Atto VI
Il masso
-Se spostiamo questo masso evitiamo quel sentiero, maest-...
Sakura guardava sconsolata Kakashi che, imperterrito, cercava di accendere un fuoco con le sue polverine che di magico avevano solo l'odore.
Sasuke era andato a cercare della legna – sicuro che il maestro non sarebbe mai riuscito a farli riscaldare – , rimaneva solo Naruto.
So già che andrà male.
-Naruto vieni ad aiutarmi per favore?
Quello era scattato subito in piedi come un grillo e le si era avvicinato sorridente.
-Basta riuscire a crearci un piccolo spazio per passare, spostiamolo verso di noi, pronto? - Naruto si era posizionato dietro di lei per aiutarla a tirare – ecco, così.
Nell'attrito il laccio che teneva su i pantaloni dello spadaccino, si era allentato. Naruto, spaventato dalla vista delle sue mutande, aveva istintivamente mollato la presa su Sakura.
-Naruto non mi lasciare! - aveva urlato quella in preda al panico mentre veniva trascinata inesorabilmente verso il precipizio.
Il biondo si era nuovamente avvicinato alla kuzhud e l'aveva sostenuta... l'aveva nuovamente lasciata andare quando i pantaloni erano completamente franati al suolo.
Le braccia le dolevano, non aveva più forze per tenere quel dannato masso.
O per pestare a sangue Naruto.
Aveva poi sentito due braccia forti che la cingevano e la portavano in salvo, i capelli del moro le solleticavano il collo e per un attimo aveva dimenticato di dove fosse, erano franati entrambi a terra una volta al sicuro.
Dovrei ringraziarlo.
-Dov'è Naruto?
Sasuke, senza fiato, lo aveva indicato, si trovava vicino Kakashi e cercava ancora di allacciarsi le braghe.
-Lo tengo fermo se vuoi. - aveva biascicato quello intuendo le intenzioni della ragazza, l'aveva poi aiutata a rialzarsi e sistemato la maglietta.
Sakura era violentemente arrossita e lo aveva scostato in malo modo, provocando la risata di Sasuke.
Se fai così rischi di conquistarmi.