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Autore: shirley jane    17/05/2019    6 recensioni
Saeko ha un nuova missione per Ryo e Kaori, stavolta devono fingersi due ricchi cugini venuti da chissà dove.
Ma qual è lo scopo di questa recita e chi devono proteggere in realtà?
Davvero è un caso così semplice o c'è di più?
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Mick Angel, Nuovo personaggio, Ryo Saeba, Saeko Nogami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Eccoci arrivati all'ultimo capitolo di questa fanfiction.
Prima di tutto ringrazio di cuore tutti coloro che hanno letto, commentato e seguito questa storia, mi avete dato un grande supporto e ve ne sono grata! Dopo tanto tempo che non scrivevo una long-fic ero incerta sul risultato, ma le vostre parole mi hanno sempre incoraggiato.
Bene, vi lascio alla lettura, sperando che il finale sia di vostro gradimento. Presto tornerò con altre storie, mi avrete ancora tra i piedi per un po'! XD
Alla prossima!


Ryo sospirò con frustrazione, chiedendosi se si sarebbe mai liberato di quell'incarico.
Qualche giorno prima, insieme a Kaori, aveva scoperto che Satoshi Matsui era il colpevole che stavano cercando e l'avevano fatto arrestare. Ryo era convinto che il caso si fosse chiuso in quel momento per loro e che finalmente sarebbero tornati a casa, il resto spettava a Saeko e alla sua squadra, ma si era sbagliato.
La bella poliziotta aveva dimenticato di specificare un piccolo, insignificante particolare... come sosteneva lei. Il ricevimento per l'inaugurazione si era già svolto, ma era rivolto esclusivamente agli imprenditori con i quali collaboravano, mancava ancora la festa aperta al grande pubblico, a chiunque avesse voluto soggiornare nella loro struttura in futuro.
Saeko li aveva praticamente supplicati di restare a casa Furukawa ancora per un po', per vigilare sulla sicurezza della serata. Ormai ogni pericolo sembrava sventato, era solo una precauzione.
Ryo le aveva risposto di cercarsi qualcun altro per l'occasione, ma Kaori non era stata dello stesso avviso. Aveva accettato senza nemmeno ascoltarlo, a fronte di un aumento del compenso promesso, così adesso si trovavano ancora alla villa e ci sarebbero rimasti ancora dei lunghissimi e noiosissimi giorni.
Ryo sbuffò per l'ennesima volta, seduto a gambe incrociate sul letto, non aveva nessuna voglia di fare da guardia del corpo durante la festa, ma all'improvviso un pensiero gli balenò in testa, spalancò gli occhi e proprio in quel momento apparve Kaori.
Lo guardò con poca convinzione e appoggiò una mano su un fianco: "Perché stai ridacchiando in quel modo?" gli chiese.
"Perché il vecchietto è fuori pericolo, quindi non abbiamo più motivo di continuare questa stupida recita e ciò significa che..."
Ryo allargò il sorriso, ma Kaori non lo seguì e rimase seria, capiva perfettamente le sue intenzioni.
"Ti avverto, cugino" gli disse, scandendo lentamente l'ultima parola. "Anche se Matsui è stato catturato, qui credono ancora che noi siamo imparentati. Non farti venire in mente strane idee per stanotte e per quelle seguenti, ho con me le mie trappole e non mi porrò limiti ad usarle". 
"Non dirmi che te le sei portate dietro davvero..." tentò di dire lui, sperando che la sua donna stesse solo scherzando, era sbiancato.
"Certo! Le porto sempre con me!" rispose lei con orgoglio.
Ryo la guardò affranto e deluso, Kaori non stava affatto scherzando.
"Quindi fai il bravo, d'accordo?"
Kaori gli fece un bel sorriso vivace e lasciò la stanza.
Maledetto Falcon, perché le aveva insegnato a usare quelle trappole? Se fosse inciampato in una di quelle avrebbe svegliato l'intera casa e sapeva quanto la sua socia fosse brava a costruirle.
"Kaori, lo ripeto, sei una donna crudele, molto crudele!" ululò con frustrazione.
Quando quella storia si fosse finalmente conclusa, se mai fosse successo, quello scimmione lo avrebbe sentito e come se lo avrebbe fatto! Non ci si intrometteva in una coppia come faceva quel gigante cavernicolo!
All'improvviso gli venne in mente quando aveva bloccato Mick a terra per impedirgli di provarci con Kaori, poco dopo il suo arrivo.
"Mick, sei felice in questo momento, vero?! Stai ridendo, eh?"
Ryo capì di essere veramente ai ferri corti se le ultime persone a cui pensava prima di andare a dormire erano... Mick e Falcon! Falcon e Mick! Mick Angel e Falcon!
Oh no, quello era il primo passo verso la rovina...

