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Autore: warblerslushie    19/09/2019    1 recensioni
Kurt e Blaine sono sposati da diversi anni e Blaine sente il desiderio di creare una famiglia insieme, dal momento che stanno diventando adulti.
Tuttavia, tra le rispettive attività lavorative ed il fatto che Kurt non si sente ancora pronto per crescere dei bambini, le cose all'interno della famiglia Anderson-Hummel hanno subito un brusco rallentamento.
Ma cosa accadrà quando la coppia riceverà un'inaspettata notizia?
Tratto dalla storia:
"«N-non posso tornare con lui, Coop» gemette Blaine, arricciando la mano intorno al polso di Cooper «Non posso»
«Non devi farlo»
«I-io lo amo così tanto... ma lui n-non mi ama più»
«Blaine – »
«Perché n-non mi ama?»
Blaine pianse, tirando Cooper più vicino a sé, e con la mano buona strinse suo fratello in un serrato abbraccio, singhiozzando contro il colletto della sua camicia."
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: Mpreg, Tematiche delicate
Capitoli:
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Il rombo di un tuono riempì l'aria e Kurt sbatté le palpebre e strizzò gli occhi , mentre con la mente annebbiata dal sonno cercava di capire, come prima cosa, perché si fosse svegliato.

Un altro tuono esplose facendo tremare Kurt fino alle ossa.

Kurt si tirò su e si guardò intorno nella stanza buia e si ricordò di star dormendo sul divano in salotto.

Sotto di lui, poteva vedere una debole luce diffondersi sul pavimento del corridoio accanto, così scalciò le coperte dalle gambe, rotolò giù dal divano con facilità e si diresse verso il corridoio.

La luce filtrava dalla cucina, cosa piuttosto strana visto che Kurt era certo al 100% di aver spento tutte le luci quando era andato a dormire quella sera, ma quando si affacciò in cucina, rimase sconvolto da quello che vide.

Blaine era seduto sul pavimento , appoggiato contro il piano cottura, le gambe strette al petto , quanto più strette potesse ( che non era pochi così tanto visto il suo pancione).

Il suo viso splendeva sotto la luce e quando sentì il rumore dei passi di Kurt , che si fermò sulla porta , alzò lo sguardo , mostrando il luccichio delle fresche lacrime sulle pallide guance.

“Blaine?”

L'uomo più giovane singhiozzò, lasciando cadere la testa tra le braccia mentre piangeva e Kurt , immediatamente, si avvicinò al marito inginocchiandosi.

“Tesoro, cosa c'è?

“Sono così spaventato” disse Blaine, continuando a piangere, le spalle che tremavano per ogni respiro che faticava a prendere.

Kurt scosse la testa e si lasciò cadere sul pavimento , tirando delicatamente Blaine tra le sue braccia, accarezzando , su e giù, la schiena dell'altro uomo.

“Per i risultati dell'amniocentesi?”

“ E se dovessero trovare qualcosa? E se fosse malato... o... o.. se lui... se lui...”non riuscì a finire la frase , scoppiando a piangere ancora più forte, tanto che si sentivano a malapena i rumori esterni.

Il temporale di fine Marzo sembrava adattarsi a tutto quello che stava succedendo nella testa di Blaine ( così come nel loro matrimonio ) e Kurt ci pensò solo per un secondo prima di appoggiare la testa contro i ricci di Blaine e sospirò.

“Blaine... devi pensare positivo... ti stresserai solamente se continui a pensare al peggio”

“Beh... e.... co... cosa posso pensare? Niente è andato per il verso giusto in questa gravidanza finora” piagnucolò debolmente , e per la prima volta, Kurt riuscì a capire quanto fosse spaventato Blaine... suo marito stava letteralmente tremando tra le sue braccia, terrorizzato per la salute del figlio ancora non nato ed era completamente a pezzi per gli eventi passati, completamente colto alla sprovvista dagli orribili eventi che gli erano capitati.

Ogni volta che Kurt era stato accanto a Blaine durante la gravidanza, qualcosa era andato storto ; l'unico lato positivo furono quelle poche settimane in cui avevano  cercato di riconnettersi l'un l'altro... ogni altra settimana era stata un disastro puro.

Non c'era da meravigliarsi se Blaine fosse così agitato; ormai si aspettava il peggio per qualsiasi cosa succedesse.

“Oh tesoro...”

“Voglio solo che stia bene, okay?... lui... lui è tutto quello che ho”.

Il cuore di Kurt andò letteralmente in frantumi.

Le sue labbra si incurvarono e la sua pelle gli stava facendo davvero male per quanto si sentisse disgustato di se stesso.

Blaine stava praticamente tremando contro di lui, piangendo forte sulla sua spalla e tutto quello che riuscì a sentire Kurt fu l'afflusso di bile in gola.

Trattenne le lacrime che avrebbe voluto versare a causa del suo fallimento come marito e strinse, invece, la presa attorno alle spalle di Blaine, abbracciando stretto l'amore della sua vita mentre calde lacrime scorrevano sul suo viso, cadendo poi tra i capelli di Blaine.

