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Autore: Master Chopper    01/11/2019    2 recensioni
Un'altra misteriosa Hope's Peak Academy sembra essere apparsa, a qualche anno dalla morte di Junko Enoshima e dalla vendetta della Future Foundation. I suoi studenti sembrano aver vissuto una vita normale, fino a quando circostanze misteriose li trascinano in una prigione nel cielo dove sembra non esserci via d'uscita.
L'unica strada è verso l'alto, non si può più toccare terra. Cosa li attende sopra le nuvole: la speranza o solo un'immensa disperazione?
Genere: Azione, Dark, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Makoto Naegi, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Danganronpa FF Project'
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Danganronpa  FanFiction

Limbo of Despair

Chapter 4: Dance like the elephant and do your death walk when you feel to

(Part 7)  Class Trial

 

L’ascensore arrivò a destinazione, terminando un’attesa tanto atroce da volerla desiderare infinita.

Troppi dolori si sarebbero rimandati senza dover ogni volta percorrere quella strada verso l’alto.

Nella terribile insensatezza di ciò che lo circondava, Nashi si guardò attorno per riconoscere ancora una volta i suoi compagni. Trovò Umezawa, appena ripresosi dalle lacrime, con Lilith al suo fianco per rassicurarlo.

Akagi era in disparte, affiancato ancora da Takejiro. I due si tenevano a distanza dall’Ultimate Stuntman per evitare un’altra aggressione, rendendo la situazione ancora più tesa.

Mentre l’Ultimate Memory entrava nella cabina e sentiva il respiro venirgli meno, si distanziò dal tocco di Nishizaka, fin’ora rimasta attaccata alla sua schiena come un’ombra. Non l’aveva mai considerata un peso, eppure in quel momento avere qualcuno come lei al proprio fianco non gli giovava assolutamente.

La speranza riposta in lui era solo una pausa tra gli sguardi pieni di dubbio degli studenti, tra gli scatti d’ira e il dolore. Quel piccolo mondo andava avanti in un circolo vizioso, e non sapeva se dichiararsi troppo debole per continuare a resistervi.

Nuovamente si guardò attorno, questa volta riconoscendo gli altri volti atterriti, nervosi, o pieni di grinta per vendicare la morte di Kumagai.

Senza tutti loro non sarebbe mai riuscito a nuotare in quel vortice di disperazione, ed aveva bisogno proprio di quei compagni che si fidavano di lui per resistere e continuare a sopravvivere.

- Continuare a combattere …- Le parole di Kumagai avevano sostituito le sue.

Tutto si fermò. La scalata verso l’alto era terminata, come sempre.

 

“ Upupuuuh !” La risata di Monokuma li introdusse alla sala del processo. Una luce rossastra si infrangeva sul pavimento completamente nero, talmente lucido da riflettere le sagome degli studenti.

“ Prendete posto ed incominciamo! Sento che questa volta accadrà qualcosa di imperdibile… forse potrebbe essere l’ultima occasione per assistere ad un processo degno di nota.” Come al solito il peluche fu enigmatico nella sua follia, ma le sue vittime presero posto ai palchetti in silenzio.

Erano già fin troppo stanchi per arrabbiarsi o ribellarsi.

“ Iniziamo con una breve introduzione del Class Trial! Dovrete scovare l’assassino di Kumagai Yone, per poi votarlo: se la scelta sarà giusta allora avrete vinto, ed il colpevole verrà giustiziato; se ciò non dovesse succedere, allora sarà la vostra fine… ed avrete regalato la possibilità di diplomarsi al killer !”

Il processo ebbe inizio col battito del martelletto di Monokuma.

 

“ Quindi… iniziamo !” Amari Sako si fece forza, stringendosi nelle spalle per scacciare il torpore che la paralizzava.

“ Sì, ma da cosa ?” Le domandò Zayasu, massaggiandosi la testa.

“ Non ho potuto prestare molta attenzione alle investigazioni come voi.”

“ Già… per colpa mia …” Akagi sospirò affranto, rendendo palese come si sentisse colpevole di aver rubato tempo all’Ultimate Fanfiction Writer.

“ Ma no, sta tranq- …” L’albino era sul punto di rassicurarlo con un sorriso, quando la video maker esclamò:

“ Ci sono! Gli alibi !”

I presenti la guardarono stupiti, in attesa che proseguisse.

Mossa da un improvviso entusiasmo, Amari sembrava aver riacquisito sicurezza: “ Possiamo definire chi sia il più sospetto in base a dove si trovasse nel momento della morte di Kumagai.”

“ Bhe… tutti alla festa sul Prato, no ?” Rispose Zetsu, non trovando nulla di strano.

“ Già. Eravamo tutti lì… hai ragione.” Immediatamente l’Ultimate Video Maker abbassò il capo, sconsolata.

