Capitolo
12: Il risveglio
della bestia
Terra
Terra
dei ghiacci, venerdì,
18:27
Nonostante
la loro motivazione
e il fatto che fossero tre contro uno, i due Trunks e Tarble si
trovarono, fin
da subito, in seria difficoltà.
Broly
era davvero un
avversario tosto tanto che, nonostante la stazza, riusciva a schivare e
ad
attaccare con violenza i suoi avversari.
Bisognava
trovare al più
presto una soluzione... o sarebbe stata la fine...
“Ehi,
Trunks! Hai qualche
idea?” domandò il Trunks più giovane
alla sua controparte più anziana e l'altro
rispose, mentre parava con le braccia l'ennesimo pugno di Broly:
“Non è ho
idea, Trunks... Broly è parecchio forte...”
“Se
solo ci fosse un modo per
fargli capire che sta sbagliando... dopotutto, è colpa di
suo padre se ci
troviamo tutti in questa situazione...”
“E'
impossibile, Trunks...
forse Goku avrebbe potuto tentare e riuscirci ma lui è ormai
morto...”
“Se
potessimo fermare
Paragas... forse, senza il suo controllo, Broly si
calmerebbe...”
“E'
un azzardo... ma dovremmo
tentarlo...”
Aveva
appena finito di dire
quella frase, che Broly lo colpì con un pugno in piena
guancia per poi
accanirsi contro quello più giovane, tirandogli un pugno che
lo fece schiantare
violentemente a terra il ragazzo.
Broly
cercò di schiacciarlo ma
Trunks, attraverso la forza del rinculo di suo raggio energetico, dato
che era
troppo stanco e debole per volare, lo scansò ma Broly lo
afferrò per una gamba
e cominciò a sbatterlo per terra da tutte le parti, con un
sinistro piacere
sadico e bestiale.
Stava
cominciando a divertirsi
a massacrarlo così.
Più
lo colpiva e quello non
reagiva, più aveva voglia di continuare... sentiva dentro di
sé un furioso
desiderio di far ancora più male, dato che così
facendo non solo suo padre
sarebbe stato contento di lui... ma anche perché, attraverso
ciò, poteva
mostrare il suo potere... e ciò gli dava un'eccitazione
senza precedenti...
Cheelai
e Lemo, dal loro nuovo
nascondiglio, se ne accorsero, infatti Cheelai esclamò,
sconvolta: “Ma cosa...
quello non è il nostro Broly!”
“Questo
combattimento lo sta
eccitando troppo... il senso di potere e distruzione che crea attorno a
sé lo
attrae sempre di più come una falena è attratta
dal fuoco... purtroppo, ormai
non è più lui.”
La
ragazza strinse i pugni
adirata.
“Se
si trova in questa
situazione, è solo per colpa di suo padre! Dobbiamo
assolutamente fare
qualcosa! Dobbiamo salvarlo, Lemo! Non ha diritto a tutto
questo!” protestò, in
maniera energica, Cheelai e l'uomo, sospirò.
I
giovani... credevano sempre
di poter cambiare il mondo... ma lui era un uomo che aveva combattuto e
che
aveva visto di tutto... perciò aveva molta pazienza e
conosceva bene
l'universo.
“Non
possiamo fare niente,
Cheelai. Mi dispiace ma è così.”
rispose Lemo “Ti capisco perfettamente e so
come ti senti. Io stesso vorrei fare qualcosa per Broly, dato che non
si merita
assolutamente tutto questo... è un bravo ragazzo dal cuore
puro che si è
trovato coinvolto in una vecchia storia di faide e vendette senza alcun
motivo
o ragione, solo per compiere la vendetta di suo padre... ma conosco i miei limiti.
Non posso fare niente
per aiutarlo, proprio come te. L'unica cosa che possiamo fare
è guardare lo
scontro e sperare in un miracolo. Credimi, è l'unica cosa
che possiamo fare. Mi
dispiace ma è così.”
Cheelai
rimase in silenzio
anche se, in cuor suo, diede ragione a Lemo.
Lei
e Lemo erano troppo deboli
e si difendevano usando delle pistole ma erano completamente inutili
contro dei
saiyan... senza contare che, così facendo, sarebbero stati
solo d'intralcio a
Broly.
Anche
se ciò dava fastidio al
suo spirito energico e combattivo, doveva restare lì,
guardare e sperare in
bene...
“BROLY,
TI PREGO, NON
MORIRE!!!!!” lo incitò, urlando, la ragazza.
Nonostante
l'urlo, Broly non
la sentì nemmeno.
Ad
un tratto, sentì
un'esplosione alle sue spalle tanto che lasciò andare la
presa su Trunks, più
per la sorpresa dell'attacco che per il dolore.
Si
voltò e vide, Tarble,
inginocchiato e con le braccia, le cui mani erano ancora fumanti, erano
davanti
a lui, ansimava profondamente.
Broly
fece un sorriso sadico e
poi si avventò, come una furia, contro di lui, dandogli una
possente
ginocchiata da farlo cadere per terra.