“Starà bene, Blaine... starà bene”.

Un altro fragoroso boato risuonò dall'esterno , così forte che sembrò tremare perfino l'appartamento e Blaine si raggomitolo più stretto a Kurt, il suo stomaco schiacciato contro la coscia di Kurt .

Kurt poteva sentire la freddezza delle lacrime sul mento di Blaine così come il battito delle sue ciglia bagnate contro il collo; con la mano a coppa strinse la nuca di Blaine ed accarezzò i suoi capelli, canticchiando sottovoce mentre lo teneva stretto a se.

Il tremore di Blaine iniziò a diminuire dopo alcuni minuti; il brusio calmante della voce di Kurt lo cullò dolcemente e, quando l'ultimo dei suoi singhiozzi riempì l'aria, altrimenti silenziosa, Kurt si allontanò ed abbassò lo sguardo su di lui, strizzando le palpebre per il bruciore agli occhi per poi inchiodare il suo sguardo con gli occhi nocciola , completamente arrossati per il pianto, di Blaine.

“Va meglio?”

“Non lo so... solo... non so cosa pensare in questo momento”

“Non dovresti agitarti così” sussurrò Kurt, passando la punta delle dita sotto gli occhi di Blaine,

Asciugò le lacrime dalla guancia di Blaine e gli lanciò uno sguardo triste quando l'uomo più giovane rabbrividì al suo tocco.

“A che ora ti sei svegliato?”

“Non riuscivo a dormire... mi... mi sono svegliato verso l'1  per colpa del temporale ed ho pensato di prendermi qualcosa da mangiare, ma... ma ha iniziato a scalciare e mi sono ricordato tutto... non so...”

“Ha scalciato?”

“Si” disse Blaine, timidamente, tutto ad un tratto intimorito dallo sguardo di Kurt.

Kurt abbassò lo sguardo sul pancione di Blaine , il cuore gli batteva forte al pensiero che il loro bambino fosse abbastanza grande da permettere a Blaine di sentirlo scalciare e per qualche strana ragione , sentì una vampata di gelosia percorrergli la schiena.

Non poteva nemmeno spiegarla quella strana ed inaspettata sensazione che non meritava proprio, ma mentre fissava la pancia di Blaine e pensava al bambino che si muoveva li dentro, Kurt avrebbe voluto poterlo sentire anche lui.

Blaine abbassò lo sguardo quando Kurt rimase in silenzio, il quale ci mise qualche istante per ricomporsi , prima di alzarsi dal pavimento e di allungare la mano tesa verso Blaine.

“Dovresti provare a tornare a letto” suggerì mentre aiutava Blaine ad alzarsi .

Fu solo quando lo sollevò che Kurt realizzò quante cose fossero cambiate nel corpo di Blaine... era più pesante; il suo corpo una volta era agile e leggero ed era stato facile per Kurt tirarlo a se e gettarlo sul letto o rigirarlo durante una sessione piuttosto bollente di coccole.

Ora il peso del loro bambino , in crescita, poteva sentirsi ( non molto... Blaine sembrava ancora sottopeso per quanto avanti fosse … o almeno Kurt pensava che fosse minuto);  ma sentire ( e vedere) che Blaine aveva comunque preso un po' di peso metteva le cose in un'altra prospettiva.

In pochi mesi, Blaine sarebbe stato incinto di un bambino completamente formato, di 2-3 kg e probabilmente avrebbe messo su altri 7 o più kg... e sarebbe stato adorabile.

Sorridendo al pensiero ed ignorando lo sguardo stranito che gli lanciò Blaine, Kurt allungò una mano per stringere quella del marito, per portarlo, gentilmente, fuori dalla cucina , spegnendo le luci una volta usciti, e poi verso la camera da letto.

Aiutò Blaine a sistemarsi sul letto e poi si sedette sul suo lato del letto e si appoggiò poi alla testata del letto mentre Blaine strizzava gli occhi , fissandolo.

“Cosa stai facendo?”

“Resto qui per assicurarmi che tu dorma... torna a dormire Blaine... e non si discute”

“Okay, mamma” mormorò Blaine, ruotando gli occhi , ma si tirò comunque le coperte sulle spalle e chiuse gli occhi  non molto dopo, il respiro regolare dopo pochi minuti.

Kurt lo guardò dormire , per quanto raccapricciante possa sembrare, e non poté fare a meno di notare quanto fosse cambiato Blaine nell'ultimo mese o giù di lì.

I suoi capelli erano più lunghi e più folti di quanto siano mai stati.

La sua pelle sembrava più idratata e più bella ( nonostante le lacrime) mettendo in risalto la leggera spolverata di lentiggini sul naso e le sue ciglia sembravano ancora più lunghe; la loro generosa lunghezza proiettava lunghe ombre sulle guance sotto la pallida luce della luna.

Col cuore che batteva forte, Kurt allungò una mano ed accarezzò i capelli di Blaine, passando le dita tra i ricci che amava così tanto.

