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Autore: loganmustdie    30/04/2019    0 recensioni
PREMESSA:
ambientato dopo gli avvenimenti che portarono alla sconfitta dei _dottori del terrore_
Kira ha ripreso gli allenamenti nel deserto
Malia e Peter vanno via da Beacon Hills dopo la seconda parte della quarta stagione
TRAMA:
Tutto iniziò dal Nemeton, quando Lydia, seguita da Stiles, trovò il corpo di una giovane ragazza adagiato su di esso.
L'enigma si rivelerà portatrice di sventure, ma anche di importanti rivelazioni.
La domanda, però, rimane... saranno i nostri beneamati protagonisti pronti ad affrontare un'altra avventura di tali proporzioni? O verranno schiacciati dal peso della verità e delle bugie?
DAL TESTO:
Tutto iniziò dal Nemeton, quando Lyidia, in preda ad una specie di trance, camminò fino a lì.
"Stiles, sto arrivando, calmati" l'ultima parola lasciò confuso il giovane.
“Il corpo è ricoperto di sangue, ma non vedo nessuna ferita” esclamò Stiles.
“Cos'è quella faccia?” disse Lydia, fingendo disinteresse.
Stiles, non disse niente, si avviò semplicemente verso la sua macchina seguito dalla banshee.
“Azriel”
“E ora che si fa?” chiese Lydia.
“Aspettiamo che si svegli”
“L'equivalente gaelico di 'Nemeton' è Nemed che significa «sacro»”
“Liam non dirmi che ci credi anche tu” sbuffò Isaac.
"Azriel"
"no... non può essere"
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek/Stiles, Ethan, Lydia Martin, Sceriffo Stilinsky
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Erano le quattro del mattino quando accadde.

 

Le quattro del mattino quando un urlò lancinante, quasi simile a quello di una banshee risvegliò i presenti, compreso Isaac, che corse subito verso la fonte.

 

“Ma che diamine-” bisbigliò fra sé e sé, mentre aveva ormai raggiunto l'ultimo gradino delle scale. Notò subito che l'enigma era in ginocchio, sul letto. Sembrava quasi stesse provando ad alzarsi, senza trovarne la forza. Era fisicamente debole e mentalmente instabile. Questo preoccupò il lupo, che subito avvertì un brivido lungo la spina dorsale. Non poteva tirarsi indietro, però, era suo compito difendere il suo branco.

 

SIZOUSE” fu la parola che lasciò la bocca dell'essere. Una sola parola, che agli occhi dell'angelo sembrava celare quanto di più prezioso fosse presente al mondo – e oltre -.

 

Derek lanciò anch'egli un urlo, carico di dolore, che attirò l'attenzione del branco, facendo voltare tutti verso di lui. L'urlo della creatura fu talmente potente da aver fatto sanguinare le sue orecchie.

 

“Derek!” replicò Stiles, attirando l'attenzione di Isaac, che in quel momento non capiva il panico del giovane, i timpani sarebbero guariti a breve dopo tutto.

 

Lydia aveva espresso i suoi dubbi al branco riguardo ai due tempo fa. Non si spiegava gli atteggiamenti di Stiles. Nonostante fossero tutti cambiati in qualche modo, non capiva il mutamento della relazione tra i due.

 

“Stiles, Lydia, allontanatevi!” fu la risposta di Derek che al momento si trovava ancora al fianco dell'angelo. Stiles, però, non aveva per niente l'intenzione di allontanarsi. Fu così che Lydia, sapendo che lo scontro sarebbe stato pericoloso per entrambi, lo trascinò di peso al di fuori della porta del rifugio.

 

“Lydia, che cosa stai facendo?!” disse liberandosi dalla presa della ragazza con rabbia, ritrovandosi di fronte a lei, che in quel momento stava bloccando l'entrata.

 

“No, tu cosa stai facendo!” rispose, furiosa, bloccando l'entrata, “Ti rendi conto di quanto pericolosa fosse la situazione?! Lo sai che non possediamo le loro abilità!” continuò enfatizzando il discorso gesticolando, “Non possiamo guarire come loro o combattere come loro” concluse più gentilmente, “Onestamente, che cosa ti è successo? Sei cambiato da quando-”

 

“Da quando sono stato posseduto, certo...” interruppe Stiles con tono secco, deluso quasi, “E' questo quello che tu e gli altri pensate, non è così?”

 

Da quando era stato posseduto, lo trattavano con i guanti di velluto. Lo odiava, non avevano fatto lo stesso con Lydia. Era perché era umano? Perché era debole? Eppure si era dimostrato all'altezza più volte.

