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Autore: fri rapace    23/04/2019    2 recensioni
Penny Haywood torna a Hogwarts come nuova insegnante di Pozioni.
Spoiler per chi non è ancora arrivato al quinto anno di Hogwarts Mystery!
La storia è stata scritta per l'H/C Easter Calendar.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Penny aveva atteso che la Sala Grande si svuotasse prima di salire quelle scale a cui, ricordava, piaceva cambiare.
Era stata nominata insegnante di Pozioni quell'estate; la professoressa McGranitt, che ora era Preside, aveva commentato con grande soddisfazione: 'Non avrei potuto trovare di meglio!'
Penny aveva seguito con nostalgia la cerimonia dello Smistamento, a un certo punti i ricordi l'avevano quasi sopraffatta! Era stato difficile trattenere la commozione, trattenersi dal correre subito da lei.
Salì i gradini col cuore in gola, sapeva quanti erano a separarla da ciò che cercava. Quand'ecco il pianerottolo, il grande quadro con dipinto un paesaggio spoglio, tetro, e la ragazza, l'unica immobile dei tanti soggetti che abitavano le cornici, come fosse un quadro Babbano.
La sua sorellina era stata intrappolata nel dipinto maledetto al principio del suo primo anno a Hogwarts e nonostante gli sforzi di amici e insegnanti, non erano riusciti a liberarla. Quando, a un certo punto, Beatrice aveva smesso di parlare e infine di muoversi, Penny era crollata. Ricordava di come aveva affrontato i G.U.F.O. come attraverso una bolla. All'inizio del suo sesto anno a Hogwarts per lei anche alzarsi dal letto la mattina era stata una fatica quasi insormontabile, ma non si era arresa. Beatrice non era sparita dal dipinto e l'impressione che non fosse tutto perduto aveva iniziato a farsi strada in Penny, grazie anche agli splendidi amici che non l'avevano mai abbandonata. Seguendo le proprie inclinazioni, Penny aveva scelto una carriera da Pozionista, studiando tutto ciò che aveva a che fare con le Maledizioni e le possibili cure: dalla Licantropia, ai Maledictus, a quelle sconosciute.
Penny posò una mano su quella dipinta della sorella, al tatto ruvida tela e colore essiccato, e cercò di trasmettere il proprio calore a quella bambina che tale era rimasta, nonostante fossero trascorsi vent'anni da quando era stata intrappolata. Avrebbe approfittato del nuovo incarico per studiare il quadro e sapeva che il contatto con gli alunni, l'opportunità di aiutarli, le avrebbe trasmesso nuovo entusiasmo.
Un movimento attirò la sua attenzione e quello che vide le mozzò il respiro:
Irti capelli rosa, la divisa di Tassorosso...
Tonks!” disse con voce strozzata, combattendo contro le vertigini. Che fosse tornata, chissà come, indietro nel tempo?
La ragazzina alzò il viso e lei, dopo un attimo di smarrimento, vide che si trattava in realtà di un maschio, un piccoletto del primo anno che somigliava straordinariamente alla sua vecchia amica.
Tonks?” ripeté lui, studiandola con una strana espressione.
Penny sospirò profondamente.
Perdonami. Durante lo Smistamento non avevo notato nessuno con capelli dal colore... particolare.”
Lui sembrava un po' turbato. Continuava a gettare sguardi ansiosi in direzione della Sala Grande e Penny si augurò di non averlo spaventato.
Perché li avevo castani,” spiegò il ragazzino. “La nonna mi ha detto che era meglio un colore normale, perché la Preside non ama certe sciocchezze... La nonna ci tiene che parta col piede giusto, perché sarò Prefetto e Caposcuola, come il nonno.”
Staccò l'attenzione dalla Sala Grande e la osservò di sottecchi, con un misto di apprensione e curiosità.
Si sente bene, professoressa?” domandò. “Lei sta... piangendo.”
Penny, sorpresa, si prese il viso tra le mani, constatando che era la verità. Pensò che non fosse giusto mentire, inoltre a Hogwarts i segreti non restavano mai tali a lungo, la sua storia sarebbe presto trapelata.
Quando ero una studentessa ho perso la mia unica sorellina proprio qui, a Hogwarts.”
Il ragazzino non sembrò stupito.
Sì. È successo tantissimi anni fa!”
A Penny scappò un sorrisetto.
Ti sembro così vecchia?”
Lui si strinse nelle spalle.
Abbiamo questa cosa in comune. Immagino che andrò bene in Pozioni, deve essere tipo un segno,” rifletté. “Poi la nonna dice che anche la mia mamma era brava... non fosse che metà delle sue pozioni finivano rovesciate sul pavimento.”
Penny volse nuovamente lo sguardo verso Beatrice, la mano volata di nuovo sulla sua. Non trovava il coraggio di lasciarla. Avrebbe passato lì l'intera nottata? E le successive, tutte quelle che la separavano dalle prossime vacanze estive?
Tua madre è... ?” tentò cauta, riportando gli occhi sul ragazzo.
Morta,” rispose lui. “Qui a Hogwarts. Assieme a mio padre.”
Indicò la Sala Grande con un gesto del capo, ora di una sfumatura meno intensa di rosa. “So che li hanno messi là... che sono rimasti stesi per una notte intera sul pavimento.”
Penny avvertì la gola stringersi nuovamente e, lasciandosi guidare dalla commozione, s'inginocchiò davanti a lui e lo strinse tra le braccia. Aveva appreso dalla Gazzetta del Profeta che Tonks era morta nella battaglia che aveva segnato la fine della Seconda Guerra Magica, lasciando un figlio neonato, ma non ricordava il nome del marito. Il ragazzo aveva ereditato da lei i rarissimi poteri e le somigliava molto.
Povero piccolo,” mormorò, accarezzandogli la schiena.
Il ragazzino non si oppose alla stretta dell'estranea e dopo un attimo di disagio ricambiò calorosamente l'abbraccio.
Io lo so chi è lei,” la informò con voce più salda di quanto Penny si aspettasse. “Bill mi ha raccontato. Ho visto le vostre fotografie.”
Bill Weasley?” chiese lei, pensando che di quell'abbraccio, forse, aveva più bisogno lei di lui.
Sì. I Weasley... noi... l'aspettiamo. Se si sentisse triste,” disse il ragazzino, sottintendendo che sapeva che era proprio così che si sentiva. Fece un passo indietro. “I Weasley hanno adottato anche me e la nonna. Nessuno resta solo, se ci sono loro!”
Qual è il tuo nome?” gli domandò Penny.
Edward Lupin, ma tutti mi chiamano Teddy,” le strinse la mano. “Ora vada a dormire, però. È tardi. Buonanotte mamma, papà, Beatrice!” salutò, correndo giù per le scale, in direzione del dormitorio che un tempo lei, Tonks e Beatrice avevano condiviso.





Note: Al punto in cui sono arrivata a giocare Beatrice è ancora intrappolata nel dipinto e non si sa cosa accadrà in seguito.








   
 
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