Non
soddisfatto, il saiyan
pieno di cicatrici afferrò il giovane per i capelli e
cominciò a tempestarlo,
con assoluta ferocia di pugni e calci, sia al volto che al corpo, come
se
Tarble fosse un sacco da boxe di allenamento.
Con
un po' di fatica, il
Trunks più giovane si rialzò in piedi.
Avrebbe
lanciato un attacco a
Broly per rilasciare Tarble e salvarlo così da morte certa.
Ma,
proprio quando stava per
colpirlo, Tarble gli lanciò un'occhiata e il giovane
capì tutto.
Tarble
si stava lasciando
massacrare da Broly apposta per distrarre l'avversario e permettere a
Trunks di
colpire Paragas.
Anche
se gli scocciava, doveva
farlo.
Allungò
le mani e cominciò a
caricare dell'energia dai palmi delle mani.
Ignorando
i piani degli
avversari, il saiyan osservava in silenzio Trunks mentre preparava il
suo
attacco.
Intendevano
attaccare Broly
alle spalle mentre l'altro si lasciava maciullare dalla potenza di suo
figlio
per distrarlo... che ingenui!
Ci
voleva ben altro per
mettere al tappetto Broly...
Intanto,
il Trunks più giovane
sentì che aveva finito di caricarsi.
Allungò
le mani davanti e,
mentre urlava: “FINAL...” con un rapido movimento
delle gambe, si voltò dietro
di sé, proprio in direzione di Paragas, concludendo con:
“...FLASH!!!!”
Un
potente raggio elettrico
giallo partì dai polsi e si diresse a tutta
velocità verso Paragas.
Mentre
viaggiava, Trunks
sorrise, ansimando profondamente.
Era
fatta.
Anche
se Broly se ne fosse
accorto, non avrebbe mai potuto fermare quell'attacco.
Paragas
sarebbe stato
polverizzato e, senza la sua influenza, avrebbero potuto tentare di far
ragionare Broly...
Contemporaneamente,
il vecchio
saiyan, vedendo quell'attacco, capì cosa stava per
succedergli ed istinto, con
la voce spaventata, urlò: “BROLY!!!!!!”
La
voce arrivò alle orecchie
di Broly e il saiyan si fermò di scatto e si
voltò per vedere perché suo padre
lo stesse chiamando... forse aveva sbagliato qualcosa oppure voleva
solo fargli
i complimenti e dirgli come avrebbe dovuto fare per infliggere
più tormenti al
suo nemico...
Ma
non appena si girò, capì
all'istante cosa stesse succedendo... e, pertanto, agì
subito.
Lasciò
andare la presa su
Tarble e poi, veloce come un fulmine, corse verso l'attacco.
Improvvisamente,
tra lo stupore
di tutti i presenti, Broly apparve davanti a suo padre e, con una forza
straordinaria, deviò l'attacco, allontanandolo da Paragas.
“L...
l'ha deviato...”
balbettò, senza parole, il Trunks più giovane.
Non
solo era un attacco molto
potente ma la cosa che più lo sconvolgeva era il fatto che,
nonostante
l'incredibile distanza, Broly era riuscito a raggiungere il padre e a
difenderlo da quell'attacco.
Quel
saiyan... era un
autentico prodigio!
Probabilmente,
nella linea
temporale del Trunks più grande, era stato ucciso da Zamasu
per evitare
problemi nel suo folle progetto... ma, con una potenza come la sua
dalla loro
parte, avrebbero potuto difendere il loro futuro per sempre...
Ad
un tratto, la sua
attenzione fu attirata dall'attacco che Broly aveva appena deviato.
Se
i suoi calcoli non erano
sbagliati, la traiettoria del colpo energetico era diretta... verso sua
madre e
i suoi compagni!
Subito,
il giovane saiyan
generò un nuovo attacco d'energia e lo lanciò
verso il Final Flash.
Lo
scontro fu improvviso e
molto violento, tanto che l'impatto generò un vento
così forte che, per poco,
non fece volare via Bulma, Gure e Mai, le quali furono protette da
un'improvvisa barriera verde generata dal bastone di Whis.
Nel
frattempo, Paragas, una
volta assicuratosi di essere ancora vivo, si complimentò,
entusiasta, con suo
figlio: “Broly, sei stato straordinario! Sono orgoglioso di
averti come
figlio!”
“Grazie,
papà.” annuì,
entusiasta, il giovane.
Nel
frattempo, Gure, notando
che nessuno la stava guardando, si mise a correre verso il marito, il
quale,
giaceva a faccia in giù sulla neve, dopo il massacro di
Broly e non si decideva
a muoversi.
Vedendo
la moglie avvicinarsi
a lui, Tarble la pregò, in un sussurro: “Gure...
fermati, non farlo... ti
prego, allontanati...!”
Sfortunatamente,
Paragas si
accorse dell'aliena.
L'aveva
riconosciuta subito,
grazie al suo aspetto assurdo.
