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Autore: warblerslushie    14/11/2019    1 recensioni
Kurt e Blaine sono sposati da diversi anni e Blaine sente il desiderio di creare una famiglia insieme, dal momento che stanno diventando adulti.
Tuttavia, tra le rispettive attività lavorative ed il fatto che Kurt non si sente ancora pronto per crescere dei bambini, le cose all'interno della famiglia Anderson-Hummel hanno subito un brusco rallentamento.
Ma cosa accadrà quando la coppia riceverà un'inaspettata notizia?
Tratto dalla storia:
"«N-non posso tornare con lui, Coop» gemette Blaine, arricciando la mano intorno al polso di Cooper «Non posso»
«Non devi farlo»
«I-io lo amo così tanto... ma lui n-non mi ama più»
«Blaine – »
«Perché n-non mi ama?»
Blaine pianse, tirando Cooper più vicino a sé, e con la mano buona strinse suo fratello in un serrato abbraccio, singhiozzando contro il colletto della sua camicia."
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: Mpreg, Tematiche delicate
Capitoli:
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“Piccolo mio, tra pochi giorni sarai qui e cambierai le nostre vite per sempre.

Io ed il tuo papà siamo davvero eccitati per il tuo arrivo, sai?

I giorni passano e stai crescendo e sei quasi pronto per venire al mondo; ed è davvero sorprendente per me che all’inizio eri solo un piccolo puntino nella pancia del tuo papà e ora sei grande, forte e così bello!

Hai il naso di tua nonna… il naso di mia madre che è anche il mio… e sono sicuro al 1000% che avrai le labbra ed i capelli ricci del tuo papà, così non vedo l’ora di vederti solo per vedere a chi assomigli fisicamente e caratterialmente.

Sei già piuttosto folle; scalci sempre e ti muovi in continuazione; ed anche se so che è molto difficile per il tuo papà portarti in grembo, amo guardarti mentre lo fai.

E sono ancora sbalordito che in una settimana ti starai dimenando tra le mie braccia; ma sono così emozionato di poterti finalmente incontrare ed abbracciare e spero che mi amerai così come ti amo io, piccolo mio.

Stai per entrare a far parte di una famiglia che ti ama così tanto e potrai incontrare tutti una volta che sarai nato, quindi spero tu sia pronto.

Ti amo tantissimo, mio piccolo angelo.

Con amore

Il tuo papi



“Per il mio bambino

Quando ho scoperto di essere incinto, ero emozionatissimo come non lo ero mai stato in tutta la mia vita.

Sei il mio mondo e non sei ancora nato; ma fin da quando ho scoperto di te, ho capito che eri quello che mancava alla mia vita.

Quando ho ascoltato il battito del tuo cuore per la prima volta, ti ho amato così tanto.

La prima volta che hai scalciato… avrei voluto che quella sensazione non finisse mai.

E sono sicuro che non appena ti vedrò e ti avrò tra le mia braccia, ti amerò ancora più di quanto io faccia ora.

Sei tutto per me, tesoro mio.

Hai fatto così tanto per me anche se sei ancora nel mio pancione e non riesco ad esprimere quanto io sia grato di essere stato così fortunato da averti.

Non vedo l’ora di incontrarti e poter vedere il tuo piccolo volto, le tue manine, i tuoi minuscoli piedi… in generale non vedo l’ora di vedere te.

Non vedo l’ora di baciarti e stringerti ed amarti e so che anche l’altro tuo papà e gli altri della famiglia non vedono l’ora.

Li amerai, piccolino.

Hai due fantastici nonni che ti riempiranno di regali, di abbracci e di baci per il resto della tua vita.

Hai una zia straordinariamente talentuosa ed uno zio adorabile ed estremamente alto, oltre ad uno zio che potrebbe affibbiarti nomignoli buffi ma dovresti rispondergli a tono e vedrai che non protesterà.

Ed avrai anche una migliore amica… il suo nome è Jenny e già ti ama.

Sono sicuro che riconoscerai le sue fusa non appena verrai al mondo.

Oh, e c’è anche il tuo papi, che amo tantissimo ed anche lui ti ama.

Entrambi ti amiamo tanto e non vediamo l’ora di vederti, quindi arriva presto ( ed in sicurezza) , okay tesoro?

Ti amiamo tanto e voglio che tu sappia che ti amerò tutti i giorni della ma vita.

Papà ti ama , piccolo.



Kurt non si aspettava che il travaglio fosse qualcosa simile a quello che stava vivendo Blaine.

Non era stupido, sapeva che sarebbe stato doloroso, ma Blaine aveva dolori lancinanti, soprattutto a causa della formazione di questo strano e nuovo ( e ringraziando iddio, temporaneo) canale del parto.

Il viaggio in taxi fino all’ospedale era stato orribile; Blaine non riusciva a stare seduto fermo a causa dei terribili crampi nelle parti basse ed aveva passato l’intero viaggio appoggiate alle spalle del marito mentre gli stringeva forte le mani e la maglietta.

A metà del tragitto, Cooper gli prese la mano per cercare di alleviare la schiacciante pressione sulla mano di Kurt; ma invece di lasciare andare la mano di Kurt, come si aspettavano, Blaine si staccò solo dalla maglietta di Kurt e strinse forte anche la mano di Cooper, così che entrambi gli uomini si ritrovarono con le dita pulsanti fin quando finalmente non le lasciò andare una volta sceso dal taxi e portato all’interno dell’ospedale su una sedia a rotelle.

Questo accadeva ore fa; ora Blaine era seduto in una grande vasca per il parto piena di acqua calda.

Stava partorendo in modo naturale, ma più andava avanti nel travaglio, più diventava doloroso e Kurt odiava vedere suo marito affrontare tutta questa sofferenza.

La dottoressa Banes andò avanti ed indietro per tutta la notte per vederli e quando arrivò il mattino tornò di nuovo per vedere i progressi di Blaine.

Sembrò tutto okay, ma per l’uomo incinto c’era ancora tanta strada da fare prima che potesse cominciare a spingere; così rimasero nella vasca penando anche un po’.

Kurt era seduto dietro Blaine, le braccia avvolte dolcemente attorno a suo marito, mentre Blaine si lamentava contro la sua pelle umida, piagnucolando, a bassa voce, ogni qual volta una contrazione particolarmente forte attraversava il suo corpo.

Sembrava che Blaine stesse arrostendo ed i suoi capelli erano fradici di sudore e a causa dell’acqua nella vasca.

Era sudatissimo, appiccicaticcio e caldo al tatto e Kurt non voleva spostarsi anche se sembravano quasi incollati l’un l’altro a causa di tutto quel sudore.

Dopo una contrazione davvero dolorosa, Blaine si accasciò contro Kurt e, respirando a fatica, poggiò la testa sul petto di suo marito mentre ascoltava il suo cuore battere forte.

“Ti amo” disse Blaine, sbattendo gli occhi mentre Kurt lasciava un bacio sulla sua testa.

“Ti amo anche io, tesoro. Così tanto!

