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Autore: Chambertin    31/07/2009    3 recensioni
● || Draco Malfoy!Centric | Slice of life | Missing moments | Post!Second Wizarding War | Violenza || ●
[AVVISO: Ho intenzione di revisionare questa fanfiction. Non so quando lo farò, ma lo farò!]
una linea è formata da infiniti punti, anche se distanti l'uno dall'altra formano sempre la stessa linea.
Serie di eventi capitati a Draco prima e dopo la sconfitta di Voldemort.
● Capitoli tendenti raiting rosso: #2 ●
Genere: Dark, Drammatico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Voldemort | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Più contesti
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Arranca nella neve

Arranca nella neve. Troppo debole per continuare a camminare.

La neve candida, di un bianco accecante, ad ogni suo singolo passo faticato si macchiava di rosso. Sì. Stava sanguinando. Dal viso, dalle braccia, dalle mani, dalle gambe, addirittura anche da sotto la camicia logora.

“ Io… devo… andare… avanti… io… devo… andare…”

-… avanti…- la voce gli uscì roca e soffocata. Barcollava incontrollabilmente.  Annaspava le mani come per voler scacciare visioni irreali. Le lacrime che gli uscivano da sole dagli occhi erano come piccole fiamme sulla pelle. Iniziò a decelerare. Cadde steso sulla neve. C’era una differenza tra il gelo di quello splendido manto bianco e il gelo che emanavano i Dissennatori:  il primo era un gelo che a contatto con la pelle ti bruciava, ma era, in fondo, un dolore piacevole, un pizzicorio sulla pelle che dopo un po’ si trasformava in un piacevole calore, invece i Dissennatori ti succhiavano via l’anima stessa, ti portavano via ogni ricordo felice, ogni speranza che avevi e ti lasciavano freddo e privo di vita. Lui lo sapeva, per questo a contatto con quel bruciore gli venne da ridere.

È la fine…

Si disse chiudendo gli occhi. Aspettò così per non si sa quanto tempo, ma ad un certo punto, non si sa da cosa spinto, cercò di alzarsi.

- Stronzi… bastardi… mi avete tolto tutto… famiglia, amici, speranze… ma ho ancora una cosa che mi tiene qui… ed è la voglia di vivere… perché io non ho fatto un cazzoIO.NON.HO.FATTO.UN.CAZZO! e soprattutto… non voglio morire!- urlò a denti stretti guardando il cielo: aveva ricominciato a nevicare. Non riusciva a rialzarsi del tutto in piedi così cominciò a gattonare. Centimetro dopo centimetro le mani e le ginocchia avevano cominciato a perdere sangue caldo, bollente, lasciando dietro al ragazzo una scia rossa che a contatto con la neve fredda si scioglieva e diventava di un arancione flaccido e acquoso. La neve aveva cominciato a ricoprire il corpo del ragazzo.

Almeno così… i Dissennatori non mi troveranno…

Ma non fu così. Volavano con addosso il loro mantello lacerato che li ricopriva da capo a piedi. Pochi hanno avuto il “privilegio” di vedere il volto del loro assassino.

Si avvicinavano sempre di più.  Il ragazzo cominciò a tremare, non per il freddo, ma per paura… gocce di pioggia calda sulla neve, ormai piangeva e non se ne accorgeva.

Eccoli… adesso mi Baceranno… il Bacio del Dissennatore

Due Dissennatori lo circondarono ed un terzo lo prese per le spalle. Gli si avvicinò alla bocca socchiusa ed iniziò a succhiargli via l’anima. Se non fosse stato in quella situazione gli sarebbe anche venuto da ridere… gli occhi erano sgranati e dalla bocca gli uscivano urli muti. Al “banchetto” si aggiunsero altri due Dissennatori. Ormai era quasi al limite… finché…

- EXPECTO PATRONUM!!!- un animale, che il ragazzo non riuscì a mettere a fuoco, scacciò i tre Dissennatori, facendo cadere di peso il ragazzo. Fortunatamente la neve attutì il colpo. Le parole arrivavano alle orecchie di Draco distanti e ovattate. Sentì due mani calde sfiorargli il collo all’altezza della giugulare e chiuse gli occhi.


