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Autore: Elgul1    03/10/2019    11 recensioni
In un mondo popolato da esseri sovrumani sta alla polizia cercare di garantire una sorta d'equilibrio, ma quando è la legge ad essere braccata, chi si occupa dell'ordine? Un nemico invisibile inizia a dare la caccia ad ogni eroe che lotta per la giustizia e la polizia brancola nel buio più totale. Starà a Steve e una squadra di agenti scelti scoprire chi si nasconde dietro queste morti brutali e i motivi che guidano il killer verso un piano malvagio e ambizioso.
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dopo la conferenza Joseph era tornato subito nel suo bilocale in periferia e, con forza, chiuse la porta dietro di se.
Non credeva di farcela a fare quella dannata intervista in quanti lo avevano visto? Milioni di persone? E adesso che cosa avrebbe potuto fare?
 
 - Riesco a malapena a controllare tre poteri come posso mantenere quello che ho detto?- Riflettè fra sè e sè buttandosi a peso morto sul divano rosso che si trovava nel piccolo soggiorno che dava sull'angolo cucina su cui si trovavano ancora i piatti sporchi del pranzo che aveva fatto. 
Dalla tasca dei jeans tirò fuori il cellulare ne aveva parlato con Alex che era rimasto piuttosto spiazzato da quello che, il giovane, aveva deciso di fare ma, ormai, non poteva più tirarsi indietro e cominciò a digitare il numero dell'unico che poteva aiutarlo.
 
 
-
 
 
Aveva completato i preparativi un giorno prima del previsto. Justice mise a terra gli attrezzi che aveva usato fino a qualche istante fa per montare l'armatura e configurarla su quello che aveva visto nei video e per aggiornarla. - Ormai non dovrebbe mancare molto.- Pensò fra sè e sè spostando la testa verso il piano di sopra sentendo, indistintivamente, la televisione accesa e lo sfrigolare sui fornelli di Karen che preparava la cena.
 
 Ormai erano passati tre giorni da quell'alterco e di Knife nemmeno l'ombra perchè? Questo si domandava.
 - Sul serio non è tornata per via di un semplice litigio come quello? Sul serio?- Pensò ancora rimuginando fra sè e sè per poi scuotere la testa. - Perché mi importa così tanto di quella pazza schizzata?- Pensò ancora mettendosi in piedi e salendo le scale. 
 
" Ehi." Disse Karen con un dolce sorriso e con i capelli legati all'indietro che vorticavano di qua e di la quando muoveva la testa. Lui la salutò in silenzio mettendosi a sedere di fronte a lei. 
" Sei riuscito a finire?" Domandò la donna incuriosita.
 " Si, sono riuscito a completare la cosa anche se, prima di usarla, voglio essere certo che sia tutto apposto." Rispose semplicemente lui tagliando la carne col coltello. 
" Quando intendi agire?" Chiese lei versandosi da bere nel bicchiere di fronte a se. 
" Dovrò avere l'occasione il momento giusto." Rispose lui.
" Che intendi con occasione giusta." Replicò Karen confusa.
 " Quel tipo non è mai uscito allo scoperto in situazioni di facile gestione..." Le cominciò a dire. " Arriva sempre in momenti di grande crisi perciò, se anche mi presentassi chissà dove, non sono certo di trovarlo sul posto." Concluse con una leggera irritazione.
Era solito fare trappole oppure sfruttare qualcosa del soggetto ma, in quel caso, aveva le mani legate e la cosa lo mandava in bestia.

