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Autore: lunarossa    27/07/2019    2 recensioni
Lily si ricordava perfettamente qual era stato il momento in cui era tutto cambiato.
Era stato alla tana, da nonna Molly.
Era il 23 dicembre e c’era odore di zabaione caldo e muffin al cioccolato, tutti erano allegri e, inutile dirlo, erano molto, molto numerosi.
Festeggiavano il suo venticinquesimo compleanno e, naturalmente, c’era anche lui.
Lui che fino ad un attimo prima era semplicemente il migliore amico di suo fratello.
Lui che le aveva sempre dimostrato un amore fraterno.
Lui che quella sera aveva bevuto un bicchiere di whisky incendiario per aver perso una scommessa ed era decisamente più allegro del solito.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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CAP 16


Lily aveva spiegato l’assenza di Scorpius con:
“È un idiota, e non voglio più nessuna domanda per favore!”
E tutti avevano obbedito, senza più chiederle nulla.
Riuscì a dire tutto a sua madre, riassumendo il più possibile, in un momento in cui erano tutti impegnati, chi ad apparecchiare, chi ad aiutare nonna Molly in cucina, chi a sistemare meglio le decorazioni.
Ginny rise di gusto.
“Mamma, stai ridendo?” Le chiese indignata.
“Ma sai fare solo casini?”
Lily le fece una linguaccia offesa.
“Vedrai che entro un ora sarà qui a scusarsi. E prima della fine della settimana ti dirà che ti ama.”
“Non credo proprio mamma. Magari gli piaccio, ma da lì ad amarmi…”
“Lily a volte mi chiedo di chi sei figlia sai? Ma poi mi ricordo che in famiglia c’e anche Ron, e tutto fila.”Lily le lanciò una decorazione e Ginny rise. 
La prendeva in giro, ma in realtà aveva il potere di tranquillizzarla, di farle credere che, davvero, sarebbe andato tutto bene, tutto a posto.
Quando vide Alice materializzarsi da sola però capì subito il perché e rischiò di andare di nuovo in ansia.
Ma era Natale, erano alla Tana, sua madre ogni tanto le strizzava l’occhio. Nulla poteva andare male. 
Dopo poco arrivò anche Albus, scuro in volto.
“L’hai picchiato?” Disse divertita.
“Non scherzare Lily. Siete da picchiare tutti e due. Dovete annullare il matrimonio. Ne uscirai distrutta!”
“Prima eravate tutti così contenti di questa follia, tu più di tutti, come se fosse la cosa più bella e normale del mondo…e ora vuoi che annulliamo il matrimonio? Sei impazzito?”
“Forse ho fatto un errore di valutazione. Credevo vi sareste innamorati invece…”
“Invece cosa? Magari sta succedendo proprio questo, ma non ci dai nemmeno il tempo di capirci qualcosa noi che devi ficcarti in mezzo e dire la tua. Stai facendo esattamente quello che ha fatto lui. Non ti fidi di me!”
E si voltò andando a parlare con Rose.
Albus non disse più nulla rendendosi conto che Lily aveva più che ragione, e che stava rischiando di rovinare quello che poteva davvero nascere tra Scorpius e sua sorella.
Suonarono il campanello.
Tutti ammutolirono. Nessuno suonava il campanello.
Di solito ci si materializzava direttamente nell’ingresso, oppure sul pianerottolo, ma poi si entrava senza bussare.
Poteva essere solo Scorpius.
Ed era proprio lui.
Quando Harry andò ad aprire gli sorrise e gli battè una mano sulla spalla.
“Ciao Scorpius, buon Natale. Non ti invidio molto. I litigi con le donne di questa famiglia sono sempre impegnativi…e ci scappa sempre qualche fattura poco gradevole. L’ultima 
volta che ho litigato con Ginny mi sono stranamente grattato per due giorni.”
“Guarda che ti sento!!!!” Gli gridò sua moglie dal fondo della sala.
Tutti risero e anche Scorpius sorrise ma cercò immediatamente lo sguardo di Lily che si era avvicinata.
“Ciao Lily, possiamo andare un attimo di sopra per favore?”
“Direi che qualsiasi cosa tu voglia dire puoi farlo qui!” rispose lei piccata.
Cavolo. Fare e dire quello che aveva in mente davanti a tutti era un po’ diverso che farlo da soli, ma era un Auror, mica un ragazzetto di Hogwart!
“Ok, allora…puoi ridarmi l’anello per favore?”
Ai risolini divertiti si sostituì un silenzio pesantissimo.
Lily divenne bianca, ma, molto dignitosamente si sfilò l’anello e lo diede a Scorpius.
Glie lo avrebbe lanciato in faccia, ma non voleva sembrare una ragazzetta ferita.
E non avrebbe pianto.
Lei piangeva solo davanti ad Alice o sua madre. 
Stava lì fiera, col cuore che si stava sgretolando e non aveva abbassato lo sguardo dai suoi occhi nemmeno un secondo.
Ma Scorpius si inginocchiò.
Si schiarì la voce e le disse:
“Lily, ti amo. Mi vuoi sposare? Davvero!”
Lily ci mise un buon dieci secondi per capire il vero significato di quella frase ma poi… gli saltò letteralmente addosso, facendolo cadere.
Pochi compresero quello che stava accadendo, ma per tutti era chiaro che avevano fatto pace, perciò reclamavano di sedersi a tavola.
