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Autore: TeamFreeWill    07/08/2019    6 recensioni
In seguito alla morte del padre, jared sprofonda nel baratro rinuciando all'amore per jensen... all 'amore di jensen (la sua anima gemella),ma un filo rosso unisce le loro anime. Riusciranno a stare di nuovo insieme?
Una moderna storia d'amore...una moderna favola dove non mancheranno colpi di scena. :)
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Il principe e il cameriere: il filo rosso del destino'
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La domenica mattina, Jared si svegliò dolcemente, serenamente, come non gli accadeva da tempo, da anni! Un profumo di brioche calde gli invase le narici, la stanza illuminata dal sole di luglio.

“Buon giorno, raggio di sole” fece Jensen sorridendo, seduto sul bordo del letto. Sul comodino un vassoio con due brioche alla crema e due tazze fumanti di cappuccino.

“Oddio!!” fece il moro tirandosi su e sedendosi sul letto, la schiena appoggiata alla spalliera, “E’…E’….” non sapeva rispondere tanta era l’emozione.

“Vedo che ti è piaciuta la sorpresa!” si compiacque Jensen sorridendo.

“Tanto!” rispose Jared prendendo una brioche e passando l’altra a Jensen. “Sei un romantico, Ackles!”

“Tu mi rendi così!” convenne il biondo. “Solo tu!” e sorrise, lo zucchero a velo intorno alle labbra e sulla punta del naso.

Jared, osservandolo non disse niente. Dio! Era irresistibile‼! Si sporse in avanti e baciò quelle labbra, pulendolo, maliziosamente, anche dallo zucchero a velo.

Jensen era senza fiato!
“Dovrò portare la colazione a letto a Sua Maestà, più spesso, se questi sono i risultati!”

“Decisamente si!” mordendosi il labbro. Quel bacio aveva risvegliato in lui – e non solo a lui! –un certo desidero peccaminoso.

Stavano per avventarsi uno sull’altro o meglio, Jared stava per avventarsi sul compagno, quando il cellulare di Jensen suonò.

Immediatamente il biondo si alzò guardando il numero di cellulare. “Piccolo, rispondo e sono subito da te!”

“Non vado da nessuna parte!” fece Jared rispondendo malizioso, facendo deglutire di aspettativa al maggiore. “Non sai cosa ti aspetta quando torni!” lo provocò bonariamente, scoprendosi appena dal lenzuolo, mentre il compagno usciva dalla stanza di corsa, imprecando uno scherzoso: “Questo è sleale!”

Jared, dovette aspettare 10 minuti buoni prima che Jensen ritornasse in stanza. Sul viso una strana espressione, che fece allarmare Jared.

“Amore….Cos’hai?”

“Era...la polizia…il comandante mi ha detto che…ci sono stati i ladri nella mia vecchia casa!” disse sconvolto.

“O santo cielo!” fece Jared alzandosi e raggiungendo Jensen. Voleva calmarlo. Doveva calmarlo. Ma non ci riuscì.

“Amore! Calmati! Che posso fare?”

“Io…Vorrei che venissi con me...che mi aiutassi a fare una lista per capire cosa hanno rubato! Dio! E’ assurdo. C’è tutta la mia vita in quell’appartamento, Jared.” disse.

“Va bene…dammi 10 minuti e mi preparo…Intanto…” andando a prendergli il suo cappuccino “…bevi questo…magari riesci a calmarti…”

Jensen annuì e prese tra le mani la tazza. Tremava. Il cuore batteva forte. Non poteva calmarsi. Decisamente non poteva calmarsi.

“Sono pronto!” fece il più piccolo rientrando in camera circa 10 minuti dopo. Jensen seduto sul letto che lo aspettava.

“Bene…Andiamo!” e un attimo dopo erano già fuori dalla stanza e scendevano di corsa le scale e, dopo un breve percorso, entravano in garage e poi nella stupenda auto di Jensen, un’Impala del 67.

Ovviamente quando si ha fretta trovi tutti gli ingorghi possibili lungo il tragitto!

“Cazzo!” imprecava il maggiore stringendo il volante.

“Calmati , amore mio!” sussurrava Jared per tranquillizzarlo, ma fu solo con un bacio sulla guancia che ottenne l’effetto desiderato fin quando, circa mezz’ora dopo, non parcheggiarono davanti alla vecchia casa del maggiore.

“Oddio Jared!” Fece Jensen prendendo la mano del suo compagno una volta scesi dall’auto.
“Farò di tutto per trovare i bastardi che ti hanno derubato!” rispose Jared stringendo la presa della mano di Jensen, salendo i grandi scalini del portico.