Era
la moglie del principe
Tarble... quella che gli aveva salvato la vita quando li aveva
attaccati...
Senza
perdere tempo, estrasse
la sua fidata pistola dal borsellino e, dopo aver preso la mira,
sparò alla
giovane.
A
causa del colpo e della sua
corporatura, Gure volò di qualche metro per poi sbattere
contro ad una roccia.
“GURE!!!!!!”
urlarono, in
contemporanea, Bulma e Tarble, sconvolti.
“E
una è sistemata.” sogghignò
Paragas.
Dopo
aver sistemato i
familiari diretti di Re Vegeta, si sarebbe occupato personalmente delle
persone
alle quali si erano legati... avrebbe sradicato completamente tutta la
famiglia
reale e anche chi aveva avuto la sventura di legarsi ad un membro di
quella
famiglia maledetta.
Tarble
osservò in silenzio,
scuro in volto, la moglie stesa sulla neve, tutta candida ad eccezione
del
punto dov'era situata Gure, la quale era rossa a causa del sangue,
mentre
Bulma, preoccupata, era corsa a controllare le sue condizioni.
Si
sentiva inutile e
patetico... i suoi amici erano finiti in quella brutta situazione
perché non
era stato capace d'impedire che non venissero coinvolti... e la sua
adorata
Gure era rimasta ferita solo e unicamente per colpa sua.
Era
solo un fallimento... come
sempre...
In
quel momento, sentì salire
una feroce rabbia verso due persone: Paragas, che aveva osato far del
male a
sua moglie, e a sé stesso, perché era troppo
debole e patetico...
Si
rialzò lentamente e poi,
con tutto il fiato che aveva in gola, urlò.
Il
suo urlo, oltre ad essere
pieno di rabbia e rancore, conteneva dolore e disperazione.
Mentre
urlava, intorno a lui
si generò una potente corrente d'aria che costrinse tutti a
ripararsi per evitare
che venissero trascinati via.
Quando
i due Trunks tornarono
a guardare Tarble, scoprirono che i suoi capelli erano diventati
biondi, come
l'aura che avvolgeva il suo corpo, e gli occhi erano appena diventati
verdi
mentre la sua espressione era diventata, di colpo, fredda e letale.
“Si
è trasformato anche lui?!”
esclamò, senza parole, Paragas.
Com'era
possibile che tutti i
discendenti di Re Vegeta potessero trasformarsi nel Leggendario
supersaiyan?!
Non
era suo figlio, il saiyan
nato con un potere di combattimento eccezionale, persino maggiore di
quello del
principe?!
Non
poteva essere... non era
giusto... non l'avrebbe mai accettato!!!!
Nel
frattempo, i due Trunks si
avvicinarono allo zio, dicendogli: “Tarble, ce l'hai fatta!
Ti sei trasformato
anche tu!”
“Così
pare...” sussurrò il
giovane, osservandosi le mani e le braccia.
“Come
ti senti?” gli domandò
il Trunks più grande e Tarble, mentre muoveva le dita della
mano per formare un
pugno, rispose: “Mai stato meglio...”
“Ottimo...
adesso che anche tu
ti sei trasformato, possiamo attaccare tutti insieme
Broly...”
“Ma
il piano non era quello di
ammazzare Paragas?” l'interruppe Tarble, sbuffando, fissando,
per la prima
volta, i due Trunks dopo che si era trasformato.
I
due Trunks sgranarono gli
occhi per lo strano tono usato dal giovane.
Tarble
era sempre stato molto
educato e gentile... non si sarebbe mai azzardato ad interrompere
qualcuno
mentre parlava... e, in ogni caso, avrebbe usato un tono molto cortese
e
formale, in modo da non apparire maleducato... adesso, invece, il suo
tono era
saccente, scorbutico e antipatico... proprio come quello di Vegeta...
“Beh...
sì, il piano era
quello...” balbettò il Trunks più
grande “Ma è impossibile attaccarlo con Broly
che gli fa da guardia del corpo...”
“Attaccate
Broly voi due
insieme e cercato di tenerlo occupato il più a lungo
possibile, facendo molto
rumore. In questo modo, Broly non riuscirà a sentire la voce
di suo padre e, in
ogni caso, se lo attaccate in due potrete tenergli testa ed impedirgli
di
correre subito ad aiutarlo.” illustrò, con calma e
precisione, Tarble, con
sempre lo sguardo e il tono seccato, come se stesse parlando a delle
persone
lente di comprendonio, tanto che i due Trunks si guardarono senza
parole.
Cosa
stava succedendo a
Tarble?!
Sembrava
così strano...
In
ogni caso, il piano che
aveva proposto, era assolutamente perfetto e geniale.
C'era
un piccolo dettaglio che
non quadrava...
“Ma
se attacchiamo noi due
insieme...” domandò il Trunks più
giovane “Chi eliminerà Paragas?”
“Ovviamente
io, sveglia!”
rivelò, adirato, il saiyan, come se quella fosse la cosa
più facile e scontata
del mondo.
