Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Artemysia    07/05/2019    0 recensioni
A tredici anni ho scritto un libro... un libro brutto.
Oggi ve lo ripropongo, in veste di parodia fantasy, con commenti ironici della sottoscritta ventiquattrenne. Perché? Beh, per tre motivi:
- Per darvi un ottimo esempio su cosa NON fare quando si scrive un fantasy;
- Per dimostrare che si migliora tanto, con la pratica;
- Perché questa roba fa davvero sbudellare dal ridere.
Quindi mettetevi comodi, preparatevi a sputare qualche polmone dal ridere delle mie ingenuità e, soprattutto, ricordatevi che il non prendersi sul serio è il primo passo per la perfezione.
Genere: Comico, Fantasy, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
NICK PRIGIONIERO


Marcus mi riaccompagnò a casa. Io mi trasformai mentre lui chiudeva porte e finestre.
“Ma perché?” dissi io esasperata buttandomi su una sedia.
“Perché succedono tutte a me?” [E io che ingenuamente pensavo sarebbe stata felice di averlo ritrovato!]
“Ti ho detto che lo salveremo” disse Marcus mentre chiudeva l’ultima finestra.
“Io l’ho messo in pericolo” [Sì, hai ragione, ma nonostante ciò, è doveroso specificare che anche Nick si è impegnato parecchio a mettersi nei guai. Tipo non dicendo nulla, non preparandosi al rapimento, e dopo decidendo di rubare lo scettro… quindi sì, diciamo pure che anche lui non è questa gran cima]
“Ma No. Si è messo in pericolo da solo. Lui ha voluto rubare lo scettro della regina, anche se non ha mai voluto dirmi perché. Ho una mia teoria, comunque.” [È uno scettro “quasi onnipotente”, cit., perché mai qualcuno dovrebbe volerlo per sé? Inaudito!]
“E cioè?”
“Credo che fosse per aiutare una ragazza. Sai, lui ne parlava, anche se non nominava mai il suo nome” [No, vabbè. Il libro ci crede idioti. Davvero pensa che non dovremmo capirlo?]
“Ah sì? E come ne parlava?”
“Beh, in verità la menzionava di sfuggita ogni tanto. Però sembrava triste”
“Certo, non posso biasimarlo. Se fossi in lui, anche io sarei arrabbiata con la ragazza più scema di tutto il regno” [Wow, qui Kety fa addirittura due cose in una volta: è sarcastica e si colpevolizza. Che dite, glielo diamo un punto intelligenza ad honorem?]
“Ehi, ma cosa stai dicendo?”
“Ero io la ragazza. Eravamo fidanzati prima di venire qui. Ma con tutto quello che gli ho fatto passare e dopo tutto questo tempo che non ci vediamo, sicuramente non mi vorrà più. Io non mi vorrei” [Da qualche parte deve aver colpito ancora il ninja cervellotico, o non si spiega tutta questa improvvisa saggezza]
“Senti, è vero che parlava poco di te, ma non credo che fosse perché non ti voleva più. Secondo me era solo cauto a non darti altri problemi” [Ma com’è lungimirante il nostro Nick! Peccato che ci abbia pensato UN PO’ TROPPO TARDI, visto che per evitare problemi all’origine, magari, sarebbe stato bene PARLARE DEL GOMBLOTTO A KETY]
“Dici?”
“Certo che dico! Non era arrabbiato con te, ne sono sicuro. E comunque non è stata colpa tua se sei finita a Knarenn” [COFF COFF... LEGISLAZIONE VIOLATA… COFF COFF… TUTTA IN UNA VOLTA… COFF COFF]
“Non è stata colpa mia? Ma che dici? Certo che è stata colpa mia.”
“No non…”
 “Sì, invece. E’ sempre stato un mio problema, io devo sempre parlare, non sto mai zitta. Sono stata io a dire chi erano mia madre e mio padre alla regina, sono stata io a dirle il mio cognome, sono stata io ad assicurarla che ero figlia loro, sono stata io a cacciarmi in questo pasticcio, perché non so stare attenta a come parlo!” Avevo urlato, e sbattuto un pugno sul tavolo davanti a me. [Io… potrei commuovermi. Davvero. È un po’ come quando un genitore si rende conto che il suo pargolo è cresciuto, no? Uguale. Vedo Kety e mi rendo conto che ha fatto progressi da inizio libro. Pochi… insignificanti… rari… inutili… ma li ha fatti. E non speravo tanto quando ho iniziato ad autocriticare, sinceramente] Ero arrabbiata con me stessa, ma Marcus mi disse più calmo che mai:
“Sta calma. Tu non potevi saperlo, e poi lo avrebbe scoperto da sola prima o poi”
“Scusami. [Di che? Per una volta che dici cose sensate!] E’ solo che mi sento in colpa. Stavo così bene nel mondo mortale” [Beh, ci credo, tanto a te le case le regalavano pure là]
“Non è niente. Comunque posso capirti: anche io vengo dal mondo mortale, sono arrivato qui quando avevo sedici anni.”
