile. Mi sento come una bimba di tre anni che sta per fare una cosa che ha sempre sognato.
Non guardatemi male se ora mi metto a battere le mani saltellando.
Lo apro e in punta di piedi mi affaccio. E poi comincio a ridere.
< Ti piace?> Dice Orlando, da dentro.
< Eccome! Sognavo di farlo da una vita> Replico, eccitata.
Sento che dice qualcosa all'autista. Improvvisamente, l'auto si mette in moto e prende a camminare, facendomi perdere l'equilibrio. Due mani mi afferrano per i fianchi, prima che cada come una pera cotta.
Orlando mi aiuta a scendere e chiude il tettuccio. < Grazie. A momenti mi rompevo una gamba>
Mi fa sedere accanto a lui, offrendomi un bicchiere di champagne.
Riempie il suo e lo alza < A questa serata> Sfioro il suo bicchiere col mio e noto che siamo davvero vicinissimi. E che sto fissando le sue labbra da troppi secondi.
< Ahm..> Bevo un sorso di champagne mentre penso a una domanda da fare.
< Miranda ci seguirà in tv o da qualche altra parte?> Ma perchè devo sempre tirare in ballo lei, dannazione?!
< No, non credo abbia tempo per queste cose> Risponde lui, con una smorfia. Non che sembri particolarmente dispiaciuto però.
< Oh.> Ma che ci sta a fare allora? Vorrei proprio chiederglielo.
< Stasera siamo solo io e te> Mi guarda intensamente. Mi mordo appena il labbro, poi sorrido. < Non potrei esserne più felice>

***

< Già immagino le occhiate invidiose di tutti i presenti di sesso maschile - dice, mentre scendiamo dalla limousine e centinaia di urla sovrastano la sua voce - Sei davvero divina, stasera.>
< Ma stai zitto> Mormoro, avvampando.
E poi il colpo di grazia.
< E, cosa ancora migliore, sei solo mia> Mi passa un braccio attorno alla vita, e insieme ci avviamo sul tappeto rosso.
Ora.
O ha bevuto troppo champagne, e sta delirando -cosa improbabile, visto che l'ho controllato e ha bevuto giusto un paio di bicchieri- o si è fatto tipo una canna in mia assenza, oppure Veronica l'ha minacciato e ora lui sta cadendo ai miei piedi, oppure.. oppure dopo ieri le cose sono davvero cambiate.
Lo guardo, e lui mi sorride rassicurante.
Direi che sono in Paradiso.
< PENNY!> Sento una voce il lontananza che mi chiama. Mi volto.
E' Jon, che stretto in uno smoking viene verso di noi a passo svelto. Subito guarda il braccio di Orlando che mi stringe e sorride malizioso.
< Vi trovo benissimo> Da una sonora pacca sulla spalla a Orlando.
Io non riesco a guardarlo negli occhi. Ma perchè dev'essere tutto così difficile? Perchè non possiamo fuggire e stare solo noi due soli, a chiarire questa situazione?
Robin si unisce al trio. < Orlando, sarà meglio che tu vada subito a firmare autografi. Le fan stanno sclerando> Mi guarda torva.
Orlando sospira. < Torno subito.>
< Sta succedendo, vero?> Jon mi da di gomito.
< Cosa?>
< Qualcosa. Non so esattamente cosa, ma sembra che il ragazzo si sia svegliato>
Sospiro. < Forse, sì.> Mi scopro a sorridere, emozionata.
Resto a guardarlo, incantata, mentre sorride cordiale a centinaia di ragazze che urlano, piangono, o semplicemente si portano le mani alla bocca senza riuscire a dire una parola.
Un tempo ero anch'io una di quelle, che guardava invidiosa chi lo accompagnava sul red carpet, sognando di essere al suo posto.
E guardatemi. Ci sono riuscita. Magari anche una di loro ce la farà. Quella lì, per esempio. Che è salita sulla transenna e si sta sbracciando come un'ossessa. E' determinata, e coraggiosa.
E di sicuro avrebbe fatto una figura più brillante di quella che ho fatto io in diverse situazioni.
E magari ora andrebbe da Orlando, lo porterebbe via dalla folla e direbbe < Senti, mi sono stufata di giocare a tira e molla, che vogliamo fare?>
Mi scopro a sbuffare, al pensiero.
< Ti scoccia tutto questo?> Mi chiede Jon, che si è materializzato nuovamente accanto a me.
< No, no. E' molto bello.>
< Ma preferiresti stare con Orlando, invece che quì ad aspettarlo come una scema>
< Mi dai pure della scema? Grazie tante>
Però in fondo ha ragione.
Mi posa una mano sulla spalla. < Sono sicuro che anche lui lo vuole. E vuole che tu lo aspetti.>
Mi sto davvero innervosendo.
< Senti, Jon. Sei bello e caro, ma devi farmi il piacere di non parlare più di noi in questo modo. Poi ti stupisci se gli saltano addosso. E grazie. Se tu alimenti questo desiderio.. vai a aumentare il suo, di desiderio, se proprio devi far qualcosa! Ma poi che importa, lui ha Miranda..> Alzo le mani e faccio una smorfia indispettita.
Stringo le mani a pugno e mi decido a entrare nel cinema dove sarà proiettata l'anteprima del film. Magari trovo un bagno e mi affogo.
Okay, no, scherzo.
< Dove vai?> Qualcuno mi tira per il braccio.
Se indovinate chi è vi regalo le mutande di Miranda.
Che tempismo, Orlando.
< Entravo dentro.> Dico, con un'alzata di spalle.
< Non mi lasciare> Mormora, afferrando il mio polso. Senza nemmeno avere il tempo di capire, sento che le sue dita cercano le mie, e in breve vi si intrecciano.
Provo un'infinità di sensazioni a dir poco sconvolgenti, tra cui le fatidiche farfalle allo stomaco. Ma, ovviamente, dura troppo poco.
Si avvicina un giornalista e siamo costretti ad allontanarci. A sciogliere quel contatto.
< Lei è la nuova interprete del signor Bloom, vero?> Dice questo, puntando il microfono verso la mia bocca.
Oddio.
Non sono mai stata intervistata in vita mia.
< Ehm.. sì, esatto>
< Ci può dire com'è lavorare con lui?>
Hahaha. Da dove potrei cominciare? Guardo in giro cercando l'ispirazione, e mi blocco sullo sguardo assassino di Robin che, nervosa, aspetta che dica qualcosa di possibilmente non deficiente.
< E' davvero bello. Orlando è una persona davvero affabile, è simpatico, il clima lavorativo è tutt'altro che teso.. non ti accorgi di lavorare con una star internazionale. E' semplicemente Orlando, e io sono grata che mi abbia offerto questa opportunità>
Vabbè, me la sono cavata. Robin tira un sospiro di sollievo e finalmente si lascia scappare un sorriso.
Orlando mi stringe a sè e ringrazia.