“Tu?!”
esclamarono, senza
parole, i due Trunks e Tarble commentò: “Ma allora
siete proprio lenti voi due!
Cosa non capite della frase -ammazzo di botte io, Paragas-?!”
“No,
abbiamo capito
benissimo... è solo che tu, di solito, detesti attaccare
qualcuno...”
“Beh,
adesso mi va così!
Occupatevi di Broly e fatelo sparire dalla circolazione! Se permettete,
mi
stanno prudendo le mani in maniera atroce e ho una gran voglia di far
passare
questo fastidioso prurito spaccando la faccia a quel dannato
vecchiaccio!”
“Ok...
come vuoi...”
“Tsk!
Ma tu guarda che
roba...!”
I
due Trunks si lanciarono
un'occhiata, allarmata e preoccupata.
Com'era
possibile che Tarble,
un ragazzo così tranquillo e gentile, si fosse trasformato,
di colpo, in un
individuo freddo, seccante e calcolatore... sembrava di vedere il Gohan
del
passato trasformato nel supersaiyan di secondo livello contro Cell...
In
ogni caso, i due doppioni
si lanciarono contro Broly contemporaneamente, il quale, prontamente,
li
affrontò senza problemi.
Mentre
i due Trunks
combattevano, Tarble, ancora trasformato in supersaiyan e con le
braccia
incrociate e l'espressione corrucciata, rimase a fissarli a lungo, in
completo
silenzio, come se fosse in attesa di qualcosa.
Dopo
un po', fece un sorriso
sadico e di trionfo e, sussurrò, compiaciuto: “Ci
siamo...”
Dopodiché,
si girò verso
Paragas e l'avvertì: “Broly è
completamente perso nella battaglia e, anche se tu
gridassi a pieni polmoni, non ti sentirebbe con tutto il casino che
stanno
facendo i due Trunks... pertanto, possiamo tranquillamente divertirci
con una
bella lotta senza il rischio di venir interrotti sul più
bello...”
Paragas
lo fissò in silenzio.
C'era
qualcosa che non andava
nel ragazzino... sembrava un'altra persona rispetto a prima...
In
ogni caso, determinato a
non mostrarsi debole e spaventato, lo provocò, divertito:
“Interessante... così
potrò vendicarmi di tuo padre da solo... sai, da come parli,
si direbbe che tu
pensi di vincere...”
Aveva
appena terminato la
frase, che si accorse che di colpo, proprio davanti a lui, era appena
comparso
Tarble.
Aveva
percorso in pochi
secondi e senza ce nessuno se ne rendesse bene conto, un'incredibile
distanza.
Con
un sorriso sadico, il
giovane affermò, con sicurezza: “Oh, ma io non penso di vincere... ne sono certo.”
Poi,
dopo aver detto quella
frase, Tarble diede un violento pugno allo stomaco di Paragas, il
quale, per
effetto del rinculo, volò verso una parete di ghiaccio,
generando una piccola
esplosione.
Il
vecchio saiyan fece per
alzarsi ma, non appena alzò la testa, si sentì
raggelare il sangue.
Tarble
era davanti a lui, con
uno sguardo agghiacciante, reso ancora più spietato dai suoi
freddi occhi verdi
e l'espressione seria.
“Credi
di potermi sconfiggere
solo perché mi hai dato un pugno?! Guarda che io ero un
colonnello
nell'esercito di tuo padre!” lo provocò l'uomo.
Tarble
lo fissò un attimo in
silenzio per poi fare un sorriso sadico e sussurrare, divertito:
“Ottimo.
Temevo che fossi già al tappetto.”
Paragas,
istintivamente, fece
una smorfia.
Quello
spaccone era così di
sicuro di aver la vittoria in pugno solo perché aveva
cambiato colore dei
capelli... ma gli avrebbe dimostrato che si sbagliava, e di grosso
anche!
Si
lanciò contro di lui con
l'obiettivo di dargli un pugno ma Tarble, con abilità, lo
schivò prontamente,
per poi afferrare il braccio del vecchio e buttarlo con forza e
violenza per
terra.
Paragas
fece un urlo
strozzato, sputando anche del sangue, ma, ad un tratto,
sentì qualcosa di molto
pesante sulla pancia.
Alzò
lo sguardo e vide Tarble,
il quale aveva appoggiato un piede sul suo stomaco, che
domandò, divertito: “Ti
arrendi?”
“Fossi
matto... io...
posso...”
“Posso?
Quindi hai qualche
tecnica pericolosa?”
“Certo!”
“Oh...
interessante...”
Subito,
alzò il piede e disse,
ad uno stupido Paragas: “Avanti, mostramela. Sono proprio
curioso...”
“Maledetto,
ti prendi gioco di
me...!”
“No,
voglio davvero vedere la
tua tecnica... per sconfiggerla senza problemi.”
Adirato
nero per
quell'affronto, Paragas si rialzò e cominciò a
lanciare contro Tarble degli
attacchi energetici ma il saiyan li schivava senza troppi problemi
oppure li
parava con una mano sola, facendo arrabbiare ancora di più
il saiyan.