I cuori sempre più impazziti nel petto di entrambi mentre il compagno, dopo un’occhiata a Jared, spingeva la porta d’entrata che era socchiusa.

Dio che ansia!

Jared si aspettava di vedere la casa messa sotto sopra, il contenuto dei cassetti sparsi dappertutto. Insomma disordine su disordine, oggetti mancanti o rotti.

Invece non c’era niente di tutto ciò. Anzi! Il salotto era in ordine, ben sistemato.

C’erano delle decorazioni che ricordava non esserci mai state, come pure le rose bianche nei vasi, la foto del padre su un mobile lì accanto.

“Ma Jensen...Cosa...Oddio!” Le mani a coppa sulla bocca, gli occhi emozionati e pieni di lacrime. Jensen dietro di lui che lo avvolgeva in un stretto abbraccio.

Dalla cucina erano appena usciti Jim, Richard, Misha, i genitori di Jensen e sua sorella e altri pochi amici. Sul volto di tutti, un sorriso felice.

“Oh mio Dio!” Quando notò, tra le mani di McKanzie, un cuscino di raso bianco con sopra due fedi nuziali. Jensen lo sentì tremare, il cuore impazzire.

“Piccolo..” sussurrò mentre Jared si girava e abbracciava di slancio il suo compagno scoppiando a piangere.

“Amore...quando...quando...hai....”disse staccandosi, la voce rotta dall’emozione fortissima che provava.

“Quando venerdì mattina sono venuto a trovarti in ritardo in ospedale!” Rispose prontamente il biondo.

“Mi avevi detto che la macchina non partiva” ricordò quell’innocente bugia sorridendo il moro.

“Invece ero in gioielleria con la mia sorellina a scegliere le nostre fedi!” Disse sorridendo, poi tornando serio aggiunse “Jared....lo so che è avventato...che ci sono delle tradizioni da rispettare ma...cavoli! Con tutto quello che è successo...la paura di perderti per sempre....Dio! Ho pensato: non c’è nessuna data stabilita , quindi... facciamolo! Sposiamoci in gran segreto! Così ho coinvolto loro..” indicando i presenti ”...che sono stati ben lieti di aiutare a rendere questo possibile”

“Oh mio Dio! E’…E’ stupendo!” Jared era di nuovo sull’orlo delle lacrime, lacrime che scesero copiose quando sentì dire a Jensen che sarebbe stato Jim a celebrare il matrimonio.

Si! Perché l’anziano autista, onorato da una simile proposta, non ci aveva pensato due volte a iscriversi ad un sito, procurarsi una licenza e divenire ministro per poter celebrare il Sacro rito.

Rito che da lì a pochi minuti sarebbe iniziato visto che l’uomo si posizionò di fronte a loro sorridendo.

“Piccolo...” fece il biondo asciugandogli le lacrime con i pollici per poi stringere tra le sue mani, le mani del moro che tremavano, ”....tra poco...io e te...”

“Io e te…Si! Lo saremo, finalmente” ripeté Jared, il cuore impazzito nel petto.

Vicino ai due promessi sposi si posizionarono Misha, testimone di nozze di Jensen e Richard, testimone di nozze di Jared. Un po’ più dietro McKanzie e intorno a loro, gli amici e i genitori di Jensen.

Jared si perse a guardarli, si soffermò sui volti sorridenti ed emozionati di ognuno di loro, gli occhi di nuovo velati di lacrime. Poi lo sguardo si posò sulla foto del padre.
Dio! Quanto avrebbe voluto che ci fosse anche lui nel giorno più bello della sua vita. Quanto avrebbe desiderato fosse li…invece non c’era.

Le lacrime scesero sul suo viso addolorato e Jensen, che lo conosceva bene, intuì che pensieri stessero attraversando la mente del suo compagno.

“Non piangere, amore”

“Ma Jensen…papà…lui non….” La voce tremante.

“….lui è comunque qui…anche se non fisicamente…lui vive in te…vive in noi…Ricorda, finché chiunque lo ricorderà lui non sarà mai davvero morto, piccolo” e con queste parole abbracciò il suo amante, stretto a sé, per infondergli conforto e in quell’abbraccio e con quelle parole, Jared si calmò.

“Hai ragione amore…Dio! Quanto ti amo” rispose sorridendo e sporgendosi per baciarlo.

Jim, visibilmente colpito da quelle stupende parole, si asciugò gli occhi come tutti i presenti. Ma doveva riprendere il controllo, così sospirò e si schiarì la voce: era giunta l’ora di congiungere i due amanti in matrimonio.