Le liti tra innamorati non erano una novità in una famiglia così chiassosa e numerosa, e solo 4 persone erano in estasi come loro, per gli altri era una situazione più che normale.
Litigio e poi pace.
Scorpius le rimise l’anello e le diede un bacio leggero sulle labbra. 
“Scusa, sono uno stupido”
“Veramente lei ti ha chiamato idiota appena è arrivata!” disse Hugo.
“Mi hai cambiato il soprannome?” 
Ma Lily non riusciva nemmeno a parlare.
C’era qualcosa che le stava scoppiando dentro.
Per Godric, le aveva detto che l’amava, le aveva chiesto di sposarla…Non poteva far finta di nulla.
Voleva urlare, correre, urlare, saltare, lanciare fatture, urlare…e baciarlo, fino a che le labbra di tutti e due avessero implorato pietà.
Scorpius, come sempre, le lesse non pensiero.
Le prese la mano, oppure non glie l’aveva mai lasciata, e guardandola le disse:
“Dopo, esploderemo dopo…”
Lei annuì e fece dei lunghi respiri per calmarsi, poi risero e si sedettero a tavola.
Non facevano altro che guardarsi, sfiorarsi e ridere.
Finito il pranzo iniziarono i consueti giochi natalizi.
Loro due si sedettero accanto al camino e Lily gli raccontò quello che era successo con Richard.
Scorpius minacciò qualche volta di andare a prenderlo e affatturarlo e Lily rise, anche se capì che non scherzava affatto.
“Credi che qualcun altro abbia scattato qualche foto?”
Chiese poi lei.
“Per che motivo?”
“Perché se abbiamo anche il momento in cui si prende la sberla potremmo farla pubblicare e tranquillizzare i tuoi, sai, l’etichetta, l’apparenza…”
“Indagherò. Ma ora basta. È Natale, diventerai mia moglie, davvero, e oggi voglio solo godermi questa felicità.”
Lei gli buttò le braccia al collo e lui se la strinse addosso come se non volesse più lasciarla.
“Ehi, per i bambini dovete aspettare dopo il matrimonio!!!” disse Louis tra le risate generali.
Ma nonna Molly richiamò  l’attenzione di tutti battendo la bacchetta contro una caraffa.
“Ragazzi è il momento dei regali!”
Ci fu un via vai generali in cui tutti prendevano i pacchi da dare agli altri, anche Lily sparì di sopra per poi tornare con una scatola strana e poi iniziò la distribuzione.
Quando Scorpius aprì il suo gli si bloccò il respiro.
Dentro c’era un gattino, ormai del tutto svegliò e un po’ spaventato dalla ressa, con il pelo grigio e gli occhi azzurri.
E ricordò immediatamente una loro conversazione sul treno, forse al suo terzo anno, in cui lui le diceva che aveva dovuto dare via il suo gatto a  sei anni perché si era scoperto allergico, e che ci era stato male, davvero male.
“Questo gatto non ha il sottopelo, è un gatto che possono avere anche gli allergici, non dovrebbe darti fastidio” spiegò prontamente Lily quando lui la guardò.
Lui la baciò sulle labbra con ancora il gatto appeso tra le sue mani che miagolava.
“Ha bisogno di un nome direi…come vuoi chiamarlo? È maschio.”
Iniziò la gara a chi trovava il nome più strano, più bello, più comico. Vennero fuori cose come Schiuma, Barattolo, Nimbus, Grattapulci…ma Scorpius non cedette a nulla e disse che voleva pensarci con calma.
Finiti i regali, e dopo ancora un paio d’ore di giochi e chiacchiericcio, tutti  cominciarono piano piano a congedarsi per tornare a casa.
Anche Lily e Scorpius decisero di andare, mentre Alice ed Albus erano già via da un po’.
Misero il gattino nella scatola e la chiusero per bene con una corda, poi si smaterializzarono.
Ma quando Lily aprì gli occhi si rese conto che non erano a casa sua.
Erano in una casa vuota.
Scorpius sorrideva.
“Siamo nella casa in cui dovremmo vivere.Ti piace? Se non ti piace la vendo e ne prendiamo un’altra…la scegliamo insieme…”
Lily si guardò intorno.
Era un appartamento spoglio, con dei grandi spazi aperti e grandi finestre.
“Lo avevo scelto per venirci a vivere da solo prima della follia di mia madre, ma è abbastanza grande anche per noi, che ne dici?”
“È bellissimo Scorpius, ma dove siamo?”
“A Hogsmeade, a due isolati dal tuo negozio…chissà, magari il mio subconscio mi portava vicino a te già prima…”
Lei sorrise e lo sentì che l’abbracciava da dietro.
“Allora? Ti va bene?”
“È davvero bellissima, non avrei saputo scegliere di meglio davvero”
“Ora dovremmo arredarlo…vieni con me a scegliere i mobili?”
“Proprio come una coppia…”
“Da questa mattina ormai direi che siamo una coppia…o no?”
Lei si voltò e sorrise.
“Direi che siamo proprio una coppia.” E si girò per baciarlo. 
Dal bacio presto sentì le mani di Scorpius cercare di togliergli la maglia, ma un miagolio insistente li fece ridere.
“Andiamo nella dependance o da te?”
“Nella dépendance direi che va bene…non so Alice e Albus che programmi hanno…” e, preso il gatto, sparirono, con le labbra ancora incollate, allacciati l’uno all’altra, come se non volessero staccarsi mai più.




 
  
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