 
 " Posso venire con te?" Propose Karen imbarazzata mentre prendeva un boccone dal suo piatto lasciando l uomo senza parole per quella richiesta.
" Anche se non sono Knife non vuol dire che io sia inutile ecco..." Mormorò ancora anche se con tono non molto sicuro.
 " Karen..." Cominciò a dirgli lui serio ma senza essere cattivo. " Non hai le abilità di Knife nel combattimento lo dovresti aver intuito da sola." Le disse lui con tono pacato ricordando come, durante una prova di lotta, a malapena era riuscita a impugnare bene un coltello.
 " Ma sono comunque una super di II livello io..." Lo interruppé lei. " Non saprò combattere come lei ma posso modificare le sostanze con cui vengo a contatto posso tramutare l'acqua in qualsiasi altra cosa posso..." 
" Ho detto di no..." Replicò lui convinto con un tono che non ammetteva una replica. " Non puoi venire con me ne abbiamo già parlato saresti inutile." Aggiunse notando, in quel momento, delle lacrime scendere dagli occhi di lei. " Perché piangi?" Le chiese lui confuso da quella strana reazione. 
" Volevo solo esserti utile..." Sussurrò lei con rammarico. " Avrei voluto solo, per una volta, contare qualcosa per qualcuno essere qualcosa di speciale ma..." Si asciugò gli occhi con la mano destra. " Come al solito sono solo un peso un'essere insignificante che non merita niente...." Mormorò ancora. " Ho perso i miei genitori ho vissuto in orfanotrofio per anni con la speranza che qualcuno mi prendesse con se ma senza successo io..." Riprese fiato con le lacrime che cadevano ancora come pioggia. " Ho desiderato di essere morta non so quante volte. Ho desiderato di non avere questa parte malvagia e, adesso, vorrei solo per una volta essere non così inutile come sono adesso." Concluse sentendo il rumore della sedia davanti a lei che veniva spostata. 
" Non ti considerò inutile..." Dichiarò Justice avvicinandosi a lei e lasciandola stupefatta. " Se fosse stata un'altra situazione ti avrei anche potuto portare con me ma, in questo caso, non posso..." Aggiunse abbassandosi alla stessa altezza della donna. " Se anche tu fossi stata quella schizzata che sta nella tua testa non ti porterei comunque..." Continuò mettendogli una mano sulla fronte e facendola avvampare. " Perché saprei che, a combattere, ci saresti anche tu e, tra noi, qualcuno deve cercare di restare puro almeno un'po di più..." Le spiegò brevemente con una smorfia che voleva sembrare un sorriso nonostante fosse così storto.
 Karen lo guardò per qualche istante come rapita da quello sguardo così simile al suo. Lo vedeva pieno di sofferenza e rimpianti si capivano nonostante avessero due vite diverse avevano patito allo stesso modo ed erano andati avanti in modo diverso ma lo avevano fatto. Lei col rimorso e la pazzia di uccidere lui eseguendo gli ordini e odiando dover uccidere vite innocenti. Erano due facce della stessa medaglia.

 
Colta da qualcosa dentro di se si buttò sulla bocca del killer che, stupito, cercò prima di staccarsi ma, dopo qualche istante d'esitazione, ricambiò con la stessa passione e foga. Mentre continuavano quel bacio da cui sembrava nessuno dei due volesse staccarsi un pensiero balenò nella mente di Justice mentre stavano andando avanti come può una cosa così essere così ingiusta? E poi, anche questo pensiero, si accantono lasciandoli soli. 
 
 
-
 
 
Erika non poteva credere a quello che aveva appena sentito da Steve. Non poteva essere vero non poteva assolutamente. Questo continuava a dirsi questo pensava ancora e ancora fino a che, ogni cosa, sembrava aver perso ogni significato. Alzò lo sguardo verso la figura di Steve ancora seduto al tavolo davanti a lei col bicchiere ancora mezzo pieno come se, dopo quella sorsata iniziale, non lo avesse più toccato. 
 
" Tu non puoi dire sul serio..." Mormorò la donna con la voce che gli tremava da tante emozioni contrastanti soprattutto stupore e rabbia.
 " Purtroppo è la verità..." Rispose ancora lui aspettandosi una reazione del genere ma anche di peggio. 
" E perché Alex non ha reso pubblica la cosa?" Domandò lei ancora.
 " Io e lui avevamo fatto un patto. Me ne sarei andato dalla polizia e, in cambio, mi avrebbe permesso di modificare il fascicolo solo che, in questo modo, ho dato a quel bastardo il modo per ricattarmi se avesse avuto bisogno..." Le spiegò brevemente ricevendo ulteriore silenzio.                 " Se mi vorrai odiare, se mi vorrai denunciare o qualsiasi altra cosa io lo capirò perfettamente..." Ammise lui stesso notando il silenzio della donna dinnanzi a lui che ancora sembrava intenta a metabolizzare la cosa appena sentita. " Quel giorno non ho ucciso solo Matthew il mio miglior amico e collega ma anche l uomo che amavi e che avresti dovuto sposare..." Continuò a dirle. " Mi sono tenuto questo segreto per due anni vivendo pieno di incubi e nel rimorso." Aggiunse.
" E perché hai deciso di dirmelo adesso?" Domandò lei a bruciapelo.
Steve sospirò. " Perché ritengo che, Matthew, sia stato vittima della stessa droga dei fury vedendo come fosse impazzito e per via del rapimento che c'e stato sicuramente Blach Hole lavorava per quel tizio." Le spiegò lui mentre la donna si alzava dal tavolo. 
" Sarà meglio che vada." Sussurrò quasi sul punto di piangere o tirare un pugno in faccia all uomo che, solo qualche giorno prima, aveva perdonato di essere scappato dalla sua vita in uno dei momenti peggiori.
" Erika..." Le mormorò lui alzatosi e bloccandogli il braccio da cui lei, subito, si liberò con un semplice strattone.
 " Ascoltami bene Steve..." Mormorò la donna con tono freddo e cercando di trattenere la rabbia oltre che alle lacrime. " Tutto quello che mi hai detto non è facile da digerire..." Ammise lei stessa. " Sapere che sei stato tu a uccidere Matthew sapere che, infondo, quel rapimento, forse c'entra col nostro caso sono tutte cose che mi stanno scombussolando..." Continuò a dirgli. " Speravo di riuscire a fidarmi di nuovo di te. Speravo sul serio che fosse una fortuna che ti fossi salvato ma, adesso, la sola cosa che vorrei è che tu fossi sul serio morto nello stesso istante in cui è morto lui." Concluse prima di prendere e uscire dalla porta.
Steve si ributtò a sedere sul divanetto scosso e colpì con forza il tavolino facendosi male alla mano e avvertendo un forte formicolio lungo tutto le nocche che fu quasi più piacevole della cosa appena successa con Erika. Poi guardò il bicchiere davanti a se invitante con quel colore ambrato che ne faceva risaltare il contenuto e lo afferrò di slancio ammirandolo come poche volte per poi iniziare a bere. 
 