“ M-M-Ma… !” Una voce balbettante si erse da un palchetto, richiamando l’attenzione generale.

Takejiro Kurisu aveva gli occhi sbarrati dall’incredulità, con un’espressione esterrefatta come mai si era visto prima.

“ Ma siete idioti o cosa ?!” Riuscì a dire, infine.

“ Non eravamo proprio tutti al Secondo Piano nel momento dell’uccisione di Kumagai.” Lilith si intromise per correggere i suoi compagni.

“ Intanto …” Con calma estrasse l’e-Handbook. Aprì davanti a tutti il Monokuma File.

 

 

Vittima: Kumagai Yone

 

Il corpo è stato ritrovato in Armeria poco dopo l’ora del decesso, risalente alle 19:10.

 

Kumagai presenta una ferita da arma da fuoco al torso che le ha perforato il corpo da parte a parte. Il proiettile non è in corpo.

 

 

 “ Qui l’ora del decesso è chiaramente le 19:10… a patto che il Monokuma File sia al cento percento corretto.” La rossa lanciò un’occhiata sospettosa a Monokuma.

L’orso rispose arrabbiandosi, divenendo tutto rosso.

“ Certo che è al cento percento corretto! Per chi mi hai preso ?!”

“ Per un mostro! Comunque …” Proseguì la ragazza, tornando a guardare i suoi compagni. “ A che punto della festa eravamo alle 19:10 ?”

“ Io lo so !” Con grande sollievo di tutti, l’Ultimate Radio Host si mostrò pronto a rispondere.

“ La playlist musicale era programmata da me in persona per far partire il walzer per le 19:00 …”

Ebisawa si prese il mento tra le mai, grattandosi pensosamente la barba riccia.

“ Quindi chiunque si trovasse nel Prato durante quel momento è da considerarsi innocente: anche prendendo l’ascensore per il Quarto Piano per le 19:00 in punto, si arriverebbe sul luogo dell’omicidio alle 19:10.”

“ Già. È un po’ strano che l’assassino possa uccidere Kumagai nel momento stesso in cui arriva  al Quarto Piano.” Amari, così come la maggioranza degli studenti, sembrò d’accordo con quell’ultima ipotesi.

 

“ Io stavo ballando quel walzer con Lilith.” Ammise con incredibile prontezza Takejiro, facendo irrigidire l’Ultimate Majokko di conseguenza. Lei, seppur zittita dall’imbarazzo, annuì.

“ Io …” Nashi prese parola, avendo la certezza di quanto si ricordasse.

“ Avevo accanto a me Kigiri, Nishizaka e Zayasu in quel momento.”

“ Io e Amari eravamo alla postazione dell’impianto audio.” Disse Ebisawa, ma la ragazza dai capelli viola aggiunse: “ Zetsu era davanti a noi, anche se non ballava.”

Il ragazzo dai capelli verdi sorrise compiaciuto: “ Allontano la tristezza di non avere una partner di ballo scegliendo di non ballare affatto. Geniale, no ?”

“ Forse la vera tristezza risiede in questo …” Commentò Nishizaka.

Zetsu ignorò le parole della ragazza: “ Comunque sì, ho avuto Ebisawa e Amari accanto per tutto il tempo.”

“ Eppure in quel momento nessuno di noi si era accorto della mancanza di Kumagai …” Mormorò tra sé e sé Kigiri, diffondendo un’osservazione molto interessante.

La voce ferma di Takejiro spezzò il dibattito:

“ Mi sembra inutile a questo punto temporeggiare ancora, evitando di dire ciò che tutti noi pensiamo.”

Guardò prima alla sua destra e poi alla sua sinistra: “ Ovvero che gli unici due senza un alibi per quel momento erano Akagi e Umezawa.”

L’Ultimat Stuntman indurì i lineamenti del suo viso in una smorfia sofferente, preservando però il silenzio, mentre l’altro ragazzo citato si mostrò ancor meno calmo.

“ C-Cosa?! Ma siamo seri! Io ero alla festa con voi !” Obbiettò Akagi, agitandosi.

“ Non nel momento del walzer. Anzi, dopo che questo era finito io e Nashi ti abbiamo trovato in ascensore …” L’Ultimate Liar ribatté con assoluta calma, tuttavia non smettendo di applicare pressione psicologica sul viola con il suo sguardo accusatore.

“ Non eri al Prato in quel momento, però ci hai detto di andare al Quarto Piano… dove sapevi avremmo trovato il cadavere di Kumagai.”

“ Davvero?! Sapevi già del cadavere di Kumagai ?” Lilith sussultò.

“ No! Non è assolutamente vero !” Ribatté l’Ultimate Rhythm Game Player, cominciando a sudare copiosamente.

