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Autore: guimug    27/07/2009    1 recensioni
E' passato un anno dalla fine della guerra e la pace sembra tornata alla fattoria Betulla bianca, ma è la quiete prima della tempesta!!
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6

 

 

 

"Professore, guardi lo schermo!!!!!"

Harada era terrorizzato, indicava il grande schermo ottagonale sopra le consolle di controllo che inquadrava le due minacciose figure in avvicinamento.

"Che direzione hanno?"

"Vengono verso di noi professore!!!"

"Presto, chiudere la cupola protettiva ed armare le difese!!!!!!!!"

La grande cupola protettiva, realizzata con la stessa lega con la quale era stato costruito Goldrake fu abbassata a coprire l'intera struttura della base mentre dal terreno spuntavano batterie di cannoni a raggi ciclonici pronte a respingere l'attacco.

"Non so quanto potremo resistere …. Alcor, Venusia come vanno le cose da voi?"

Fu Alcor a rispondere "Sono tantissimi professore, sto facendo molta fatica a tenerli a bada!!"

"Anch'io sono in difficoltà, più ne abbatto e più sembrano arrivarne" replicò Venusia.

"Dovete cercare di sganciarvi, siamo sotto attacco……i minidischi erano un diversivo per allontanarvi, siamo sotto il tiro di un mostro da combattimento e di un'astronave gigantesca!!!!"

Aveva appena finito di pronunciare queste parole che dall'astronave partì una scarica di raggi vegatron che colpì in pieno la cupola facendo tremare il laboratorio fino alle fondamenta; qualche calcinaccio si staccò dal soffitto e cadde sulle consolle.

"Fuoco coi cannoni ciclonici!!!" comandò Harada e dalle batterie della base partì una salva di raggi diretti verso i due nemici che furono colpiti in pieno ma senza risentirne.

"Pazzi, cosa credete di fare con le vostre ridicole armi" ghignò Phobos, e afferrando un microfono si mise in contatto direttamente con la base

"Sono il generale Phobos, comandante dell'armata d'assalto di Vega il Grande, arrendetevi e consegnateci il Dott. Procton se volete salva la vita!!!!"

"Mai!!!" fu la risposta di Procton "Abbiamo combattuto duramente per conquistare la pace e non ce la faremo portare via tanto facilmente!!!" e alle sue parole fece seguire un'altra scarica di raggi ciclonici che però fecero lo stesso effetto della prima.

"L'avrete voluto voi…..mostro Vega il Grande, attacca e distruggi!!!!!"

Il mostro, che al suo interno celava la mente del defunto sovrano galattico, non aspettava altro; ebbro di desiderio di vendetta si scagliò contro il laboratorio estraendo dalla schiena una gigantesca catena con alla fine una palla puntuta e cominciò a tempestare di colpi il laboratorio distruggendo tutte le batterie di cannoni ciclonici.

Poi, azzerate le difese cambiò arma ed estrasse una sorta di ciclopica scure con la quale cominciò a menare fendenti sulla cupola protettiva nel tentativo di scardinarla.

 

"Alcor, Venusia ……. correte subito ……. abbiamo bisogno di voi!!!!!" Harada non cessava di chiamare i due combattenti mentre i colpi inferti dal mostro cominciavano a sgretolare i muri della sala controllo.

"Arriviamo!!" fu la risposta simultanea dei due ragazzi che invertirono la rotta seguiti dai minidischi superstiti; in breve tempo furono in vista del laboratorio ed uno spettacolo terribile si presentò ai loro occhi, il mostro con il manico della scure stava cercando di scalzare la cupola dal suo alloggiamento e già era riuscito a sollevarla un poco.

"Venusia attacchiamo….non risparmiare i colpi……raggi ciclonici!!!!!"

"Bomba termica!!!!!!"

I due attacchi portati in contemporanea colpirono il mostro che, sorpreso, fermò la sua azione contro la cupola per voltarsi a vedere chi lo avesse assalito.

"Mostro da combattimento, lascia perdere questi due e concentrati sul laboratorio…..a loro pensiamo noi!!", ciò detto Phobos fece voltare l'astronave contro il Goldrake 2 e la Trivella Spaziale tempestandoli di raggi vegatron, aiutato dai minidischi.

