Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: heliodor    18/05/2019    1 recensioni
Joyce è nata senza poteri in un mondo dove la stregoneria regna sovrana. Figlia di potenti stregoni, è cresciuta al riparo dai pericoli del mondo esterno, sognando l'avventura della sua vita tra principi valorosi e duelli magici.
Quando scoppia la guerra contro l'arcistregone Malag, Joyce prende una decisione: imparerà la magia proibita per seguire il suo destino, anche se questo potrebbe costarle la vita...
Tra guerre, tradimenti, amori cortesi e duelli magici Joyce forgerà il suo destino e quello di un intero mondo.
Fate un bel respiro, rilassatevi e gettatevi a capofitto nell'avventura più fitta. Joyce vi terrà compagnia a lungo su queste pagine.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Parlare
 
Mentre si allontanavano dalla Taverna del Puledro Morto, il vociare della folla si attenuò e Beric sembrò guadagnare un po' di forze.
Ora non si reggeva più a Kellen, che camminava al suo fianco.
Joyce passò qualche minuto a studiarlo. L’uomo vestiva con una lunga tunica arancione legata in vita da una cintura verde oliva. Ai piedi calzava dei sandali e aveva al collo numerose collane dalle pietre di molti colori. Quando alzò una mano vide la luce del sole riflettersi su una mezza dozzina di anelli. Dal loro dell'orecchio destro pendeva un orecchino a forma di stella.
"Non mi hai detto il tuo nome" disse Kellen.
"Mi chiamo Sibyl" rispose Joyce. "E tu?" chiese per cortesia, anche se già sapeva il suo.
"Kellen. Perché stai cercando Joane?"
"Devo portarla in un posto" rispose cercando di restare sul vago.
"Per fare cosa?"
"Incontrare una persona."
Kellen annuì grave.
"Non è vero" disse Beric a denti stretti. "Cerca Joane per ucciderla, come tutti loro. È venuta persino a cercarla al circolo."
"Lo so" disse Kellen.
Come fa a saperlo? Si chiese Joyce allarmata.
"Ho visto che parlavi con la Tigre Bianca" disse Kellen.
Quindi mi avevi già notata? Si chiese Joyce.
"Da quanto mi seguivi?" gli chiese cercando di coglierlo di sorpresa.
Kellen sorrise. "Da quando sei arrivata in città. Tengo sempre d'occhio le facce nuove. È vero quello che ha detto Ryde? Sei la famigerata strega rossa?"
"Sono io" disse Joyce con una punta di orgoglio. "Ora che mi conosci, che intenzioni hai?"
"Che intenzioni hai tu, strega rossa" fece lui. "Dove passi succede sempre qualcosa."
Non sempre accade per colpa mia, pensò Joyce.
"Devo trovare Joane. È davvero importante."
Kellen annuì di nuovo. "Anche io voglio trovarla, ma non credo per i tuoi stessi motivi."
"Vuoi ucciderla?"
Kellen sembrò rifletterci. "Lo deciderò quando la incontrerò. Devo farle delle domande."
Bene, pensò Joyce. Almeno lo ammette.
"No" disse Beric. "Non devi ucciderla, Kellen. Non puoi."
"Zitto tu" disse il ragazzo. "Perché stavi litigando con Marg? Non lo sai che è un tizio pericoloso?"
"Ero venuto alla taverna per sapere che cosa volessero fare" disse Beric. "Lui mi ha riconosciuto e mi ha trascinato fuori per cacciarmi."
"E tu lo hai sfidato?"
"Ho usato la corda magica per bloccarlo, ma si è liberato."
"Non la sai ancora usare come si deve la corda" l'ammonì Kellen.
"Allora insegnami tu"lo sfidò Beric.
"Non era Daul la tua guida?"
"È partito per la guerra."
"Non è rimasto nessuno al circolo che può farti da guida?"
"Sono andati via tutti, Kellen" piagnucolò Beric. "È rimasto solo il vecchio Gorgas, ma lui è sempre o troppo stanco o troppo indaffarato per farci da guida."
Kellen fece di sì con la testa. "Non è un bel periodo."
"Se almeno ci fossi tu..."