“Scusaci ….Jim!” fecero i due, staccandosi e guardandolo, le mani di nuovo unite.

“Tranquilli ragazzi…solo che un bacio del genere va dato dopo lo scambio delle fedi!!” disse richiamandoli bonariamente facendo ridere tutti, poi ritornando serio, diede inizio alla funzione.

“Siamo qui riuniti, oggi, per festeggiare Jared e Jensen” E indicò entrambi i suoi ragazzi sorridendo. “Questi due ragazzi che, nonostante tutte le difficoltà e le sofferenze…nonostante siano stati costretti a stare separati per quattro anni, ingiustamente, mai hanno smesso di amarsi e di appartenersi.” Le mani di Jared strinsero dolcemente quelle di Jensen a quelle parole e solo con lo sguardo si dissero “ti amo”

“Oggi siamo qui per assistere all’inizio di una nuova famiglia ispirata dall’amore di questi due ragazzi che hanno trovato, uno nell’altro, il loro punto fermo e la loro forza”

Si fermò un attimo facendo cenno a McKanzie di avvicinarsi ai due ragazzi, che emozionati guardarono il cuscino con le fedi e poi guardarono Jim. Entrambi avevano gli occhi lucidi, i cuori battevano fortissimi nel petto.

“Con questi anelli, simbolo d’amore, queste due anime gemelle sanciranno la loro unione. Jensen…” indicando il ragazzo “…puoi prendere la fede e metterla al dito del tuo compagno.”

Il biondo sorrise, gli occhi lucidi e pregni d’amore e tremante, lo fece. Prese il piccolo cerchio d’oro e con voce tremula, prima d’infilarlo al dito del suo uomo disse delle parole stupende.

Jared era già in lacrime.

“Jared…Amore mio!… Dal momento che ti ho visto ho capito che tu eri la mia metà…l’uomo della mia vita. Era irrazionalmente folle che io, un cameriere, potessi avvicinarmi a te, ma lo feci e beh! eccoci qui…Piccolo, con questo anello prometto di onorarti, di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti tutti i giorni della nostra vita.” E con movimento dolce infilò l’anello al dito a Jared, che tremava per quelle parole.

“Amore mio...” riuscì solo a sussurrare, mentre Jim diceva a Jared che ora anche lui poteva infilare la fede all’annullare di Jensen.

Dio! Come tremava!! I battiti incontrollati nel petto, le lacrime che non la smettevano di scendere. Doveva darsi un contegno.

“Jensen....” la voce sempre più rotta dall’emozione, mentre prendeva l’anello. ”...io...non ...”

“Amore non......” stava per dire che non importava, ma non finì la frase che Jared lo interruppe.

“Ti prego lasciami finire.”

“Scusa” fece l’altro appoggiandogli una mano sulla guancia. Jared sorrise al tocco e riprese a parlare.

“Io....non so cosa dire...ma cercherò di farlo...” e tirò su con il naso e chiuse gli occhi per poi riaprirli e puntarli in quelli verdi e lucidi di Jensen.

”Jensen.....il modo in cui mi ami...mi fa sentire vivo fin da quella sera alla cena di gala....” e sorrise dolcemente a quelle parole. “Dio! Quando mi hai guardato la prima volta, io ho tremato…mi sono sentito osservato fin dentro l’anima...Tu, amore mio, mi hai fatto scoprire cos’è l’amore vero e cosa vuol dire donarsi a qualcuno completamente”

“Jared...” rispose il biondo emozionato, il cuore che batteva sempre più forte.

Jared sospirò innamorato, mordendosi le labbra perdendosi negli occhi del compagno.

“Jensen….non ci vorrà una vita intera per ripagarti di tutto quello che hai fatto per me e per avermi aspettato in quei quattro orribili anni…Tu sei il mio angelo oltre che il mio tutto, la mia metà” e dicendo questo avvicinò l’anello al dito di Jensen.

“Amore, con questo anello prometto di onorarti, di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti tutti i giorni della nostra vita.” E con movimento dolce infilò l’anello all’anulare di Jensen.

“A questo punto…” fece Jim emozionato anche lui come i presenti per le parole che si erano scambiati i due compagni: “...con i poteri conferitemi, io vi dichiaro uniti in matrimonio” fece con tono ufficiale. Poi, osservando i due ragazzi che avevano lo sguardo incollato l’ uno all’altro, comunque fermi: Su..idioti!!! Ora potete baciarvi”

In un attimo i due sposi unirono le labbra in un bacio che li lasciò senza fiato. Le mani di Jensen a incorniciare il viso di Jared.
I sapori mischiati, le anime unite.

Intorno a loro si levò un applauso fragoroso e grida festose di augurio ai novelli sposi.