“ L’hai detto tu stesso! Perché ora ti rimangi le tue parole ?”

“ Non è così, invece !”

 

Spiazzando il corvino nel mezzo della sua accusa, la voce di Nashi risuonò cristallina nell’enorme sala vuota.

Takejiro si voltò lentamente verso il bruno. I suoi occhi lampeggiavano di rabbia.

“ Akagi non ha mai detto di aver visto il cadavere di Kumagai. A dirla tutta, non ha nemmeno mai pronunciato il suo nome.” L’Ultimate Memory, impassibile, resistette all’occhiataccia.

 

“ È-È TERRIBILE! Al Qua… Al Quarto Piano !” Il ragazzo dai capelli viola sembrava non rispondere più dallo shock, e tutto ciò che faceva era piagnucolare artigliandosi il viso.

 

“ Forse dovresti spremere meglio le meningi prima di guidarci tutti su di una pista sbagliata, Takejiro.” Kigiri sembrava non aver aspettato altro che quel momento per apparire più cinica che mai verso l’Ultimate Liar.

Takejiro sostenne il suo sguardo colmo d’ira per qualche secondo, facendolo poi svanire in un battibaleno.

“ Oops! Errore mio, pardon.” Non sembrava davvero pentito, solo molto indifferente.

“ Appurato questo, possiamo dire che Akagi si trovasse al Quarto Piano nel momento dell’omicidio.” Proseguì la criminologa, riportando poi lo sguardo sul rosso.

“ Proprio come Umezawa.”

Umezawa stesso a quel punto, sentendosi chiamato in causa, sollevò il capo.

“ Sì… io però non voglio mentire e vi dirò tutto ciò che so.”

Sia Lilith che Nashi volsero contemporaneamente il loro sguardo compassionevole verso l’amico.

“ Ero salito al Quarto Piano da solo, senza cercare la compagnia di nessuno. Sapevo che tutti voi eravate al Secondo Piano, così mi sorpresi inizialmente quando sentii i rumori delle porte dei bagni aprirsi. In men che non si dica… ci furono degli spari! Mi nascosi in preda al panico nel magazzino più vicino, e solo allora potei riconoscere la voce di Kumagai… e di Akagi.”

L’Ultimate Stuntman a quel punto gonfiò il petto, espellendo tutta l’aria contenuta in corpo in un sospiro liberatorio. Successivamente raddrizzò la schiena, voltandosi totalmente verso il ragazzo dai capelli viola.

“ Per questo motivo io so per certo che l’assassino di Kumagai sei tu, Akagi Aozame !!”

“ Cooosa?! Il colpevole è già stato scoperto ?” Amari si rizzò sull’attenti, sconvolta. “ Possiamo già votare ed andare a dormire ?”

“ As-Aspetta !”  Ancor più terrorizzato di prima, Akagi aveva iniziato a boccheggiare in cerca d’aria.

Il suo volto, diventato paonazzo, esprimeva a pieno la sua incapacità di sostenere il peso di tutte quelle accuse.

“ Anche io ho sentito degli spari !” Riuscì infine a scandire con la sua bocca, esplodendo in un urlo.

Cadde il silenzio tra gli studenti. L’espressione agguerrita di Umezawa si paralizzò, lasciandolo con la mascella spalancata.

“ Tu ...” Dopo essersi ripreso trasformò la sua espressione stupita in un ringhio feroce.

“ Mi stai prendendo in giro ?!”

 

“ Quindi questo processo è tutto un “scegli se credere ad Umezawa o ad Akagi” ?” Osservò Zayasu, massaggiandosi la testa in preda alla confusione.

“ Secondo me Akagi è troppo sospetto !” Intervenne Ebisawa. “ Dopotutto ha lasciato la festa per dirigersi al Quarto Piano di punto in bianco. E poi c’è la dichiarazione di Umezawa che …”

“ Non saltiamo a conclusioni affrettate !” Lo fermò prontamente Nishizaka, protestando. “ Anche Umezawa potrebbe star mentendo, sai? Non dovresti credere ciecamente a ciò tutto ciò che dice !”

“ Mentire? Il fratello… non lo farebbe mai.” Seppur con voce soffocata, l’Ultimate Radio Host ebbe da obbiettare.

“ Su cosa dovrei star mentendo? Sentiamo !” Ruggì Umezawa, mettendosi una mano tra i capelli. Era ovvio che pensava di portare il processo a termine in poco tempo, così venir portato fuori rotta gli causava grande nervosismo.

L’Ultimate Web Personality si rinchiuse in una breve riflessione silenziosa, portandosi l’indice sulle labbra.

“ Ah !” Quando ebbe raggiunto un’illuminazione saltò sul posto. “ C’era per caso qualcosa di strano nel magazzino in cui ti sei rifugiato ?”