Ryo aprì gli occhi, il sudore gli imperlava la fronte e il respiro era affannato. Si guardò intorno e realizzò che si trovava nella sua camera, nel suo appartamento.
Sospirò di sollievo, non sapeva se sentirsi più confortato dal fatto di avere effettivamente chiuso il caso al quale aveva lavorato nell'ultimo mese, o perché Mick Angel e Falcon non erano seriamente le ultime persone alle quali pensava prima di coricarsi... che brutta immagine per addormentarsi, pensò rabbrividendo.
La porta si spalancò e apparve Kaori, lui sorrise rincuorato. Eccola lì l'ultima persona alla quale desiderava pensare alla fine della giornata, la sua meravigliosa donna, certamente non quei due energumeni.
"Oh Ryo, insomma, vuoi ricominciare a poltrire tutta la mattina? Scendi, ho una cosa da mostrarti".
"Kaori, lasciami dormire un altro po', ho fatto un incubo dei peggiori e devo riprendermi..."
"Quale incubo?"
"Lascia perdere, ho sognato Mick e Falcon, pensa che cosa terribile!"
Kaori sospirò e decise di ignorare le ultime affermazioni sui loro amici: "Avanti, vieni giù, ti aspetto!" gli disse con tono risoluto.
L'uomo sospirò pesantemente, cosa aveva da mostrargli a quell'ora?
La trovò seduta sul divano con una lettera in mano. Non succedeva spesso che qualcuno scrivesse loro, a chi poteva appartenere?
"E' arrivata questa" disse lei indicando il foglio di carta. "L'hanno spedita i signori Furukawa".
Ryo spalancò gli occhi per un istante, che cosa volevano ancora quei tipi? No, si rifiutava categoricamente di ricominciare con quella recita e stare di nuovo lontano dalla sua dolcissima Kaori per un altro mese. Stavolta non avrebbe accettato, indipendentemente da quanto fosse il compenso!
Kaori cominciò a leggere la lettera, sotto l'occhio attento e preoccupato del suo compagno.

Cari Ryo e Kaori,
avrei voluto dirvi tutto questo di persona, ma non ce n'è stato il tempo prima della vostra partenza e come avrete capito non amo spendermi in chiacchiere, tanto più di questo tipo.
Appena vi ho conosciuti, lo ammetto, avevo dei dubbi su di voi. Non che non mi fidassi dell'opinione del detective Nogami, ma per me fu subito palese che tra voi c'era un legame che andava oltre quello professionale e credevo che questo sarebbe stato d'intralcio alle indagini. Vi ho tenuti d'occhio attentamente e quando vi ho visti di ritorno dal ricevimento, mi ero ripromesso non solo di darvi una bella strigliata il giorno successivo, ma avevo addirittura pensato di licenziarvi, fino a quando non è venuta fuori quella fotografia, ero sconvolto, anche se non l'ammettevo.
Ieri ho parlato con la signora Matsui, Satoshi aveva preso il suo cognome per evitare qualunque sospetto. Era molto addolorata, non riusciva a credere a ciò che aveva fatto suo figlio, ma le ho detto che mi era sembrato pentito e mi sono scusato per aver involontariamente causato dei guai anche a loro molti anni prima, non ne avevo davvero intenzione. Satoshi ha sbagliato e dovrà subire le conseguenze dei suoi errori, ma spero che un giorno riesca a riscattarsi e a non finire come quel disgraziato di Shingo, chissà... se suo padre fosse stato un uomo più onesto tutto questo forse non sarebbe mai successo.
Anche io ho avuto la possibilità di riparare agli sbagli che ho commesso  e non lo credevo possibile fino a pochi giorni fa. Yumiko è ancora arrabbiata, ma almeno adesso ci rivolge la parola e sembra più serena, spero che con il tempo la situazione migliori. Le ho chiesto di rimanere a Tokyo insieme ai suoi genitori, ma hanno rifiutato, mia figlia e suo marito gestiscono una piccola pensione dove abitano e non vogliono abbandonare il risultato del loro duro lavoro, è giusto così.
In ogni caso sono sicuro che vedrò spesso almeno mia nipote,  a quanto pare c'è un sentimento molto forte tra Yumiko e Daisuke, il mio autista. Stavolta potete stanne certi, non ripeterò lo stesso errore che ho fatto con Izumi. Non importa se Daisuke non proviene da una famiglia benestante, la cosa importante è che voglia bene a Yumiko e che siano felici.
Sapete, forse finalmente è arrivata l'ora anche per mio figlio di essere di nuovo felice accanto a una donna. Un paio di giorni fa ha incontrato una sua vecchia amica, andavano a scuola insieme e chissà, forse tra loro potrà fiorire di nuovo quel sentimento che c'era tanti anni fa. Me lo auguro per lui e anche per Jin, mio nipote.
Vi devo ringraziare, dal profondo del mio cuore. Non solo perché mi avete salvato la vita, grazie a voi ho capito che non era tutto perduto.
Grazie, cari amici.
Kento Furukawa 