“Ti amo... mio... coraggioso e bellissimo marito dai capelli folti” mormorò nella notte silenziosa; il suono delle fusa di Jennycat ai suoi piedi ed il rumore della pioggia primaverile contro le finestre coprirono la sua sussurrata confessione.



“Pronto?

“Pronto? Blaine?”

“Si?”

“Ciao Blaine! Sono Mary , dello studio della dottoressa  Banes! Ti sto chiamando per i risultati dell'amniocentesi! Tutto è risultato normale... va tutto bene ed il bambino è sano”

Il pesante peso che Blaine percepiva sulle spalle dalla prima volta che aveva sentito di aver bisogno di fare quell'esame sembrò sciogliersi all'istante e Blaine si lasciò cadere sul divano, trattenendosi dal piangere per la felicità mentre l'infermiera continuava a parlare.

“I livelli dell'ultimo esame del sangue erano buoni come sempre e tutto sembra apposto... l'unica cosa che la dottoressa mi ha chiesto di dirti è che vorrebbe che prendessi qualche chilo perché sei un po' sottopeso per questo punto della gravidanza, ma a parte questo... va tutto bene”

Blaine sorrise, asciugandosi le lacrime che bagnavano le sue guance.

“Si... si.. posso farlo...Gr...grazie mille...”

“Nessun problema, tesoro... passa una bella giornata, okay'”
“Anche lei” disse Blaine, chiudendo la telefonata.

Non appena sul suo cellulare riapparve il suo solito sfondo ( una foto dell'ultima ecografia del bambino ) Blaine lasciò cadere la testa tra le mani e pianse, così grato che tutto sarebbe andato bene per il suo bambino.

Mentre tirava su col naso , sentì un rapido ed improvviso movimento sul lato destro del pancione e ridacchiò.

“Ciao anche a te”

Poggiò una mano su quel lato e sorrise luminoso , focalizzando lo sguardo sulla schermata del cellulare ancora illuminato.

Fissò le icone delle varie applicazioni sulla schermata principale e poi aprì i suoi contatti, scrollando tra l'elenco di amici e familiari fino a quando non trovò l'unico nome che voleva vedere.

Ancora sorridendo  luminosamente, premette il pulsante di chiamata e portò il cellulare all'orecchio, ascoltando gli squilli risuonare , fino a quando una voce meravigliosamente musicale rispose dall'altro lato.

“Pronto? Blaine?”

“Kurt...”



Il bambino stava bene.

Kurt posò il telefono sulla scrivania e si appoggiò allo schienale della sedia, affondando tra i morbidi cuscini con un profondo respiro.

Era stato molto preoccupato negli ultimi giorni, soprattutto quando si era svegliato un paio d'ore dopo l'esame ed aveva trovato Blaine seduto in cucina, il volto smunto, che piangeva forte.

Suo marito si era svegliato a causa di un incubo che riguardava i risultati del test e Kurt trascorse il resto della lunga nottata , guardando suo marito dormire accanto a lui, per assicurarsi, con attenzione, che Blaine avesse una decente notte di sonno senza che si svegliasse di nuovo spaventato.

Il pomeriggio seguente, quando Kurt si alzò dopo aver sonnecchiato un paio d'ore dopo l'incidente in cucina , gli si spezzò il cuore quando scoprì che Blaine se n'era andato, non senza che il marito gli lasciasse, però, una nota scribacchiata su di un post-it attaccato al frigorifero... insieme ad una copia dell'ultima ecografia del bambino.

- “ Grazie per ieri notte e per esserti preso cura di me... ti prego dai a Jennycat una doppia dose di coccole per me... mi manca e penso che anche a lei manchino i miei grattini. X Blaine” -

Vedere quella nota e capire che Blaine aveva lasciato la sua parte di letto rafforzò quanto reale e quanto brutta fosse , in realtà, la loro situazione ( malgrado la foto che fu la ciliegina sulla torta).

Tecnicamente, non stavano più insieme.

Erano separati, probabilmente tra loro era finita e le uniche altre opzioni che avevano erano: tornare insieme, vivere separati ma ancora sposati ( ed infelici , cosa che sembrava stupida ma la gente lo fa spesso) o potevano separarsi per sempre.

Kurt non era certo di cosa pensasse Blaine di tutta la situazione  ma, l'idea che loro potessero o meno divorziare, spezzava il suo cuore ancora di più; e Kurt sapeva che non era qualcosa che lui voleva.

Ma non sapeva come sistemare le cose.

Inevitabilmente, sapeva di poter provare a corteggiare Blaine per poterlo riavere, ma sapeva anche che Blaine non era uno stupido né che lo avrebbe perdonato così in un batter d'occhio.

C'era voluta una vita affinché Kurt si rifidasse di Blaine dopo che lo aveva tradito con un altro uomo ed anche se Kurt amava ancora Blaine con tutto il suo cuore, la fiducia dovette essere ricostruita ed i sentimenti aggiustati e risolti  e Kurt non aveva dubbi che anche Blaine era diffidente come lo era stato lui con Blaine dopo quella orribile esperienza.
 
