Compiti di chimica
«Maledizione!» imprecò Conan passandosi le mani tra i capelli e buttando la testa all’indietro, esasperato.
Avrebbe dovuto intuire che c’era qualcosa che non andava quando Haibara aveva scelto di frequentare quella specifica scuola e invece di seguirla a capo chino avrebbe dovuto informarsi magari, invece no!
Non solo si trovava imprigionato nel corpo di un bambino di dieci anni a frequentare di nuovo l’ultimo anno di scuola elementare, questa volta in America, no, la scuola in questione aveva principalmente laboratori scientifici quindi si trovava a dover fare i conti con la chimica e la biologia, due materie che, nemmeno nei panni del vero se stesso, aveva mai apprezzato particolarmente.
Sospirò riportando la sua attenzione su quella formula che gli stava dando qualche grattacapo di troppo. Possibile che non riuscisse a bilanciare una reazione simile?
«Ti serve una mano?»
Ai entrò in salotto sfogliando una rivista di moda dietro la quale nascondeva un sorriso divertito. Adorava vedere il detective in difficoltà. Non poteva che fargli bene, magari si decideva ad abbassare un po' la cresta.
Il piccolo Edogawa fulminò la coetanea. Non si sarebbe mai piegato a chiedere il suo aiuto. L’avrebbe deriso a vita.
Sorrise, Haibara, sedendosi anche lei al tavolo per terminare i suoi compiti senza nessuno sforzo.
Conan la osservò di soppiatto. Possibile che per lei fosse così facile?
Si diede una manata mentalmente a quel pensiero. Certo che per lei era facile, aveva non sapeva nemmeno quante lauree in materia. Stupida scienziata!
«Sei ancora sicuro?» chiese nuovamente dopo aver chiuso libro e quaderno sotto lo sguardo sbigottito del ragazzino che la guardava malissimo.
Possibile che dovesse chiedere il suo aiuto per terminare i compiti?
Assolutamente no, ne andava del suo orgoglio.
Ai lo osservò con un’espressione divertita prima di porgergli il suo quaderno che il detective prese dopo qualche secondo di esitazione. Doveva esserci per forza un trucco, Haibara non aveva mai fatto nulla per nulla.
Con mano incerta lo prese e nel momento esatto in cui lo aprì comprese perché quelle reazioni gli parevano tanto complicate. Possibile che...
«Magari tra qualche anno riuscirai a risolvere anche quelle, al momento copiati quelle per i bambini della tua età» lo prese in giro la bambina uscendo dalla stanza e lasciando il detective a bocca aperta.
Haibara gli aveva davvero modificato le reazioni per metterlo in difficoltà?
Questa storia partecipa alla Teen! Challenge indetta sul gruppo facebook Il Giardino di Efp
Prompt: 24. Studiare insieme