 

“Cosa ti ha fatto cambiare allora?” rispose la banshee, una lacrima si faceva strada lungo la guancia senza rovinare il suo trucco sempre perfetto.

 

“Non sono cambiato dal Nogitsune, o almeno non è quello che mi ha cambiato...” iniziò il ragazzo, subito interrotto.

 

“Di che cosa stai parlando St-”

 

“Derek” riprese senza aspettare che finisse la frase, “Da quando è tornato, da quando... ha riacquistato la sua forza, sento che le cose sono cambiate... non so spiegare ''come'' di preciso, ma è cambiato” aggiunse.

 

L'angelo urlò nuovamente. Un urlo lancinante, straziante e sconsolato. La ragazza sembrava confusa. Fece uno scatto, ritrovandosi circondata dal branco come risultato.

 

I presenti, che erano ormai già trasformati, si prepararono alla battaglia imminente.

 

L'angelo, spaventato e intimorito, ma sembrò riprendere coscienza di ciò che lo circondava.

 

Il suo cuore, come fu subito chiaro ai ''veterani'', batteva molto velocemente e il suo respiro era irregolare... sembrava quasi che stesse per avere un... attacco di panico.

 

“Chi siete voi?! Dov'è Sizouse?!” chiese disperata Azriel, fissando l'alpha - Scott - con i suoi occhi color azzurro. Quello sguardo fece capire immediatamente che combattere non sarebbe servito, era solo un cervo spaventato circondato da un branco feroce.

 

Derek fece cenno a Scott, quasi ad incoraggiarlo. Da quando Derek era tornato, molte cose nel branco, e nel suo atteggiamento verso il nuovo alpha erano cambiate: era diventato più comprensivo, se così si può descrivere. Forse non da quel momento, forse il suo atteggiamento era cambiato da quando egli stesso era l'alpha.

 

Derek si era impegnato ad insegnare a Scott il suo nuovo ruolo e altre nozioni teoriche che al giovane non sembravano per niente interessanti, ma che sapeva sarebbero tornate utili. Così come a Stiles tornarono utili le poche nozioni che Deaton li aveva fornito sul compito di un ''emissario''.

 

Azriel notò subito lo scambio di sguardi e le espressioni confuse del gruppo. “Rispondete” aggiunse, con tono minatorio, che riportò all'attenzione i lupi.

 

“Siamo cambiati” concluse l'umano, guardando negli occhi Lydia con uno sguardo che non aveva mai visto prima, e che confondeva il giovane stesso.

 

“Anche io ho notato dei cambiamenti in tutti, e all'inizio pensavo fosse normale, infondo stiamo crescendo” confessò Lydia, sostenendo la ''gara di sguardi'' che si stava verificando.

 

“Già, ho pensato la stessa cosa, ma poi ho realizzato che si, stavamo maturando, ma non solo come individui, ma anche come branco” commentò sorridendo.

 

“Come branco?” rise la ragazza, “beh, non sarebbe nemmeno tanto strano visto che passiamo molto tempo insieme”

 

“E allo stesso modo, il mio passare molto tempo con Derek mi ha fatto capire che stiamo diventando sempre di più una famiglia... nonostante i dissidi tra Scott, i nuovi arrivati e Derek, siamo una famiglia, non credi?” commentò Stiles, facendo riflettere la banshee, che però non si risparmiò il commento.

 

“Parli come una madre”

 

Stiles, invece che reagire come suo solito, arrossì.

 

L'angelo non sembrava credere alle loro parole, pensava le nascondessero la verità. Non voleva fidarsi di individui che nemmeno conosceva. Pensava che se fosse passata all'offensiva, allora, avrebbe ottenuto qualcosa.

 

Fu allora che si precipitò su quello che riteneva il più debole, Liam, che provò a pararsi, e lo colpì con un pugno che lo scaraventò a cinque metri.

 

Il ragazzo, che preso dall'adrenalina provò a rialzarsi, si accorse subito di avere entrambe le braccia rotte. La sua espressione lasciava intendere cosa stesse provando, nonostante provasse innocentemente a nasconderlo. Theo corse subito ad aiutarlo, insieme a Isaac.

 

“Maledetta” mormorò Theo, e fece una cosa lontana dal suo carattere: prese le braccia di Liam e iniziò ad alleviare il suo dolore, decorando le sue braccia di vene color nero.

 

“Cosa diavolo sei tu?! Non puoi essere un angelo, gli angeli non esistono!” ribadì Isaac, con una rabbia che sembrava mascherare altro, voltandosi verso l'angelo e guardandolo con i suoi occhi dorati e denti digrignati.

 

E fu allora che il telefono di Derek squillò.

   
 
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