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Autore: lmpaoli94    10/07/2019    1 recensioni
Rickon Stark e Myrcella Baratheon si conobbero in una notte fredda nel maestoso castello di Saint Michel Mount dove la povera ragazza tenta di fuggire da alcuni perseguitori di suo fratello Joffrey.
Rimasta sola e senza una casa, Rickon Stark (che alloggia nel castello estivo lontano dalla sua famiglia) accetta di ospitarla.
I giovani rampolli delle due casate si conoscono reciprocamente promettendosi amicizia eterna e fedeltà.
Ma più il tempo passava e più i due ragazzi si sentivano sempre più uniti fra loro…
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Davos Seaworth, Joffrey Baratheon, Myrcella Baratheon, Rickon Stark, Robin Arryn
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Appena il sole calò dietro le colline del castello, un vento freddo sferzò l’intera area, costringendo Rickon e Myrcella ad uscire dall’acqua e a rivestirsi velocemente.
< E’ stato uno dei momenti più belli della mia vita > fece il ragazzo sorridente.
< Meno male! Hai visto? Avevi solo bisogno di scioglierti. Adesso non sei più il giovane ragazzo timido che conosco. >
Ad un certo punto, gli occhi pieni di piacere di Rickon andarono ad incrociare quelli di una sorridente e spensierata Myrcella.
< Myrcella, non riesco ad immaginare la mia vita senza di te… >
< Rickon, ti prego. Ne avevamo già parlato. >
< Lo so. Però tu hai incantato la mia mente… E’ come se per me non esistesse altro all’infuori di te. >
< Meglio se torniamo dentro il castello. La tua servitù ci starà sicuramente aspettando. >
< E con ciò? Può aspettare tutto il tempo che vuole… Ma io non posso aspettare te ancora a lungo. Rischio seriamente d’impazzire. >
< Perché non riesci a controllare i tuoi sentimenti? >
< Perché ti amo, Myrcella Baratheon. >
Ma prima che il giovane Rickon potesse posare le sue labbra sulle sue, l’urlo di Robin interruppe quel momento romantico.
< Avete finito di fare gli innamorati? La servitù non aspetta altro che voi due per servire la cena. Ed io ho molta fame. >
< Che cosa vuoi dalla nostra vita, Robin? >
< Te l’ho appena detto, stupido. >
< Non costringermi a sfidarti ad un duello di spade > rispose indignato il giovane Stark.
< E con ciò? Credi che io abbia paura? >
< Non lo so… Ma sicuramente te la farai sotto se mi sfiderai. >
< Molto bene. Fatti sotto allora. >
< Adesso smettetela. Tutti e due > rispose Myrcella mettendo fine alla loro discussione < Non ci sarà nessun duello di spade, capito? Non voglio che uno di voi due muoia o si faccia male stupidamente. >
< E’ la legge del duello, mia cara > mormorò Robin.
< Tacete. Nessuno ha chiesto la vostra opinione > rispose adirata la donna < Vieni con me, Rickon. Andiamo a metterci dei vestiti più comodi e puliti. >
Appena Myrcella passò dinanzi a Robin, un senso d’inquietudine s’impadronì di lei.
< Che cosa avete, Myrcella Baratheon? Vi faccio forse paura? > mormorò Robin con ghigno malefico.
< Voi non sapete nemmeno che cosa sia la paura… E adesso lasciatemi andare prima che vi molli una sonora ginocchiata dove non batte il sole. >
< Mi piacete sempre di più, sapete? Siete una donna focosa come mai non ho incontrato nella vita. >
Evitando di rispondere, Myrcella tirò dritto sbuffando alla risposta del giovane Robin.
< Che fai adesso? Non mi degni di uno sguardo? Ah, già! L’unico sguardo che t’interessa è quello di Myrcella. >
< Stai lontano da lei > replicò furibondo Rickon.
< Io faccio quello che voglio. Mi hai sentito? >
< Ne ho abbastanza delle tue arie da prepotente. Rischi di mandarmi in bestia. >
< Non vedo l’ora di combattere contro di te per lei. Sarà un momento davvero divertente > rispose Robin tenendolo per il braccio e stringendoglielo forte.