Nel
frattempo, Bulma lo stava
osservando in silenzio e con un'espressione sconvolta.
Whis,
che si trovava di fianco
a lei, se ne accorse e domandò alla terrestre:
“Qualche problema, Bulma?”
“No,
è solo che... da quando
Tarble si è trasformato in supersaiyan... è
completamente diverso da prima... è
più sfacciato e sicuro di sé... inoltre quel suo
sorriso di trionfo... so che
sembra strano ma adesso è praticamente identico a
Vegeta...”
“Non
è mica tanto strano,
Bulma, dato che Tarble è suo fratello minore.”
confessò, tranquillamente,
l'angelo, prima che tutti i presenti lo fissassero a bocca aperta,
gridando:
“EH?!?!”
Vedendo
che la reazione dei
presenti, Whis sgranò gli occhi e domandò,
perplesso: “Oh, cielo. Non lo
sapevate?”
“CERTO
CHE NON LO SAPEVAMO!!!!”
sbraitò, adirato, Beerus “SI PUO' SAPERE PERCHE'
NON ME L'HAI DETTO SUBITO?!”
“Temo
di essermene
dimenticato, Lord Beerus. Sono proprio sbadato.” si
scusò Whis con
un'espressione addolorata ma il dio della distruzione non aveva alcuna
intenzione
di accettare scuse: “COME PUOI ESSERTI DIMENTICATO DI UNA
COSA DEL GENERE?!?!”
“Beh,
dal momento che lei era
sempre troppo occupato a mangiare o a dormire mi sono occupato di altre
faccende e nel mentre me ne sono dimenticato.”
Beerus,
sentendo quelle parole,
fece una faccia colpevole per poi guardare il duello tra Tarble e
Paragas.
Intanto,
il giovane saiyan,
dopo aver parato l'ennesimo attacco, sbuffò, seccato:
“Tsk, e io che mi ero
aspettato chissà cosa... beh, allora attacco io.
Così ti mostro come si
combatte sul serio...”
Velocemente,
il saiyan si
piazzò davanti a Paragas e lo colpì con una serie
di violenti pugni in pieno
stomaco, per poi farlo volare in aria.
Il
saiyan si rialzò
prontamente ma Tarble, muovendosi alla velocità della luce,
tanto da non essere
nemmeno visibile, continuò a colpirlo violentemente,
distruggendo vari pezzi
dei suoi indumenti e coprendolo di ferite.
I
colpi erano così veloci che
Paragas veniva colpito in continuazione e non avendo nemmeno la forza
di
gridare.
“Quel
ragazzino era davvero
così potente?!” domandò, esterrefatto,
Beerus “Chissà che faccia farebbe quel
deficiente di suo padre se lo vedesse combattere adesso... visto che
l'ha
mandato via perché era debole...”
Whis
rimase un attimo in
silenzio, poi domandò a Gure, la quale, nonostante il colpo,
si era ristabilita
grazie ai poteri dell'angelo: “Mi scusi, signorina Gure... ma
sulla vostra
stella c'erano creature molto pericolose?”
“Eh?
Certamente. Ma
fortunatamente, Tarble, anche se con molta fatica, riusciva a
sistemarle...”
“Oh...
capisco...”
“Ehi,
Whis!” lo chiamò,
incuriosito, Beerus “Perché volevi sapere la fauna
locale di quella stupida
stella?”
“No,
niente.”
“Comunque,
non ti sembra che
quel ragazzino sia un po' cambiato?”
“Beh,
ovvio, si è trasformato
in supersaiyan.”
“Non
fare lo spiritoso, Whis.
Intendevo dal punto di vista caratteriale.”
“Ah,
certamente. In effetti,
mi sembra un po' più sadico di stamattina.”
“Bah,
questi saiyan sono degli
autentici pericoli pubblici. Per questo ho voluto
sterminarli...”
“Purtroppo,
le cose non sono
andate secondo i suoi piani, non è vero?” lo
punzecchiò l'angelo e Beerus,
stizzito, ribatté: “Tutta colpa di quell'incapace,
buono a nulla e spaccone di
Freezer!”
Non
appena i due finirono di
parlare, Bulma si rivolse a Whis, preoccupata: “Senti, Whis,
ma che cosa è
successo a Tarble? Nemmeno i miei figli, quando si sono trasformati
erano
così...”
“Credo
che in Tarble esistano
due nature.”
Sentendo
quelle parole, tutti
si girarono e l'angelo riprese: “La penso così:
una è gentile e beneducata,
ossia quella di tutti i giorni, mentre l'altra è
più sadica e spietata. La
personalità gentile di Tarble è quella dominante
ed è quella che si allontana
di più dalla vera natura di un saiyan... eppure questa non
è totalmente assente
in lui. E' custodita e nascosta negli abissi della sua
mente.”
“E
perché diavolo dovrebbe
essere nascosta?” domandò Beerus, cercando di far
credere che non fosse per
niente interessato, e Whis continuò:
“Perché Tarble l'ha repressa.”