Ti ama ancora... te lo ha detto , in sostanza, l'altra sera a casa... ma ha paura di te in questo momento e ne ha tutto il diritto... merita di meglio di quello che gli hai mostrato tu, Kurt, e se lo rivuoi indietro, devi mostrargli quanto ti importa di lui.

Riprendendo il cellulare, Kurt se lo rigirò tra le dita di nuovo prima di sbloccarlo e di scrollare tra i suoi contatti.

Apparve immediatamente un numero familiare così Kurt inviò una chiamata, sorridendo quando una voce allegra gli riempì le orecchie.

“Salve, vorrei fare un ordine da consegnare, per favore?”



Blaine rientrò nell'appartamento, in mano un meraviglioso e splendente mazzo di fiori.

Il ragazzo delle consegne aveva sorriso quando aveva aperto  la porta e poi gli aveva allungato il bouquet, fissando il suo pancione prima che il suo sorriso diventasse più grande.

“Una consegna per Blaine Anderson-Hummel! Congratulazioni per il bambino” disse mentre Blaine prendeva i fiori e quando la consegna fu terminata, il ragazzo augurò a Blaine una buona giornata ed andò via.

Blaine ebbe a malapena il tempo di concentrarsi sul regalo ricevuto , essendo rimasto scioccato da quanto il ragazzo sembrasse sinceramente felice per lui, quando sentì il dolce profumo dei fiori freschi così abbassò lo sguardo sul regalo che stringeva tra le mani e ne rimase estasiato.

Era un fascio di giacinti viola , legati insieme con un bel nastro bianco.

Blaine se li strinse al petto e ne inalò il profumo, inebriato dal piacevole odore.

Non c'era nessun biglietto ma aveva una vaga idea di chi potesse averglieli mandati.

Sorridendo, si diresse in cucina e, sfilando il nastro bianco, li sistemò con molta attenzione in un alto vaso ornamentale sul bancone dell'isola.

Una volta in ammollo nell'acqua, Blaine prese il telefono ed inviò un messaggio alla persona che era sicuro al mille per cento gli aveva mandato quel dono.

Qualche secondo dopo, il suo cellulare suonò per un :

“ Di niente... ti amo e volevo solo farti sapere come mi sento”.

Fissando i fiori , Blaine cercò su google il significato dei giacinti viola e rimase sorpreso di vedere che uno dei significati poteva essere “addolorato” e che questo tipo di fiori veniva regalato come una scusa per qualcosa di molto doloroso.

Fissò i bei fiori di colore viola per un momento, il cuore gli batteva forte mentre pensava a quello che Kurt gli stava dicendo con questo mazzo di boccioli.

Gli dispiace, Blaine... ti ama e gli manchi ed è dispiaciuto.

Beh era un inizio.



Dopo il dramma che fu l'amniocentesi di Blaine, i giorni volarono.

Kurt fu travolto dal lavoro, impegnato, giorno dopo giorno, per fare delle commissioni per Isabelle che riguardavano il sito ed il lancio della linea estiva.

Era Aprile e tutto era in fiore, comprese le solite piogge primaverili ed , anche se non c'erano spaventosi temporali come settimane prima, era comunque ancora umido e buio fuori, ogni singolo giorno, e Kurt ne odiava ogni singolo istante.

Alcune mattine , Kurt andava al lavoro a piedi , l'ombrello in una mano, un caffè nell'altra ed osservava le famiglie affaccendate, genitori che tenevano per mano i loro figli mentre li aiutavano a saltellare grandi pozzanghere.

Una coppia lesbica gli passò accanto mentre tornava a casa una sera e la loro bambina era assolutamente adorabile nel suo impermeabile giallo limone con degli stivali con dei soli sorridenti disegnati sopra ed un cappello uguale.

Kurt riusciva a vedere i suoi ricci biondi legati in due piccole trecce e quando saltò accanto a lui , schizzandolo praticamente con l'acqua sporca di una pozzanghera , la bimba si fermò e si scusò, un bellissimo sorriso sdentato sul viso.

E Kurt non ne fu nemmeno infastidito.

Invece cominciò a viaggiare con la fantasia, immaginandosi con Blaine mentre camminavano per le strade di New York, con il loro bambino  che trotterellava tra loro, mentre teneva strette le sue piccole  manine.

Il bambino dei suoi sogni aveva i suoi occhi ed i capelli scuri ed ondulati di Blaine ed era la cosa più adorabile che avesse mai visto.

E quella sera, seduto da solo in salotto ad ascoltare il rumore della pioggia , accese il suo portatile e cercò su internet alcuni siti di negozi d'abbigliamento per bambini, permettendo alla sua mente di immaginare il bimbo dei suoi sogni indossare abitini alla marinara o piccoli e carini cardigan con dei disegni a forma di aragosta.

Un paio di giorni dopo; Kurt era dalla sua terapista e continuava a parlare dei suoi sentimenti  su tutta questa situazione.

Parlò di tutto quello che era successo all'inizio... di come avesse urlato contro Blaine l'attimo stesso in cui aveva scoperto il test di gravidanza e di come Blaine fosse scappato a Rhode Island per un mese.