“Grazie”
“Ah, senti, è meglio se dormi adesso. Stanotte tardi andiamo a cercare il tuo criminale amoroso” disse lui in tono sarcastico, così io andai a dormire mentre ridevo. [No, niente, con l’ironia dobbiamo migliorare ancora un bel po’]
Marcus mi svegliò dolcemente [Se non sapessi che ero troppo innocente per pensarlo, mi metterei quasi a sperare in una sorta di AMMOREH ADULTERO, così, per mettere un po’ di pepe] e mi disse di trasformarmi subito.
Partimmo senza aspettare un attimo di più. Fuori c’era ancora una nebbia fittissima, che non faceva vedere a un palmo al naso, ma non pioveva. [Oh, l’avete capito che era fittissima? No perché sono due capitoli interi che lo ripetiamo, non vorrei ve lo scordaste!] L’unica fonte di luce era una fiaccola che reggeva Marcus. Arrivammo quasi subito al castello della regina e ci fermammo:
“Le celle si trovano sottoterra e ognuna ha un’inferriata che si affaccia fuori. Guarda in basso vedrai appena sopra al suolo le sbarre. Ci dividiamo e le controlliamo tutte.” [Domanda: non è possibile che esistano celle solo interne, senza finestre? Oppure celle completamente interrate, oppure ancora celle al quindicesimo piano? Ma no, ovvio: perché questo è FENTASI e tutti i problemi devono avere una semplice risoluzione!]
Dopo che Marcus ebbe finito di parlare ci dividemmo e cominciammo a fare il giro del palazzo, io verso destra e lui verso sinistra. In effetti c’erano delle inferriate a pochi centimetri da terra; io infilavo il muso e facevo dei versi sommessi in tutte quelle che incontravo. Dopo circa una dozzina di celle controllate, finalmente lo trovai:
“Ciao! Sono contento di vederti” [ELLAMADONNA, che entusiasmo! Non sentite il pathos? L’emozione di questi innamorati rimasti lontani troppo a lungo e finalmente ritrovati?]
Io non risposi subito, [Insomma, Nick, hai aspettato tre anni, che differenza fa qualche minuto in più prima di rispondere al saluto?] ma me ne andai a cercare Marcus e avvertirlo che avevo trovato la cella giusta. Quando tornai Marcus disse:
“Ti faccio da palo, puoi trasformarti se vuoi, non c’è anima viva in giro” [Certamente, non avevamo dubbi. Non avevamo nemmeno provato lontanamente a immaginare la presenza di guardie o ronde. Macché! È FENTASI!]
Non me lo feci ripetere due volte e ubbidii all’istante.
“Kety! Allora sei proprio tu, temevo di essere impazzito”
“Non sei impazzito. Come stai?” [Benissimo, non vedi? Sono in una cella buia e fredda e probabilmente mi rimane poco da vivere, non vedo come potrebbe andare meglio!]
“Diciamo che ho passato periodi migliori.”
“Beh, si vede… a dire la verità sembri uno scheletro” [E ALLORA PERCHÉ GLIELO CHIEDI? Vuoi solo infilare il dito nella piaga?]
“Sono stato costretto a rimanere chiuso in una cantina per tutto il tempo dopo che ho rubato lo scettro. Se sono ancora vivo è grazie al nostro comune amico” rispose lui accennando a Marcus, che ci dava le spalle e controllava che non si avvicinasse nessuno.
“Comunque anche tu non hai un bell’aspetto!” aggiunse subito dopo.
“Oh, beh…non è uno scherzo rimanere per tanto tempo a Knarenn” [E poi, qualcuno mi dice dove cavolo è il tanto atteso AMMOREH? Dov’è la passione? Manco un bacio? Nulla? Perché mi sembra di assistere al ritrovo annuale di due cugini di novantesimo grado?]
In effetti ero decisamente messa male: i capelli erano cresciuti di parecchi centimetri, e non erano più lisci e lucenti come una volta, ero molto più magra e la mia pelle era bianca. In effetti, Marcus, pur essendo molto magro anche lui, era l’unico decente in quel gruppo, mentre io e Nick somigliavamo a due vagabondi innamorati.
“Ma perché hai rubato lo scettro?” dissi per cambiare discorso. [Vediamo se indovino... era per aiutare te! Sarò una veggente? Oh, no cara, semplicemente... TE L'HA DETTO MARCUS PRIMA!]
“Pensavo che ormai ci saresti arrivata da sola. [Persino Nick la prende per i fondelli… ah! Che bello l’ammoreh!] Sai che solo lo scettro può aprire portali, e credo che non penserai che la regina abbia aperto il portale nel bosco per farti uscire…”
“Sei stato tu a permettermi di uscire da Knarenn lo scorso agosto” [SHOCK! Cioè… non proprio. Era comunque l’unico che poteva farlo, quindi non è questa gran scoperta. Libro, non cercare di vendermi cose ovvie come plot twist. Non si fa, è una truffa letteraria!]
