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Autore: Disorder_Alice    15/05/2019    1 recensioni
Non appartenevo a quel posto. Non appartenevo a quel tempo.
Lo sapevo con la stessa certezza con cui sapevo che il mio nome era Patroclo.
Pa-Tro-Clo.
[Testo corretto, dopo un problema tecnico :')]
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ανεξίτηλος

Indelebile.
 

I felt empty space. Never could explain
Like you where erased, never could replace
Now it's so clear, with you right here
Like you where never gone.

 

Il sole.
Mentre camminavo tra i banchi del mercato, la luce del sole filtrava tra i tendoni, illuminando la merce e i volti delle innumerevoli persone che si accalcavano attorno a me.
L'aria tiepida era satura di odori e di voci.
I colori erano nitidi e vivi. Tutto era quasi fin troppo vivo.
Camminavo tra la folla, guardandomi intorno. Ero lì, ma allo stesso tempo non lo ero.
Non appartenevo a quel posto. Non appartenevo a quel tempo.
Lo sapevo con la stessa certezza con cui sapevo che il mio nome era Patroclo.
Pa-Tro-Clo.
Una voce che scandiva il mio nome risuonava continuamente nella mia testa.
Ma questa voce non ha un volto.
Un'idea confusa, piuttosto.
Capelli biondi come l'oro, l'ombra di un sorriso.
Un'immagine rarefatta, eppure indelebile, marchiata a fuoco nel retro delle mie palpebre.
Ogni volta che chiudo gli occhi, lui è lì.
Istintivamente, la mia mano corse a toccare il tatuaggio che avevo sul polso destro.
Delle lettere in greco antico.
Un nome.
Il pezzo mancante della mia vita.
Il pezzo più importante della mia vita.
Di tutte le mie vite.
Achille.

Non riuscivo a spiegarmi in nessun modo il fatto di essere vivo. Di nuovo.
L'unica cosa certa era che mancava ancora qualcosa per esserlo del tutto.
Sentivo chiaramente che Achille era lì, da qualche parte, e speravo che anche lui mi stesse cercando, come io cercavo lui.
Non sapevo ancora con certezza come muovermi in quella realtà così diversa dalla mia, quindi l'unico modo per andare avanti era quello di affidarmi alle sensazioni. Ai ricordi.
Sono fatto di ricordi.
Quella mattina, mi ero svegliato con un profumo familiare nelle narici. Profumo di fichi maturi.
Un odore dolceamaro, legato ad uno dei primi momenti trascorsi con lui.
Avevo seguito quella traccia, finendo per ritrovarmi nel bel mezzo di un mercato rionale.
Camminavo tra la gente, cercando di non urtare nessuno, alla ricerca di un banco che vendesse fichi.
Quando lo trovai, assorto com'ero, mi accorsi troppo tardi del ragazzo che vi stava dietro.
"Prendi!"
Grazie ai miei buoni riflessi, riuscii a prendere al volo ciò che mi era stato lanciato.
Aprii le mani, e trovai esattamente ciò che pensavo.
Un fico maturo.
Mi guardai attorno, il cuore in gola, ma tutto ciò che riuscii a scorgere fu una testa bionda che si allontanava tra la gente.
Mi mossi in quella direzione. Aprii la bocca. Volevo gridare il suo nome, chiamarlo.
Ma andai a sbattere contro la schiena di un passante.
Perso il momento, perso anche lui. Di nuovo.
Provai a tornare al mercato il giorno seguente, ma di lui nessuna traccia.
Però, non potevo e non volevo in nessun modo perdere la speranza.
A costo di percorrere tutta Roma a piedi, lo avrei ritrovato.

Quella mattina, camminavo senza meta per Villa Borghese. Attraversai una macchia d'alberi, le cui fronde schermavano la luce del sole, creando delle chiazze indistinte sul terreno.
Non riuscivo a smettere di pensare alle sue parole.
"Dimmi il nome di un eroe che è stato felice."
"Non puoi."
"Non posso."
"Io sarò il primo."
"Perché?"
"Perché sei tu la ragione."