 

"Qui si mette male Venusia …. attenta a destra, hai tre minidischi ad ore 3"

"Li ho vist….AHHHHHHHHHHHHHHHHH", la Trivella spaziale fu colpita dai raggi lanciati dai minidischi e sbandò pericolosamente di lato e solo la grande perizia di Venusia permise al velivolo di riprendersi, anzi con una manovra acrobatica la ragazza si portò alle spalle dei veicoli di Vega e, "bomba termica!!!!", li polverizzò.

Anche Alcor era alle prese con un buon numero di nemici e non solo, pareva che l'astronave ce l'avesse principalmente con lui; già due volte era stato sfiorato dai micidiali raggi vegatron ed entrambe le volte era riuscito a cavarsela ma stavolta aveva di fronte quattro minidischi: per evitare i loro colpi richiamò il velivolo in una cabrata ma così facendo si trovò in piena linea di fuoco dell'astronave che non si lasciò scappare l'occasione colpendo il Goldrake 2 ai motori che si incendiarono.

Per il velivolo era la fine e ad Alcor non restò altro che azionare il dispositivo di espulsione, mentre scendeva col paracadute vide il lontananza che anche alla Trivella Spaziale era toccata una sorte analoga, accerchiata da otto minidischi aveva avuto tali danni che Venusia si era dovuta lanciare.

 

 

 

7

 

 

 

Quando videro precipitare i due veicoli Harada e Procton furono presi da un moto di rabbia e sgomento, ora erano indifesi…..il mostro ormai aveva sollevato la cupola e si preparava a sventrare il laboratorio, non c'era più nulla da fare.

"Professore…..è la fine?"

"Si Harada …. ma se dobbiamo morire voglio almeno provare a mandare un ultimo messaggio……l'induttore di particelle subspaziali è operativo?"

"Si professore, si trova nel sotterraneo più profondo quindi non ha subito danni"

"Bene lo azioni e lo programmi per un messaggio di soccorso, se tutto funziona come deve Actarus raccoglierà il messaggio e se non potrà salvarci almeno ci vendicherà e libererà di nuovo la terra"

Con le lacrime agli occhi il fido assistente del professore corse fuori dalla sala controllo e con un ascensore si recò nella sala dell'induttore, sedette alla consolle di comando e digitò i codici di attivazione sulla tastiera, la gigantesca apparecchiatura cominciò a ronzare dapprima dolcemente poi sempre più forte.

Quando il quadrante segnò un livello di energia sufficiente Harada digitò un'altra sequenza che avrebbe attivato l'antenna subspaziale che per fortuna era dislocata ad una certa distanza dal laboratorio e quindi non aveva subito danni, impostò quindi il messaggio automatico di soccorso e digitò il comando per una trasmissione continua fino all'esaurimento dell'energia.

Aveva assolto il suo compito e poteva tornare dal professore per condividerne il destino.

 

Il mostro aveva finalmente distrutto la cupola di protezione ed ora aspettava solo il momento di calare il fendente decisivo che avrebbe distrutto il laboratorio con tutti i suoi occupanti ma Phobos lo fermò.

"Aspetta mostro Vega il Grande, tu che porti dentro di te lo spirito del grande Re Vega non devi dare una morte così rapida ai tuoi nemici, li catturerò io per te così li potrai veder soffrire!!!

Una pattuglia d'assalto con me, entriamo nel laboratorio!!!!"

Phobos con i suoi soldati scese dall'astronave e si avvicino alle rovine del laboratorio

"Dott Procton!!! Sono il generale Phobos, ormai sei sconfitto….vieni fuori!!!"

"Solo se prometti salva la vita ai miei collaboratori!!"

"Osi dettare delle condizioni?"

"Se non accetti non uscirò e dovrai farci uccidere tutti all'interno del laboratorio, privando il tuo sovrano della sua vendetta……che ne dici, te la senti di deludere il tuo re?"

"Maledetto" disse fra i denti Phobos "ha capito che ormai il mostro vuole quello che gli ho promesso e che siccome al suo interno alberga lo spirito di Re Vega lui non mi perdonerebbe un affronto simile"

"D'accordo Procton" gridò Phobos "accetto le tue condizioni….fai uscire il personale della base e gli permetterò di allontanarsi senza fargli alcun male, hai la mia parola!!"