A quella domanda lo stuntman si trovò confuso, ed esitò a rispondere immediatamente.

“ Ehm… no. Perché ?”

“ Era qui che ti volevo! Non è vero che non c’era nulla di strano, perché infatti in quel magazzino abbiamo trovato due pistole !” Lo contraddisse la rosa, mostrandosi incredibilmente soddisfatta.

Il ragazzo inarcò un sopracciglio, ancor più senza parole.

“ C-Cosa dici? Non c’era nessuna pistola in quel magazzino !” Ribatté a denti stretti, ma già degli sguardi sospettosi iniziavano a vorticare sopra la sua testa.

In pochi avevano visto le pistole nel magazzino, così l’associazione tra le armi ed Umezawa divenne immediatamente motivo di dubbio verso le parole precedentemente dette dal ragazzo.

 

“ Sono d’accordo !”  Intervenne però Nashi, riallacciandosi all’ultima frase dell’amico.

“ Nishizaka, ti stai sbagliando. Il magazzino in cui abbiamo trovato le pistole… era un altro.”

“ Già. Però, dai, infondo sbagliare è umano !” Le parole di Takejiro parvero più ironiche che altro, ma Nishizaka non reagì alla provocazione.

Piuttosto, trovandosi smentita da Nashi, non poté far altro che chinare il capo tristemente.

“ Ah… scusa. Ho sbagliato.”

“ Quindi c’erano delle pistole nell’altro magazzino ?!” Umezawa però non aveva finito di parlare, ed anzi trovò immediatamente uno spunto di discussione capace di rianimarlo.

“ Deve averle sicuramente lasciate lì Akagi! Mi pare ovvio !” Ruggì.

Mentre l’Ultimate Rhythm Game Player tornava a biascicare confusamente, solo l’Ultimate Criminologist seppe far proseguire la conversazione.

“ Esatto. Le due pistole sono state trovate nel Magazzino B, a sinistra.”

  “ Magazzino… B ?” Ripeté Zetsu, confuso da quella terminologia mai sentita prima.

Negli occhi della ragazza balenò un lampo d’astuzia, tramutato poi in un sorriso.

“ Nel momento in cui ho scoperto dei due magazzini pressoché uguali, mi sono subito posta il compito di differenziarli in qualche modo. Così il magazzino in cui abbiamo trovato Lilith per la prima volta l’ho chiamato Magazzino A… dal primo istante mi sono accorta che fosse il magazzino più grande, tra l’altro.”

“ Quindi, se dici che le pistole le abbiamo trovate nel Magazzino B, il più piccolo …” Rifletté ad alta voce Nashi. “ … significa che Umezawa si era chiuso proprio nel Magazzino A.”

La ragazza dai capelli lilla annuì.

 


 

“ O-Ok! Ma questo cosa comporta ?” Domandò Akagi, ancora in allerta.

“ Perché avrei dovuto lasciare lì delle pistole dopo averle usate ?”

  Kigiri scosse la testa, contrariata: “ Non andiamo avanti su questa strada, per adesso.”

“ Ah, no? E di cosa dobbiamo parlare, allora ?” Ebisawa non sembrava d’accordo con il ragionamento della criminologa, ma questa seppe rispondergli prontamente.

“ Non parliamo del perché le pistole siano state nascoste… ma parliamo delle pistole in sé !” I suoi occhi si accesero pronunciando quelle parole.

“ In che senso ?” Disse il radio host.

“ Partiamo dal principio… dove possono esser state prese le pistole ?” Domandò a quel punto la ragazza, sorprendendo i presenti.

Nashi si soffermò a pensare, cercando di intuire la strategia di Kigiri.

- Come mai sta portando il dibattito su questo argomento, ignorando ciò che abbiamo scoperto ?-

“ Dall’Armeria, ovviamente.” Rispose, nonostante i suoi dubbi.

La ragazza non annuì nemmeno, e semplicemente puntandogli uno sguardo d’intesa addosso proseguì:

“ E se nel momento in cui Umezawa ha sentito qualcuno fare ingresso nel Quarto Piano, si sono uditi anche gli spari, le pistole devono esser state prese prima o dopo il suo arrivo ?”

“ Ovviamente prima.” Rispose ancora il bruno, stavolta cercando conferma in Umezawa.

Il rosso era perplesso quanto lui, anche se un ritmo di agitazione dilagava ormai tra i palchetti.

“ Qualcuno aveva preso le pistole prima dell’arrivo di Umezawa …” Mormorò Zayasu, rivolgendosi più a se stesso che agli altri.

“ Però tutti noi eravamo impegnati con la preparazione della festa fino a tardo pomeriggio, e anche quando siamo andati al Quarto Piano l’abbiamo sempre fatto in coppia… per nessuno ci sarebbe stata l’opportunità di rubare una pistola dall’Armeria senza essere notato.”