< Lasciami andare! >
< Presto avrai il piacere di conoscere un altro mio grande amico, caro Rickon Stark. >
< Che cosa stai dicendo? >
< Arriverà tra qualche giorno qui nel tuo castello. >
< Se hai osato invitare qualcuno senza avere prima chiesto il mio consenso, puoi subito scrivergli una lettera dicendo di stare a casa sua. >
< Mi dispiace, ma ormai è troppo tardi. Domani mattina sarà qui e io non vedo l’ora. >
< Che hai intenzione di fare, Robin? >
< Renderti la vita impossibile > gli sussurrò il giovane ragazzo < Ma adesso basta pensare alle brutte cose. La cena ci sta aspettando. >
 
 
Rickon non riusciva a togliersi dalla mente le parole del suo acerrimo nemico
“Presto avrai il piacere di conoscere un altro mio grande amico, Rickon Stark… A chi diavolo si potrebbe mai riferire?”
Una domanda che aveva bisogno di una risposta immediata.
< Rickon? Rickon? > fece Myrcella richiamando la sua attenzione.
< Cosa? >
< Stai bene? >
< Sì… va tutto bene… >
< A cosa stavi pensando? >
< A niente d’importante. >
< Sicuro? Mi devo forse preoccupare? >
< Non lo so… Da quando è giunto quel dannato Robin Arryn nel mio castello, non riesco più ad essere me stesso. Mi sta rendendo la vita molto difficile. >
< E tu non puoi cacciarlo in nessun modo? >
< Il suo esercito è molto più numeroso del mio… Rischierei di perdere e di fare una brutta figuraccia. >
Myrcella fissava il suo sguardo affranto dandogli una carezza sul viso.
< Finché ti rimarrò accanto ti prometto che non ti accadrà niente di male. >
< Sarai tu che riuscirai a proteggermi? >
< Ci proteggeremo a vicenda. Stai tranquillo, Rickon. >
Le parole confortevoli della giovane ragazza lanciarono dentro il cuore dello Stark un vento di speranza che sapeva quasi di rinascita.
< Era da molto tempo che non mi sentivo così felice, sai? >
< Ne sono lieta > replicò la donna con un sorriso < Adesso riuscirai a dormire in santa pace? >
< Sarei molto più contento se dormissi insieme a te. >
< Rickon, lo sai che non possiamo farlo. >
< Perché? Chi ce lo impedirebbe? >
< Ti prego, Rickon. Non rovinare tutto ora. >
< Va bene > rispose il ragazzo mantenendo il sorriso < Posso almeno accompagnarti in camera tua? >
< Certo che puoi farlo. >
Tenendosi mano nella mano, Rickon stava facendo di tutto per mantenere salda la sua voglia di baciarla e di saltargli addosso.
< Eccoci arrivati. >
< Peccato. Volevo che la camminata fosse molto più lunga > rispose Rickon con un cenno di dispiacere.
< Domani potremmo parlare tutto il tempo che vorrai. >
< Non so cosa mi si prospetta domani… Molto probabilmente avrò una giornata piena. Devo rispondere alle numerose lettere che la mia famiglia continua insistentemente ad inviarmi. >
< Che cosa? Non gli hai ancora risposto? Rickon! >
< Lo so. Ma ero troppo impegnato a passare giornate gradevoli insieme a te. >
< Sono contenta di sentirtelo dire. Mi riempi sempre il cuore di gioia. >
< Ne sono felice. >
Dopo essersi salutati con un abbraccio, alla fine Myrcella entrò nella sua stanza dando anche un rapido bacio al padrone del castello.
< Fai bei sogni > sussurrò la ragazza.
< Certo. Penserò a te. >
< Sciocco che non sei altro. Buonanotte. >
< Buonanotte anche a te. >
Una volta che Myrcella richiuse la porta della sua stanza, Rickon non ne voleva sapere di tornare nella sua camera da letto.
“Non riuscirei a dormire ben sapendo che Myrcella dorme in una stanza diversa dalla mia.”