. DOPO 3 GIORNI DI PURO DELIRIO .

 

Il biondo socchiuse gli occhi e batté le palpebre due, tre volte per mettere a fuoco dove si trovava. Aveva il respiro affannato.

Si trovava in una stanza dal soffitto alto. Vuota all’apparenza, ma con alle pareti mobili in legno. Davanti a sé vide un bimba che aveva non più di tre o quattro anni, che gli carezzava teneramente delle ciocche di capelli biondi.

- Ciao! Io sono Lily!- si presentò subito la bambina sorridendo. Lily aveva quattro anni ed aveva i capelli rossi legati in due codini bassi ai lati della testolina magra; aveva gli occhi di un verde intenso, un verde smeraldo. Il ragazzo sentì ai piedi muoversi qualcosa e poi una palla di pelo bianco gli si accucciò sullo sterno.

- Lui si chiama Neve! È un dormiglione sai? Come te! – affermò Lily, muovendo le gambe su e giù dalla sedia. Era in ginocchio per poter arrivare all’altezza del viso del biondo.

- A… ua…- farfugliò il ragazzo alla bimba che si alzò e uscì dalla stanza. Aveva la voce impastata e rauca.

Forse l’ho spaventata…

Ma Lily tornò con un grosso bicchiere di latte in mano che le copriva tutto il visino.

- Ecco… il latte è più buono dell’acqua!- confermò lei porgendo il bicchiere a Draco. Lui sgranò gli occhi e si avventò letteralmente sul bicchiere e in pochi lunghi sorsi ne finì il contenuto. Si pulì con una manica il rivoletto bianco che gli calava da un angolo della bocca, poi lasciò andare la testa sul cuscino ed inspirò avido l’aria di quella stanza. Profumava di Camomilla. O forse era la bimba?

- Come ti chiami? – chiese Lily al ragazzo che dischiuse nuovamente gli occhi per guardarla. – Il tuo nome… io ti ho detto il mio… Lily! – e sorrise di nuovo.

Il biondo piegò un angolo delle labbra in modo da farlo sembrare un sorriso.

- Io… mi chiamo Draco…-

- Bene, Draco… vuoi diventare mio amico? – Quanto sono ingenui i bambini… non capiscono chi è il Male e chi il Bene… non capiscono da chi è meglio stare alla larga…

- Lily… nfh…- si lasciò sfuggire un piccolo gemito di dolore che gli fece stringere i pugni. Solo allora si accorse di avere una flebo attaccata al braccio.

La bimba batté le palpebre un paio di volte, come fanno i bambini, e si accorse del tatuaggio sull’avambraccio sinistro e chiese: - Che cos’è quel disegno? – e toccò il teschio.

- È il motivo per cui io non posso essere tuo amico…-

- Perché?! – domandò Lily mentre gli occhi le diventavano umidi.

- Perché, Lily, io sono cattivo, io ho fatto male alla gente e poi… sono scappato di prigione e se dovessero trovarmi ti farebbero male… tanto male…-spiegò lui cercando di essere il più sensibile ma convincente possibile.

- Sì… ma…- aveva cominciato a singhiozzare – tu… sei… buono… io… si… vede…!- adesso aveva cominciato a piangere e aveva portato il viso sulle braccia.

Draco le accarezzo i capelli.

- LILY! VIENI! È PRONTO DA MANGIARE! –  una voce femminile (e anche un po’ isterica) aveva gridato.  Sarà stata un paio di stanze più in fondo. Mangiare… da quanto tempo era che non mangiava qualcosa? O almeno… che non mangiava qualcosa di consistente per il suo stomaco?

