Prompt 45: "Non so nuotare".
Il teppista aveva un punto debole, e Miyagi aveva aiutato Rukawa a scoprire
qual'era senza fiatare.
Certo, Rukawa si era dovuto separare da una foto del suo secondo anno di
medie per far aprire bocca al tappo, d'altronde un'immagine di Ayako
giovane era un'occasione troppo ghiotta per non approfittarsene: Miyagi
aveva cantato...
Kaede Rukawa camminava come se nulla fosse, con uno short nero e un
maglioncino leggero con la manica intonsa che gli corpiva il braccio
destro, mentre della manica sinistra non restava nulla: era stata
barbaramente tagliata alla base della cucitura quella stessa mattina. Girò
tra i lettini, evitando ciabatte e borse sparse per il perimetro che
circondava la piscina, e infine lo notò.
Mitsui era sdraiato su un lettino, forse addormentato. Indossava un boxer
nero, le braccia erano piegate dietro la testa e un paio di enormi cuffie
erano poggiate sulle sue orecchie.
Rukawa gli si avvicinò, fermandosi poi ai piedi del lettino. Pur avendogli
fatto ombra, quello non si era mosso. Forse dormiva davvero, e si stava
abbronzando per bene, quel maledetto. Le lunghe gambe stavano prendendo
colore, così come il petto e la faccia. Che peccato dovergli rovinare la
giornata... Rukawa ci pensò su, poi scosse le spalle, ricordandosi che
stava subendo le pene dell'inferno a girare vestito sotto il cocente sole
d'agosto.
Gli andò di lato, e in men che non si dica, aveva già ficcato un braccio
sotto le sue ginocchia e l'altro braccio sotto le spalle, tirandolo su di
peso dal proprio posto.
Mitsui non capiva. Fino ad un secondo prima stava beatamente pomiciando con
una tipa sconosciuta, e di colpo stava annaspando.
Incapace di schiudere gli occhi sbattè le braccia alla cieca, trovando
davanti a sé la barriera formata dall'acqua, e aprì bocca in preda
all'agitazione, mentre il respiro se ne andava.
Qualcosa gli si strinse con energia attorno al polso, e infine l'aria tornò
a circolargli nei polmoni.
Mitsui tossì un paio di volte, col cuore che batteva a mille dal terrore.
Alzò gli occhi e non fece in tempo a proferire parola che il braccio che
l'aveva tratto in salvo, tornò a spingerlo sott'acqua con perfidia.
Durò meno della prima volta, ma sentì comunque gli occhi bruciare e il
desiderio di fare sul serio del male a quel- oh, aria!
Mitusi ne approfittò per respirare il più possibile, poi si aggrappò con
disperazione alla maglia di Rukawa, tirandolo involontariamente contro di
sé.
"Non so nuotare, bastardo!" gli sputò addosso, a meno di un centimetro dal
suo volto.
Rukawa inarcò le sopracciglia. "E allora?"
Mitsui avrebbe voluto spaccargli la faccia, ma nel momento in cui capì che
l'altro stava per spingerlo di nuovo giù, parlò: "Send-"
Le parole gli morirono in gola, una volta di nuovo in apnea. Eppure mezzo
secondo dopo era di nuovo fuori e Rukawa sembrava più incazzato del solito.
"Cos'hai detto?"
"È stato Sendoh!" sbottò Mitsui, in preda al panico. Un'altra volta spinto
lì sotto e sarebbe morto. "È stata un'idea di Sendoh! Prenditela con lui,
maledizione!"
#500 parole.
Povero Mitsui, sì, ma Sendoh?
Grazie a Cathy Black per la recensione della scorsa flash!