< Sai, potrei aver cambiato idea riguardo alle rate> Mi sussurra all'orecchio, disinvolto.
Cosa?
Sto per chiedergli spiegazioni, quando Robin ci interrompe -di nuovo!- e lo porta poco lontano da me.
Rate? Di quali rate parla?
Oh.
Quelle rate? Le rate che mi hanno fatto collezionare l'ennesima figura di cacca con lui, quella sera? Oh.
Il cuore riprende a battere furiosamente, mentre penso a ciò che questo può voler dire.
Queste cose non si dovrebbero dire così, senza preavviso.
Cioè, almeno un telegramma un paio d'ore prima, o magari, non so.. oh, al diavolo! Ma avete sentito anche voi? Questo potrebbe significare che..
< Cara, sei bianca come un lenzuolo, sicura di star bene?> Una tizia sbuca dal nulla e mi poggia una mano sulla guancia fredda.
< Ehm.. sì. Credo che andrò a rinfrescarmi in bagno> Sorrido vaga e fuggo dentro.
Dopo dieci minuti in cui mi sono persa almeno tre volte riesco a trovare il bagno. Mi poggio al marmo ghiacciato e mi guardo allo specchio.
Ho il colorito di Michael Jackson, su per giù.
Le mie solite reazioni esagerate.
< Non sei sul punto di suicidarti, vero?> Non mi sono nemmeno accorta che sono entrate due ragazze, nel bagno, e quasi non mi rendevo conto che una delle due mi ha rivolto la parola.
< Cosa?> Sono entrambe fasciate in abiti lunghissimi e sgargianti. Biondissime e magrissime. Due Barbie.
< Hai proprio una brutta cera, tesoro. - Dice, mentre passa il lucidalabbra per l'ottava volta e simula un bacio - Cos'è, Orlando Bloom ti ha chiesto di sposarlo?> Fa una risata da ochetta e poi scuote la testa: < Certo che no, non potrebbe mai chiederlo a una come te>
L'altra si unisce alla risata.
Sollevo le sopracciglia, impietosita per la loro convinzione. Mi mordo la lingua per non spiattellare tutto e stringo la borsetta, mentre le pailettes mi graffiano le dita.
Ci vogliono un paio di secondi per farmi realizzare che le urla delle fan, la fuori, si sono calmate. Così esco dal bagno, e sento un vocio alla mia destra. Una sala illuminata debolmente attira la mia attenzione.
Non mi dite che mi sto perdendo la proiezione del film.
Arranco sui tacchi e raggiungo la sala prima che chiudano le porte. Oh, stupendo. Non si vede 'na mazza. Non è che posso andare in prima fila e passare davanti a tutti per cercare il mio posto accanto a Orlando. Se camminassi carponi si rovinerebbe tutto il vestito.
Ma che cacchio, potevo accorgermene prima! Quanto tempo sono rimasta in quel bagno?
Accidenti. Ci mancava solo che guardassi il film in piedi accanto alle guardie. Ma guarda te se uno può essere così sc..
< Finalmente, Pen. Stavo per chiamare una pattuglia di carabinieri> Il mio cavaliere mi prende per mano e mi porta, fila dopo fila, al nostro posto.
< Mi spieghi come hai fatto a vedermi?>
< Mi sono voltato e ho visto una fanciulla di bianco vestita, un angelo spaesato e un po' imbranato. Dovevi essere per forza tu>
Prendiamo posto mentre sullo schermo appare un primo piano di Orlando, che anche se imparruccato e leggermente truccato, è sempre bellissimo da togliere il fiato. Quasi quasi non so se guardare lo schermo o bearmi di quello vero.
Le nostre dita sono intrecciate, e il mio cuore non vuole saperne di rallentare i suoi battiti da quando lui ha cominciato ad accarezzarmi il dorso della mano col pollice.
Se continuiamo così non capirò un accidente del film, ma in fin dei conti, chissene.
Altro picco di fibrillazione quando si porta le nostre mani alla bocca e comincia a posarvi soffici baci. Chiudo gli occhi, completamente abbandonata a una miriade di sensazioni diverse.
Mi mordo il labbro, cercando di reprimere l'istinto ninfomane che costui risveglia in me.
Improvvisamente, mi scopro a saltare quasi sulla sedia, spaventata dal suono acuto di una chitarra elettrica. Apro gli occhi, e mi trovo davanti un Orlando truccatissimo, tatuato e seminudo che canta di fronte a una marea di ragazzine.