“Allora
lui è a conoscenza di questo
suo lato?”
“No.
L'ha fatto
inconsciamente.”
“E
che accidenti significa?”
“Molto
semplicemente, Tarble
ha sentito che il suo lato oscuro e potere sarebbe potuto diventare
pericoloso
se non imparava a controllarlo. In attesa di ciò, ha
preferito reprimere nella
sua mente i suoi poteri e i lati oscuri del suo carattere grazie alla
sua parte
gentile. Nessuno si è mai accorto di ciò ma
così facendo, è sempre stato
considerato un debole da tutti...”
“E'
la trasformazione ha
risvegliato il suo lato oscuro?”
“Anche...
il senso di rabbia
verso sé stesso in quanto non era in grado di proteggere i
suoi amici e la
moglie, devono avergli fatto desiderare di avere ancora più
potere e, pertanto,
ha permesso alla sua mente di sbloccare i suoi pieni poteri ma, in
questo modo,
ha permesso alla sua parte sadica di venire alla luce. Quello che
abbiamo
davanti è un vero saiyan pieno di desiderio di combattere e
uccidere qualcuno.”
“In
pratica è diventato
un'arma di distruzione.”
“Certo.
Inoltre, ma queste
sono solo ipotesi, suo padre potrebbe averlo spedito su un lontano
pianeta non
perché era debole... ma perché voleva impedire
che Freezer sfruttasse i suoi
incredibili poteri... il potere di Tarble in supersaiyan è
davvero molto
forte... non basterebbe a sistemare Lord Beerus o Broly, ma
è comunque
considerevole... considerando l'intelligenza del padre di Tarble,
potrebbe aver
scelto quella stella abitata da creature mostruose e strani esseri, in
modo che
imparasse a cavarsela da solo e che, per via dell'aspetto particolare
degli
abitanti, venisse emarginato. In questo modo, la rabbia e la
solitudine,
avrebbero risvegliato i suoi pieni poteri, trasformandolo nel giovane
sadico e
spietato che stiamo vedendo. Sfortunatamente, Tarble è stato
soccorso da delle
persone che l'hanno subito accettato nonostante l'aspetto fisico e
così la
parte gentile del ragazzo ha continuato a fargli da contenitore fino ad
oggi...”
Per
qualche minuto, nella
piana, ci fu solo il silenzio ma poi Whis, con un tono divertito,
disse: “O
forse, molto semplicemente, suo padre non si è mai accorto
del suo potenziale e
l'ha spedito su quel pianeta sperando che quelle bestiacce se lo
mangiassero
per cena.”
Tutti
fecero una smorfia, in
quanto non avevano capito quale delle tue versioni dell'angelo fosse
corretta,
probabilmente lo erano entrambe.
Nel
frattempo, il diretto
interessato, ignorando i discorsi di Whis, diede un violento calcio in
faccia a
Paragas e lo fece schiantare contro una roccia.
“Uff...
ma che debole!” sbuffò
il giovane principe, passandosi una mano sui capelli a spazzola dorati
“Senza
tuo figlio in giro, non sei proprio capace di far niente...
vorrà dire che ti
eliminerò subito, dato che, francamente, mi sono
stufato!”
Paragas
rimase immobile.
Non
aveva più nemmeno la forza
di gridare... e quella piccola furia lo avrebbe ucciso a momenti...
doveva
assolutamente trovare una soluzione.
L'occhio
gli cadde sul suo
borsellino, dove c'era ancora il telecomando di Broly e la sua pistola.
Sorrise
sadicamente.
Aveva
trovato la soluzione per
uscire dai guai... c'era solo un ultimo colpo nella pistola ma gli
sarebbe
bastato.
Tarble
allungò la mano davanti
a lui e, seccamente, avvisò il vecchio: “Conto
fino a tre e poi ti anniento.
Ah, quando raggiungi l'inferno, salutamelo tu, mio padre.
Tre...”
Mentre
il giovane contava
lentamente, Paragas fece un respiro.
Quello
che stava per compiere
era davvero azzardato... aveva solo pochi secondi per fare tutto...
quel
maledetto era veloce ma l'effetto sorpresa l'avrebbe comunque spiazzato.
“...Due...”
Paragas
allungò le mani sul
terreno ghiacciato.
Se
voleva farcela e attuare la
sua vendetta doveva correre quel rischio.
“...E
uno! Buon viaggio
all'inferno, Paragas!” lo salutò Tarble,
preparandosi a lanciare il suo attacco
ma il vecchio fu più veloce e creò un attacco
d'energia sul terreno, il quale
generò un piccola esplosione che distrasse il saiyan, il
quale non solo fu
immerso in un improvviso banco di fumo, ma fece sparire il suo attacco.
Nonostante
ciò, Tarble si
accorse che Paragas era scomparso da dove l'aveva lasciato.
“Ma
che codardo, cerca di
scappare.” commentò, scocciato, Tarble
“Ora che so percepire i KI, non devo
sforzarmi per localizzarlo.”