La bimba tirò su col naso e poi disse: - Ti porto un pezzo di pane e una fetta di torta dopo, va bene?-

Santo cielo sì!!!

- S-Sì…- non capiva… aveva appena rifiutato la sua amicizia e gli portava anche da mangiare? Lui anni prima avrebbe perseguitato chi avesse rifiutato la sua amicizia, e l’aveva fatto… perché NESSUNO, e ripeto NESSUNO, rifiutava l’amicizia di Draco Malfoy.

Quando la bimba fu vicino alla porta scorrevole di vimini si fermò e guardò il ragazzo.

- Sai? In ogni caso… Mi stai simpatico!- poi uscì e sentì i passi veloci rimbombare per tutta la stanza.

Chiuse gli occhi e piombò in un sonno pieno di incubi.

 

- Imperio!- urlò un tipo grande e grosso. La Maledizione Senza Perdono colpì una donna alta, slanciata, con i capelli biondi e lunghi. Aveva gli occhi segnati da profonde occhiaie di chi non dorme per diversi mesi di fila. Un altro uomo fece irruzione nella stessa stanza trascinando con sé un altro uomo, anch’esso biondo e con i capelli lunghi. Aveva le mani legate dietro la schiena da spesse funi rinforzate dalla magia: più cercavi di liberarti più esse ti segavano i polsi. Gli diedero un pugno nello stomaco e lui iniziò a sputare sangue.

- Beh… Lucius Malfoy… il Mangiamorte preferito da Voldemort in persona… che sensazione ti da essere ucciso da tua moglie?- poi risa… tante risa di scherno e di disprezzo. Iniziarono a prenderlo a calci in ogni angolo del corpo. Ma lui stava zitto… non opponeva resistenza… sapeva che da lì a poco sarebbe morto… e l’avrebbe ucciso la sua adorata Narcissa

- Per quello che hai fatto!- Calcio nello Stomaco.

- Per le persone che hai ucciso e che ti accoglieranno a braccia aperte nell’Inferno!- Calcio in faccia

- Per i nostri figli e le nostre mogli!- Calcio alle palle.

Continuarono così finché il tipo che aveva lanciato l’Imperius a Narcissa intervenne.

- Basta… lasciate che sia la dolce Cissy a finirlo del tutto…- e carezzò una guancia diafana della donna. –Uccidilo.- l’ordine fu dato e Narcissa prese la bacchetta dalle mani dell’omone e la puntò verso Lucius

- Avada…-

In quel momento aprì la porta un ragazzo non più grande di vent’anni. Aveva il fiatone e non si reggeva sulle gambe: - Madre, no! Non farlo!-

- Oh-oh… ma guardate… Dracuccio è venuto ad assistere alla morte dei suoi genitori… mi spiace tanto sai?- e fece finta di asciugarsi un occhio dalle lacrime. – Procedi Sissy…-

- Avada Kedavra!- le parole furono pronunciate e il corpo del padre cadde a terra disteso, con gli occhi chiusi e i capelli lunghi sparpagliati su tutto il corpo.

Gli occhi di Draco si dilatarono dal terrore, ma il viso si deformò dal panico solo quando vide sua madre puntarsi la bacchetta alla tempia e pronunciare l’Anatema Che Uccide. Anche lei cadde a terra con un tonfo e Draco non poté fare a meno di accasciarsi al suolo e guardare i due corpi senza vita, uno sopra l’altro. Gli occhi di sua madre erano argentati come i suoi ma vitrei… e lo fissavano vuoti e senza emozioni…

 

Draco si svegliò di soprassalto.


ok... ditemi... la continuo o la lascio così?
questa è una delle migliori idee che siano spuntate dalla mia mente perversa... o meglio... le descrizioni sono quelle che mi sono venute meglio... per ora... lascio "incompiuta"... però se voi mi consigliate di andare avanti la continuo volentieri!


Baci Sara
   
 
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