Il sorriso che si fa strada sulle mie labbra è completamente involontario e fuori controllo.
Presto sono costretta a trattenere gli sbuffi chiudendo il naso con pollice e indice, per evitare di scoppiare a ridere proprio davanti a lui.
Quando poi comincia a far finta di suonare la chitarra, dimenandosi a destra e sinistra come un grillo impazzito, non riesco più a contenermi.
Fortunatamente anche altri ridono, salvandomi dall'imbarazzo totale.
Mi volto verso di lui e lui alza un dito, con lo sguardo dritto davanti a sè e fa: < NON dire una parola> Sul volto ha l'ombra di un sorriso.
Approfitto del momento per avvicinarmi a lui e appoggiare la testa sulla sua spalla.
Pochi minuti dopo le luci si riaccendono, e sullo schermo compare la scritta - Fine primo tempo -
Oh, maledizione!
Mi alzo di malavoglia, vedendo Orlando assorbito da una folla di persone che si complimentano con lui.
Poi ci ripenso e mi siedo. Dopotutto, quanto durerà la pausa? Cinque minuti? Dieci?
Non vale la pena di alzarsi e andare in giro. Insomma, conosco si e no tre persone.
Faccio finta di scrivere qualcosa al cellulare, quando una delle ochette di prima mi si riavvicina.
< Che ci fai seduta quì? Non sai che questi posti sono per il cast e chi li accompagna?!>
< Infatti sono al mio posto>
Lei ride. < Sì, certo, e io sono la regina Elisabetta>
< Sì, guarda, hai le stesse sue zampe di gallina, proprio qui> Mi tocco la zona attorno agli occhi.
In quella, arriva Orlando, che prende posto accanto a me e mi chiede se va tutto bene. L'espressione sbigottita della Barbie non ha prezzo. Va via furiosa, mentre le luci si abbassano e lo schermo prende di nuovo vita.
Io non mi appoggio di nuovo. Non devo appoggiarmi. Non devo appoggiarmi. Non devo appogg.. oh. Sono appoggiata.
In circa tre secondi, non so come, mi ritrovo sulla sua spalla, circondata dal suo braccio. Sento che si sistema meglio sulla poltrona e mi sfiora il braccio con le dita.
< Mi fai il solletico> Sussurro, fermando la sua mano con la mia.
Poi, siccome sto scomoda con il braccio così, del tutto casualmente faccio scivolare la mia mano fino a posarla sul suo petto. Chiudo gli occhi e conto fino a dieci, sperando che non dica niente.
Al dieci il mio cuore perde un battito. Non si è mosso di una virgola.
Mmm..
Questo è ancora meglio della moto. E' ancora meglio di tutto.
Se fossi un gatto non ci penserei due volte a fargli le fusa. Oddio, ma che vado pensando?!
Oh, cielo. Che fa, porta una ragazza nella roulotte? Ma come osa.. ma.. oh. Si spogliano.
Accidenti. E' molto imbarazzante. Non avrei mai voluto sentire Orlando fare quei.. ehm.. versi.. con.. cioè, in una situazione del genere. E per giunta avendo il vero Orlando proprio a due centimetri da me.
Il suddetto vero Orlando si schiarisce appena la voce, dimenandosi leggermente sulla poltrona.
Ma bleah, guarda come lo bacia quella sciacquetta! E'.. è..
E' quello che vorrei fare io in questo preciso istante.
Merda.
Sta durando un po' troppo. Sbuffo dal naso, un po' irritata. Oh, grazie a Dio. Qualcuno li ha interrotti, bussando alla porta della roulotte. Lui va ad aprire, nudo, e segue un'inquadratura del suo fondoschiena.
Inspira, espira Penny. Niente di grave. L'hai già visto, dopotutto.
Mi scappa un colpetto di tosse. < Ci sono altre inquadrature delle tue natiche?> Domando, prima di collegare il cervello.
< Ehm, no> Sorride lui.
< Oh, bene.>
Dio, quanto sono idiota!
Ora penserà che non mi piace. Ma che deficiente!
< Peccato> Mi lascio scappare, con nonchalance.
Lui gira appena la testa, per guardarmi, e io faccio finta di niente.
Poi si appacia, e posa la testa sulla mia.
Penso proprio che dovrete raccogliermi col cucchiaino, adesso.