 

"Ragazzi" disse Procton "uscite senza timore ma molto lentamente….dobbiamo guadagnare tempo, se Actarus ha raccolto il segnale di soccorso verrà in nostro aiuto e sappiamo che Goldrake può viaggiare ad una velocità incredibile coprendo in poche ore immense distanze intergalattiche"

"Ma professore, e lei si consegnerà al nemico….noi non vogliamo abbandonarla……vogliamo restare con lei!!"

"Non discutete e fate come vi ho detto!!"

"Allora Procton" tuonò Phobos "quanto ci vuole?"

"Generale Phobos, sto convincendo i miei uomini ad eseguire quanto abbiamo concordato, ti prego di avere solo un po' di pazienza…..allo stato attuale delle cose un'ora in più o in meno che differenza vuoi che faccia?"

"Hai ragione Procton, e poi la vendetta è più gustosa se attesa a lungo…..ma non esagerare con i temporeggiamenti!!!"

"D'accordo Phobos!!"

 

Lentamente il personale della base cominciò ad uscire, a due o tre per volta, lentamente con aria triste……l'aria di chi ha assaporato la sconfitta.

Harada fu l'ultimo ad uscire e raggiunse i compagni sull'altura vicina per dare l'ultimo sguardo al laboratorio.

Era il momento, con un sospiro Procton si avviò all'uscita e si presentò davanti all'imponente figura del generale Phobos

"Sei mio alla fine, questa volta nessuno ti potrà salvare!!!"

"Ne sei sicuro???? Prendi questo!!!!" un sottile raggio verdastro colpì Phobos alla spalla facendolo cadere a terra

"Presto professore, da questa parte!!!"

"Alcor, sei tu?"

"Si professore, e c'è anche Venusia …… presto dobbiamo rifugiarci nelle caverne, già una volta Actarus buggerò Hidargos nascondendosi la dentro!"

"Maledetti, mi hanno giocato" abbaiò Phobos "presto inseguiteli!!!"

Le truppe d'assalto si lanciarono dietro i fuggitivi ma bastarono pochi colpi delle pistole di Alcor e Venusia per gettarne a terra più della metà

"Siete degli inetti, torniamo sull'astronave……bombarderemo a tappeto la zona e voglio vedere come se la caveranno……mostro da combattimento pronto all'azione!!!"

 

In quel momento un saettante raggio azzurro scese dal cielo colpendo in pieno l'astronave di Phobos aprendogli un grosso squarcio sulla fiancata da cui sfuggivano fiamme in quantità.

"Ma quello……." disse Venusia, "Si, era il tuono spaziale ma come è possibile? Professore ma……"

"Non mi dica che è riuscito a mettersi in contatto con Actarus?" chiese Alcor non meno stupito

"Volevo farvi una sorpresa per la festa, per questo non vi avevo detto nulla dell'induttore di particelle subspaziali, meno male che sono riuscito terminarlo in tempo"

 

Intanto dalle nuvole stava uscendo la ben nota sagoma di Goldrake.

"Maria, scendi a terra e vai ad aiutare il professore e gli altri, io penso al mostro"

"Si Actarus!" rispose la ragazza

Il disco scese poco lontano da Alcor e compagni e la fanciulla balzò a terra correndo verso i suoi amici

"Maria, ci sei anche tu??" si stupì Alcor

"Cosa credevi, che ti avrei lasciato fare la parte dell'eroe tutto da solo?" lo schernì sorridendo la ragazza prima di travolgerlo con un abbraccio soffocante

"Presto, alle grotte……di corsa!!!"

 

"Maledetto Goldrake, sei tornato…..meglio, la vendetta di Re Vega sarà più completa……mostro da combattimento, attacca Goldrake e distruggilo"

Il mostro, riconoscendo il suo antico nemico emise un possente ringhio e si preparò al combattimento

"Goldrake avanti!!!!" esclamò Actarus liberando il robot dal disco ed atterrando di fronte al mostro

"Così sei tornato dannato Vega, ora mi libererò di te una volta per tutte!!!! Boomerang elettronici!!"

Le due falci affilatissime si staccarono dalle spalle di Goldrake e volarono verso il mostro che però le respinse col manico della scure, contrattaccando nel contempo con la pesante catena ferrata.

Goldrake fu preso in pieno dalla gigantesca palla metallica, perse l'equilibrio e cadde all'indietro; in un attimo il mostro gli fu sopra e dalla bocca cominciò ad emettere un raggio infuocato diretto sulla testa del robot.