Sei così forte e coraggioso e bellissimo e ti amo tanto!”

Kurt si strinse un po’ più forte Blaine per avvicinarlo a se, strofinando il naso contro il suo orecchio.

“Non manca molto alla nascita di nostro figlio.

Riesci a crederci?”

“Probabilmente no, se non fosse per il fatto che sta cercando di farmi a pezzi per nascere” scherzò debolmente Blaine mentre si allontanava da Kurt per sistemarsi in una posizione diversa.

Quando la sua schiena si pressò contro il petto di Kurt , Blaine scivolò un po’ più giù nell’acqua bassa e sospirò.

“Non so quanto posso ancora sopportare tutto questo. F

Fa così male”

“Oh tesoro…”

“Voglio che sia al sicuro e voglio farlo in modo naturale, ma fa davvero così tanto male… solo… fa male”

“Stai andando così bene, tesoro; ma se vuoi prendere qualche antidolorifico , ti capirei completamente.

Nessuno ti giudicherà… sei tu quello che sta per partorire, amore, non noi”

“Solo… non voglio che gli antidolorifici creino qualche casino”

“Un sacco di persone che partoriscono usano antidolorifici.

Non sarai il primo e di sicuro nemmeno l’ultimo.

Fai solo quello che senti di voler fare, Blaine.

Fai quello che ti renderà le cose più facili”

Blaine annuì per un momento prima di lamentarsi di nuovo, irrigidendosi tra le braccia di Kurt.

Kurt riuscì a sentire quanto teso fosse Blaine , soprattutto attorno allo stomaco e alle parti basse e si accigliò quando Blaine trattenne il fiato a causa del dolore.

“Oh tesoro, respira… dentro e fuori… proprio come abbiamo imparato”

Blaine fece un profondo respiro e poi sibillò, mentre gettava la testa all’indietro e poi piagnucolò contro la mascella di Kurt.

Questa contrazione durò un po’ di più e poi finì, dando a Blaine un momento per respirare normalmente

“Questa è stata orribile” disse, tristemente, mentre dopo averla tirata fuori dall’acqua, si massaggiò con una mano il pancione, in piccoli cerchi.

“Vuoi che ti vada a cercare qualcuno per farti fare un epidurale o altro?”

“No, no… voglio solo fare questo e poi togliermi il pensiero.

Non voglio che l’epidurale rallenti tutto”

“Okay … okay… possiamo farcela”

Kurt poggiò la mano su quella di Blaine ed appoggiò la guancia contro i capelli di suo marito.

“Vuoi che ti vada a prendere qualcosa da bere o dei cubetti di ghiaccio?

Sei davvero bollente”

“Pensi che Cooper andrebbe a prendermi un po’ di ghiaccio?”

Kurt gridò e l’uomo dai capelli neri si affacciò sorridendo e vide che sia Blaine che Kurt lo stavano fissando.

“Cosa posso fare per voi?” chiese Cooper , entrando nella stanza per inginocchiarsi accanto alla vasca.

Accarezzò i capelli di Blaine per un secondo.

“Vuoi qualcosa di fresco da bere?”

“Del ghiaccio… ho bisogno di ghiaccio”

“Vado “ disse Cooper uscendo e, in sua assenza, arrivò un’altra persona.

Un’infermiera, una giovane e gentile donna di nome Carly , sorrise ai due uomini e si sedette sul bordo della vasca per parlare con loro.

Era andata avanti ed indietro per la maggior parte della notte controllando Blaine, facendolo alzare per farlo camminare un po’ per un paio di volte, prima di farlo rimmergere nella vasca; ma, questa volta, mentre si sedeva , sembrò piuttosto contrariata.

“Blaine , tesoro.

Penso che dovremmo farti camminare un po’ di più e soprattutto fuori dalla stanza”

“Fuori?”

Carly annuì.

“Si… sei stato nella vasca per un bel po’ , ma sembra che il canale del parto non si stia formando in fretta quanto dovrebbe.

Visto che il travaglio è così forte, sarebbe meglio se ti facessi un giro per il reparto.

In più ti consiglio di accovacciarti durante le contrazioni… aiuterà l’apertura del canale visto che ti distenderesti di più”

Kurt l’ascoltò attentamente, guardando Blaine diventare sempre più terrorizzato di minuto in minuto; ma, non appena Carly gli ebbe spiegato che camminare avrebbe accelerato il travaglio, Blaine sembrò deciso ad uscire dalla vasca .

Così lo aiutarono ad alzarsi e ad uscire dalla vasca in pochi minuti.

Carly uscì dalla stanza mentre i due uomini indossavano qualcosa di più adatto per camminare nel reparto ( jeans e maglietta per Kurt, un camice ed una vestaglia per Blaine) poi tornarono in camera sorridendo quando videro Cooper, appoggiato alla porta, fare gli occhi dolci ad una Carly arrossita.

“Smettila di flirtare con la mia infermiera” lo avvertì Blaine, avvicinandosi al letto per poggiarsi quando iniziò una contrazione.

Kurt gli si avvicinò alle spalle e massaggiò, gentilmente, la parte bassa della schiena di suo marito.

“Stai bene?”

“Bene” borbottò Blaine, accovacciandosi mentre Kurt si sistemava accanto a lui.

Quando la contrazione finì, Blaine tirò su col naso e Kurt sentì il cuore dolergli per quel gesto.

“Tesoro?”

“Fa male… questo è tutto. Non so perché sto diventando così emotivo”

“Tesoro non succede nulla se piangi… non ti giudicheremo”

“Cavolo … io ho pianto l’altro giorno quando Jennycat mi ha graffiato le nocche.

Quella gatta è una stronza” aggiunse Cooper e Blaine ridacchiò con le lacrime agli occhi.

“Jennycat è un tesoro.

Non le piacciono i pomposi matusa”

Cooper lo schernì per l’offesa ed entrò nella stanza, abbassandosi accanto a suo fratello e a suo cognato, in mano una tazza piena di ghiaccio.

“Ecco il tuo ghiaccio, a proposito.

Scusa se ci ho messo un po’… la tua infermiera è una strafiga”

Qualcuno si schiarì la gola dalla porta ed i tre uomini alzarono lo sguardo per trovare Carly , rosse come il suo camice, e Cooper rise.

Blaine e Kurt, invece, ruotarono gli occhi poi Kurt prese la tazza col ghiaccio e mise qualche cubetto in bocca a Blaine.

“Vado a cercare la dottoressa Banes così possiamo controllarti un attimo e poi voi due potete andare a camminare un po’ per i corridoi per accelerare il travaglio, okay?”

La donna uscì dalla stanza e Cooper sospirò, appoggiandosi contro il letto mentre la guardava andar via.

“Pensi che si offenderebbe se le dessi il mio numero?”

“Mi offenderei io se le dessi il tuo numero” borbottò Blaine, tirandosi su per salire sul letto.

Kurt lo aiutò a sistemarsi e poi aspettarono che l’ostetrica e l’infermiera tornassero.

“Inoltre, sono quasi sicuro che sia spaventata da te”

“Penso di piacerle”

“Tu pensi di piacere a tutti”

“Chip mi amerà!”