***

# It's the final countdown! #
Diecimila luci di ogni colore possibile illuminano il locale dove ci troviamo adesso per il party. Camerieri in tight sfilano tra la gente portando eleganti vassoi d'argento ricoperti da bicchieri di champagne.
Donne più o meno vestite intrattengono uomini importanti, forse qualche attore. C'è un gran casino mentre gli Europe urlano a squarciagola un motivo conosciuto da secoli, e io continuo a domandarmi quand'è che mettono un lento così avrò un po' di intimità con Orlando, visto che non c'è un angolino dove appartarsi e parlare tranquillamente. Nemmeno la classica "terrazza" dove tutte escono a prendere aria e poi sono seguite dal loro cavaliere che poggia la giacca sulle loro spalle e le bacia dolcemente.
Bevo l'ennesimo sorso di champagne. Ormai non faccio altro da quarantacinque minuti.
Nonostante questo non ho cominciato a ridere, nè a fare la stupida. D'altronde, come potrei, visto che sono da sola al bancone del bar? Il barista è pure brutto come un topo morto, il che non mi incita a fare conversazione.
E ora che mi serve Jon non c'è.
Cerco con lo sguardo Orlando, e lo trovo tra 
Gwyneth Paltrow e Eva Longoria, che sorridono beate a un fotografo.
Mi soffermo a guardare l'oliva che gira sconsolata nel Martini di un tizio che si è appena seduto accanto a me.
< Non è abituata a party del genere, non è così?> Mi domanda questo, improvvisamente.
Lo guardo di sottecchi. < Si vede?>
< E' troppo triste. Ed è davvero un peccato vedere quell'espressione imbronciata sul bel viso che si ritrova>
Ma che vole questo?
< Chi saresti, un gigolò? O semplicemente un coglione che fa il cascamorto con tutte le ragazze sole e tristi?> Ops. Magari ho esagerato un po'.
Lui non si scompone per niente. Fa girare il contenuto del bicchiere, compresa la povera oliva che sembra un criceto che si affanna a girare nella ruota, poi alza lo sguardo e mi risponde.
< No, sarei un tipo che - solo e triste - vorrebbe fare conversazione con qualcuno per non sembrare uno sfigato totale che si siede sull'ultimo divanetto a braccia conserte e guarda il mondo che fa la bella vita.>
< Ah..> Sorrido imbarazzata, poi mi decido a guardarlo. < Uh, sai, somigli a James Marsden>
< No, sono il fratello gemello che ha tenuto nascosto per anni, in una segreta nel Wiltshire. Ora lui è da qualche parte con Aramis che gli mette la maschera di ferro e lo rinchiude nella cantina della villa a sette piani che ha a Notting Hill> Annuisce con aria grave, scolando il Martini in un solo sorso. Poi mi si avvicina. < Ma non dirlo a nessuno.>
< Sei tu, vero? Che idiota, scusami>
< Figurati>
< Non ci credo che sei solo. Cioè, sei James Marsden. Hai idea di quanto tu sia carino?> Oddio, spero che non prenda fischi per fiaschi.
< Mi hanno costretto a venire, e non ho rimediato una ragazza in tempo> Fa una smorfia. < E tu? Sei davvero sola come dici di essere?>
< A dire il vero no. Ma il mio lui è troppo impegnato a farsi abbracciare da Eva Longoria per pensare a me>
Lui non si gira nemmeno a guardare, ma continua a fissarmi.
< So che vorrebbe essere con te. E' sempre così, a questi party. Ci sono troppi giornalisti che vogliono troppe foto. Niente è deciso da noi. Diciamo che -guarda l'orologio- tra dieci minuti, all'incirca, cominceranno ad andarsene e potrai stare con lui tutto il tempo che vorrai.> Sorride, cordiale, e io non posso fare a meno di imitarlo.
Ci voltiamo entrambi verso la festa. Seguo lo sguardo di James e vedo che guarda in un punto imprecisato del locale. In quel punto imprecisato c'è Orlando.
< Chi diavolo è quella?> Le parole mi escono fuori con una nota di acidità che non mi appartiene, di solito.
< Intrattenitrice, suppongo. Per non usare un altro termine.>