Intanto, fronte contro fronte, i due ragazzi si sussurravano mille ti amo, i cuori che non stavano più nel petto da quanto battevano forte.

“Dio...è...magnifico” sussurrò Jared abbracciando il suo amato, le braccia portate dietro il collo. Le mani di Jensen sui fianchi del marito per tenerselo più vicino possibile.

“Lo è, amore....ma non è ancora finita!” lo sguardo del moro divenne ancora più luminoso sentendolo. “Ah si?” fece posando le labbra in quelle piene del biondo in un casto bacio.

“No, piccolo...Ho pronta per te un’altra sorpresa...Voglio esaudire un tuo sogno. Me lo confidasti quella volta al parco fuori Austin alla nostra prima uscita” e sorrise allo sguardo confuso del marito.

“Amore...non capisco.....”

“Capirai!” fece enigmatico mentre Mckanzie si avvicinò ai due, un dolce sorriso sulle labbra.

“Jensen.....ti vuole Richard!” fece posando un mano sulla spalla del fratello.

“Per....” ammiccando ansioso.

“Esatto!” confermò la sorella.

“Bene...Torno subito, piccolo” fece al marito, che annuì.
Jared non ci stava capendo niente! Così tentò di scoprire qualcosa dalla sorellina di Jensen.

“No!” alzando le mani. “Da me, Jared, non saprai niente! E non fare lo sguardo da cucciolo”

“Ma....Non è giusto!” sbuffò, lo sguardo fisso su Richard e Jensen che parlottavano tra di loro.

McKanzie rise di cuore osservandolo in quella sua espressione tanto tenera, ma poi divenne seria e il moro lo notò.

“Jared...” disse infatti, gli occhi puntati in quelli dalle mille sfumature del moro.

“Dimmi Mckanzie.” fece Jared, intuendo che la ragazza dovesse parlargli di qualcosa d’importante.

“Non sono un tipo che si tiene le cose...devo sempre dirle...” iniziò quel discorso.

“Fai bene! Anche tuo fratello è così!” rise il moro. “Spara!”

“Ok! Allora come dirtelo in maniera delicata?” Ci pensò su e convenne che non c’era un modo delicato per dirlo.

“Ecco...chiunque farà soffrire il mio amato fratellone nel tuo mondo..” indicandolo ”...se la vedrà con la sottoscritta! E sappi che la minaccia vale anche per te!” puntandogli il dito contro. Cavoli se ne aveva di coraggio!

A quella dolce minaccia Jared sorrise. “Lo proteggerò io e non lo farò soffrire....lo amo troppo” volle comunque tranquillizzarla.

“Lo so, Jared....” e con quelle precise parole abbracciò il moro ”...volevo solo metterti alla prova e l’hai superata brillantemente". Dopo di che, alzandosi sulla punta dei piedi, diede un tenero bacio sulla guancia a Jared.

“Ehi! Voi due!” li richiamò Jensen arrivando da loro ”Sono geloso!”

“Tranquillo...” fece McKanzie, staccandosi da Jared ”...Re Jared non ha occhi che per te!" e poi volò tra le braccia del suo amato fratellone dicendogli cosa avesse detto al moro.

Fu Jensen, intenerito, stavolta a darle un tenero bacio sulla fronte sussurrandogli “Ti voglio un mondo di bene Mckanzie!"

“Anch’io, Jensen” rispose, gli occhi lucidi. Dopo di che, la ragazza si allontanò dai due perché richiamata dai genitori.

“Tosta tua sorella!” disse Jared sorridendo guardandola.

“E’ la più tosta di tutte!” convenne orgoglioso il maggiore osservandola asciugarsi le lacrime.

“Jensen?!” lo richiamò poco dopo il più piccolo.

“Si?”

“Che voleva Richard?” Era curioso e molto!

“Dirmi che il suo aereo privato è pronto per il decollo a mezzogiorno” lo spiazzò il marito.
“Ma di cosa stai parlando?!” Jared gli mise le mani sulle spalle.

“Di passare una romantica luna di miele a Verona!” disse con calma.

Jared era nel panico! Non poteva lasciare il regno senza un governante così dall’oggi al domani. Queste cose richiedevano una certa organizzazione!

“Ma...ma...” e il bacio arrivò puntuale da parte del biondo.

“Rilassati! E’ solo per una settimana!” fece infatti Jensen. “I tuoi....nostri collaboratori sono stati già informati di tutto da Jim....Quindi, calmo tigre!”

“Sul serio?” e ne fu davvero sorpreso.