Zetsu sembrò concordare, guardando l’Ultimate Rhythm Game Player:

“ Akagi poi era con me nei magazzini quando è toccato a noi lavorare ai preparativi, e vi posso assicurare che non si è mai avvicinato all’Armeria.”

- Non sono mai andati nei magazzini da soli ?- Questo dettaglio saltò all’attenzione di Nashi, totalmente ignaro di cosa avessero fatto i suoi amici per tutto il pomeriggio del giorno precedente.

 

“ Non lo dubito.” Disse Kigiri, seria come non mai.

“ Allora dove stai andando a parare ?!” Impaziente, Nishizaka sbottò contro la compagnia, senza più celare il suo astio.

La criminologa trasse un gran sospiro, spezzando finalmente il turbolento dialogo.

Sussurrò: “ Se vi dicessi che Takejiro ha passato i precedenti giorni a sorvegliare l’Armeria, per lo più da solo ?”

Tra gli studenti fu subito panico, ed in un istante tutti gli sguardi si concentrarono sul’Ultimate Liar.

“ Takejiro… ?” Ripeté Lilith, confusa. Nonostante la sua preoccupazione nei confronti del compagno, questo rimase impassibile, come se non fosse stato mai chiamato in causa.

Nashi intanto aveva finalmente compreso la strategia di Kigiri, ora che però era troppo tardi.

Sin dai giorni precedenti la criminologa sembrava aver voluto evidenziare il comportamento sospetto di Takejiro, prima solo a lui e poi davanti anche ad Akagi.

 

“ Dubito allora che Takejiro sia stato anche un solo istante in Armeria.”

Le parole dette appena il giorno prima avevano lo scopo di mettergli la pulce nell’orecchio, come per metterlo in allerta da Takejiro.

- Se dubiti davvero così tanto di lui… allora perché gli hai dato un compito come quello di sorvegliare l’Armeria ?- Si chiese mentre la confusione imperversava attorno a lui.

Si focalizzò sullo sguardo di Kigiri, puntato in segno di sfida contro quello placido di Takejiro: la tensione tra i due era palpabile, ben più di quella tra Akagi ed Umezawa.

- Però non possiamo andare fuori pista !-

“ Aspetta, Kigiri !” Disse allora. “ Cosa centra ora Takejiro? È stato davanti ai nostri occhi per tutta la durata della festa, per di più durante l’ora del decesso di Kumagai.”

La ragazza parve non aver sentito nemmeno la fine della sua obiezione, perché rispose con semplicità, come se avesse preparato la risposta con largo anticipo: “ Ovviamente Takejiro non è il colpevole… dico solo che può esser stato colui che ha portato le pistole fuori dall’Armeria.”

Infine spalancò i suoi occhi di ghiaccio sull’Ultimate Memory, così grandi da poterlo sovrastare.

“ Questo è senza dubbio un comportamento sospetto, da complice oserei dire.”

Nashi sussultò, sentendosi schiacciato dalla gravità di quell’accusa nonostante non fosse diretta a lui. Si rivolse al suo amico, ma non lo vide reagire in nessun modo.

“ T-Takejiro?! Lo vedi o no che ti sta accusando? Se ne sei in grado difenditi !” Gli urlò contro Zetsu, tentando inutilmente di smuovere l’amico.

“ Forse non ne è in grado …” Ipotizzò Zayasu, parlando sottovoce. Si era fatto di colpo scuro in volto al sol nominar di Takejiro.

- Takejiro ha portato le pistole fuori dall’Armeria? No, non è andata così …- Pensava intanto Nashi, facendo appello a tutta la sua forza di volontà.

- Non è andata così… devo aprirmi una strada verso la verità… non è andata così… se ci facciamo ingannare anche solo per un secondo allora anche ogni traguardo sarà inutile! Non è andata così …-

“ Non è così, invece !” Riuscì a tirar fuori il coraggio necessario per fronteggiare Kigiri, e così poté raddrizzare la testa.

Tuttavia la sua voce non era dura, forse perché sapeva che in cuor suo la ragazza non avesse del tutto torto.

“ Non è Takejiro la persona che cerchi.” Rivelò così. “ Perché il responsabile di aver portato le pistole fuori dall’Armeria è qualcun altro …”

 

Lo sguardo dell’Ultimate Liar si illuminò, spezzando la sua maschera di indifferenza nonostante la situazione a lui sfavorevole. Così come gli altri presenti, ed in particolar modo Kigiri, fissò il bruno con rinnovato interesse.

“ Cosa dici ?” Domandò la criminologa, colta alla sprovvista. Non poteva assolutamente immaginare che esistesse qualcosa capace di contraddire il suo ragionamento.