"Maledetto, sei un duro eh…..raggio antigravità!!!"

Il mostro fu proiettato in alto dal raggio multicolore di Goldrake

"Maglio perforante!!"

Il forte pugno rotante partì e colpì il mostro ad una spalla staccandogli di netto il braccio sinistro

"Sei mio!!" gridò Actarus, ma il mostro ben lungi dal darsi per vinto attaccò coll'unico braccio rimasto brandendo la scura

"Alabarda spaziale!!"

La grande alabarda uncinata si formò nelle mani di Goldrake appena in tempo per fermare l'assalto del mostro, le due armi si incrociarono ed i due colossi rimasero bloccati in una prova di forza titanica.

 

Nel frattempo l'astronave di Phobos, pur danneggiata, cercava di recuperare il suo comandante ma perdendo quota venne a trovarsi esattamente dietro Godrake il quale una volta accortosene elaborò velocemente una strategia per farla finita in un sol colpo di tutti e due i nemici..

Abbrancò il mostro e, "Balzo cosmico!!", spiccò un salto verso l'alto portandosi dietro il mostro; giunto alla giusta quota lo scaraventò contro l'astronave mirando allo squarcio che prima aveva aperto, rientrò quindi nel disco e "Disintegratori multipli, disintegratori paralleli, tuono spaziale!!!!!!!"

L'astronave, colpita in pieno da quella micidiale tripla scarica esplose assieme al mostro con un boato assordante.

Phobos non poteva credere ai suoi occhi, aveva fallito, i suoi sogni si erano infranti ma c'era ancora una cosa che poteva fare: uccidere Procton!!

Si slanciò dietro i fuggiaschi che ancora non erano arrivati alle grotte "Proctooooon, Proctooooon, maledetto….muori, muori!!!!!" e sparava all'impazzata contro il gruppo in fuga ma un raggio mortale lo colse in pieno petto fulminandolo.

"Accidenti Maria, che mira!!" esclamò Alcor

"Già, ti conviene rigare dritto con me altrimenti………."

 

 

 

Epilogo

 

 

 

Alla fattoria Betulla Bianca finalmente si poteva sorridere, Rigel e Mizar erano al settimo cielo per la gioia di rivedere il loro caro Actarus e non smettevano di fargli domande su Fleed e su come avesse fatto a raggiungerli così in fretta.

"In realtà" raccontava Actarus  "era da qualche tempo che avevo degli strani presentimenti, e così anche Maria continuava a fare degli strani sogni in cui vedeva cose terribili accadere sulla terra. Così avevamo deciso di costruire un enorme impianto di comunicazione per metterci in contatto con la terra se non che, l'altra notte, Maria ha avuto una visione ancora più spaventosa ed abbiamo deciso di partire per venire a vedere di persona, il vostro messaggio di soccorso ci ha raggiunti mentre eravamo in viaggio, ecco perché siamo riusciti ad arrivare in tempo."

"Allora era il tuo potere telepatico la causa dei nostri incubi?" chiese Alcor a Maria.

"Penso di si, quando c'è un legame forte fra due persone non c'è distanza che tenga…..quei due sono uniti per la vita", disse la ragazza arrossendo.

"Maria ma allora……."

"Si Alcor, ora sono tornata e non me ne vado più via…..se tu vuoi"

"Se  voglio, e me lo chiedi? Ma….. Actarus?"

“Credo che qualcun altro sarebbe felice di ripartire con lui, non è vero Venusia?”

Venusia a quelle parole guardò Actarus, il suo sguardo valeva più di mille dichiarazioni d'amore ma partire, lasciare suo padre…….

Rigel le si avvicinò e con voce rotta dalla commozione le disse

"Hai sentito Maria, quando due persone sono legate da un sentimento forte non c'è distanza che tenga…….noi saremo sempre insieme!"

"Papà!!!!!!!" esclamò Venusia abbracciandolo forte

"Ehi ehi piano piano, ho una certa età……e tu Actarus, mi raccomando………..qualche volta vieni a trovarci, la prossima festa della pace deve avere anche la tua presenza".

"Rigel, questa sarà sempre la mia seconda patria e ti prometto che tornerò a trovarti ancora"

Il sole splendeva alto nel cielo, un cielo finalmente libero ed amico.

 

 

 

                                                                                                                                             

FINE

 

  
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