“Certo piccolo! E’ solo per una settimana...E in quella settimana saremo solo due turisti che si godranno la luna di miele a Verona, la città di Romeo e Giulietta”

“Oddio! Oddio!” il moro era incredibilmente sorpreso. “Grazie!”

Adorava quell’opera e Shakespeare era il suo scrittore preferito. Abbracciò d’istinto il marito per quel regalo. Quel loro regalo.

Intorno a loro i presenti li osservavano sorridendo, ma fu Richard a richiamarli alla realtà. Era ora d’andare.

“Ragazzi...mi spiace interrompere, ma tra due ore partite e vi ricordo che dovete farvi le valige se non volete stare una settimana con quei vestiti!” fece indicando l’ora sull’orologio che teneva al polso.

“Certo....Si..si...Andiamo subito” fece Jensen prendendo per mano il marito e con l’altra salutando tutti.

Stavano per uscire quando Jared disse “Aspetta!” e Jensen si fermò di colpo intuendo cosa il compagno volesse fare.

Jared ritornò in salone e, abbracciando ognuno dei presenti, ringraziò per aver reso il loro matrimonio stupendo nella sua semplicità e intimità. Senza fronzoli. Senza telecamere. Solo loro.

Dopo di che ritornò da Jensen, salirono sull’immancabile Baby e...in 20 minuti erano di nuovo a palazzo a fare le valige per quella che si sarebbe rivelata una luna di miele stupenda e romantica!

Ora, dopo essere stati accompagnati all’aeroporto da un taxi e saliti su quell'aereo, i due amanti si stavano godendo il volo seduti sul divanetto, il braccio destro di Jensen che avvolgeva le spalle del marito.

Accanto a loro, su un tavolino, una bottiglia di champagne nel secchiello del ghiaccio e dei calici di cristallo.

“Ancora non ci credo” disse sospirando Jared osservando l’anello al dito.

“Devi crederci Jared.” rispose l’altro baciandogli la testa, poi si alzò e avvicinandosi al tavolino versò lo champagne nei calici.

Ne passò uno a Jared e l’altro lo tenne per se. Era il caso di brindare al loro futuro insieme.
E così fecero dicendosi ti amo e baciandosi.
“E’ tutto....così perfetto” disse il più piccolo accoccolandosi al marito, il calice vuoto ora sul tavolino come quello di Jensen.

“Si lo è, ma non del tutto!” e dicendo così prese il suo cellulare e fece partire quella che era la loro canzone.

“Oddio!!” Jared già palesemente emozionato, quando Jensen, alzandosi si mise di fronte a lui, la mano tesa.

“Mi concede questo ballo?” disse sorridendo.

“Con vero piacere” e dicendo quelle parole si alzò anche lui prendendo la mano di Jensen, che lo attirò a sé. Il braccio di Jared immediatamente portato dietro la schiena del compagno.

I loro occhi si fissarono innamorati, sulle loro labbra un sorriso radioso.

“Ti amo” fece Jared sporgendosi verso Jensen.

“Ti amo” fece eco il biondo, un attimo prima di baciarlo dolcemente e languidamente e stretti in quell’abbraccio e in quel bacio i due amanti si lasciarono cullare dalla loro canzone.
Da quelle note che li avvolsero facendoli estraniare dal mondo, facendoli andare in paradiso o forse oltre. Quella che stavano provando era la pace dei sensi.

Certo erano consapevoli che li avrebbero riconosciuti e fotografati, soffermandosi sulle fedi che portavano al dito anulare, ma non importava.

Niente era importante. Solo loro e il loro amore.

 

 


"Ho trovato un amore per me

...... non ho mai saputo che tu fossi quel qualcuno che mi stava aspettando

.... baciami lentamente, il tuo cuore è tutto ciò che possiedo

E nei tuoi occhi stringi i miei...."

https://www.youtube.com/watch?v=zJ6eJ7LuIK4

 

 




Note autrice
https://www.youtube.com/watch?v=zJ6eJ7LuIK4
La canzone è Perfect di Ed Sheeran.
E siamo giunti alla conclusione di questa stupenda e romantica favola moderna, ma non disperiamoci. Ho gia pronto il prequel: l'inizio del loro forte e stupendo amore. *-*
Grazie a Cin75 per avermi betato l'intera storia e un grazie di cuore a Lilyy per avermi segnalato gli errori di battitura. E poi grazie ancora a Balto97 e Biota ancora Cin75 che con le loro idee mi hanno aiutato dove il foglio di word rimaneva bianco. Le gagreal delle fancfction Biota :D Quante risate!
Grazie a chiunque ha avuto la pazienza di leggerla. Ciao a tutti.
  
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