Infatti,
dopo pochi secondi,
individuò il nemico e, mentre lo raggiungeva, preparando
anche un pugno, urlò:
“Non mi scappi, Paragas, adesso ti ammazzo!!!”
Ma,
non appena uscì dal banco
di fumo e si trovò davanti all'uomo, si bloccò,
assieme al pugno, di colpo.
Paragas,
infatti, teneva la
sua inseparabile pistola, sulla tempia di Gure, bloccata con un braccio
del saiyan
al collo.
“CHE
DIAVOLO STAI FACENDO A
MIA MOGLIE?!?! LASCIA ANDARE LA MIA GURE!!!!”
urlò, adirato e disperato, Tarble
ma Paragas, con un sorriso malvagio e fanatico, non cedette:
“Prova ad
attaccarmi o ad avvicinarti a me e le sparo, capito? Pensavi di
passarla
liscia, dopo avermi umiliato in questo modo? So che
quest’essere è tua moglie…
perciò, prova solo a fare un altro passo,
ragazzino… e le spappolo il
cervello!”
Nel
frattempo, Whis,
osservando la scena, commentò: “Oh, cielo. Questa
non ci voleva proprio.”
“Che
diavolo è preso a quella
furia?! Perché non attacca più
Paragas?!” domandò, adirato, Beerus e Whis
rispose: “Tarble è profondamente innamorato della
moglie più di quanto
immaginassimo...”
“Cioè?
Che intendi?”
“Nonostante
il suo carattere
sia mutato in modo drastico, Tarble conserva, inconsciamente, dei
determinati
legami con alcune persone. Ha attaccato solo Paragas perché
era colui che aveva
rischiato di uccidere i suoi amici e la moglie ma Broly non l'ha preso
in
considerazione per tutto il tempo. La buona notizia di questa cosa
è che, in
questo modo, non ci attacca. Purtroppo, la cattiva, che è
quello che sta
succedendo proprio adesso, è che se uno di noi fosse in
pericolo o in ostaggio,
potrebbe bloccarsi e non combattere più.”
“Oh
no! EHI RAGAZZINO, LASCIA
PERDERE I SENTIMENTI E ATTACCALO SUBITO, CAPITO?!?!”
sbraitò Beerus ma Tarble,
adirato, intimò: “STA ZITTO!!! GUARDA CHE E' LA
VITA DELLA MIA GURE AD ESSERE IN
PERICOLO!!!!”
Gure,
vedendo come si stavano
svolgendo le cose, pregò al marito: “Combatti,
Tarble. Non pensare a me. Tu
devi vivere.”
“No,
Gure. Mi dispiace ma non
posso farlo. Tu sei mia moglie e ti devo proteggere!” le
dichiarò, con
orgoglio, il saiyan, col risultato di farsi schernire da Paragas:
“Che scena
toccante... anch'io pensavo le stesse cose, quand'ero più
giovane... peccato
che, alla fine, la mia Kohra è morta lo stesso. Ti
mostrerò personalmente e con
gioia cosa si prova quando la persona che ami più di ogni
altra cosa è in
pericolo e tu non puoi fare niente per salvarla.”
Dopo
aver detto quelle parole,
Paragas diede un violento calcio al ventre dell'avversario, il quale
andò a
schiantarsi contro una roccia lì vicino.
Nonostante
il dolore atroce,
Tarble non fece uscire nemmeno un lamento.
Senza
mollare Gure un attimo,
Paragas si avvicinò al giovane e lo sfidò:
“Sei un testardo orgoglioso, proprio
come tuo padre... anche lui cercava sempre di evitare di urlare di
dolore per
non apparire debole... sono proprio curioso di vedere per quanto
resisterai...”
Dopodiché,
lo colpì
brutalmente allo stomaco con una ginocchiata.
Tarble
sputò del sangue e
della saliva ma dalle sue labbra non uscì nemmeno il minimo
lamento.
Vedendo
le condizioni del
cognato, Bulma si disse, disperata e preoccupata: “Se solo le
sfere del drago
esistessero ancora... si sarebbe potuto cercare di risolvere la
situazione...
invece, non possiamo far altro che contare solo su noi stessi e se
qualcuno
morirà è la fine perché non
potrà più tornare in vita... se penso che quando
esistevano, volevo raccoglierle per desideri inutili o stupidi, come
trovare un
fidanzato o avere un aspetto più giovane... è
proprio vero che ti accorgi del
vero valore di una cosa quando, ormai, questa non c'è
più...”
Nel
frattempo, Paragas fece
cadere Tarble a terra a causa di un calcio e, con un sorriso sadico gli
disse: “Non
dovresti restartene lì impalato, ragazzino… se
vuoi salvare la tua mogliettina…
supplicami, mentre ti ammazzo!”
Per
tutta risposta, Tarble
rimase in silenzio a fissarlo con uno sguardo truce e il saiyan anziano
gli
urlò: “Avanti!”