Parlò di come Blaine fosse tornato a casa a Natale e di come , a quel tempo, lui fosse entusiasta di diventare padre ; per vedere poi svanire tutto dopo un terribile pomeriggio trascorso a prendersi cura della figlia di un suo collega di lavoro.

Da li, caddero in quell'orribile settimana di liti e silenzi che ebbe come conseguenza il ferimento di Blaine che quasi perse il bambino; e quando gli raccontò di quando Blaine gli disse che lo lasciava , la sua terapista lo guardò con espressione seria e gli chiese :

“Quando Blaine te lo ha detto, come ti sei sentito?”

E Kurt perse il controllo.

Pianse per quanto orribile si sentisse, per quanto si fosse sentito tradito all'inizio per poi ricordarsi che era colpa sua se erano in quella situazione.

Le raccontò di quanto si sentisse morire quella sera , quando tornò a casa e dovette dare la notizia ai suoi genitori della loro separazione e di come gli fosse sembrato che Blaine fosse morto quando aveva impacchettato tutte le sue cose per poi portarle fuori dalla loro casa.

Mentre stava parlando di Blaine che lo lasciava, la sua terapista iniziò a parlargli di depressione e se sentisse o meno come se le cose fossero cambiate nella sue vita ora che Blaine se n'era andato.

“Lo amo ancora con tutto il cuore” disse asciugandosi gli occhi con un fazzolettino.

Si prese un minuto per soffiarsi il naso poi continuò.

“Non ci parliamo da un po', ma io lo rivoglio con me... so che è spaventato da me. So che ha paura di essere ferito di nuovo , ma io continuo a pensare a tutto il male che gli ho fatto e a quanto io non voglia più fargli passare tutto questo di nuovo... è il mio migliore amico e l'amore della mia vita ed anche se ero terrorizzato di diventare padre all'inizio, sento di volerci riprovare con lui.

Voglio mostrargli che ci sarò per lui e che non lo ferirò mai più...”

“Ma tu non credi che lui ti rivoglia...”

“Si! Mi sta allontanando come ho fatto io prima con lui ed io... semplicemente lo rivoglio con me, ma non so come riguadagnare la sua fiducia”.

La dottoressa Gartman annuì pensierosa e cambiò il suo modo di incrociare le gambe , scrivendo qualcosa sulla sua cartellina, prima di rialzare lo sguardo su Kurt.

“Tu e Blaine avete mai preso in considerazione di andare da un consulente matrimoniale prima di tutto questo? Prima che litigaste dopo quello che è successo in ospedale?”

“io... uh... noi... no...non lo abbiamo mai fatto”.,

“Pensi che Blaine sarebbe, forse, disposto a vederne uno con te? Hai detto che Blaine ti ama ancora molto così come tu lo ami ancora, quindi se è così... probabilmente potrebbe essere meglio per voi se ne vedeste uno .

Una delle mie colleghe è la migliore in questo campo ed è proprio specializzata in matrimoni che stanno finendo male.

Credo che se tu e Blaine ci provaste, lei sarebbe sicuramente in grado di sistemare tutto.

Potrei scrivervi una raccomandazione”

“Io... potrei chiederglielo” disse Kurt a voce bassa, stringendo nervosamente le mani mentre fissava il pavimento.

Di fronte a lui , riusciva a sentire il suono della penna della dottoressa Gartner che stava scribacchiando qualcosa su un foglio e poi quando alzò lo sguardo rimase sorpreso nel vedere che gli stava allungando una scheda.

“Voglio comunque rivederti la settimana prossima, Kurt. Ma penso che sia meglio  per te parlare con Blaine circa l'andare da un consulente matrimoniale... vi potrà essere estremamente  d'aiuto”

“Ok...lo farò... grazie mille”.

“È per questo che sono qui” disse la dottoressa con un sorriso, ignorando il resto della seduta per permettere a Kurt di riprendersi.

Una volta che l'uomo si fu calmato abbastanza , si salutarono e Kurt lasciò l'edificio,  con una scintilla di speranza nel cuore che Blaine avrebbe accettato di andare da un consulente.



“No”

“Cosa?

“Kurt... non ho tempo di andare da un consulente... cioè... okay... ho capito che ti stai facendo aiutare e tutto, ma io ho così tanto a cui pensare adesso”

Blaine unì le mani sul tavolo ed abbassò lo sguardo, evitando quello di Kurt che stava fissando suo marito dall'altra parte del tavolo.

I due erano seduti in un ristorante, in una di quelle catene di ristoranti che cucinano carne alla griglia molto famosi che tanto piacevano a Blaine , e , mentre aspettavano gli venisse portato da mangiare, Kurt  decise di parlargli dell'idea di vedere un consulente matrimoniale... e Blaine l'aveva rifiutata..

“Blaine...”

“Kurt... seriamente... ti amo, davvero... ma sono ormai di sette mesi.