"Non tornerò indietro" disse Kellen. "Andiamo, ti riporto al circolo. Se ti lascio solo saresti capace di tornare alla taverna e farti uccidere da Marg."
"Perché lo chiamano l'ammazzastregoni?" domandò Joyce.
Kellen le lanciò un'occhiata dubbiosa. "Sei ancora qui, strega rossa?"
Lei arrossì.
"Non ce l'hai un posto dove stare per la notte?" le domandò lui.
Joyce scrollò le spalle. "Non c'erano stanze al Puledro Morto."
"Potresti provare al Barile d'Ottone o al Cuore di Drago." Kellen scosse la testa. "No, sono delle topaie. Credo che il circolo potrà offrirti una stanza."
"Ma lei è una straniera" protestò Beric.
"È una persona importante" l'ammonì Kellen. "Non sta bene trattarla male."
"Gorgas non sarà d'accordo."
"Lo convincerò io."
Il circolo era come lo aveva lasciato, col portone aperto e sgangherato e il giardino in bella vista.
Kellen vi marciò attraverso con passo sicuro. "A quanto pare niente è cambiato da quando sono andato via" disse ad alta voce.
Una dozzina di ragazzi e bambini li osservò da lontano, tenendosi al riparo del colonnato. Nessuno di loro sembrava più grande di Beric. Un paio dovevano avere non più di dieci o undici anni.
Gorgas arrivò da una porticina laterale trascinandosi sulle gambe malferme. "Che ci fate qui? E che cosa hai combinato stavolta? Chi sono questi due? Lo sai che non ammettiamo estranei nel circolo." chiese a Beric.
Kellen sorrise. "Gor, non mi riconosci? Sono io, Kellen."
Gorgas gli scoccò un'occhiata accigliata. "Conoscevo un Kellen, una volta. Un ragazzo stupido e vanesio che vaneggiava su girare il mondo invece di servire il suo circolo. Se sei quell'Kellen, non sei il benvenuto."
Il sorriso dell’uomo non mutò. "Anche io sono felice di rivederti, vecchio."
Gogras fece un gesto infastidito con la mano. "Perché sei venuto? Vuoi traviare qualcun altro dei tuoi confratelli con le tue assurde storie? Non ti è bastato aver rovinato la vita di Spiro e Malekia?"
Il sorriso di Kellen si rabbuiò. "Sono loro che hanno scelto di seguirmi. Io non li ho mai obbligati."
"E nemmeno li hai obbligati a diventare dei rinnegati, immagino."
"È stata una loro scelta.”
"Non mi parlare di loro" fece Gorgas. "Non lo fare. So tutta la storia, per chi mi hai preso? Ma voi avevate giurato fedeltà al circolo."
Kellen scrollò le spalle. "Non sono qui per parlare di quello che è successo anni fa" disse. "Ma di quello che accadrà oggi."
"E che cosa vuoi da noi?"
"Ospitalità per una sola notte per me e la strega rossa" disse indicando Joyce.
Gli occhi di Gorgas divennero due fessure. "Lei è la strega rossa? Quella che ha aiutato Falgan a conquistare Theroda?"
"Così sembra" fece Kellen.
Sul viso del vecchio apparve per la prima volta un sorriso. "Perché non l'hai detto subito? Lei è la benvenuta."
Joyce lo guardò sorpresa.
"Non sorprenderti" disse Kellen. "Gorgas è uno dei maggiori sostenitori dell'alleanza. Se non fosse per l'età si sarebbe unito all'armata di re Andew fin dall'inizio."
"Venite, venite" disse Gorgas con entusiasmo. "Devi raccontarmi tutto." Prese Joyce per mano.
Lei decise di lasciarlo fare.
Ho appena guadagnato un letto comodo e un pasto caldo, si disse.
I valletti prepararono un tavolo in una delle sale. I piatti furono riempiti con formaggi, frutta e verdura.
"La carne è rara di questi tempi" spiegò Gorgas. "I nostri fornitori fanno fatica a procurarcela e i Berryn come al solito sono troppo avari per spendere più del minimo per sostenere il circolo" si lamentò.
"La solita storia" disse Kellen bevendo da un boccale. Sedeva di fronte a Joyce.