“ Qualcun… altro ?” Ripeteva intanto Zetsu, grattandosi la nuca. “ Quindi il complice esiste, dopotutto !”

“ No, Zetsu !” La voce del suo amico fu rapida nell’interromperlo, facendo così risplendere gli occhi dell’Ultimate Memory con un bagliore di forza.

“ Il responsabile non è un complice dell’assassino, ne sono sicuro.”

“ E perché?! Anzi, perché non ci dici chi è ?!” Gli domandò allora Amari, innervosita da quell’attesa.

Nashi era consapevole di star soltanto girando attorno al fulcro della questione, e l’impellente domanda della Video Maker non poteva essere ignorata. Senza dubbio anche Kigiri non l’avrebbe più lasciato andare se non avesse risposto.

Ciò nonostante, lui non era intenzionato a farlo.

“ Non posso dirlo io. Voglio che il responsabile si riveli da solo… per favore. Solo così potrò dimostrarvi la sua innocenza.”

Nella sala del processo si agitarono subito sguardi colmi di dubbio e sorpresa, al fronte di quella rivelazione tanto pretenziosa. Nessuno sembrava osare parlare, però tutti guardavano il prossimo con la speranza che si facesse avanti.

Fino a quando non accadde per davvero.

“ Sono io.”

Una voce si levò dal suo palchetto, dimostrando un’incredibile forza nella sua debole fragilità.

“ Non voglio che perdiate la fiducia nell’altro continuando con un dibattito tra innocenti… quindi, sappiate che sono io la responsabile.”

 

Nishizaka Iki aveva lo sguardo abbassato, esattamente come la prima volta in cui aveva svelato quel mistero a Nashi per la prima volta. Un forte senso di oppressione si percepiva aggrappato alle sue spalle, restringendola sempre più di fronte a molti sguardi sospettosi o increduli.

 “ Nishizaka! D-Dici sul serio ?” Esclamò Lilith, venendo seguita dall’Ultimare Radio Host.

“ Perché mai l’hai fatto ?!”

Passarono molti secondi sepolti nel più totale silenzio, ciascuno di essi contati con un senso di disagio crescente in Nashi. La rosa aveva ora gli occhi chiusi, cercando di difendersi ulteriormente dalla verità.

“ Akagi… Akagi mi ha costretto a prendere una pistola per lui.”

Sentendo quelle parole, gli Ultimate Students vennero travolti da una devastante onda di caos, capace di gettare qualsiasi percorso fatto nell’oscurità in un abisso ancor più oscuro e profondo.

La reazione più terrorizzata fu però una sola.

“ Che cosa stai dicendo, Nishizaka ?!” Dalla gola dell’Ultimate Rhythm Game Player si levò un urlo di puro orrore, mentre il suo volto sbiancava all’inverosimile.

Il ragazzo per poco non cadde all’indietro, iniziando però ad indietreggiare inciampando tra le sue stesse gambe tremanti. Nuove gocce di sudore gli imperlavano i capelli.

“ Akagi ?” Persino Kigiri inarcò un sopracciglio, scettica.

“ Ve l’avevo detto io !” Il ringhio sommesso di Umezawa si udì appena tra il vociare confuso, animato dalla discordia.

 

Nashi a quel punto guardò negli occhi la sua amica dai capelli rosa, ed incontrando il suo sguardo si sentì animato della stessa forza che le aveva fatto muovere un primo passo coraggioso verso la verità.

- Non posso abbandonarla qui ed ora !-

“ Ciò che dice Nishizaka è vero! Akagi l’ha infatti minacciata con una pistola, già rubata con le sue mani dall’Armeria quando l’abbiamo esplorata il primo giorno… e c’è di più, non è vero ?”

L’Ultimate Web Personality annuì, e nonostante tremasse ancora, le sue reazioni si erano fatte più lucide.

“ Sì: durante la festa ho sentito chiaramente Akagi e Kumagai scambiarsi questo dialogo …”

 

 

“ Akagi! Dove stai andando ?”

“ Io… credo di aver bisogno del tuo aiuto! Ho visto Umezawa prendere l’ascensore, credo sia andato al Quarto Piano. Ho paura che voglia fare qualcosa di sconsiderato, per favore, andiamo lì insieme !”

 

 

Non appena ebbe terminato di parlare, Nishizaka venne assalita nuovamente da un’occhiata di freddo giudizio da parte di Kigiri.

“ Che tipo di pistola ti ha fatto prendere Akagi ?”

“ Una Walther PPQ… come voleva lui.” Rispose la ragazza.

Nashi non si trattenne dall’intervenire: “ Esattamente come le pistole trovate fuori posto durante le investigazioni nel Magazzino B.”