“Il suo nome non sarà Chip, fattene una ragione!”

I due fratelli continuarono a battibeccare mentre Kurt se ne stava in disparte; ma quando smisero di litigare a causa di un’altra contrazione, Cooper, alla fine, si zittì e prese la mano di suo fratello, guardando attentamente  il volto del fratello stravolto dal dolore.

“Mi dispiace che stai soffrendo così tanto , schizzo!”

“Anche a me… ma ne vale la pena”

“Certo che vale … Chip sarà qui e tutto sarà fantastico… non vedo l’ora”

“Anche io” sibillò Blaine .

Si raggomitolò su se stesso per un momento e poi espirò lentamente quando il dolore cessò.

“Dio… spero che Carly abbia ragione sul dover camminare… prima finisce tutto, meglio è”

“Aww… non ti mancherà essere incinto?” chiese una voce dietro di loto; tutti alzarono lo sguardo e videro la dottoressa Banes sorridere.

Blaine fece uno strano suono e la dottoressa annuì, avvicinandosi al letto.

Controllò uno dei macchinari per poi mormorare a bassa voce mentre controllava alcuni fogli; poi si avvicinò ai piedi del letto, accarezzando con attenzione le caviglie di Blaine, guardando tutti.

“Faremo una veloce ecografia per vedere dove il bambino si sta spostando e poi controllerò quanto ti sei dilatato. Vuoi che qualcuno vada via o….”

Prima che potesse finire la frase, Cooper gettò le braccia in aria e si alzò velocemente dal letto.

“Non penso di voler vedere come sia fatto il canale temporaneo del parto, quindi passo.

Buona fortuna, fratellino.

Vado ad aspettare in sala d’attesa e chiamo Burt e Carole; se vi serve qualcosa , Kurt vieni a chiamarmi”

Tutti lo salutarono , poi la dottoressa Banes fece sistemare Blaine per poterlo controllare.

L’ecografia mostrò dove si fosse spostato il bambino, ma il canale ( che era la parte più dolorosa di questi controlli) non sembrava si stesse formando velocemente come speravano.

Quando la dottoressa Banes stimolò la zona, Blaine si irrigidì immediatamente e strillò, voltando la testa e poggiandola contro la camicia di Kurt per soffocare i suoi lamenti.

Kurt lo strinse forte, mordendosi il labbro inferiore quando Blaine mormorò un fiume di scuse mentre la dottoressa lo controllava.

“Tutto fatto , Blaine.

Mi dispiace… so che è doloroso, ma deve essere fatto”

Si tolse i guanti e guardò l’infermiera Carly.

“Procedi e rimettigli il monitor e poi può camminare per il reparto per un po’ per vedere se lo aiuta a dilatarsi un po’ di più.

Possiamo ricontrollarlo tra un’oretta o poco più”

Carly annuì e la dottoressa uscì dalla stanza, lasciando che l’infermiera rimettesse il monitor per il battito cardiaco del bambino attorno al pancione.

Una volta finito, Carly disse alla coppia di camminare per i corridoi per aiutare il travaglio e poi se ne andò.

Kurt fece del suo meglio per aiutare Blaine a scendere dal letto, ma l’uomo più giovane era ancora dolorante per l’esame interno, così esitò prima di sedersi per i pochi secondi che gli servivano per rotolare giù dal letto.

“Fa così male”

“Lo so, tesoro. Mi dispiace”

Blaine sospirò e si tirò su dal letto e si poggiò contro Kurt, fermandosi per un attimo per riprendere fiato prima di raddrizzarsi.

“Sono davvero felice che tu sia qui.

Non ce l’avrei mai fatta senza di te”

“Non vorrei essere da nessuna altra parte” sussurrò Kurt mentre baciava dolcemente Blaine; poi prese la sua mano ed uscirono, lentamente, dalla stanza per dirigersi verso il corridoio dove avrebbero passato la prossima ora, camminando avanti ed indietro per velocizzare il travaglio , fermandosi solo quando c’era una contrazione.




“Sono felice che tu e Carole siete arrivati così velocemente”

“Beh, non è stato difficile.

Di solito il primo figlio ci mette davvero tanto per nascere ed il nostro volo non è stato lungo, quindi siamo arrivati in tempo”.

Kurt sollevò la testa per guardare suo marito, accoccolato tra le braccia di Carole ,mentre la donna più grande gli accarezzava su e giù la schiena .

Erano quasi le 4 del pomeriggio ed erano stati in ospedale da sempre e nulla era cambiato.

Blaine era a malapena dilatato ma il dolore era peggiorato sempre più, così che nell’ultima ora o giù di li Blaine era diventato un disastro balbettante.

Era davvero bollente, troppo stanco, stava semplicemente troppo male, in generale e Kurt lo odiava.

Burt e Carole erano appena arrivati e Carole entrò , immediatamente, nel ruolo di mamma ( così come in quello di infermiera) e sostituì Kurt , permettendogli di andare in bagno e di raggiungere suo padre per un momento.

Ora, però, Kurt guardava semplicemente la sua matrigna mentre consolava suo marito sconvolto mentre un’altra contrazione lo travolgeva e Kurt sentì il cuore dolergli per questo.

“Odio che stia provando così tanto dolore”

“È dura da guardare.

Ricordo quando tua madre stava per avere te.

Anche lei voleva che fosse un parto naturale, ma il dolore era così forte per lei da sopportare così le diedero qualcosa per aiutarla.

Ed io ne sono stato felice perché non stava più soffrendo come prima, ma so che non fu molto contenta di se stessa.

Per un po’ l’aveva superata soprattutto visto che aveva realizzato che prendere gli antidolorifici non le fece così male e tu nascesti in salute, ma era comunque arrabbiata “

“Questo è quello che ha detto Blaine.

Non vuole l’epidurale ma penso che potrebbe facilitargli le cose.

Cioè… è il suo corpo ed è lui quello che sta affrontando tutto questo ma…. Sta soffrendo così tanto…”

A riprova di quanto appena detto, un doloroso singhiozzo si sentì per la stanza e Kurt quasi corse da Blaine , bloccandosi quando Carole scosse la testa per poi sentire suo marito borbottare delle scuse per aver urlato.

Con comprensione, Carole massaggiò la schiena di suo genero mentre zittiva , a voce bassa, le sue scuse.

“Tesoro, no… va tutto bene.

Puoi piangere ed urlare se vuoi.

Non nascondere i tuoi sentimenti”

Blaine borbottò  e ruotò leggermente i fianchi per calmare il dolore e Kurt si voltò di nuovo verso Burt con gli occhi pieni di lacrime.

“Visto?” disse Kurt con un nodo in gola, asciugandosi gli occhi.

Burt gli diede una pacca sulle spalle e scosse la testa .

“Blaine starà bene… ha un bel numero di dottori ed infermieri che lo stanno aiutando ed ha un ottimo sistema di sostegno ora.

Starà bene”

“Lo so… solo…”

“Sei preoccupato.