Lui annui con un sorrisetto, ma io ripresi subito a perlare:
“Perché lo hai fatto? Hai rischiato tutto solo per me, io potevo farne a meno”
“Solo perché ti è andata bene, Kety. [Ah, beh, almeno è oggettivo e riconosciuto da tutti che la sua “abilità” non c’entra un fico secco, e se è sopravvissuta è stato solo grazie al suo consistente volume chiappale] Tu non ricordi tutte le storie che raccontavano sui prigionieri che la regina aveva mandato a Knarenn molto tempo fa. [Storie terribili, immagino… peccato che Knarenn sia più popolata di un centro commerciale la vigilia di Natale, quindi tutte queste tragedie se le sono inventate. Ti hanno raccontato balle, Nick! Knarenn è bellissima. Sicuramente se l’è passata meglio Kety lì, con i suoi banchetti, che tu rinchiuso in una cantina per mesi] Quando presero il comando i tuoi genitori cercarono di tirarli fuori da quella foresta, ma non li hanno più trovati. E poi, naturalmente, lei li ha uccisi e non hanno più potuto far niente. Non volevo che tu facessi quella fine, sarebbe stato un rischio ancora maggiore”
Ci abbracciammo, per quello che permetteva l’inferriata, naturalmente. [CHE AMMOREH, CHE PATHOS! Nemmeno un bacetto sul naso, nulla. KE ROMANTIKO!]
“Ma perché non me lo hai mai detto? E Perché non sei tornato qui dopo che mi hanno nominata fata delle creature?”
“Perché la regina mi conosceva. Lei mi credeva morto nell’incendio, e se fossi tornato insieme ad un’altra fata avrebbe capito senza problemi. [Sì, ok, non si fa vedere da circa 15 anni, però la regina se lo RICORDA! E ricordiamo che lui non era il principessino, era lo SGUATTERO!] Solo quando ho saputo che ti avevano esiliata ho capito che avevo comunque sbagliato. [Scusa se insisto, eh, ma questo non spiega affatto perché non hai detto tutto a Kety. Dillo apertamente: volevi liberarti di lei. Non ti giudicheremo, anzi]
“Senti, vai fino all’edificio dove mi hanno catturato, entra e scendi in cantina. Nell’angolo alla tua sinistra c’è una botola, coperta da una cassa di legno. Devi aprirla e prendere lo scettro. [Ah, e i soldati non hanno perquisito la cantina? Ma che bravi! La regina li ha trovati nelle patatine come gadget?] Ho sentito che ti serve, fai entrare le truppe appena puoi” [Da chi, di grazia, DA CHI L’HAI SENTITO? Perché se è vero c’è una pericolosa fuga di informazioni: gli unici a esserne al corrente nel regno sono Marcus e Kety!]
“Non l’hanno ancora trovato, allora! Quando ho visto che ti catturavano avevo quasi perso ogni speranza” [Ah, ma quindi nemmeno a lei importa nulla di Nick: aveva perso la speranza PER LO SCETTRO, mica per il ragazzo!]
“No, non l’hanno trovato, ma devi fare in fretta: io li ho messi su una pista sbagliata, ma non so per quanto reggerà questa bugia”
“Ok, vado subito allora!” [“E ti lascio qui. Grazie dell’aiuto! Ciao ciao, buona morte!”]
Proprio in quell’istante sentimmo un rumore di chiavi proveniente dalla porta della cella di Nick, così io e Marcus ci spostammo subito dietro l’angolo del muro del palazzo. All’improvviso sentii aprire la porta, poi una voce femminile parlò:
“Le mie guardie hanno perquisito ogni centimetro quadrato dell’edificio che tu ci hai indicato come il nascondiglio per il mio scettro…” […rullo di tamburi…]
“E’ lei” mi disse Marcus con voce così bassa che dovetti leggere il labiale per capire. Era molto che non sentivo la sua voce, e subito non l’avevo proprio riconosciuta.
“…Tu mi hai ingannato. [Ma come, non ti ha detto l’ubicazione esatta della refurtiva al primo colpo? INAUDITO!] Ora voglio sapere dove si trova il mio scettro, o le conseguenze per te saranno disastrose”
“Mi dispiace davvero, mia regina. Il fatto è che lo scettro, ora, è già nelle mani sicure di una certa persona che conosco io. Arrivate troppo tardi, altezza!” rispose Nick in tono dispregiativo. [Nick, te lo dico ufficialmente: sei idiota quanto e più di Kety! Mi sembra una buonissima idea, infatti, raccontare alla regina che hai dei complici, così magari lei sguinzaglia mille sicari e Kety non fa in tempo ad arrivare a Knarenn. Sei un genio!]
Ci fu un minuto di silenzio, poi la regina, che dal tono di voce sembrava molto adirata, disse:
“Allora la tua punizione sarà la morte. Esecuzione pubblica tra una settimana esatta” [Regina, regina... ti devo insegnare tutto? Già ti ha detto una bugia, non avrebbe potuto dirne un'altra, come effettivamente ha fatto? TORTURALO!!!! FATTI DIRE TUTTO!!! Se lo uccidi poi come lo ritrovi lo scettro?  È in questi frangenti che capisco quanto sarei azzeccata per fare la Evil Queen]
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Artemysia