“ Aspettate un attimo! Qui stiamo correndo a conclusioni affrettate !” La voce di Akagi tuonò con insistenza, segno che in lui era impellente il bisogno di parlare.

“ Nishizaka sta… mentendo !” Disse, con il suo respiro affannato per l’affaticamento.

“ Io non le ho ordinato nessuna Walther PPQ !”

“ Però, guarda caso è proprio del tipo di pistole trovate nell’altro magazzino.” Intervenne l’Ultimate Stuntman. “ Che coincidenza !” Ringhiò, rivelandosi per la prima volta quasi crudele.

“ Deve aver letto il nome delle pistole mancanti dall’inventario dell’Armeria, allora !” Akagi non avrebbe abbassato la guardia per nulla al mondo.

D’altronde ogni accusa in quel dibattito rappresentava per tutti loro una pericolosa ed imprevedibile oscillazione  tra la vita e la morte. Questo lo riconosceva l’assassino, così come gli innocenti.

Anche Nashi era consapevole di quanto lo spirito di sopravvivenza fosse importante, e proprio per questo trovò la forza di farsi avanti.

“ Non è così, invece !”

Il ragazzo proseguì, questa volta guardando l’Ultimate Criminologist: “ Questo perché, come anche Kigiri sa, l’accesso all’inventario era solo disponibile a Takejiro… il quale, tra l’altro, non ha mai riportato delle armi mancanti !”

Akagi ormai sudava sempre di più, trasformandosi in una cascata di paura e brividi gelidi.

Gli studenti guardarono tutte le persone coinvolte.

“ E poi chiamano me pigro! Takejiro, avevi un solo lavoro e non l’hai fatto ?” Ebisawa si mostrò inspiegabilmente severo nei confronti del corvino, ma Umezawa lo riprese.

“ Guarda che se non l’avesse fatto ora non avremmo potuto scoprire la menzogna di Akagi, scemo !”

Successivamente lo stuntman mostrò il pollice in su.

“ Ben fatto, ragazzi !”

 

Kigiri Yoko era piombata in silenzio, con una posa mai assunta prima: a braccia conserte, si mordicchiava distrattamente la parte del guanto che ricopriva l’indice, sollevato come al solito accanto alla sua bocca. Sembrava assorta in un’infinità di pensieri, ma per la prima volta manifestava sconfitta.

L’Ultimate Memory non si sentiva affatto vittorioso.

“ I-Io… non ho fatto nulla di tutto ciò …” La voce del videogiocatore cercò di sollevarsi tra i presenti, ma era come un uccello con le ali ferite che cercava di librarsi in volo.

“ Io avrei… sparato a Kumagai? Ehe… impossibile …”

Il suo capo si era piegato di colpo verso il basso, nascondendo il viso tra le mani, ora artigliate tra la pelle ed i capelli. Ogni parte di lui era lucida di sudore, come se stesse spremendo via ogni essenza di umanità.

La speranza scivolava dal suo corpo assieme a quelle gocce di sudore.

“ Io… io …” Akagi sorrise tristemente, per poi sollevarsi in uno scatto ed urlare a squarciagola.

“ IO SONO INNOCENTE !”

 

Qualsiasi cosa avesse detta, venne spietatamente inghiottita dal suono di uno sparo, esploso con la stessa intensità di un fulmine in una notte silenziosa.

Il rumore rimbombò fin dentro le orecchie dei presenti, raggiungendo il cervello e, solo dopo qualche istante, causando un sussulto generale.

“ Che cazzo … !” Imprecò Umezawa, saltando sul posto con il volto ancora paralizzato dallo shock.

Lilith si era inginocchiata di colpo sotto il palchetto, strillando dalla paura, imitata prontamente da Zetsu.

Nashi invece era rimasto immobile, così stupito da non aver nemmeno potuto attuare una risposta a tutto ciò. Qualcosa di assurdo era avvenuto, di questo era certo.

L’Ultimate Memory fissò con sguardo colmo di domande il ghigno soddisfatto di Takejiro, rispecchiandosi negli occhi cremisi del ragazzo.

“ Ti devo davvero ringraziare per avermi difeso da Kigiri, Nashi… non avevo la benché minima intenzione di difendermi, però se tu non fossi intervenuto ora mi ritroverei nei guai. ”

L’Ultimate Liar rilassò il braccio fin’ora teso in avanti, lasciando scivolare verso il basso la pistola impugnata. Era di legno scuro e ferro nero, con la canna molto lunga ed attraversata da una scritta intagliata.

“ Cosa fai ?” Domandò Zayasu, freddo anche nel suo timore verso il corvino.

Lui non rispose immediatamente, ma si limitò ad osservare la propria pistola. Schioccando la lingua, rispose con noia: “ Questa è una Smith & Wesson 357 Magnum. Modello vecchio, se posso permettermi, da amanti del vintage.”