< Brutta stronza, posso intrattenerlo benissimo anch'io, e sai che ti dico, lui preferirebbe me! Ma perchè cazzo non viene quì allora? Perchè nemmeno mi guarda?! Oh, mi sta guardando.> Mi gratto la tempia, imbarazzata. James ride sotto i baffi.
Noto lo sguardo di Orlando cambiare, vedendomi con lui. Perdo un battito quando lo vedo avvicinarsi. Ma poi la ragazza lo tira per il braccio. Lui si gira, le molla il bicchiere in una mano e stacca l'altra dal suo braccio come se fosse un polipo che si è avvinghiato con le sue ventose.
< Hey, I'm not a waitress!> Fa lei, indignata. Lui non la caga di striscio.
Sto per fare una battuta ironica sull'accaduto, quando noto che James non è più vicino a me. Lo cerco con lo sguardo, e lo vedo poco lontano, che va via. Per un attimo si volta e mi incoraggia con il pollice alzato. Lo saluto con la mano.
< Chi saluti con tanta allegria?> La voce di Orlando mi riscalda proprio come il Gin & Tonic che ho appena bevuto.
Quasi ci urtiamo, quando mi giro, tanto è vicino a me.
Il suo profumo fresco mi attira più di qualsiasi altra cosa sulla faccia della terra. Un brivido mi corre lungo la schiena, e giuro che se entro dieci secondi non si allontana io lo bacio.
Lo faccio eh. Al diavolo tutto.
Uno, due, tre, quattro..
Ci guardiamo insistentemente senza proferir parola, il respiro sempre più irregolare.
Cinque, sei, sette...
Mi inumidisco le labbra, vedendo lui fare lo stesso.
Otto, nove..
Le luci si abbassano, e in sottofondo parte un lento. Orlando mormora un Vuoi ballare? proprio contro le mie labbra, e non riesco a fare altro che annuire.
Ci posizioniamo tra altre due coppie che ballano, e lui mi fa fare un piccolo giro prima di attirarmi a sè con forza e mettermi una mano dietro la schiena. Con l'altra prende la mia e la stringe forte.
Posso dire per certo che questo è ancora meglio del cinema.
< Mmm.. Young sexy lovely>
< C-cosa?>
< Il tuo profumo.. mi fa impazzire>
Deglutisco a vuoto senza realmente realizzare quello che sta dicendo.
< Ed è proprio per te. Young - fa scorrere lo sguardo sul mio corpo assieme alla sua mano destra - sexy - ad ogni parola la sua voce si abbassa, fino a diventare un sussurro - lovely.>
La mano si ferma a pochi centimetri dal mio fondoschiena, senza che nessuno sospetti niente. Dopotutto stiamo ballando.
Il fatto è proprio questo: solo io lo vedo, quell'ardore nei suoi occhi? Quella scintilla maliziosa che appare magicamente quando mi guarda?
Solo io e Jon, pare. E forse pure James.
Allora magari non sono del tutto pazza.
< Sappi che sto per saltarti addosso> Okay. Sappiate che a parlare è il Gin & Tonic.
Per tutta risposta lui avvicina la bocca al mio orecchio e comincia a mordicchiarlo delicatamente.
< Sei un gran bastardo> Mormoro, con la voce che mi trema, e lo sento ridere. Gli stringo le mani sulle spalle mentre lui fa lo stesso con quelle sui miei fianchi.
< Io.. seriamente..> Quasi non riesco a parlare per quanto lo desidero.
< Anch'io> Sussurra, e mi prende per mano, trascinandomi fuori.
Corriamo verso la limousine, io entro, lui chiude la porta e finalmente, finalmente la sua bocca si posa sulla mia.
Non ha niente a che vedere con il bacio puro e casto che tutte ci aspetteremmo dal principe azzurro.
Gli tolgo la giacca, mentre
il mio corpo formicola per l'impazienza. Lui si impossessa del mio collo, dove vi posa una serie di baci, che mi provocano una fitta di eccitazione.
Poi, una voce semi-metallica mi spaventa. < Ehm, mi scusi, signore, dove la porto?> E' l'autista che parla da una specie di interfono. Ci alziamo entrambi, troppo velocemente, e urtiamo contro il tetto dell'auto. Mi lascio cadere sui sedili, e mi scappa una risata, mentre Orlando comunica all'autista che la destinazione è casa sua.
Mi avrebbe fatto piacere vedere la strada per casa sua, ma, francamente, ho altro a cui pensare.