Blaine è l’amore della tua vita, sta soffrendo ed è dura… ma alla fine si risolverò tutto.

Stai per diventare padre, figliolo , e… e …”

Burt tirò su col naso e Kurt si morse il labbro.

“Non iniziare a piangere davanti a me, papà”

“Non sto piangendo… mi è entrato qualcosa in nell’occhio” borbottò Burt, sorridendo quando Kurt gli si avvicinò e lo avvolse tra le braccia.

“Ti voglio bene, figliolo”

“Ti voglio bene anche io papà”

“Sono davvero fiero di te, lo sai? Molto fiero.

E sono molto fiero anche di te, Blaine” disse ad alta voce all’uomo in travaglio dall’altra parte della stanza, ma Blaine non lo sentì perché troppo impegnato ad ansimare affannosamente contro il collo di Carole a causa di un’altra contrazione.

Una volta che i due Hummel sciolsero l’abbraccio, Kurt si tirò indietro e si asciugò le lacrime prima di tornare accanto a Blaine e a Carole.

Abbassandosi, si inginocchiò accanto a suo marito e poggiò una mano ferma sul suo fondoschiena.

“Vuoi rimetterti a letto, tesoro?” . " chiese, sporgendosi  per baciare il collo sudato di Blaine.

Blaine scosse la testa e poi si tirò su, (era ancora accovacciato) , per poggiarsi di peso contro Kurt e Carole mentre si alzava.

“Le mie gambe sembrano di gelatina”

“Hai bisogno di altri cubetti di ghiaccio, tesoro?” chiese Carole, guardando la tazza vuota poggiata sul comodino.

Blaine annuì e Carole fece un cenno a Burt che capì subito quello che stava indicando.

L’uomo più grande prese la tazza e lasciò la stanza alla ricerca di altro ghiaccio e, mentre era via, Carole e Kurt aiutarono Blaine a tornare a letto.

“Vuoi che vada a chiamare la tua dottoressa? Posso andare a cercare qualcuno “

Blaine scosse la testa e rotolò immediatamente su un fianco, poggiando il braccio sul pancione mentre strizzava gli occhi.

“Mi sento come se dovessi vomitare”

Kurt allungò una mano e prese la bacinella rose dal mobiletto accanto al letto.

Lo tenne vicino al volto di Blaine quando l’uomo più giovane cominciò a vomitare abbondantemente.

Carole gli accarezzava la schiena e Kurt si mordicchiò il labbro mentre Blaine vomitava tutto il contenuto del suo stomaco ( che non era altro che l’acqua che aveva bevuto prima ed un po’ di bile) .

Per alcuni strazianti secondi, il povero ragazzo vomitò anche l’anima ed alla fine , dopo aver sputato l’ultima goccia di bile, rotolò sulla schiena con un lamento.

“Mi dispiace”

“Oh no tesoro, no. Va tutto bene” cercò di tranquillizzarlo Kurt, spostando piano la bacinella dal letto per evitare che qualche goccia cadesse su Blaine.

La portò nel bagno interno alla stanza e la sistemò nel lavandino prima di tornare di corsa da Blaine; e mentre guardava attentamente suo marito, si accorse che Blaine stava tremando.

Gli battevano perfino i denti .

“Oh tesoro”

“Vado a cercare l’infermiera. Torno subito” disse Carole, uscendo dalla stanza, oltrepassando un confuso Burt che stava rientrando in camera.

Una volta dentro, Burt arricciò il naso a causa del forte odore di vomito nell’aria.

“Stai bene, Blaine?”

“Sto bene” sussurrò Blaine, battendo ancora i denti.

Scuotendo la testa comprensivamente, Burt si avvicinò al letto ed allungò la tazza col ghiaccio a Kurt , usando la mano libera per accarezzare la spalla tremante di Blaine.

“Sembra che ti stia avvicinando al momento delle spinte, figliolo.

Me la ricorda questa parte.

La mamma di Kurt ha fatto la stessa cosa”

“Vuoi dire che questo potrebbe essere il segnale che è quasi finita?” chiese Kurt , guardando suo marito e suo padre, in stato di shock, col cuore che batteva forte al pensiero che il bambino potesse nascere prima di quanto si aspettasse.

Non è che non era pronto o altro, ma l’idea che il bambino potesse nascere proprio in questo momento, lo stava facendo sclerare.

Sbattendo rapidamente le palpebre, Kurt prese la tazza col ghiaccio dalle mani di suo padre e la poggiò sul tavolo, poi strinse le mani di Blaine.

“Vuoi una coperta o altro, Blaine?”

“Non ho freddo… sono solo spaventato” disse Blaine e Kurt sorrise tristemente.

I due uomini continuarono a guardarsi negli occhi , fin quando non sentirono una voce e l’infermiera Carly, insieme ad altre due infermiere e alla dottoressa Banes non entrarono.

Carly si diresse immediatamente ai monitor per valutare i grafici e la  dottoressa Banes si andò a lavare le mani ed infilò un paio di guanti nuovi

Visto che la stanza divenne piuttosto affollata, Carole e Burt salutarono ed andarono a cercare Cooper all’ingresso.

Kurt li guardò andar via e la paura per l’imminente paternità si insinuò rapidamente in lui, ma la scacciò via quando Blaine boccheggiò , portandosi una mano al petto.

“Tesoro?”

“OH!! Questa era proprio forte” commentò una delle infermiere mentre osservava il macchinario che registrava la quantità di dolore causato dalle contrazioni.

La dottoressa Banes annuì ed aspettò che terminasse prima di chiedere a Blaine di aprire le gambe per controllare la formazione del canale.

Non appena avvicinò le mani alla zona, Blaine inspirò bruscamente e si allontanò rapidamente , balbettando delle scuse per quello che era successo.

Sembrò, tuttavia, che alla dottoressa non importò dicendo che capitava molto spesso e che , quindi, non era una novità per lei; poi tornò al lavoro, ispezionando, con cautela, per assicurarsi che tutto fosse pronto per il parto.

Mentre la dottoressa lo controllava, sembrò che Blaine fosse scivolato in un mondo tutto suo, ma il disagio per tutto questo si poteva leggere su tutto il viso viste le lacrime e le smorfie.

Kurt fece del suo meglio per calmare suo marito, asciugando dolcemente le lacrime che scorrevano sulle guance di Blaine , ma visto che il controllo stava durando un bel po’, il dolore di Blaine aumentava.

“È abbastanza dilatato?” chiese Kurt, odiando il fatto di sembrare troppo impaziente, ma anche davvero preoccupato a causa di tutto il dolore che stava provando suo marito.

La Banes scosse la testa con espressione seria e si allontanò dalle gambe aperte di Blaine , le labbra serrate.

“Non si sta dilatando quanto dovrebbe .

Il bambino si sta preparando ad uscire, ma il canale non si sta formando correttamente.

Ti daremo una supposta emolliente, Blaine, per accelerare le cose sperando che tra un’oretta possiamo cominciare a spingere … se… “

“Dottoressa Banes?” disse Carly fermando l’altra donna dal continuare il suo discorso.