Il tempo stringe  ed io non ho ancora nulla di pronto per il bambino... non gli ho preso ancora nulla, niente per la sua cameretta... nemmeno un vestitino... NULLA... non ho nemmeno programmato nessun corso e la dottoressa Banes l'altro giorno mi ha detto che dovrei fare un corso preparto e delle lezioni di puericultura... semplicemente non ho tempo”

“Quindi non vuoi provare a sistemare le cose tra noi?”

Blaine strinse gli occhi grevemente e Kurt realizzò troppo tardi di aver detto la cosa sbagliata.

“Non ti permettere di cercare di incolpare me, Kurt Hummel... non ti permettere proprio”

“Blaine...”

“No, Kurt! “ sibillò Blaine , la voce così tranquilla ma comunque seria, “ ho lasciato che mi mettessi i piedi in testa dall'inizio della gravidanza perché eri infelice e nemmeno una volta hai cercato di sistemare le cose tra noi... mi hai ignorato, hai ignorato NOI... ed ora il fatto che tu sia qui seduto a dirmi che sono io quello che non ci sta provando è fottutamente da stronzi... come ti permetti?”

“Non intendevo...”

“No... so cosa intendevi”.

Blaine fece per alzarsi da tavola ma Kurt  afferrò il suo braccio trattenendolo, sbattendo le palpebre con gli occhi pieni di lacrime.

Blaine lo fissò  con lo stesso identico sguardo emozionato  e Kurt  scosse la testa , praticamente implorando Blaine di non andarsene.

“Ti prego...non andare via... mi dispiace... non avrei dovuto dirlo...”

“Si, beh... non avresti nemmeno dovuto spezzarmi il cuore... ma lo hai fatto!”

Me lo merito, pensò Kurt mentre indietreggiava di nuovo sulla sedia, la mano perse la presa sul polso di Blaine.

Blaine fissò il suo braccio per un momento prima di tornare a sedersi e Kurt sospirò profondamente , contento che l'altro uomo non se ne stava ancora andando.

“Mi dispiace... solo... mi manchi ok? Ti amo così tanto ed ho iniziato a vedere una terapista perché volevo che le cose tra noi funzionassero di nuovo e non avrei mai dovuto dirtelo... perché è tutta colpa mia...”

“Kurt...”

“...e se vuoi andartene... allora non ti biasimerò per questo ...ma... solo... ti prego, resti? Non ti vedo da un po' e mi manchi e volevo solo poter pranzare insieme senza litigare per un giorno, ti prego”

Blaine sembro scioccato per l'ammissione , ma comunque annuì' e si massaggiò il pancione, lo sguardo sfuggente.

Kurt guardò la mano di Blaine accarezzare il pancione e sorrise.

“Grazie”

“ Se significa qualcosa.... mi... mi manchi anche tu” sussurrò Blaine e Kurt sorrise.

“Significa tutto per me... grazie”

“Non devi continuare a ringraziarmi, Kurt”

“Scusa”

“E smettila di scusarti” il ragazzo incinto rise ed anche  Kurt ridacchiò, prendendo un sorso di limonata quando smise di ridere.

“Allora... com'è andato il tuo ultimo appuntamento?”

“Abbastanza bene... oh... cosa che mi ricorda che devo darti questo” Blaine si allungò a prendere la tracolla che aveva comprato e tirò fuori alcune ecografie e poi le fece scivolare sul tavolo per darle a Kurt.

Kurt sentì il cuore in gola mentre fissava le foto che stringeva tra le mani.

“Hai fatto un'altra ecografia?”

“Lo so... sono scioccato anche io... la dottoressa Banes ha detto che visto che la mia gravidanza è stata molto simile ad un giro sulle montagne russe all'inizio, vuole tenermi sotto controllo per evitare che accada qualcosa... così ora , ogni volta che vado a farmi l'iniezione di ormoni, mi fa anche un'ecografia.

Meno male ho la nostra assicurazione altrimenti sarei povero in questo momento se non avesse coperto tutte queste cose”.

“Si... grazie a dio” sussurrò Kurt, continuando a fissare l'ecografia tra le mani.

Il bambino era enorme ora le sue mani ed i piedi sembravano così lunghi in foto, e Kurt riusciva perfino a vedere il suo piccolo naso ed altre caratteristiche del viso.

“Woow... posso vedere il suo viso”

“Penso che avrà il tuo naso” sussurrò Blaine, guardando Kurt tra le lunghe ciglia ed il cuore di Kurt perse qualche battito.

“Davvero?”

“Beh certamente non assomiglia al mio, questo è più che sicuro”

Kurt rise ed allineò le foto per poterle osservare meglio.

Mentre osservava ogni singola immagine (notando che di alcune c'erano dei duplicati ) Blaine gli spiegò che quelle erano copie per Finn e Rachel, che non era riuscito a vedere da un po', visto che Rachel era impegnata con degli spettacoli e Finn era pieno di lavoro.

Kurt annuì e mise giù le foto accanto alla sua gamba.

“È adorabile”

“Grazie... hai aiutato”

Kurt rise di nuovo e si morse il labbro guardando , con attenzione, attraverso le ciglia Blaine che lo stava fissando a sua volta.