In questo mondo, senza eroi né battaglie, magari... Magari riusciremo ad essere felici.
Ammesso di riuscire ad incontrarci.
Non feci in tempo a finire di formulare quel pensiero, che di nuovo vidi in lontananza una testa bionda, muoversi velocemente.
Non poteva che essere lui.
Cercai di raggiungerlo, affrettai il passo, poi cominciai a correre.
Finchè non lo raggiunsi.
Lo bloccai per una spalla, voltandolo verso di me.
Achille.
La voce mi morì in gola.
Non era lui.
Lo sconosciuto si tolse una cuffietta, continuando a correre sul posto.
- Ci conosciamo? Hai bisogno di qualcosa? -
Attonito, scossi la testa.
- Ti ho scambiato per un'altra persona. Perdonami. -
Lui fece spallucce, mi salutò con un cenno, e riprese a correre.
Corsi a toccare il tatuaggio che avevo sul polso, lessi e rilessi quelle poche lettere, imprimendole ancora più a fondo nella mia mente.
Non può essere, non può essere che io sia qui, senza di lui.
Deve essere qui.
Imposi ai miei piedi di muoversi, di avanzare, ma non sapevo realmente dove stavo andando. L'unica certezza era che non potevo star fermo, o sarei crollato.

 

Camminai fino ad arrivare nel bel mezzo di quella che sembrava una vera e propria festa mobile. Un sacco di persone che sfilavano portando alte delle bandiere tinte dei colori dell'arcobaleno, al suono di una musica che riuscivo a percepire, ma senza sentirla per davvero.
 

Questa volta, non mi accorsi di lui finché non ci ritrovammo uno di fronte all'altro, spinti da due ali di folla.
Dal momento in cui incrociai il suo sguardo, scomparve ogni altra cosa.
Lo riconoscerei anche solo dal tocco, dal profumo, lo riconoscerei anche se fossi cieco, dal modo in cui respira, da come i suoi piedi sferzano la terra. Lo riconoscerei anche nella morte, anche alla fine del mondo.
Mi sorrise.
Prese la mia mano, e mi baciò sul polso, dove il suo nome era impresso sulla mia pelle. Indelebile.
"Pa Tro Clo."
Quell'unica parola risuonò forte, più forte della musica intorno a noi.
Le nostre labbra si incontrarono.
Ci stringemmo l'uno all'altro.
"Achille"
Ci scostammo appena, per guardarci negli occhi.
Sorridemmo, sapendo di aver vinto.
L'amore.
L'amore aveva vinto anche sulla morte.

Eravamo come dei all'alba del mondo e la nostra felicità era così abbagliante che non potevamo vedere altro che noi.


***Note***

Salve!
Premetto che è da un sacco di tempo che non mi cimentavo in qualcosa di diverso da una fanfiction su Yuri on Ice, ma grazie ai meravigliosi Headcanon di quel tesorino di LauuS_World (che trovate QUI: https://lauusworld.tumblr.com/post/183024630276/modern-rome-ambientation ) mi è venuta l'ispirazione per scrivere questa cosina. È stata un piccolo parto, nata tra svariati piantarelli dovuti alla commozione, anche per colpa della musica che ascoltavo nel mentre, come ad esempio "You were never gone" di Hannah Ellis, da cui sono tratte le frasi iniziali (chi ha visto Teen Wolf probabilmente mi odierà per aver usato questa canzone), "Hurts like hell" di Fleurie, e "The other side" di Ruelle.
Ancora grazie a LauuS_World, che ha pianto con me prima, durante e dopo la stesura, e a tutti voi che siete arrivati a leggere fino a qui!
Un abbraccio, alla prossima! 
Alice <3

 

  
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