Kurt guardò le infermiere ed il suo cuore perse un battito quando vide l’espressione seria sul viso di Carly.

Oh no

La Banes si alzò e si avvicinò al macchinario, dove si trovava Carly, e lesse velocemente il grafico che le stava allungando l’infermiera.

Oh… oh.. okay” serrò di nuovo le labbra e Kurt deglutì il nido che si era rapidamente formato nella sua gola.

“Che succede?”

La Banes guardò i due uomini preoccupati e sorrise rassicurante ( nessuno dei due pensò fosse un sorriso sincero, ma non dissero nulla) .

“Il battito del cuore del bambino è un po’ basso per i nostri gusti.

Di solito se il battito cala può essere colpa delle contrazioni, ma potrebbe essere anche colpa del cordone ombelicale avvolto attorno al collo de bambino.

Ora… il battito non è pericolosamente basso, quindi proveremo a vedere se riusciamo a portarlo ad un livello più sicuro prima di fare qualcos altro, ma …”

“Come faremo?” chiese Kurt, stringendo lentamente la mano di Blaine , mentre guardava attentamente la dottoressa.

“Beh… per prima cosa faremo voltare Blaine… stare steso sul fianco sinistro aumenta il flusso sanguigno verso il bambino, liberandolo dalla pressione; quindi proveremo prima così, dandoti anche un po’ di ossigeno in più, Blaine… e poi vedremo da qui…”

Kurt annuì e voltò lo sguardo su Blaine per trovare suo marito completamente incredulo.

L’uomo sembrava incredibilmente preoccupato per la notizia appena ricevuta e Kurt aggrottò le sopracciglia , sfiorando la morbida guancia di Blaine.

“Hey tesoro, andrò tutto bene”

“Non… non so come sia potuto accadere… ho fatto tutto bene”

“So che lo hai fatto, ma a volte queste cose succedono.

Andrà tutto bene.

Faremo quello che hanno bisogno che facciamo ed andrà bene”

Ci fu un gran trambusto mentre le infermiere aiutavano Blaine a voltarsi sul fianco sinistro e a stendersi; una volta che si fu sistemato , gli fecero scivolare sul viso una maschera per l’ossigeno.

Poi una delle infermiere si mise a controllare il monitor del battito cardiaco del bambino mentre le altre si diedero da fare per la stanza e pulirono anche il disastro che Kurt aveva lasciato in bagno dopo che Blaine aveva vomitato.

Mentre lavoravano, Kurt si sedette accanto a Blaine e tenne stretta la mano di suo marito, gli occhi azzurri guardavano profondamente preoccupati gli occhi nocciola spalancati di Blaine.

“Ti amo” disse a bassa voce , accarezzando col pollice le nocche di Blaine e suo marito sbatté le palpebre, le lacrime che scorrevano dai suoi occhi , cadendo poi sul cuscino.

Alla vista delle lacrime di Blaine, anche i suoi occhi si riempirono di lacrime così si chinò per baciare la mano di suo marito.

“Andrà tutto bene… te lo prometto… starai bene”

Per alcuni minuti sembrò che tutto si fosse fermato in quella stanza.

L’infermiera Carly rimase accanto al monitor, osservando Blaine mentre aveva un’altra contrazione.

Una volta finita, Blaine si lamentò a voce bassa mentre cercava di calmarsi e respirare l’ossigeno che gli arrivava dalla mascherina sul viso.

Kurt fece del suo meglio per sembrare coraggioso per evitare che Blaine si agitasse, ma non stava funzionando come sperava; tuttavia, Blaine non era ancora crollato completamente, e questo era un bene.

Sorridendo tristemente , Kurt passò una mano tra i ricci ormai duri di Blaine e canticchiò sottovoce.

Accanto a lui, Blaine si lamentò e strinse forte la mano di Kurt, tirando poi il braccio per portarselo al petto e poggiare la mano sul cuore.

“Kurt… ho paura”

“Lo so… andrà tutto bene”

“Non puoi saperlo”

“Tesoro… dobbiamo solo lasciare che i dottori facciano tutto quello che è necessario e tutto andrà bene.

Se continui a preoccuparti, renderai le cose ancora più complicate, ma … ma se ti calmi questo ti aiuterà”

Kurt deglutì pesantemente, sentendo aumentare il senso di colpa perché il tono della sua voce più che calmare Blaine, sembrava quello di uno che stava mentendo spudoratamente; ma sapeva che non poteva far agitare Blaine in questo momento, non col battito del cuore del bambino che diminuiva così tanto.

Leccandosi le labbra secche, si avvicinò al marito agitato, poggiando la guancia contro le loro mani unite.

“Qualsiasi cosa accadrà, starete bene… tu ed il nostro piccolo.

La dottoressa Banes è una delle migliori in questo campo, me lo hai detto tu stesso ed io mi fido di lei e so che lo fai anche tu; e lei sta facendo di tutto per sistemare le cose”

“Lo so” tirò su col naso Blaine e Kurt sentì il cuore stringersi.

Non poteva farlo; star li seduto accanto a Blaine a dirgli cose in cui credeva a malapena  perfino lui.

Ma prima che potesse dire qualcosa sentì l’infermiera fare uno strano verso e poi chiamare una delle colleghe per mandarla a cercare la dottoressa Banes.

“Cosa c’è che non va?” chiese Kurt , cercando di capire gli sguardi preoccupati che si stavano scambiando le infermiere.

“Cosa c’è?”  arrivò la Banes e cominciò a parlare con l’infermiera a bassa voce, un tono che fece rizzare i capelli di Kurt ed immediatamente la sua mano si strinse più forte a quella di Blaine, mentre quest’ultimo cominciò ad andare nel panico.

“Blaine calmati per favore”

“Non posso… è … è colpa mia…”

“Blaine “ iniziò la Banes, entrando nella sua visuale, “il battito del bambino non sta migliorando ; è ancora molto basso e sta scendendo ancora e non vogliamo prendere altri provvedimenti.

Probabilmente sarebbe meglio per tutti noi fare un cesareo”

Alla parola cesareo, Blaine si mise immediatamente a piangere e Kurt si alzò pe prendere suo marito tra le braccia.
v “Va tutto bene, tesoro… va tutto bene”

La Banes poggiò una mano rassicurante su una spalla di Blaine, “ non lo faremmo se non fosse assolutamente necessario, Blaine, ma, in questo momento, col battito cardiaco di tuo figlio che scende con questo ritmo , è meglio se lo facciamo nascere il prima possibile.

Il tuo canale per il parto non si è formato abbastanza da poter farlo nascere naturalmente e se cercassimo di aspettare, potrebbero esserci delle brutte conseguenze”.

“Lo so” disse Blaine piangendo, facendo del suo meglio per non crollare.

Tirò su col naso e singhiozzò per un secondo, prima di annuire.

“Faremo qualsiasi cosa dobbiamo fare per farlo nascere sano e salvo, voglio solo… che sia un bambino sano”

“Okay allora… dobbiamo muoverci più in fretta possibile.