***

Io, davvero..
Io..
Wow.
Cento di questi giorni.
O di queste notti.
Mi lascio andare a un sospiro estasiato, mentre ripenso a stanotte.
Non credevo che potesse essere così. Non credo di aver mai desiderato una persona con tale intensità.
Apro gli occhi, e con un sorriso beato mi volto a guardare Orlando.
Che non c'è.
Al suo posto, sul cuscino, c'è un biglietto piegato in due.

Non ho trovato caffè nei mobili -e in ogni caso non è giusto che tu debba assaggiare quella ciofeca che sarei in grado di preparare-, così sono sceso un secondo da Starbucks.
Tornerò prima che tu possa accorgerti della mia assenza.

Spero.
Non vedo l'ora di rivederti.

Tuo,
Orlando.

Rileggo il biglietto almeno altre trenta volte, passando il dito sulle righe, come a volerne sentire la consistenza. Mentre sto ancora prendendo atto di quanto un uomo possa essere meraviglioso, un bip-bip attira la mia attenzione. Sul comodino di Orlando, il suo cellulare comincia a vibrare e suonare.
So che non dovrei sbirciare, ma..
Miranda.
Una risata malefica nasce dentro di me -ora lui è con me, ha. HA!- ma si smorza prima che possa gustarmela fino in fondo.
Come la mettiamo, con lei? O con me? Cioè, siamo tre. Mica è tanto buono.
Proprio quando il cellulare smette di vibrare, sento la porta di casa aprirsi.
E quando vedo Orlando con due bicchieri di caffè in mano e una rosa rossa, non posso far altro che ridere.
E, sinceramente, Miranda può anche restare dov'è.

continua...



