Film > La Bella e la Bestia
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Autore: Mione Nanako    07/05/2019    0 recensioni
Sono passati due anni dalla storia Disney che tutti conosciamo, Adam la Bestia ora è un bellissimo principe amato dal villaggio, lui quanto la sua dolce moglie e principessa Belle. Ma rimarranno soli? Chi sarà questa persona che ricorda tanto loro un oggetto famigliare? E che rapporto avrà con Chicco?
Genere: Angst, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adam, Belle, Chicco, Nuovo personaggio | Coppie: Adam/Belle, Lumière/Spolverina
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Qualche altro anno era passato, il tempo scorreva così velocemente sono negli anni in cui la servitù erano oggetti ed il principe ancora una Bestia. I segni dell’invecchiamento si vedevano solo su Maurice le cui mani avevano iniziato a tremare costringendolo a interrompere i suoi lavori e a dedicarsi a tempo pieno a stare all’aria aperta e dar da mangiare alle galline. Della famiglia Chasseur non si ebbero più notizie, le tre donne e il bambino accompagnate da LeTont, dopo essere stati banditi dal castello si erano trasferiti dal villaggio e nessuno alla taverna di Gaston parlò più di loro, voci dicono che il quadro del cacciatore fu perfino rimosso da sopra il camino. Cambiamenti ovviamente erano avvenuti anche al castello; Chicco aveva ormai dodici anni, e portava i capelli biondo scuro sempre corti, stava diventando un bellissimo ragazzo. L’unica figlia del principe e della principessa invece cresceva in grazia e bellezza ed aveva già raggiunto la soglia dei cinque anni; lei e il suo migliore amico passavano spesso le loro giornate a passeggiare per il giardino, Rose lo intratteneva con le storie che Belle le leggeva e pian piano anche lei cominciava a voler imparare a mettere insieme le parole scritte sulle righe dei libri. Proprio quel pomeriggio mamma e figlia si trovavano sedute in biblioteca una di fronte all’altra davanti ad un libro intitolato “Le avventure di Sinbad il marinaio” e Belle indicava le lettere mentre Rose tentava di pronunciarle.
«E la sua...» Belle incitò la figlia «Nave» disse la bimba «Giunse in...» si fermò «Porto» completò la piccola «Bravissima amore, stai migliorando sempre di più» si complimentò la donna «ora prova a dirla tutta» le avvicinò meglio il libro «E la nave del capitano... giunse in porto» lesse Rose. Le giornate della giovane principessina, con il crescere, erano cambiate; nella mattina e primo pomeriggio ella aveva le sue ore di lezioni: lettura, cucito, danza, portamento e pianoforte. A causa di questo purtroppo i suoi incontri con Chicco venivano sempre rimandati, la prima volta egli ci rimase davvero male... Correva a tutta velocità diretto alla stanza di Rose e bussando alla sua porta non aveva ottenuto nessuna risposta e così si era messo a cercarla per il castello trovandola infine in un salottino in compagnia di una donna che non conosceva. «Posso vedere Rose?» le aveva chiesto, la signora con le mani sui fianchi piuttosto spazientita l’aveva cacciato malamente: «La principessina non deve avere contatti con la servitù! In questo momento ha la sua lezione di cucito, sparisci ragazzino!» urlò sbattendogli la porta in faccia «Chicco...» poté udire lui il sussurro di Rose prima che la porta si chiudesse. Rattristato il biondino scese giù nelle cucine alla ricerca di Mrs. Bric: «Mamma? Sei qui? Ho bisogno di parlarti...». La rotondetta donna con il viso dentro una credenza intenta a pulire delle tazzine si girò verso la voce delicata del figlio «Che succede tesoro mio?» il ragazzo si guardò intorno «Non qui...» e condusse la madre nella loro stanza. Appena Chamomille prese posto a letto lui raccontò l’accaduto: «Stavo cercando Rose...» incominciò «La principessina» lo interruppe lei «Si, stavo cercando la principessina per la nostra solita passeggiata nel giardino, ma non era in camera sua» fece una pausa «l’ho trovata in questa stanza con una signora piuttosto antipatica che ha detto che la servitù non deve parlare con la principessa...» si lasciò cadere sul letto amareggiato. «Oh, tesoro quella donna è una rinomata sarta di Parigi... non sa che Belle ha abolito questa legge nel castello» gli passò una mano fra i corti capelli stringendoselo al petto «purtroppo tu e Rose non potrete giocare finché non terminerà le sue lezioni da principessa» sussurrò Mrs. Bric coccolandolo «Perché?» chiese lui avvilito «Perché è il suo dovere in quanto figlia del principe caro». Chicco chiuse gli occhi lasciandosi cullare dall’amore materno «Vuol dire che non posso più vederla?» gli uscì una voce spaventata «Ma no piccolo, quando è libera sarà tutto come prima» lo rassicurò «Mamma... io la trovo tanto bella e quando lei non c’è sono tanto triste, che significa questo?» l’ex teiera rimase completamente spiazzata da quella dichiarazione e si commosse nel vedere che quello che stringeva fra le braccia ormai non era più solo il suo bambino. «È quella cosa che ti avrei detto quando saresti stato più grande, ed ora quel momento è giunto...».
 