Gorgas aveva fatto in modo che fosse alla sua sinistra. Beric sedeva alla destra di Kellen mentre le ragazze e i ragazzi del circolo si erano seduti alla rinfusa.
C'erano molti spazi vuoti tra un posto e l'altro. La sala stessa era spoglia e gli arazzi alle pareti consumati e strappati. Gran parte dei muri erano incrostati dall'umidità e parte dell'intonaco era sparito lasciando intravedere i mattoni grigi sottostanti.
"Mi spiace non poterti offrire di più, strega rossa" disse Gorgas.
"Mi chiamo Sibyl" fece lei. "E il cibo è ottimo" aggiunse prendendo un pezzo di formaggio tra le dita.
Odiava quella varietà morbida e piccante sulla lingua. Avrebbe preferito delle noci e l'ottimo formaggio stagionato che producevano a Malinor.
Il pensiero della città distrutta quasi le tolse l'appetito.
Gorgas sospirò. "Avrai notato che le cose non vanno molto bene per questo circolo."
"In effetti" disse Joyce misurando le parole per non apparire scortese. "Mi chiedevo dove fossero tutti gli altri confratelli. Qui vedo molti posti vuoti."
"La maggior parte sono andati a nord per combattere per l'armata dell'alleanza."
Sono con mio padre, pensò Joyce. Questo è bene.
"Avete notizie di quello che succede lì?" chiese cercando di non far trasparire la sua ansia.
Gorgas ingoiò un boccone di formaggio. "Ogni tanto arriva una staffetta con delle notizie, sì. Re Andew ha fatto svernare l'esercito nelle pianure attorno a Kharkad e sembra si stia finalmente avvicinando il giorno dello scontro con l'orda dell'arcistregone."
Quindi la battaglia finale non era ancora iniziata.
Kellen prese un pezzo di formaggio e lo annusò prima di morderlo. "Mi chiedo quanti moriranno nello scontro."
"Migliaia" disse Gorgas. "Forse decine di migliaia."
"Sembra che la cosa ti renda felice."
Il decano sospirò. "Purtroppo, la morte è una componente inevitabile della guerra."
"Forse sarebbe meglio non combatterle affatto" disse Kellen provocatorio.
"Vorresti arrenderti a Malag?" chiese Gorgas irritato. "E consegnare metà del continente all'arcistregone?"
"Non sto dicendo questo."
"Cosa, allora?"
Kellen si pulì le labbra con una tovaglia. "Forse potremmo provare ad ascoltare le sue ragioni, invece di attaccarlo."
"Vorresti andare a parlare con Malag?" fece Gorgas con rabbia. "Ci hanno provato in molti prima di te e hanno fallito."
"Forse hanno usato le parole sbagliate" disse Kellen con tono supponente.
Il decano sbatté la mano sul tavolo. "Malchar, la mia guida, era nella prima alleanza. Lui ha visto da vicino l'arcistregone e mai per un solo istante ha pensato di parlargli."
"Forse è questo il problema" disse Kellen. "Preferite combattere invece di parlare."
"E cosa diresti a Malag? Per favore non distruggere le nostre città e risparmia i nostri circoli?"
"Anche l'alleanza devasta interi regni" disse Kellen. "Sibyl può dirti che cosa ha fatto Falgan a Theroda."
Gargas le rivolse un'occhiataccia. "Tu eri lì, ragazza? Combattevi nell'armata di Galyon?"
"No" disse Joyce. "Mi trovavo a Theroda di passaggio."
"E hai deciso di aiutare l'alleanza" disse Gorgas soddisfatto. "Brava strega. Devi aver reso orgoglioso il tuo circolo. A proposito, non ci hai detto da dove vieni."
"Nazedir" rispose subito Joyce per non destare sospetti.
Il viso di Gorgas si illuminò. "Allora hai conosciuto la stovoi. Come sta la stella della sera?"
"La stovoi Selina sta bene" disse Joyce.
"E sua nipote? Dicono che sia una strega incapace e maldestra."
"Eryen è diventata molto abile" disse Joyce scegliendo con cura le parole. "Gladia di Taloras è la sua guida, adesso."
"Gladia" esclamò Gorgas. "Me la ricordo bene, anche se l'ho vista solo un paio di volte."