Kaori ripiegò la lettera e sorrise con tenerezza, era felice che tutto stesse andando per il meglio per Kento e la sua famiglia.
"A quanto pare il vecchio ha imparato la lezione" affermò Ryo.
"Kento non è un uomo cattivo, era troppo chiuso nelle sue convinzioni per rendersi conto di ciò che stava facendo, ma finalmente ha capito" disse lei. "Sono contenta per Yumiko e Daisuke, anche io avevo sospettato che tra loro ci fosse qualcosa, sai? Quando parlavano brillavano gli occhi a entrambi!"
Ryo sorrise, quanto poteva essere romantica la sua socia a volte?
"Anche Hiroshi forse ha trovato l'amore, hai sentito?"
L'espressione di Ryo cambiò e divenne quasi imbronciata, sperava che fosse davvero così e che si fosse tolto Kaori dalla testa una volta per tutte.
"Insomma, Kaori, la vacanza che avevi promesso?" le chiese cambiando argomento. "Quando partiamo? Direi che ce la meritiamo!"
"Be', con il compenso che abbiamo ottenuto non sarebbe seriamente una cattiva idea!" 
Per una volta Saeko li aveva pagati come aveva assicurato loro e potevano tirare un sospiro di sollievo, magari concedersi veramente una breve vacanza.
"Che ne dici di Okinawa?" chiese Kaori con un sorriso allegro. "Oppure c'è Kamakura, o anche una località in montagna".
Ryo socchiuse gli occhi, fingendo di riflettere intensamente, qual era la destinazione che preferiva? Lui ne aveva un'idea molto precisa al momento e non includeva nessuna di quelle proposte.
Si alzò e la prese in braccio, provocando un'esclamazione di sorpresa della sua compagna.
"Ma-ma... che fai?"
"Ti porto in vacanza!"
"In vacanza? Dove, non abbiamo preparato le valigie e dobbiamo prenotare!"
Lui trattenne una risata, ma non riuscì a contenere un bel sorriso giocoso.
"Per adesso dovrai accontentarti di una località piccola e di un viaggio breve, ma ti assicuro che sarà molto piacevole!"
Iniziò a dirigersi verso il piano superiore e quando Kaori capì che stavano andando nella loro camera, non riuscì a non arrossire, ma sorrise.
"Ah sì? Ho l'impressione di esserci già stata".
"Davvero?"
Quando arrivarono in camera si strinsero in un abbraccio appassionato, poi in un bacio carico di amore.
Kaori si scostò un momento e lo guardò con vivacità: "Però promettimi che faremo davvero questo viaggio!"
"D'accordo" sorrise lui e riprese a baciarla.
Mentre la baciava Kaori pensò a tutte le località dove sarebbero potuti andare, ce n'erano molte, ma in quel momento desiderava stare solo in un posto. Era proprio dov'era in quell'istante, tra le braccia dell'uomo che amava e di una cosa era certa, non c'era luogo più bello.
   
 
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