Tre
storie vi voglio
raccontare: la storia di un prigioniero, di una Cacciatrice e di un
eroe.
La
storia di Halcyon Green
C’era una
volta, un ragazzo prigioniero.
Come Rapunzel?
Più o meno. Solo che la torre era una villa, il ragazzo non
aveva lunghi
capelli magici e non c’erano simpatiche creature dei boschi a
fargli compagnia,
ma mostri e tende cannibali.
Non ci fu nessun principe o principessa che venne a salvarlo, e Halcyon
attese
settant’anni l’arrivo di qualcuno che ponesse fine
alle sue sofferenze.
Ormai vecchio e amaro, arrivarono due ragazzi: lei portava la tempesta
con sé,
lui il fuoco e la tragedia.
Lo salvarono. Gli ricordarono cosa significava essere un semidio. Gli
insegnarono il coraggio, la forza, l’onore.
Così, quando venne il momento, combatté,
ribellandosi per la prima volta al suo
destino.
Morì da eroe. Morì
libero.
La storia di Zoe
Nightshade
C’era una volta,
una ragazza che viveva in un giardino
magico.
No, non era una principessa: suo padre era un potente Titano e sua
madre una
ninfa.
Sognava ad occhi aperti un grande amore che durasse cento vite, un eroe
bello
come il sole e una vita insieme.
Un giorno, parve che le sue preghiere si fossero avverate; al giardino delle Esperidi
venne Eracle e
chiese il suo aiuto.
Zoe si innamorò. Come non poteva? Era figlio di Zeus.
Lei fece tutto
ciò che era in suo potere
per aiutare l’eroe, ma Eracle non la ripagò.
Se ne andò, lasciandola da sola ad affrontare le sue
sorelle.
La cacciarono, condannandola all’esilio.
Sola, col cuore infranto, giurò che non si sarebbe
innamorata mai più. Artemide
ebbe pietà di lei e la fece diventare sua luogotenente.
Ebbe di nuovo una famiglia, ma il suo
cuore non tornò più come prima.
La
storia di Luke
Castellan
C’era una volta, un ragazzo che correva. No, non era un
ladro. Suo padre lo
era, ma guai a ricordarglielo.
Il ragazzo non fece altro per tutta la vita, senza mai guardarsi
indietro.
Scappò da sua madre, credendo che fosse la scelta giusta.
Scappò dai mostri, cercando di sopravvivere.
Scappò dalla sua famiglia, pieno di rabbia e rancore.
Non era cattivo, solo arrabbiato; arrabbiato col mondo, con gli dei,
col
destino.
La rabbia gli fece perdere di vista le cose importanti e fece molte
scelte
stupide: ricattò, tradì, uccise.
Solo una ragazza aveva ancora fiducia in lui. Nonostante i tradimenti e
le
bugie, lo considerava la sua famiglia.
Fu grazie a lei che Luke si ribellò a Crono. Si uccise e
salvò il mondo.
Morì circondato dai suoi amici.
Finalmente aveva smesso di correre.