- La pistola mancante !- Riconobbe allora Nashi, ma preferì rimanere concentrato sul discorso del compagno.

 

“ L’ho presa io durante le investigazioni, e come potrete confermare questo è il primo proiettile che abbia mai sparato.” Takejiro procedette ad aprire il tamburo, mostrando altri cinque proiettili inseriti.

“ E l’ho fatto per una ragione, una specifica: cogliervi alla sprovvista.”

“ C-Cioè volevi spaventarci ?” Chiese Amari, ancora tentennante.

Il corvino annuì, lasciando poi ricadere pesantemente l’arma sul palchetto. Il suono prodotto fu improvviso come lo sparo, producendo la stessa sorpresa.

“ Nessuno di voi ha potuto prevedere l’istante in cui io ho sparato, nessuno ha visto la pistola e tantomeno il proiettile …”

Takejiro sorrise: “ Tranne lui.”

Seguendo il suo sguardo ai confini dell’ignoto, i presenti vennero trascinati lentamente da una sensazione vertiginosa, come risucchiati dalla singolarità di un buco nero.

Seguirono quel bersaglio fino alla fine, come aveva fatto il proiettile, e trovarono Akagi.

Il volto del ragazzo, dapprima tondeggiante e roseo, ora era affilato da due colonne di ombre che gli ricadevano lungo gli occhi e fino al mento. Non si muoveva, aveva smesso persino di tremare, e non fu difficile credere che anche i suoi battiti cardiaci fossero cessati.

Tuttavia, il suo intero corpo vibrava, ma non come una corda di violino percorsa dall’archetto, bensì come un’intera orchestra risuonante in una cattedrale vuota. Quell’eco, quella vibrazione, esplodeva ogni istante nel silenzio di Akagi e dei suoi occhi imperscrutabili.

A quel punto nessuno degli studenti riconobbe l’ultimate Rhythm Game Player. Avevano davanti un estraneo, un diciannovesimo studente.

 

“ Cosa volevi dimostrare con questa stupida farsa ?” Persino la voce che risuonò nell’aula pareva un rumore mai udito prima da nessuno dei presenti. Forse proveniente dallo spazio più profondo, un vuoto solitario e nero come un abisso.

“ Farsa? Intendi quando ti ho sparato ?” Una risa eruppe dalla bocca di Takejiro, per nulla sorpreso.

“ Guarda che ho fatto sul serio! Era questo che volevo dimostrare …” Puntò il dito contro lo sconosciuto.

“ Tu hai evitato quel proiettile! Non… sei… l’Akagi che tutti credevamo che fossi.”

La figura sorrise. Il suo sorriso si allargò nell’oscurità proiettata dai suoi capelli lungo il suo viso, e ben presto si spalancò per mostrare un’espressione di completo giubilo.

La risata che proruppe fu qualcosa di estasiato, irreale in una situazione del genere.

Rise, rise, e rise ancora mentre tutti gli Ultimate Students non avevano parole per esprimere quanto fossero confusi e destabilizzati da tale scena. La risata durò così tanto da camuffare il tempo stesso, facendo apparire la sua durata pressappoco infinita.

Si concluse come il tonfo sordo di un corpo precipitato da una rupe, e fu nuovamente silenzio.

“ Bene a sapersi! Era da tempo che non mi divertivo così !”

 


 

Angolo Autore:

Welcome back!

Finito lo Spookctober, sono più che lieto di tornare ad aggiornare, approfittando delle feste. Vi avviso già che il prossimo capitolo è al 50%, avendolo scritto tutto d’un getto assieme a questo. Sono ancora indeciso però se dividerlo in due parti oppure no… sicuramente lo scoprirete tra pochi giorni, comunque.

Non ho fretta di terminare questo Chapter, ovviamente. Ci sono abbastanza legato, e voglio essere cauto nel trasmettere nel finale tutto ciò che ancora non sono riuscito.

Comunque, piccolo spoiler: il prossimo capitolo si aprirà con una novità, ovvero un flashback di Akagi Aozame.

Penso che qualcosa del genere avverrà più spesso, siccome di recente ho terminato la lettura di un manga che consiglio altamente (e solo il manga, non l’anime su Netflix) a tutti gli amanti del combat shonen, chiamato Kengan Asura. Di quest’opera ho amato i brevi flashback con i quali l’autore riesce a donare colore a ciascun personaggio, nonostante i “più importanti” siano circa quaranta.

Sicuramente la strada verso la caratterizzazione perfetta dei miei personaggi è ancora lunga, ma in fondo credo che Danganronpa FF Limbo of Despair durerà ancora per un beeel po’!

Alla prossima !

 

 

   
 
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