Joyce voleva saperne di più, ma aveva paura di destare sospetti facendo troppe domande.
"Ho sentito dire" disse con prudenza. "Che Gladia e Joane erano molto amiche."
"Più che amiche" disse Gorgas. "Quelle due erano inseparabili. E con loro c'erano sempre Selina e la strega dell'est, Marget mi sembra si chiamasse."
Quindi Kallia diceva il vero, pensò Joyce.
"Come si sono conosciute?" chiese Joyce.
Gorgas scrollò le spalle. "Un giorno Gladia si presentò qui con le altre due. Diceva di dover compiere una missione molto importante e chiese di parlare con la strega più forte del circolo. Joane la sfidò e venne sconfitta, ma da quel giorno Gladia la prese sotto la sua guida. Era lei a capo delle quattro stelle, per quanto ne so."
"Le quattro stelle" disse Kellen sogghignando. "Quante volte ho sentito questa storia." Scosse la testa. "Parliamo di quello che succederà domani."
L'espressione di Gorgas si rabbuiò. "Berryn sembra intenzionato ad andare fino in fondo con questa storia."
"L'ho sentito" disse Kellen. "Quello che voglio dire è se ha ragione di avercela tanto con Joane."
"Gli ha mancato di rispetto" disse Gorgas.
"Non è un buon motivo per organizzare una caccia contro di lei."
"Joane gli ha bruciato due fattorie. Dopo averle saccheggiate."
Kellen fece scattare le sopracciglia verso l'alto. "Questa è una cosa brutta. Berryn doveva rivolgesi alle autorità."
"Lo ha fatto" disse Beric parlando per la prima volta. "È venuto qui e ha chiesto di parlare con sua eccellenza."
Kellen guardò Gorgas. "E tu che hai fatto?"
"Gli ho detto che poteva levarsi dai piedi."
Joyce non comprese il significato dell'ultima frase.
"E lui che ha fatto?"
"Ha sfondato il portone ed è entrato" disse Beric.
Kellen sogghignò. "Vedi? Il problema è tutto qui. La gente non si parla e si creano degli equivoci."
Gorgas sospirò. "Quell'animale pretendeva di sapere da me dove si trovasse Joane. Da me. Come se fossi il tipo di persona che da rifugio a una rinnegata."
"Poi cosa è successo?"
"Voleva che mandassi dei mantelli a dare la caccia a Joane."
"Tu che cosa gli hai detto?" chiese Kellen.
"Gli ho mostrato il circolo. Dei centoventi che eravamo, siamo rimasti solo in quindici. Un vecchio e quattordici bambini."
Beric tossì.
Gorgas gli rivolse un'occhiataccia.
"Immagino che Berryn non sia rimasto soddisfatto dalla risposta."
"No" disse Gorgas. "Ma che cosa poteva fare? È andato via minacciandomi e dicendo che prima avrebbe sistemato Joane e poi avrebbe chiuso il conto con il circolo."
Joyce non aveva capito le ultime frasi ma dall'espressione di Gorgas non doveva essere stata una discussione felice.
"Gran brutta persona quel Berryn" disse Kellen. "Senza offesa, Beric."
"Non sono offeso" rispose il ragazzo.
"C'è ancora una domanda che voglio farti" disse Kellen rivolto a Gorgas.
Il decano si accigliò. "Che altro vuoi sapere?"
"Giurami che non sai dov'è Joane. Giuralo sul tuo nome e sull'affetto che provi per questo circolo e quelli che si trovano qui dentro."
"Sull'onore dei miei confratelli morti" disse Gorgas con sguardo duro. "Non so dov'è Joane. Se lo avessi saputo, sarei andato a cercarla io stesso, nonostante le forze mi stiano abbandonando."
"Bene" disse Kellen alzandosi. "Se mi hai mentito, sai che cosa accadrà. Nonostante io ti rispetti e voglia bene al circolo che mi ha cresciuto e fatto diventare uno stregone, adesso ho degli obblighi verso altri confratelli."
"Lo so bene, inquisitore" disse Gorgas senza cambiare espressione.

Prossimo Capitolo Lunedì 20 Maggio
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: heliodor