Con cuore che batteva forte, Kurt non riusciva a credere a quello che stava succedendo... stavano flirtando, era decisamente così ma, quando Blaine realizzò cosa stesse facendo, distolse lo sguardo , le guance arrossate.

“Tra l'altro, manchi molto a Jennycat... continua ad affacciarsi nello studio per vedere se sei li, ma tu non ci sei e quando lo realizza comincia a miagolare forte.

È piuttosto dipendente per essere un gatto”

E comunque manchi anche a me, spero che tu lo sappia.

Blaine aggrottò le sopracciglia.

“La mia piccola cucciola...posso passare a trovarla se a te non dispiace”

“Sai che non mi dispiace... puoi venire anche adesso, dopo che abbiamo finito di pranzare se vuoi”

“Oh.. beh... si certo... mi piacerebbe” rispose Blaine, prendendo un sorso della sua acqua ghiacciata.

La cameriera tornò con i loro piatti  ,poggiando un enorme cheeseburgher con pancetta ed un piatto di patatine fritte al formaggio davanti a Blaine.

Kurt fissò il piatto con un sopracciglio alzato, essendosi perso il momento in cui Blaine aveva ordinato quel piatto gigante di cibo, ma Blaine ruotò gli occhi.

“Avevo una voglia matta di qualcosa di grasso e al formaggio e questo sembrava la scelta migliore”

“Ma non te lo davano già con le patatone?”

“Voglia di formaggio, tesoro” disse Blaine, arrossendo quando realizzò che il nomignolo affettuoso aveva usato.

Kurt, semplicemente, gli sorrise e Blaine prese una della sue patatine al formaggio, ignorando la risatina di Kurt quando infilandosi in bocca una patatina questa gli cosparse un angolo della bocca con dell'appiccicoso formaggio.

“Sta zitto, stupido.. è un casino”

“Si vede... avremmo dovuto chiedere uno di quei bavaglini che danno quando ordini le costolette.”

“Sta zitto” rise Blaine, lanciando l'involucro accartocciato della sua cannuccia sulla testa di Kurt .

Kurt si chinò e ridacchiò trionfante quando la carta colpì invece il retro del tavolo.

“Mi hai mancato...mi hai mancato” canticchiò, fermandosi prima di canticchiare anche la parte del “ ora devi baciarmi”.

Blaine lo fissò, i suoi occhi dorati brillarono di mille emozioni, prima di tornare a mangiare le sue patatine e Kurt si tirò il colletto della camicia, accaldato per lo sguardo che gli aveva lanciato il marito.

Dio gli mancava tantissimo Blaine.

I due uomini mangiarono in silenzio; Blaine si abbuffò col suo sudicio hamburgher mentre Kurt masticava le sue polpette di granchio lentamente.

Mentre Blaine mangiava , sembrò perso nel suo mondo cosa che diede a Kurt il tempo di star li seduto a guardarlo.

Lo guardò mentre toglieva il cetriolino dal centro dell'hamburgher e lo vide grattare un pò di formaggio dal bordo del panino per poi infilarselo in bocca.

Di solito Kurt sarebbe stato sorpreso dal modo in cui Blaine stava mangiando ( semmai era Kurt quello più disordinato nel mangiare) , ma vedere Blaine ingozzarsi con noncuranza fu leggermente dolce e sapere che il motivo per cui avesse ordinato qualcosa che mangiava raramente ( Blaine non prendeva cibo spazzatura tanto spesso) era il bambino, fu qualcosa di importante.

Stava ancora guardando Blaine come un falco , quando l'altro uomo lo distolse dai suoi pensieri.

“Le tue polpette di granchio non sono buone? Perché le ho già mangiate una volta, prima che rimanessi incinto , ed erano piuttosto eccezionali”

“Nah... sono buone … stavo solo... non è niente”

“Stai bene? Non sarai ancora arrabbiato per la consulente matrimoniale, vero? Perché io non...”

“No, no... è tutto apposto.. non è nulla...continua a mangiare... non badare a me” disse Kurt , facendo un cenno e Blaine si fermò per studiarlo un po' più a lungo per poi tornare a mangiare il suo hamburgher .

Dopo, Kurt mangiò un po' anche se non aveva fame, ma il tempo passò più in fretta e nel giro di mezz'ora, Blaine aveva completamente finito tutto ( un'altra sorpresa, visto che Blaine era ben noto  per prendere del cibo per poi portarsi a casa , in continuazione, gli avanzi)  per poi rilassarsi sulla sedia mentre Kurt finiva di mangiare il suo riso pilaf ( nota)

“Sono quasi sicuro al 900 % che al bambino queste patatine al formaggio siano davvero piaciute.. sta tipo, ballando il tip tap o qualcosa di simile” disse indicando il pancione .

Kurt fissò il pancione tondo per un momento , prima di rialzare lo sguardo ed incatenarlo a quello del marito.

“Può sentirlo qualcun altro scalciare ora?”

“Non lo so... non ho visto molte persone , a parte i miei medici ultimamente.

