06/05/2019
2 recensioniNota: eccoci alla fine di questa fanfic, grazie a chi ha deciso di leggerla!
Epilogo
I preparativi per il matrimonio erano ormai terminati. La chiesa era addobbata di fiori profumati. I due sposi si trovavano in stanze separate e da entrambe uscivano voci allegre. Ogni tanto un bambino usciva da una ed entrava nell’altra facendo la spola.
Ryo, vestito con uno tight gessato, era seduto su uno sgabello e sbuffava osservando la sua immagine riflessa nello specchio.
“Avanti Ryo! Non devi mica andare in guerra!” lo rimproverò Mick.
“Magari! Sarebbe cento volte meglio che indossare ‘sto coso” esclamò toccandosi la cravatta.
"Mamma mia, non ti va mai bene niente, sei proprio un idiota” disse Umibozu.
“Tu, scimmione, smettila di chiamarmi idiota!” sbottò Ryo puntandogli il dito contro.
I due iniziarono uno dei loro soliti litigi.
Nell’altra stanza Kaori era circondata da tutte le ragazze che non smettevano di dirle quanto fosse bella.
“Ah, Kaori, sei proprio fortunata. Anche se sapevo che sarebbe andata così ci speravo ancora” disse Reika.
“Non mi dire che speravi davvero che Ryo ti avrebbe sposata” le disse Kasumi.
“Perché? Se Kaori non fosse tornata io sarei stata in cima alla lista” disse Reika.
“Questo non vuol dire niente, non credo che Ryo avrebbe sposato una vecchia gallina come te quando avrebbe potuto scegliere una giovane e bella ragazza come me” ribattè Kasumi.
“Come mi hai chiamata? Vieni qui che ti tiro il collo!” esclamò Reika.
“Ragazze, basta!! Su, usciamo e lasciamo Kaori da sola” si intromise Miki che, aiutata da Saeko, riuscì a dividere le due contendenti.
Le ragazze uscirono nel corridoio dove trovarono gli uomini intenti a trascinare Ryo in chiesa.
“Noooo, lasciatemi andareeee…..” gridò tentando di aggrapparsi alla porta ma un martello proveniente dalla stanza di fronte lo staccò dallo stipite. Alla fine si arrese ed entrò in chiesa.
Kaori invece stava facendo training autogeno per tentare di rimanere calma e tranquilla. Dopo alcuni minuti Mick bussò alla porta. Quando entrò rimase a fissarla stupito ma si riprese subito e le disse che era il momento di andare. Kaori lo prese a braccetto e si incamminò verso l’ingresso della chiesa.
La marcia nuziale cominciò appena varcarono la soglia. Kaori scrutò i volti dei suoi amici che le sorridevano e nei loro occhi lesse affetto e felicità. Poi i suoi occhi si posarono su Ryo che era ancora voltato di spalle. Un uragano di sentimenti ed emozioni cominciò a turbinare nel suo cuore. Dal canto suo, Ryo non aveva il coraggio di voltarsi e di guardare la donna che amava più della sua stessa vita. Aveva paura di annegare nel profondo dei suoi occhi e di perdere il controllo davanti a tutti. Ma quando la sentì vicina si fece coraggio e si girò. Rimase abbagliato dalla sua bellezza e quando lei gli sorrise non capì più nulla. Sapeva solo di essere l’uomo più felice e fortunato della Terra.
La cerimonia fu breve ma intensa. All’uscita una cascata di riso avvolse i due sposi che si tenevano teneramente per mano. Come da rito, Kaori lanciò il bouquet che finì nelle mani di Saeko con grande disappunto di Reika e Kasumi. Poi i due sposi salirono sulla Mercedes di Kaori e salutarono gli amici.
Si ritrovarono tutti al residence dove avevano allestito il buffet. Kaori si era tolta l’abito da sposa e ne indossava uno da sera ma sempre rigorosamente bianco. Ryo invece si era abituato al tight e si era semplicemente tolto la cravatta. La festa fu davvero bella e quando gli amici se ne andarono, portando con loro il piccolo Yuki, i due sposi erano davvero stanchi. Andarono nella loro suite e si gettarono distrutti sul letto. Il silenzio li avvolgeva dolcemente e nessuno dei due sembrava intenzionato a infrangerlo. Kaori si fece più vicina a Ryo e lo abbracciò.
“Ora sono davvero felice” sussurrò.
“Anch’io lo sono. Credo che sia impossibile provare una felicità più grande di questa” disse lui accarezzandole i capelli.
Rimasero abbracciati ancora per un po’, l’uno ascoltando il respiro dell’altro. Poi Kaori si decise e si alzò.
“Allora, lo stallone di Shinjuku è davvero così stanco?” chiese ridendo.
“Io stanco? Se non ti togli da sola quel vestito giuro che te lo strappo di dosso” disse Ryo alzandosi di scatto.
Lei scoppiò a ridere e corse in bagno chiudendo a chiave la porta.
“Non c’è bisogno che ti cambi, qualsiasi cosa tu voglia metterti finirà presto sul pavimento” le disse Ryo togliendosi il tight.
Dopo quasi un quarto d’ora, che a Ryo parve un’eternità, Kaori uscì dal bagno.
“Era ora, mia dolce Kaori! Vieni qui dal tuo piccolo Ryo!” esclamò lui con la sua solita faccia da maniaco ma quando la vide sentì il suo cuore esplodere.
“Mio Dio, dove…come…” tentò di articolare ma era come se avesse perso l’uso della parola. Kaori indossava un babydoll color pesca, regalo di Miki e Kasumi.
Si avvicinò al suo maritino che aveva letteralmente gli occhi fuori dalle orbite e gli disse “Ryo, mi deludi, sembra che tu non abbia mai visto una donna in vita tua”.
“Eh? Ah, no, è che nessuna è così sexy e sensuale come te” le disse cingendole la vita e accarezzandole la schiena.
Lei lo baciò con passione e lui la ricambiò. Quella notte si amarono come mai avevano fatto.
Finalmente erano una famiglia, per sempre.