Kurt ho bisogno che tu vada con Carly che ti farà sistemare e lavare per la sala operatoria.

Maria ha già chiamato l’anestesista così che faremo subito l’epidurale a Blaine e da li andremo avanti e ci prepareremo per la nascita.

Faremo di tutto per aiutare questo bambino a nascere”

La camera si animò e Kurt si chinò per sussurrare parole di incoraggiamento all’orecchio di Blaine, prima di baciare le guance bagnate e salate di suo marito.

“Tornerò non appena posso, tesoro, okay? Tornerò ed andremo a far nascere questo piccoletto e tutto andrà semplicemente bene”

“Non voglio rimanere solo, Kurt.

Puoi far venire Cooper o Carole o qualcuno , per favore?” lo pregò Blaine, gli occhi pieni di lacrime spalancati per la paura.

“Vado a chiamarli, okay tesoro?

Arriveranno il prima possibile e poi ci rivediamo in sala operatoria e faremo nascere il bambino.

Ti amo tantissimo”

“Ti amo anche io” sussurrò Blaine, guardando, impotente, Kurt andare via.

Attorno a lui, le altre infermiere fecero diverse cose per prepararlo prima essere portato in sala operatoria, con una sedia a rotelle; così aspettò, sibilando per il dolore quando sentì una dolorosa fitta nelle parti basse.

Una contrazione lo colpì con tanta forza e Blaine si lamentò, piegandosi in avanti ed aggrappandosi al pancione quando il dolore divenne troppo forte da sopportare.

Dopo pochi secondi , un paio di mani fredde si avvolsero al suo viso e Blaine sentì un dolce profumo di rose… Carole… e poteva sentire Cooper parlargli dall’altro lato del letto.

“Stai andando alla grande, fratellino… è quasi finita”

“De… devono farmi … il cesareo”.

La sua voce era appena un sussurro e Carole sospirò, accarezzando i folti capelli di Blaine mentre pronunciava parole rassicuranti nel suo orecchio.

Cooper aggiunse quel che poteva, che non fu poi così tanto visto che era piuttosto scioccato da tutta quella situazione; poi , mentre i due cercarono di calmare Blaine, arrivò l’anestesista così tutti si affrettarono a preparare Blaine per poterlo portare in sala operatoria e poter fare subito l’epidurale.

Carole e Cooper lo abbracciarono forte, cercando entrambi di fare del loro meglio per calmarlo, ed una volta che tutto fu pronto per portarlo in sala operatoria, i due lo lasciarono andare con riluttanza e con Carole che gli urlò: “ Saremo qui quando tu e quel meraviglioso bambino tonerete, tesoro. Buona fortuna! Ti vogliamo bene!”

Poi Blaine fu portato via e loro rimasero nella stanza vuota, entrambi spaventati ed emozionatissimi per quello che sarebbe successo dopo e se Blaine ( ed il bambino) sarebbe stato bene…




Kurt fissò il camice verde/blu che stava indossando e sospirò.

Una sensazione di nausea si insinuò in lui mentre era li fermo, mentre guardava il suo corpo avvolto nel camice dell’ospedale che lo ricopriva da capo a piedi.

In una mano stringeva una cuffietta per i capelli ed una mascherina e si sentì ridicolo a star li fermo da solo con quegli strani abiti.

Fuori dalla stanza, l’infermiera Carly aspettava, pazientemente, che finisse; una volta che Kurt si fu vestito adeguatamente , uscì e guardò imbarazzato l’infermiera, che gli sorrise dolcemente.

“Sta bene Signor Anderson-Hummel. I colori le si addicono e si abbinano ai suoi occhi”

Kurt abbassò lo sguardo sul camice e sospirò

“Ho fatto tutto quello che mi ha chiesto.

Ho messo il camice, ho lavato le mani con quello strano macchinario li… ( e penso che dovrebbe essercene una in ogni luogo pubblico, così che la gente avrebbe la mani davvero pulite se usasse questo macchinario)  e l’unica cosa che devo fare è indossare la cuffietta e la mascherina e poi,…”

“Bene… la indossi e  mi segua.

Suo marito la sta aspettando”

Velocemente e con molta attenzione, Kurt infilò la mascherina sul viso e si mise la cuffietta e seguì l’infermiera che lo guidò nel labirinto di corridoi fino, alla fine, alla sala operatoria n.1.

Entrambi entrarono e Kurt vide subito Blaine, steso sulla schiena col pancione e la parte inferiore completamente esposte mentre indossava ancora il camice ( anche se era completamente tirato su, ammucchiato sotto le ascelle).

Le sue braccia erano divaricate e stava fissando il soffitto; era ovvio, anche da dove era lui dall’altra parte della stanza, che Blaine stesse piangendo e quella vista gli strinse il cuore.

Trattenendo le proprie emozioni , Kurt si diresse verso il centro della stanza e si lasciò cadere su uno sgabello lasciato li, sul lato sinistro di Blaine, per farlo sedere.

Con gentilezza, accarezzò la fronte di Blaine e sistemò alcuni ricci di suo marito che erano usciti dalla sua cuffietta, sorridendo anche se sapeva che suo marito non poteva vederlo a causa della mascherina.

“Ciao tesoro”

“Kurt?”

“Come ti senti?”

“Male… mi sento malissimo”

“Ti hanno già fatto l’epidurale?”

“Si e non sento niente… nulla... non sento nulla”

“Da dove?”

Blaine inclinò la testa e mosse le dita, ma i movimenti erano incostanti e leggermente ridicoli.

“Mi sento tutto intorpidito.

Le mie mani sono strane, non capisco”

Kurt si accigliò e si voltò per guardare gli infermieri che affollavano la stanza ma, invece si ritrovò a fissare uno strano lenzuolo che era stato tirato su per separare la zona dove sarebbe stato operato Blaine.

Si sentirono delle voci al di la del lenzuolo e poi la voce della dottoressa Banes riempì l’aria.

“Blaine, puoi dirmi se riesci a sentire qualcuno di questi tocchi?”

Punzecchiò alcuni punti del suo pancione, alcuni colpi leggeri ed altri più decisi e forti; ma ad ogni tocco, Blaine sbatteva le palpebre, stancamente, verso il muro.

“Non sento nulla”

“Perfetto.

Allora possiamo iniziare.

Il battito del bambino è ancora un po’ basso, quindi faremo del nostro meglio per tirarlo fuori quanto più velocemente e con più sicurezza possibile.

Se senti qualcosa fammelo sapere , okay Blaine?”

“Okay”

“Bene, iniziamo”

Kurt focalizzò la propria attenzione verso il marito ormai esausto e sospirò quando vide gli occhi rossi e pieni di lacrime di Blaine lottare per restare aperti.

“Oh tesoro, puoi riposare se vuoi.

Hai avuto una giornata davvero lunga”.

“Non posso” sussurrò Blaine, sbattendo gli occhi gonfi con forza, “devo stare sveglio per incontrare il nostro bambino.

Non posso dormire adesso”

“Puoi, però, riposare gli occhi… sembri esausto”.

