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Autore: kibachan    09/11/2019    4 recensioni
"Morgan Tesoro... la mamma avrà solo trovato traffico!"
"ma tutti i miei amici sono già andati a casa!" protestò la bambina con gli occhioni lucidi.
La maestra sospirò. Era così tutte le volte che tardavano a venirla a prendere anche solo di un minuto....
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Morgan Stark, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MOMENTI DI UNA NUOVA NORMALITA'

 

La signorina Porter, maestra di prima elementare, gettò una rapida occhiata alla bimba che teneva per mano. Spostava il peso da un piede all'altro e le stringeva forte la mano, in un ingenuo tentativo di non far vedere quanto fosse agitata.
Sospirò.
Era così tutte le volte che tardavano a venirla a prendere anche solo di un minuto.

"Morgan, tesoro" la chiamò con dolcezza. La piccola Stark guardò la maestra con gli occhioni lucidi "sono solo le 16:35, mamma avrà trovato traffico!" le disse sorridendole rassicurante
"ma tutti i miei compagni sono già andati a casa!" replicò la piccola con cipiglio risentito, ma non lamentoso
"e io resterò qui finchè non verranno a prendere anche te!" la rassicurò la signorina Porter con un sorriso "non preoccuparti" aggiunse accarezzandole la testa con la mano destra, dato che la bimba non sembrava intenzionata a staccarsi dalla sinistra neanche con le cannonate.

Morgan tornò a fissare la strada davanti al cancello della scuola con intensità, come se con il solo potere del suo sguardo potesse accelerare il processo, e la maestra trattenne un altro sospiro.

Immaginava quanto dovesse essere spaventoso il distacco per lei, che aveva visto un giorno il papà uscire di casa, promettendo che sarebbe tornato presto, per poi non vederlo tornare mai più.
Il fatto che avesse salvato l'universo doveva essere una ben magra consolazione per una bimba di 6 anni.

Era ancora concentrata sul profilo della bambina, quando vide il suo viso corrucciato sciogliersi in un gigantesco sorriso sollevato e gridare "Peter!"
La maestra si girò verso il cancello e sul marciapiede di fronte vide un ragazzino che si scapicollava di corsa, attraversava senza guardare, evitava una macchina che, con una poderosa clacsonata, minacciava di investirlo, e guadagnava l'ingresso del cancello con una serie lunghissima di
"mi scusi! scusi!! scusi maestra davvero, scusi il ritardo!"

Ma chi diavolo era quello adesso?

La signorina Porter trattenne per la mano Morgan, che aveva tentato di lanciarsi su di lui, e guardò il ragazzo con una sussiegosa occhiata di sospetto "lei è?" chiese

"Oh scusi, sono Peter Parker... sono" si interruppe un istante per rivolgere un fugace sorriso e una carezza sulla testa a Morgan che si sbracciava per salutarlo "mi dispiace davvero per il ritardo, ma Pepper mi ha detto di venire a prendere Morgan sono 15 minuti fa, infatti mi ha mandato la delega via mail vede?" proruppe in un fiume di parole mentre estraeva il cellulare dalla tasca e mostrava lo schermo alla maestra "ho fatto più in fretta che potevo ma ero lontano e poi per strada c'è stata una rapina e... si insomma... c'era un casino, non che la cosa mi riguardasse in prima persona intendo"
Morgan sghignazzò sotto i baffi dello sproloquio di Peter, che si stava infilando da solo in un discorso scivoloso, ma la maestra parve non farci caso
"ok, ok, calma, nessun problema, sei in ritardo solo di 5 minuti" gli disse mettendo le mani avanti, lasciando Morgan e permettendole quindi di appoliparsi alla vita di Peter con gambe e braccia
"piuttosto" riprese la signorina Porter "per legge posso consegnare la bambina solo ai maggiorenni, ce li hai almeno 18 anni?" chiese con un sopracciglio sollevato.
Peter sgranò gli occhi "c-certo!" farfugliò. Poi scrollandosi di dosso la bambina prese a tastarsi freneticamente tutte le tasche che aveva e dopo poco estrasse un carta di identità elettronica "ecco" disse porgendola alla maestra.
La donna la studiò.
Il documento diceva che avesse 22 anni. Il suo occhio clinico da maestra invece lo datava al carbonio 16, massimo 17 anni.
Lo guardò con un sorrisino ironico, che divenne dolce nel vedere il suo imbarazzo.

In fondo dopo il blip anche lei sembrava la sorella maggiore della sua gemella.

"va bene, tutto a posto" chiocciò "puoi andare Morgan, ci vediamo domani" aggiunse tra le esclamazioni di esultanza della bambina che afferrò Peter per una mano e cominciò a trascinarlo via
"hem.. arrivederci!" salutò in imbarazzo.

La signorina Porter prese l'agenda dalla borsa mentre sentiva Morgan pregare il ragazzo di prenderla sulle spalle "devo aggiornare la lista delle persone che vengono a prendere la bambina" disse sfogliando l'agenda "tu sei... il baby sitter?"
"ma che dici maestra!" sbottò Morgan incredula "Peter è mio fratello!" esclamò con semplicità ricominciando poi a tirarlo.
Il ragazzino arrossì fino alla radice dei capelli e si affrettò a salutare con un "hem... con permesso" poi si fece trascinare da Morgan lontano di qualche passo, la sollevò senza alcuna fatica sopra la testa e se la mise a cavalcioni sulle spalle, incamminandosi.

La donna rimase ancora per un istante a guardarli andar via. Un po' interdetta dalla risposta.
Non era mai stata una che seguiva il gossip dei vip.
Eppure non gli sembrava proprio che Tony Stark avesse avuto altri figli, da altre relazioni, prima di Morgan.

  
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