                                                                  ***         
 
«Ha voluto vedermi altezza?» la sarta si presentò da Belle come ella aveva richiesto «Si, signora, le devo chiedere di essere più gentile con la nostra servitù... diversamente da altre corti che immagino lei frequenti, qui non c’è nessuno divieto di amicizia fra noi e i nostri domestici. Siamo una grande famiglia, il ragazzino che lei ha scacciato l’altro giorno è il migliore amico di mia figlia». La donna divenne rossa come un peperone «Mi perdoni sua eminenza io non ne avevo assolutamente idea... volevo che la principessina prendesse sul serio i suoi doveri» deglutì. Belle annuì «E la ringrazio molto di questo Madame Tissu, volevo solo che anche lei fosse a conoscenza delle abitudini di questo castello» la sarta fece un profondo inchino «Mi perdoni di nuovo mia signora» e così si congedò.
«Chicco!» solo una vocina lo chiamava così dolcemente, ed eccola lì la sua piccola rosa che gli correva incontro abbracciandolo «Scusa il ritardo» disse dopo averlo lasciato andare «Ti avrei aspettata anche fino a sera» le sorrise mettendosi poi a camminare al suo fianco «Com’era la lezione?» erano intanto arrivati ad un chioschetto di rose provvisto di panchine «Divertente, mi ha insegnato questo» e gli mostrò qualche piroetta. «Vieni ti insegno» gli prese le mani tirandolo su dalla posizione seduta, prese un suo braccio mettendoselo intorno alla vita e l’altra mano la tenne nella sua piccola.
«Mademoiselle guardi» sussurrò Mrs. Bric passando con Belle da quelle parti e nascondendosi con lei dietro ad un cespuglio, indicando i due bambini. Quella scena le ricordava esattamente ciò che aveva visto anni fa con i suoi occhi da teiera. «Crede che il padrone dovrebbe saperlo?» sussurrò la donna «Penso non ci sia niente di male» espresse il suo pensiero la ragazza.
                           
                                                                    ***
«Tesoro non stai lavorando troppo?». Belle sorprese Adam di nuovo allo scrittorio circondato da lettere, gli si avvicinò a passo elegante, il principe aveva una mano fra i capelli e l’aria preoccupata. «Qualcosa non va?» lo leggeva sul suo viso e lo sapeva che lui negasse o meno. «Un comunicato diretto da Parigi... vuole sapere se tutti i suoi regni hanno eredi, di che sesso e tutto il resto» le porse la lettera. «Hai paura?» gli chiese «No, affatto è solo che temo di essere l’unico ad aver avuto una femmina, quindi nessuno da mettere sul trono» confessò i suoi timori. «Ha solo cinque anni, Adam...» sussurrò Belle preoccupata «È un ordine che viene dall’alto Isabelle non posso ignorarlo!» il rosso si alterò leggermente, poi gli venne l’idea «Potrei darla in sposa al regno vicino se hanno avuto un erede maschio» Adam iniziò a camminare avanti ed indietro «finiremo ad unire i nostri regni» Belle sgranò gli occhi «Dare la nostra bimba ad uno sconosciuto? Starebbe molto meglio con Chicco! Gli ho visti insieme oggi, lei a lui piace, sono tanto amici» protestò la ragazza mora «Non posso dare il regno in mano ad un ragazzo privo di sangue blu tesoro e lo sai bene» le si avvicinò prendendole le mani. Belle accarezza il viso del suo amato guardandolo negli occhi «Hai bisogno di riposo adesso, domani ne parleremo» e lo baciò per cullarlo ad un sonno profondo senza incubi.
La lezione del venerdì di galateo fu dedicata alla tavola ed il sabato Chicco e Rose s’incontrarono di nuovo nel chioschetto, appena Belle li vide andò a chiamare il marito: «Guarda» sussurrò, il principe osservò i due bimbi provare dei passi di danza e fece la stessa faccia stupita di Mrs. Bric
«Sembrano...» iniziò a dire «Noi» completò Belle. «Ti credevo comunque senza che me lo facevi vedere» protestò Adam nella loro camera quella sera, Belle ridacchiò «Non te l’ho fatto vedere per quello, ma per farti capire che la nostra bimba è già in buone mani» si infilò la camicia da notte. «Te l’ho già spiegato tesoro» le si avvicinò e lei lo baciò quando fu a letto «Troveremo una soluzione vedrai» e rimasero a guardarsi negli occhi.
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«Maman hai qualcosa di diverso» la piccola Rose osservò sua madre inclinando il viso di lato osservandole in particolare il ventre, Belle si guardò e poi guardò la propria bimba «Tu trovi tesoro?». La principessina si avvicinò alla madre appoggiandole le mani sulle pancia e dopo l’orecchio ma si ritrasse in fretta come scottata «Si è mosso qualcosa!» la ragazza le accarezzò la testa «Su ora vai, hai la tua lezione di piano, non vorrai far aspettare di nuovo il maestro Fife» le accarezzò una guancia «Vado, a dopo maman».
«Congratulazione mademoiselle» la voce della dolce attesa di Belle fece di nuovo rapidamente il giro del castello ed esattamente un mese dopo il sesto compleanno di Rose, Adam ebbe finalmente quello che aveva sempre desiderato: «Finalmente sei qui, Adrien de Villeneuve, legittimo erede al trono di Riquewihr!».
   
 
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