Blaine scosse semplicemente la testa  come meglio poté e fissò il muro, gli occhi nocciola persi nelle mura imbiancate della stanza.

Accanto a lui, dietro al telo stava succedendo qualcosa.

Strani suoni simili ad una spremitura ed un odore di sangue ed antisettico riempì l’aria e Kurt si morse le labbra, continuando ad accarezzare la guancia di Blaine per distrarlo dal pensare troppo a quello che stava accadendo al suo corpo.

Blaine, però, inclinò la testa strofinandola contro il palmo di Kurt, offrendo a suo marito uno sfinito sorriso.

“Ti amo”

“Oh tesoro… ti amo anche io… davvero tanto”.

Blaine mormorò pensieroso e chiuse gli occhi, lasciandosi finalmente andare per un momento, ed una volta che lo fece Kurt lasciò un bacio, attraverso la mascherina, sul naso di Blaine prima di tornare  a sedersi sullo sgabello ed ascoltare gli strani suoni che lo circondavano; i monitor, i macchinari, le voci dei medici e delle infermiere, gli strumenti utilizzati per far nascere il bambino… facevano tutti insieme un gran casino e Kurt si chiese se Blaine riuscisse comunque a sentirli nonostante la sonnolenza.

Mentre i suoi pensieri tornarono su Blaine , Kurt si voltò a guardare il volto di suo marito e sorrise, osservando, attentamente, la pelle sudata della fronte e delle guance di Blaine e quanto lunghe fossero le sue ciglia che ricadevano in ciocche scure.

La sua pelle, solitamente dorata con le sue bellissime e piccolissime lentiggini, ora era eccessivamente pallida a parte le guance arrossate e le labbra screpolate a causa di tutti i morsi e le leccate che aveva fatto durante tutta la giornata.

Mentalmente, Kurt si applaudì per aver avuto l’idea di aver messo in valigia tutte le creme idratanti ed il burro di cacao di Blaine e si disse che, una volta che Blaine si sarebbe ripreso , si sarebbe personalmente assicurato di prendersi cura della pelle e dalle labbra di suo marito.

Sorridendo, Kurt accarezzò la mano di suo marito e si inclinò per sbirciare oltre il lenzuolo.

Un dottore gli impediva di vedere qualcosa ma sentì un fiotto ed un forte sussulto, così capì che qualcosa stava accadendo.

Per fortuna, la dottoressa Banes fu abbastanza gentile da spiegarglielo.

“Abbiamo appena fatto rompere le acque… ci siamo quasi “

Una scarica di eccitazione scorse nelle vene di Kurt, così si avvicinò un po’ di più a Blaine baciandolo con dolcezza per svegliarlo , fin quando le sue lunghe ciglia non si aprirono, mostrando i suoi meravigliosi occhi color ambra arrossati.

“Cosa succede?”

“È quasi qui, tesoro.

Il nostro bambino sta per nascere”

“Davvero?”

“Si… si sono appena rotte le acque e sarà presto qui “

“Spero stia bene” sussurrò Blaine e Kurt annuì, stringendo più forte la mano di Blaine.

“Lo sarà… starà bene”

“Okay ragazzi” li chiamò la Banes al di la del lenzuolo, “ riesco a vedere la testa ed è pieno di capelli incredibilmente scuri…

Blaine… sembra che abbia la tua stessa tonalità”

“Oh mio dio…”

“Eccoci qui … su dai piccolino”

Accanto a lui, i medici tiravano e strattonavano , ma Blaine non sentiva proprio nulla.

Era li steso, gli occhi puntati sul muro, i denti che battevano senza motivo e Kurt stava letteralmente tremando sullo sgabello accanto a lui.

“È quasi qui” disse Blaine con uno stanco sorriso sul volto, sbattendo le palpebre per trattenere le lacrime quando Kurt gli sorrise con gli occhi pieni di lacrime e con il labbro tra i denti.

“Dio Blaine… io…”

Un piccolo grido trafisse l’aria ed entrambi gli uomini si bloccarono.

Blaine guardò Kurt e Kurt guardò Blaine con le lacrime che cominciarono a scorrere bagnando la mascherina.

“Oh Blaine…”

“È un bel maschietto” annunciò la Banes dall’altra parte del lenzuolo, poi sollevò il piccolo, che piangeva e si dimenava nella sua presa, per poterlo mostrare a Blaine e a Kurt.

“Oh mio dio” sussurrò Blaine , gli occhi così pieni di lacrime che era davvero difficile per lui vedere il piccolo esserino che gli veniva presentato, ma non gli importava per niente riuscire a malapena a vederlo.

L’unica cosa che gli importava era che poteva sentirlo … poteva sentirlo piangere e fare versi , la prova che era vivo e sano e Blaine cominciò a piangere ancora più forte.

Ma andava bene perché anche Kurt stava piangendo forte quanto lui; la voce acuta per l’emozione mentre balbettava su quanto amasse Blaine e loro figlio e, quando la Banes passò l’urlante neonato ad una infermiera li accanto, Blaine schiaffeggiò, con la mano intorpidita, il braccio di Kurt.

“Kurt amore… va a controllarlo… per favore, Kurt!”

Kurt abbassò lo sguardo su suo marito e lo baciò velocemente sulle labbra, si alzò dallo sgabello e corse verso un punto della stanza in cui un gruppo di infermiere si stavano occupando del bambino.

Mentre si avvicinava le sentì dire qualcosa sul fatto che il bambino fosse nato col cordone ombelicale avvolto due volte attorno al collo e di quanto fosse blu in un primo momento, ma che aveva comunque un bel paio di polmoni visto quando stesse strillando.

Ancora stordito, Kurt si avvicinò alla piccola culla di plastica in cui stavano pulendo il piccolo e sorrise, il cuore stava per scoppiargli in petto mentre fissava il suo piccolo bambino.

Ed eccolo li in tutta la sua gloria, tutto rosa e con una quantità ridicola di capelli che ricopriva la sua piccola testa.

Era paffuto, cosa che era molto divertente , ed aveva il naso di Kurt e le labbra avevano la stessa forma di quelle di Blaine ed aveva tutte le dita delle mani e dei piedi ( eh si Kurt le contò… solo… per davvero) e quando il bambino sollevò in aria il suo pugnetto e fece un vagito particolarmente alto, Kurt pensò di aver appena sentito una versione più acuta del pianto di Blaine.

“Oh… è perfetto”

“È bellissimo, non è vero? Nove mesi nell’utero e poi ottieni questo miracolo” disse una delle infermiere che sollevò il bambino dalla culla e lo passò ad un’altra infermiera che lo misurò.

Pesava circa 3kg ed era lungo 54 cm.

Kurt spalancò la bocca e guardò il bambino molto colpito.

“È più grande di quando pensavamo” osservò, sorridendo quando il bambino smise di piangere e sbatté le palpebre guadando il soffitto con i suoi meravigliosi occhi blu scuro, incorniciati da piccole e scure ciglia ( anche se piuttosto lunghe per un bambino)

“Hai le ciglia di tuo padre, piccolino” tubò Kurt.