Ho visto Barb l'altro giorno ,  ma abbiamo solo parlato ed ho fatto qualche dolce prima di andar via … questo è tutto...uh... puoi... umm.. puoi provare a vedere se li senti se vuoi”.

Kurt esitò per un momento, riportando lo sguardo sul pancione di Blaine.

Pensò a quanto lontano fosse arrivato nelle ultime settimane, a quando fosse stato terrorizzato dal pensiero di avere un bambino e a quanto si stesse affezionando a lui.

Solo vedere quanto fosse cresciuta la pancia di Blaine in quelle ultime settimane gli fece male al cuore pensando a tutto quello che si era perso, e all'aver rovinato tutto, ma sembrava che Blaine gli stesse porgendo una specie di ramoscello d'ulivo , invitandolo as avvicinarsi per provare a sentire loro figlio scalciare.

Ed era la cosa più bella al mondo.

“Se non ti importa...”iniziò Kurt, ma Blaine lo interruppe dicendo: “ no... va bene”

Scivolando dalla sua parte, Kurt fece il giro del tavolo e si avvicinò a Blaine, percependo immediatamente l'odore di hamburgher, di formaggio e dell'inconfondibile acqua di colonia di Blaine.

Fu uno strano mix ma funzionò, facendo desiderare ancora di più a Kurt di tornare con suo marito.

“Posso...”

“Sta scalciando qui” disse Blaine a voce bassa, prendendo delicatamente le mani di Kurt per guidarle verso la parte destra del suo pancione.

Kurt ebbe a malapena il tempo di notare quanto muovesse bene il braccio ferito Blaine, prima di sentire un forte colpo contro la sua mano e si bloccò di colpo.

“Oh mio dio...”.

“È strano, vero? È molto più che strano per me, credo perché lui è li dentro, ma il fatto che lui stia scalciando così forte tanto che tu riesci a sentirlo è piuttosto pazzesco per me” .

“È... dio... è meraviglioso” sussurrò Kurt, la voce così bassa , grazie al fatto che era sicuro che se avesse continuato a parlare avrebbe semplicemente iniziato a singhiozzare.

I piccolo battiti dei calci contro la sua mano sembravano così surreali per lui, ma questo impresse ancora di più nella sua mente che ci fosse davvero un bambino, creato dall'amore che lui e Blaine condividevano, che cresceva li dentro ; che cresceva rigoglioso e vivo.

Kurt ebbe a malapena il tempo di riprendere fiato che Blaine sussurrò:

“Stai bene?”

“Sto bene … è solo... è folle”

“Non dirlo a me ...non riesco a credere che sia già così grande da calciare così... i miei poveri organi stanno per essere maltrattati di nuovo, posso sentirlo...” poi ridacchiò “ Ah... lo sento”

Kurt sorrise , guardando Blaine, catturando il modo in cui le luci fioche del ristorante illuminavano il suo volto e di come lo facessero sembrare ancora più bello.

Il suo viso era liscio come la pelle di un bambino, neanche un ombra, e sembrava come se fosse letteralmente raggiante e per quanto cliché potesse sembrare , lo descriveva alla perfezione.

Sbattendo le palpebre, Kurt focalizzò la sua attenzione sulla bocca di Blaine , notando come Blaine stesse trattenendo il labbro inferiore, pieno e rosa, tra i denti ; cosa che Blaine faceva tempo fa quando moriva dalla voglia di essere baciato... e Kurt non poté trattenersi.

Si chinò...

“Ragazzi, avete bisogno di qualche contenitore?”

Una voce da dietro li interruppe e Kurt sobbalzò, gli venne quasi il colpo di frusta tanto velocemente si era voltato a guardare la cameriera.

Anche Blaine sobbalzò, accanto a lui , scuotendo poi la testa , così come stava facendo anche Kurt.

“No... penso che abbiamo finito... possiamo avere il conto per favore?”

“Niente dolce, ragazzi?”

“No... penso siamo pieni... vuoi qualcos’ altro Blaine?”

Blaine scosse la testa, ancora un po' stordito, “ No … sto bene così grazie”

“Okay... beh” cominciò la cameriera, ignara di quello che aveva appena interrotto, “ vado a prendervi il conto... conto unico o separato?”

“Unico” rispose Kurt nello stesso istante in cui Blaine diceva “separato”

Kurt lanciò un'occhiataccia a suo marito e Blaine scosse la testa.

“Posso pagarmi il pranzo”

“Ti ho invitato io, quindi pago io”

“Kurt...”

“ Conto unico per favore” disse Kurt , con tono definitivo, sorridendo a Blaine quando la cameriera andò via .

Non appena sparì dalla loro visuale, Kurt si girò verso Blaine e , sempre col sorriso sul volto, chiese:

“ Vuoi ancora venire a trovare Jennycat?”

“Se va bene a te”

“Oh... è più che okay per me, pensò Kurt.

“Si , si va bene...”

Va sicuramente bene.



Scusate vado di fretta ... ma non volevo lasciarvi senza capitolo... appena torno a casa sistemo ... promesso!  
  
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