L'amore è il sentimento più bello che una persona possa provare ma anche il più doloroso, soprattutto quando non è corrisposto. Mi sono innamorata di lui al nostro terzo anno. A quell'epoca era solo un ragazzino viziato ma a me piaceva. Era arrogante con tutti e li riteneva tutti inferiori ma io ero un caso a parte, insieme a poche altre persone. Mi trattava da pari a pari e scherzavamo. È stato il suo lato "dolce", se così lo si può definire, nei miei confronti ad attrarmi insieme ai suoi occhi che, Merlino meglio che non ci penso. Al quinto anno, durante il periodo in cui facevamo parte della squadra di inquisizione della Umbridge, abbiamo iniziato ad andare a letto insieme e se per me sembrava un sogno, dall'altra parte era come se anche lui provasse dei sentimenti per me che andavano oltre il banale sesso e la semplice amicizia. Era un qualcosa a cui non riuscivo proprio a credere. Abbiamo continuato anche dopo la scuola e durante il sesto anno era molto più frequente a causa della sua frustrazione che, ora lo so, era legata al compito suicida che gli aveva assegnato Lord Voldemort. Dopo la guerra il nostro rapporto mutò considerevolmente. Mi disse che non potevamo più andare avanti e che mi vedeva come una sua cara amica, dunque non voleva ferirmi. Mi cadde il mondo addosso. In tutti questi anni in cui io gli ho dato tutta me stessa, pensando che lui provasse per me ciò che io provavo per lui, lui mi ha solo usata per sfogo. Durante l'ultimo anno provai a riconquistarlo ma non ci fu verso. Dopo qualche mese dall'inizio della scuola si sparse la voce che iniziò a vedersi con una e io provai a parlargli. Mi parlò di lei, della sua bellezza, del fatto che dopo la scuola volesse che la piccola Greengrass divenisse sua moglie. Nei suoi occhi vidi, mentre mi parlava, una luce che non li aveva mai attraversati. Era amore. Lui non lo aveva mai provato. Allora mi ricordai di un detto babbano che mia madre mi disse quando io piansi per la mia prima cotta all'età di 9 anni: se ami qualcuno lascialo libero, se ti ama davvero tornerà da te. Per quanto sia doloroso in quel momento capì che dovevo lasciarlo andare, che se lui amava Astoria dovevo lasciarlo libero. Lo feci perché lo amavo e amandolo sapevo che dovevo mettere la sua felicità davanti alla mia. Sono Serpeverde quindi di natura egoista eppure per amor suo feci l'unica cosa che veramente mi straziò l'anima. Adesso sono passati 11 e sto passeggiando per Diagon Alley con mio marito Theodore e la nostra bambina di 11 anni. Lei ha preso molto da me ma la testa è tutta del padre. Le abbiamo dato il nome di Anastasia ovvero resurrezione. Dopo aver lasciato andare Draco, infatti, seppur con fatica mi sono sforzata di andare avanti e ho trovato in Theo un amico, un amante e compagno di vita, ma è stato con la nascita di Anastasia che sono come rinata a vita nuova. Mentre stiamo prendendo il materiale scolastico per il primo anno ad Hogwarts della nostra bambina, vediamo passeggiare Draco con Astoria e un bambino tale e quale al padre. Lui ci vede e ci saluta con un gesto di mano e un sorriso radioso prima di essere trascinato dal figlio dentro al Ghirigoro. Draco entra nel negozio con una mano in quella del figlio e l'altra poggiata sulla spalla della moglie. Li osservo e capisco che ho fatto la cosa migliore a lasciarlo andare perché, seppur io ci abbia sofferto, lui ha scoperto l'amore -quello vero- e lo vive ancora. Non posso che essere felice per lui. Riguardo a me, bhe, non mi posso lamentare. Ho un marito e una figlia che amo e mi amano a loro volta, degli amici che mi rispettano e mi vogliono bene e il lavoro dei miei sogni. Tutto sommato, non avrò il ragazzo che amavo e in fondo un po' amo ancora ma non posso certo lamentarmi della mia vita o pentirmi di aver sposato Theo. Infondo la mia vita è perfetta così