Mentre lo guardava ammirato e l’infermiera puliva il piccolo monello, il bambino pianse ancora un po’ spingendo in altro le piccole braccia e gambe.

E Kurt era così innamorato.




Blaine era steso sul tavolo operatorio, la testa inclinata a destra mentre guardava Kurt aggirarsi nella zone dove stavano pulendo loro figlio.

I dolci vagiti del bimbo riempirono l’aria e si mischiarono alle voci dei medici che lo stavano ripulendo e ricucendo; ma tutto quello a cui Blaine riusciva a pensare era che voleva vedere il bambino.

Kurt doveva essersi già innamorato del piccolo visto che non si era ancora voltato per dire qualcosa a Blaine  e questo lo feriva un pò, ma capiva; erano stati entrambi molto preoccupati per il battito del bambino molto basso.

“Tutto bene , Blaine’” chiese la Banes e Blaine annuì prima di realizzare che lei non poteva vederlo da sotto al lenzuolo, così mormorò un si sotto voce e riportò la sua attenzione al bambino, sbattendo le palpebre per trattenere le lacrime formatesi agli angoli degli occhi.

“Sta bene?”

“Da quello che si vede e si sente direi di si, caro.

Kurt te lo porterà non appena lo avranno pulito, ne sono sicura.

Come ti senti, comunque? Stanco?”

“Molto”

“Beh… puoi riposarti.

Abbiamo quasi finito poi mettiamo i punti al canale prima di rimandarti su per guarire.”

“Voglio vedere prima il bambino”

“Okay… o puoi restare sveglio anche per questo”

La Banes ridacchiò ed il suono della sua risata si mischiò al suono degli strumenti che ricadevano nel vassoio di metallo.

Blaine sbatté gli occhi per tenerli aperti e poi mosse le dita intorpidite e formicolanti, sperando che Kurt lo vedesse muoversi e gli portasse il bambino.

“Kurt?”

L’uomo più grande si voltò per un secondo, un grande sorriso sul viso , poi si voltò di nuovo verso le infermiere.

Non si rivoltò per qualche altro minuto, ma quando lo fece stava stringendo tra le braccia un piccolo fagottino avvolto in una coperta blu, bianca e gialla.

“Hey tesoro” sussurrò Kurt, avvicinandosi a Blaine , “ti presento tuo figlio”

Abbassò le braccia ed il cuore di Blaine si gonfiò alla vista del bimbo con i capelli scuri.

Le lunghe ciglia del bambino si aprirono, rivelando dei graziosi occhi azzurri e Blaine allungò una mano per accarezzare con la punta delle dita i morbidi e soffici capelli.

“È perfetto“

“Lo so…tu… lo hai fatto tu… guarda cosa hai fatto”

“Tu hai aiutato”

“Ma hai fatto tu tutto il lavoro, tesoro.

Lo hai portato al mondo ed io sono  così, così fiero di te.

Dio… ti amo così tanto”

“Ti amo anche io” sussurrò Blaine , distogliendo l’attenzione dal volto del bambino per guardare suo marito negli occhi.

Sul volto di Kurt c’era tanta ammirazione per lui e Blaine si sentì arrossire sotto quello sguardo, ma Kurt si limitò semplicemente a baciarlo.

“Sei bellissimo ed io sono così fiero di te”

Blaine sorrise e riportò lo sguardo sul bambino, osservando suo figlio , amabilmente, mentre si dimenava e faceva dei piccoli versetti mentre ascoltava il suono delle voci dei suoi papà.

“Ora che è nato, ha bisogno di un nome”

Kurt annuì, concordando, avvicinando a se il bambino, ovviamente già affascinato da loro figlio e la vista di loro due insieme riempì il cuore di Blaine di gioia.

“Hai qualche idea? “ chiese Kurt, guardando Blaine per un secondo prima di tornare a focalizzare la propria attenzione sul bambino tra le braccia.

“Ora ho qualche idea… ora che posso vedere il suo volto e tutto il resto”

“Davvero? A quale nome stavi pensando? “

“Beh… per me sembra un Clark”

“Clark? Tipo come… tipo il Clark di Superman?”

“Beh … se la metti così… si, suppongo di si.

Guardalo…

Ha i capelli neri e gli occhi azzurri, proprio come Superman.

E Clark significa studioso, così forse, crescerà e diventerà un giovane uomo intelligente”

Fissò il bambino per un momento e poi guardò di nuovo Kurt.

“Ti piace?”

“Non è male… e capisco il perché ci hai pensato… hmm… Clark” disse Kurt un paio di volte il nome del bambino per provare e poi si accigliò.

“Ha anche bisogno di un secondo nome”

“Umm… non dobbiamo chiamarlo Clark se non vuoi… possiamo comunque parlarne e …” Blaine sbadigliò , il suo corpo gli stava ricordando quanto fosse esausto e quando Kurt lo vide , guardò severamente Blaine.

“Non farlo” borbottò Blaine, “ non vado a riposare fin quando non daremo un nome a nostro figlio”

“Non dobbiamo immediatamente dargli un nome, tesoro… dovremmo pensarci bene”

“E … che ne dici di Ian? Tipo Ian Clark? O Clark Ian? Cosa ne dici?”

Kurt annuì pensieroso e guardò il fagottino tra le braccia , le labbra arricciate , mentre fissava loro figlio.

“Hey piccolo, come ti sembra Clark? Ti piace? Clark Ian Anderson-Hummel; non… ti riempie la bocca…

Cosa ne dici di Ian Clark Anderson-Hummel? Cosa ne dici?”

Il bambino rimase in silenzio e Blaine ridacchiò stanco, sfiorando con le dita la morbida coperta che avvolgeva suo figlio.

“Mi piace anche il nome Owen.. o Tate… o forse Landon.

Non lo so… non so che nome dargli”

“Dovresti riposare e possiamo parlarne dopo una volta che sarai al reparto degenza, tesoro.

Sembra che tu stia per crollare”

“In effetti mi sento come se stessi per svenire” aggiunse Blaine, sbadigliando e Kurt ruotò gli occhi affettuosamente, chinandosi meglio che poté col bambino in braccio e baciò Blaine.

“Riposati , tesoro.

Saremo qui quando ti sveglierai e potremo dargli il nome giusto.

Non voglio dargli un nome che odierà per tutta la vita solo perché il suo papà era troppo esausto per capire qualcosa”

“Il suo papà è stato in travaglio per molte ore ed ha subito un importante intervento chirurgico… penso di avere una scusa” scherzò Blaine.

Vide Kurt sorridergli e più fissava suo marito cullare e tubare loro figlio, più la sua vista si annebbiava.

“Ti amo” disse prima di crollare in un sonno necessario e Kurt semplicemente gli sorrise, l’orgoglio dipinto sul tutto il suo viso mentre guardava le ciglia di Blaine chiudersi.

“Ti amo anche io… più di quanto tu possa immaginare”

 
 
 
Note

E finalmente è nato....

Per il nome ... alla settimana prossima!
  
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