“Non…”
fece il giovane saiyan,
mentre si alzava faticosamente in piedi “Non ti
lascerò… uccidere la mia Gure!”
“Ma
davvero?” fece Paragas,
per poi colpire di nuovo violentemente Tarble alla vita “Non
hai ancora capito
in quale posizione ti trovi, ragazzino?”
Tarble
dovette affrontare le
torture e i pugni di Paragas finché il giovane non
crollò terra, tornando nel
mentre alla forma base.
“Che
sciocco… se ti fossi lasciato
uccidere senza opporre resistenza, non avresti sofferto
tanto…” commentò Paragas,
mentre Tarble, con un filo di voce, sussurrava: “Ti
prego… ti scongiuro…”
“Ah
ah ah ah… adesso ti metti
a supplicarmi per aver salva la vita? La famiglia reale è
proprio caduta in
basso!” rise divertito Paragas, bloccandosi quando
sentì la fievole risposta
del ragazzo: “No.”
Paragas
lo guardò e Tarble
riprese, debolmente: “Se vuoi uccidermi, fa pure…
ma lascia in pace la mia
famiglia. Ti chiedo solo questo… vattene via assieme a Broly
e agli altri due…
questo pianeta e la mia famiglia… hanno già
sofferto troppo…”
Paragas
rimase in silenzio un
attimo, per poi sbattere violentemente Gure a terra e commentare:
“Hai finito?
E’ arrivata la tua ora.”
Dopodiché,
si avvicinò
lentamente al saiyan, dopo averlo guardato un attimo, puntandogli anche
contro
la pistola e fatto un sorriso di trionfo, rise: “La vittoria
è in mano mia!!!
Finalmente ho sconfitto un membro della famiglia reale e non appena
Broly avrà
sistemato quei due, la mia vendetta sarà praticamente
compiuta!!! Ehi, Vegeta,
se tu mi puoi vedere, osserva bene come sto per ammazzare il tuo caro
figlio,
proprio come tu hai ammazzato la mia Kohra!!! AH AH AH AH!!!!”
Ad
un tratto, sentì un
improvviso e tremendo dolore al petto, tanto che gli strozzò
la risata finale.
Abbassò
lo sguardo e vide sul
petto un piccolo buco da cui uscivano delle gocce di sangue.
Si
voltò e vide Beerus il
quale, con le dita della mano ancora fumanti davanti a sé,
lo osservava in
maniera fredda e glaciale.
“Che
sorpresa, Lord Beerus.”
esclamò, divertito, Whis “Alla fine, ha voluto
intervenire lei...”
“Per
forza. Volevo mostrare a
Freezer come si ammazza davvero un saiyan. E poi, quel tizio mi era
sulle
scatole e ho voluto sistemarlo come si deve.”
“Non
è che, invece, si è
affezionato ai ragazzi e ha voluto aiutarli?”
“CHE?!?!
COME PUOI INSINUARE
UNA COSA DEL GENERE?!?! NON MI SONO AFFATTO AFFEZIONATO A QUEI TRE
DEFICIENTI!!!!!!”
“Oh
oh oh... perdoni la mia
insolenza, Lord Beerus.”
Nel
frattempo, Paragas cadde
violentemente per terra e, poi, osservando il combattimento del figlio,
allungò
una mano e sussurrò, stremato: “Broly...”
Nonostante
il nome era stato
sussurrato, il giovane saiyan si fermò di scatto e si
voltò per vedere cosa
stesse succedendo al padre.
Fece
appena in tempo a vederlo
che lo guardava e allungava la mano, che il vecchio saiyan cadde nella
neve gelida,
privo di vita.
Il
giovane sgranò gli occhi e
si sentì come se il suo cuore avesse improvvisamente smesso
di battere.
Suo
padre... il suo amato
padre... l'unica persona che aveva rinunciato a tutto pur di salvarlo e
che era
sempre vissuto accanto a lui...
Dolore
e rabbia si mischiarono
dentro di sé e, per cercare di non impazzire, si mise le
mani tra i capelli e
cominciò ad urlare.
Perché?!
Perché
il suo adorato padre
era morto?!
Si
sentiva esplodere dalla
rabbia.
Era
tutta colpa dei suoi
nemici... erano stati loro ad ucciderlo... ma li avrebbe annientati
tutti.
Nel
modo più lento e doloroso
possibile.
Dal
suo corpo cominciarono ad
apparire raggi d'energia che bombardarono la zona circostante, tanto da
polverizzare il cadavere di Paragas.
Fortunatamente,
grazie al suo
bastone, Whis creò una barriera con cui protesse Beerus e
gli altri.
Improvvisamente,
un potente
aura verde avvolse Broly, ancora urlante, e i due Trunks rimasero a
bocca
aperta, osservando il loro avversario, mentre questi si alzava
lentamente in
cielo.
Aveva
un sorriso sadico, gli
occhi non avevano iridi e i suoi capelli erano diventati biondi.
I
due Trunks stavano per
tremare davanti a quella straordinaria potenza.