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Autore: erikasoul98    09/08/2019    0 recensioni
Tratto dal capitolo 1
" Rei... anche io non sono immune"
A quelle parole il mondo mi crollò addosso ,riuscivo a ripetermi solo le parole Newt non immune nella mia testa.
Alzai lo sguardo guardandolo con occhi determinati " Allora basterà non farti contagiare da uno spaccato. Andrà tutto bene ,dobbiamo solo arrivare al braccio destro manca poco ormai"
" Rei è troppo tardi anche per quello...
.....
“ Lo capirai appena riacquistati i ricordi” disse lei alzandosi ed andandosene
“ Perché lo fai?” dissi in un sussurro bloccandola
“ Perché so cosa significa amare”
Tratto dal capitolo 3
Poco prima di entrare nella sua tenda mi bloccai sentendo le parole di Newt.
" Devi farlo ,ti prego Tommy devi farlo!"
" Non posso Newt ,non puoi chiedermi una cosa del genere!" supplicava l'altro.
" Tommy se sei mai stato mio amico ,se hai mai tenuto davvero a me lo devi fare!
SEQUEL DI "ALLA RICERCA DEI RAGAZZI DEL GRUPPO A"
Genere: Angst, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Newt, Newt/Thomas, Nuovo personaggio, Thomas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8

Pov Reika

Dopo avermi fatta salire in malo modo sulla loro berga ,i soldati della W.I.C.K.E.D. mi hanno portato in una vecchia stanza nella loro base contenete principalmente vecchie attrezzature ed un solo vecchio lettino.

Lo stesso lettino in cui da piccola mi sottoponevano agli esperimenti.

Non so come feci ma riuscì a riconoscerlo immediatamente ;probabilmente grazie ai vecchi legacci ancora attaccati alle sbarre del letto.

Dopo avermi fatta seduta sul lettino gli scienziati hanno spiegato come sarebbe avvenuta l’operazione.

A detto loro dovevano solo aprirmi una parte della testa e vedere come l’eruzione attraversava il cervello o qualcosa di simile.

Ammetto però che non mi sono soffermata molto ad ascoltare le loro parole distratta dalla sensazione di morte che da li a poco ero sicura avrebbe invaso tutto il mio corpo.

Gli scienziati mi avevano assicurato che l’operazione aveva poche possibilità di uccidermi ma ovviamente non avevo avuto fiducia delle loro parole.  Chi l’avrebbe avuta dopotutto?

Con quei pensieri mi ero allungata sul lettino ed abbandonata al gas soporifero che avrebbe dato inizio alla mia fine.



“ Reika devi svegliarti. Ti prego amica devi svegliarti” sento ripetere da una voce non molto lontana.

Apro gli occhi cercando di focalizzare ciò che ho attorno.

Inizialmente vedo solo nero ma poco dopo la vista si schiarisce permettendomi di guardarmi attorno.

Sono in piedi in una piccola stanza di una baracca ,davanti a me c’è Thomas.

La sa voce è molto agitata e continua a parlare con qualcuno davanti a lui.

Non capisco di chi si tratti così mi avvicino continuando ad ascoltare la sua voce che ripete “ devi svegliarti... Newt ha bisogno di te sta per impazzire”

Newt - mi ripeto mentalmente... - cosa gli sarà successo? 

Mi avvicino maggiormente alla figura di Thomas fino ad arrivare dietro la sua spalla e poi la vedo.

La figura con cui lui sta parlando Thomas sono io.... 

Sono stesa su un lettino completamente inconscente con un macchinario attaccato al braccio.

Se non sapessi che quella sono io avrei detto con certezza di essere morta … o forse lo sono davvero dato che sto guardando la scena da fuori il mio corpo?

“ Thom” lo chiamo titubante avvicinando la mano sulla sua spalla 

“ Thom!” ripeto agitata non ottenendo risposta dal ragazzo mentre il buio e il silenzio cominciano ad invadere di nuovo i miei sensi.



“ Rei ho deciso cosa fare. 

Sono stanco non posso continuare così... l’eruzione sta prendendo il controllo di me sempre più spesso e non posso rischiare di fare del male a qualcun’altro” sento dire dalla voce di Newt.

Apro gli occhi sforzandomi di avvicinarmi alla sua voce e poco dopo mi ritrovo nella stessa situazione affrontata con Thomas non so quanto tempo prima.

Sono sempre in un angolo nella stanza mentre il mio corpo e ancora disteso sul lettino inconscente ma questa volta davanti a me c’è Newt e non Thomas.

Mi affianco alla sua figura e continuo ad ascoltare la sua voce parlarmi sopprimendo la voglia che ho di abbracciarlo e tornare da lui.

“ Ho deciso di lasciarmi andare ,di essere egoista e raggiungerti nel tuo ‘’dopo’’. ” mi dice sorridendo 

Mi agito sentendo subito un grande dolore al petto incapace di controllare i miei sentimenti

“ Non puoi farlo Newt... Ti prego non puoi farlo!” ripeto cercando di aggrapparmi alle sue braccia e strattonandolo senza ottenere nessuna reazione da parte del ragazzo.

È come se non riuscisse a sentire la mia stretta su di lui.

“ Tra poco ti raggiungerò e saremo di nuovo felici insieme” ripete lui mentre le lacrime scendono dai suoi occhi.

Vedo le sue mani accarezzarmi la testa gentilmente mentre continua a ripete che andrà tutto bene.

Gli urlo di non piangere ,di non arrendersi e non farsi del male.

Urlo cercando di fargli sentire la mia presenza ma è tutto inutile e poi ricordo. Ricordo perché mi trovo in quella situazione e ricordo della cura.

Mi allontano da lui velocemente cercando quella maledetta boccetta sicura di riuscire a trovarla.

Quelli della W.I.C.K.E.D. me lo avevano promesso.

Avevano promesso che mi avrebbero dato la prima cura che sarebbero riusciti a trovare perciò se io ero lì doveva esserci per forza anche la cura.

Comincio a cercare agitata in tutta la stanza e poi la vedo.

La cura è appesa al collo di Newt tramite una un ciondolo.

Mi affianco nuovamente al ragazzo mentre lui si sorregge la testa con la propria mano

“ Sta succedendo di nuovo Rei... l’eruzione.... io ….devo farlo ora” digrigna cercando di alzarsi e combattendo contro il suo stesso corpo.

Afferro una siringa dall’unico mobile presente nella stanza e mi posiziono davanti la figura di Newt afferrando una sua mano e portandola sulla boccetta della cura.

La afferro strattonandola violentemente dal suo collo e inserisco il liquido nella siringa mentre lui cerca di fare forza sulle sue stesse mani cercando di fermarsi.

“ No.... cosa …..sto facendo” pronuncia difficilmente mentre con la siringa ancora stretta nella sua mano stringo la presa portandola al suo collo.

Ora la siringa dista solo pochi centimetri dalla sua pelle e facendo ancora più forza sulla sua mano porto l’ago della siringa nella sua carne e spingo lo stantuffo iniettando il liquido nel suo collo.

“ NO!” riesce solo ad urlare lui poco prima di riuscire a strattonare la mia presa della sua mano e buttare la siringa a terra.

Perdonami Newt... sono stata di nuovo egoista ed ho scelto di curarti contro la tua volontà – dico a me stessa abbandonandomi nuovamente al buio.




  
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