~°~°~°~°~°~





Bon. In teoria questo dovevo pubblicarlo prima di partire per Londra -cioè, entro il 1 luglio- ma proprio non ce l'ho fatta. Ero bloccata a inizio premiere e non riuscivo a scrivere.
Poi, evidentemente Londra mi ha dato l'ispirazione, o qualcosa del genere, ed eccoci qui.
Uhm.
Prima di dire qualsiasi cosa inerente al capitolo, sappiate che Londra è.. è.. dovete andarci, se non l'avete ancora fatto.
Io spero di tornarci ad aprile. Incrociamo le dita!
Comunque.
Vi saluta la statua di Orlando. L'ho incrociata per caso, al Madame Tussauds XD. Eccolo quiii!
Ok.
Ah, ci tengo a precisare che tutta la parte sul film l'ho inventata. Il film a cui ho accennato è Sympathy For Delicious, e l'unica cosa vera è che c'è Orlando.
(E comunque, Orlando farà veramente ridere in quel film. Cioè, guardate qua.) Ma non è vero che non ci sono co-protagoniste femmine. Nè che c'è la scena nella roulotte. Che fantasia, nè? XD 
E la frase dove ho citato Michael Jackson è giusto per rendere il concetto. Nessuna accusa, discriminazione o che. Anzi. Adoravo Michael. RIP <3
Ora che ho finito con disclaimer e simili, passiamo ai ringraziamenti!


  • Moglie beddissima: Un anno e nove mesi, adesso. Marò. Mi sembra di conoscerti da una vita. Che fortuna che ho. Bedda, bedda *_* T'amo moglieeeeee!
  • Chiù: Il nostro attore si è dato la regolata. Cioè, ci ha provato. Ma era più forte di loro, suvvia. Mica potevano ignorare i loro sentimenti? (Facciamo i loro istinti, va. Animali, aggiungerei XD) Ti voglio bene tesoro, ma tanto tanto! <3
  • Fede: Bwahahauah, uccidiamo la Ventura! v.v Wa, ti ho davvero sconvolta con quella shot su James Franco. Ora sei anche tu tra noi povere sbavanti per lui (L) Eh beh, difficile non esserlo. Comunque.. grazie per le tue recensioni *-* Le adoro! Un bacione!
  • Ramona37: G-r-a-z-i-e! xD Spero che anche questo ti sia piaciuto! :*
  • Smemo92: Ta-dan! *Fischietta vaga* Adesso è proprio chiaro che è cambiato qualcosa. Spero che il cambiamento sia stato di vostro gradimento XD Loro due lo hanno apprezzato molto, posso confermare xD Grazie del tuo sostegno, mi fanno tanto piacere le tue recensioni! Un bacione forte!
  • LadyElizabeth: Stavolta è passato un mese e non tre, dai. Menomale. u.u Il capitolo è stato partorito non senza difficoltà, ma alla fine ce l'ho fatta. xD Spero ti sia piaciuto =) Un bacio.
  • Kiki: Deh, alla fine ci sono andata io a Londra e non ho beccato proprio nessuno. Che poi ho saputo che nello stesso periodo c'era la Keira col Rupert. Accidenti. >.< Vabbè, dai, riproverò la prossima volta xD Bacioni!
  • Flow: Finalmente la parte che aspettavamo tutti -e credo anche tu- è arrivata. Fammi sapere cosa ne pensi. Ebbene sì, odio Simona Ventura e ne vado fiera u.u Orlando ci farà dannare parecchio, ma non mi sbottono. Un abbraccio forte =)
  • Doddy: Testona forever and ever, non cambierò mai. A me interessa che a voi piaccia questa cosa che scrivo. Poi puoi dire quello che ti pare. Chissà, magari fra dieci anni ci crederò, che sono brava xD Huahaua, ti voglio un bene immenso! 
  • Volitiva: Una nuova lettrice *_* Grazie mille per i complimenti! Sììì, sono napoletana! S' ver' assaj? xD Guarda, sei stata fortunata. Tu recensisci e io pubblico il nuovo capitolo XD Spero ti piaccia! Baci!

With Love,
Sara.



   
 
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