Con il cuore che gli martellava dall’emozione, Rickon aprì uno spiraglio della porta per fissare la sua amata mentre si stava cambiando d’abito.
“Sei una visione celestiale, Myrcella… Non posso rimanere lontano da te.”
Appena tutte le luci della sua stanza furono spente, la giovane ragazza poté mettersi sotto le coperte  e chiudere piano piano gli occhi.
“Adesso è il momento giusto per entrare.”
Stando molto attento a non svegliarla, Rickon si avvicinò fino al suo letto per contemplare la sua bellezza e il suo sonno.
“Vorrei rimanerti per sempre accanto a coccolarti e a proteggerti. Perché non me ne vuoi dare l’occasione? Che cosa ti spinge a rifiutarmi?”
Domande che si affollavano nella mente del povero ragazzo che non riusciva a sopportare le risposte negative.
“Rimarrei a fissarti tutta la notte qui, Myrcella. Ma non posso essere scoperto da te. Rischio che tu ti arrabbi seriamente.”
Dopo avergli dato un rapido bacio sulla fronte e aver assaporato il suo dolce profumo di vaniglia e miele, Rickon uscì dalla sua camera richiudendo prudentemente la porta della stanza.
Guardandosi intorno per evitare di essere visto da qualcuno, Rickon si precipitò a passo svelto verso la sua stanza.
Ma non poteva mai immaginare che al suo arrivo avrebbe incontrato Robin.
< Finalmente. Ti stavo aspettando > fece il ragazzo spaventando Rickon.
< Dannazione! E tu che cosa ci fai nella mia stanza? >
< Te l’ho appena detto. Aspettavo il tuo ritorno. >
< Non hai il permesso di girare in questa parte del castello. Soprattutto di notte. >
< Lascerò al più presto la tua stanza. >
< No. Tu non la lascerai al più presto, ma immediatamente. Vuoi che ti faccia sbattere fuori dalle mie guardie? >
< Ci metterebbero troppo tempo… Tempo che non hai a disposizione. >
< Robin Arryn, se non la smetti immediatamente di tormentarmi… >
< Che cosa farai? Mi scatenerai contro il tuo insignificante esercito e la tua amata Myrcella? Quando lo capirai che non hai nessuna speranza con lei? >
< Adesso cosa centra Myrcella con noi due? >
< Ti ho visto mentre poco fa’ la spiavi nel suo letto. Sei veramente un pervertito, sai? Fissarla mentre si stava spogliando… Non è da te, Rickon Stark. >
Sentendo quelle parole veritiere, Rickon Stark divenne pallido in viso.
< Come hai potuto… >
< Sono molto più furbo di te, Rickon… E la mia furbizia si sta rivoltando contro di te. Se non vuoi che Myrcella non sappi di questo nostro piccolo segreto, dovrai fare tutto quello che ti ordino. >
< Maledetto. Come osi ricattarmi? >
< Posso eccome… E come ti ho già accennato, presto la tua vita sarà un vero inferno. Lo sai chi giungerà domani qui a Saint Michel Mount? Il fratello preferito di Myrcella: Joffrey Baratheon. >
< Che cosa? Tu hai invitato quel maledetto qui nel mio castello?! >
< Abbassa la voce. Vuoi forse svegliare tutto il castello? Ebbene sì, l’ho fatto. E domani sarà il suo giorno. >
< Perché hai fatto una cosa del genere? >
< Perché se Myrcella non può essere mia, non lo sarà di nessun’altro… Gli renderò la vita difficile come la renderà a te, piccolo Rickon. Ed io e lui ci divertiremo molto a farti soffrire. Sei pronto? La tua tranquillità sta per finire. >
Preso da un moto di rabbia, Rickon si precipitò verso Robin minacciandolo con la sua spada.
Ma il giovane Arryn riuscì a schivare il suo colpo mettendolo al tappeto.
< Lo vedi? Non sai fare nemmeno a combattere. Sei proprio un uomo inutile, Rickon Stark… Dormi bene, giovane cavaliere. Domani sarà un nuovo giorno per questo castello. Buonanotte > replicò Robin lasciando il povero Rickon disteso sul pavimento in preda alla sua disperazione.
   
 
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