 
-
 
 
Will se ne stava davanti alla televisione seduto sulla sua poltrona. Stava guardando l'ennesimo telefilm trito e ritrito che davano ormai da un pezzo e si stava annoiando. Dopo la discussione avuta con Angel aveva deciso di prendersi, almeno per una volta, uno dei suoi permessi e starsene un'po a casa ma, proprio stare lì da solo, la cosa lo stava mandando nei pazzi. La compagnia della figlia gli mancava le sue risate, i momenti in cui l'aiutava a fare i compiti oppure quando si mettevano a vedere qualcosa insieme. 
 
- Sono davvero diventato così inutile?- Pensò fra sè e sè come stravolto da quello che era successo in quelle settimane. Fra i colleghi uccisi questo assassino imprendibile che cosa poteva? Ora che, la stessa socia, lo aveva abbandonato? Stava per spegnere la tv e andare a dormire quando il telefono cominciò a suonare. 
 
" Pronto?" Disse subito abbastanza stizzito dall'ora in cui l'avevano chiamato. 
" Tenente Will?" Domandò una voce giovanile rispetto agli standard delle persone a cui  aveva dato il suo numero.  
" Si, chi parla?" Chiese di rimando. 
" Sono Joseph..." Rispose semplicemente.
 " Ho cercato il suo numero sull'elenco e ho voluto chiamarla. Prima di azzeccare quello giusto ho sbagliato tre o quattro volte." Ammise quasi imbarazzato dalla cosa.
 " Cosa vuoi Joseph?" Chiese non facendo caso alla cosa che aveva appena detto. 
" Avrei bisogno di parlarti." Mormorò il giovane quasi imbarazzato dal tono di voce. 
" E di cosa vuole parlare il nostro futuro astronascente della polizia? Hai fatto pure l'annuncio oggi complimenti." Rispose ironico Will.
" Io mi sento un grosso peso sulla schiena..." Cominciò  a dire il più giovane serio. " Tutti adesso si aspettano chissà cosa da me ma..." Riprese fiato. " Io non mi sento in grado di gestire questo ruolo nonostante abbia sempre detto che lo sono. Nonostante tutto quanto io ho bisogno del tuo aiuto Will." Concluse sinceramente lasciando senza parole l uomo dall'altra parte della cornetta.
" Ti ha detto Alex di rivolgerti a me?" Chiese incuriosito.
" No..." Replicò l altro. " E' stata una mia decisione." Concluse con un tono più convinto questa volta.
Will ci pensò per qualche istante poi rispose:" D'accordo. Ci vediamo domani mattina verso le sei al parco vicino alla decima strada..." Gli annunciò. " E si puntuale." Lo avvisò prima di riattaccare e sentire cosa avesse da rispondere il ragazzo.
 Una volta spento per evitare altre chiamate sul suo viso si formo un sorriso quasi divertito. Forse, alla fin fine, aveva ancora qualcosa da fare.





ANGOLO DELL AUTORE: Eccomi col nuovo capitolo stavolta un'po in anticipo almeno per avere tempo magari di postare altro.
Avverto già gli urli di chi diceva di questa ship e si è reale adesso spero che siate contente e mettete giù i forconi.
^_^ Ci vediamo al prossimo capitolo grazie a chi legge e recensisce.
   
 
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