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Autore: heliodor    05/12/2019    1 recensioni
Joyce è nata senza poteri in un mondo dove la stregoneria regna sovrana. Figlia di potenti stregoni, è cresciuta al riparo dai pericoli del mondo esterno, sognando l'avventura della sua vita tra principi valorosi e duelli magici.
Quando scoppia la guerra contro l'arcistregone Malag, Joyce prende una decisione: imparerà la magia proibita per seguire il suo destino, anche se questo potrebbe costarle la vita...
Tra guerre, tradimenti, amori cortesi e duelli magici Joyce forgerà il suo destino e quello di un intero mondo.
Fate un bel respiro, rilassatevi e gettatevi a capofitto nell'avventura più fitta. Joyce vi terrà compagnia a lungo su queste pagine.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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Il mondo è pieno di mostri
 
“Ragno supremo?” chiese Joyce. “È così che si chiama?”
“Così lo chiamo io” rispose Halux cupo. “Ma credo non abbia importanza il nome. È ciò che sta facendo che conta. Guardali bene.” Indicò i ragni che si muovevano in fila. “Sta letteralmente divorando questo posto un pezzo alla volta. Chissà quante creature ha distrutto e quante ne distruggerà ancora.”
“I gromm…”
“Non mi riferisco solo a loro, sciocca ragazza” sbottò Halux. “Ma anche a quelli che abitano di sopra. Noi.”
“Non ci sono ragni di sopra” disse.
Non così grandi, si disse.
“Per ora.” Halux tornò a sporgersi. “Queste creature sono insaziabili e crescono di numero in maniera incontrollata. Urazma voleva un esercito in grado di sostentarsi da solo e rafforzarsi a mano a mano che il tempo passava.”
“Che vuol dire per ora?”
“Queste gallerie sono state scavate da loro” disse Halux. “Hanno letteralmente divorato mezza montagna per creare il loro regno. E una volta che avranno mangiato l’ultimo gromm secondo te che cosa accadrà?”
“Moriranno di fame?”
Joyce sperava che non si arrivasse a tanto e che gromm e ragni sarebbero riusciti a coesistere in qualche modo.
Halux scosse la testa. “Molto prima che accada, i ragni scaveranno verso l’alto, facendosi strada fino alla superficie. Riesci a immaginare che cosa accadrà quando l’avranno raggiunta?”
Joyce tentò di immaginare i ragni che a frotte sempre più numerose si riversavano fuori da una galleria. Dovunque passassero tutto veniva messo nei bozzoli e offerto alle fauci della regina ragno e dei suoi sudditi più fedeli.
“Dalla tua espressione” proseguì Halux. “Direi che stai iniziando a comprendere, strega rossa.”
“Come li fermiamo?”
 “I ragni si comportano come un solo individuo, un solo corpo. Se tagli la testa a una persona, questa smette di vivere.”
“Quei ragni la testa non ce l’hanno. Come facciamo a tagliargliela? Sono tantissimi.”
“Basterà tagliarne una, di testa.”
“Quale?”
Halux sedette con la schiena appoggiata alla parete. “Dobbiamo uccidere la regina dei ragni. È lei che li guida.”
“Vuoi dire il ragno gigante?”
L’erudito annuì. “Mentre fuggivo ho potuto dare un’occhiata in giro e…” Sembrò vacillare. “Non ti ho nemmeno detto che cosa è successo agli altri quando sei stata presa.”
Joyce ricordò che voleva saperlo. “Dove sono?”
“Chi lo sa? Ci siamo persi di vista quando Joane si è lanciata all’inseguimento dei ragni che ti avevano catturata.”
“Joane ha fatto una cosa del genere?”
Annuì. “E Bardhian l’ha seguita.”
“E Galef e gli altri?” In quel momento le premeva di più sapere che non fosse accaduto niente di brutto a suo fratello.
“Sparito con la strega di nome Lindisa.”
Come temevo, si disse.
“Akil?”
“Non ne ho idea. L’ho perso di vista quando ho iniziato a scappare.”
Deve proprio farmeli dire tutti? Si chiese.
“Caldar?”
“Era con me poco prima di incontrarti. Quelle bestiacce ci stavano inseguendo, così lui li ha attirati.”
“Vuoi dire che è da solo? Non dovevi abbandonarlo così.”
“Volevi che mi mettessi a discutere con i ragni? Non sembrano molto propensi al dialogo.”
“Tu sei uno stregone” lo rimproverò. “Sembra che te lo dimentichi sempre quando ti fa comodo.”
“Non lo dimentico affatto. Sei tu che non ricordi che sono uno stregone pessimo. Non sarei capace di difendermi contro un’orda di quei ragni, come tu non saresti capace di comprendere un trattato di storia.”
“Mi sottovaluti” disse.
Ma ha ragione, pensò.
Halux sospirò. “Che hai intenzione di fare?”
Joyce si strinse nelle spalle. “Cercare gli altri. Portarli fuori di qui.”
“Mi riferivo al ragno supremo.”
“Non posso fare niente.”
“Potresti valutare l’idea di ucciderlo, strega rossa.”
“Io?” fece stupita.
Halux annuì. “Sì, tu. Credi di non essere capace?”
“Certo che no” disse indignata. “Quel mostro è gigantesco, l’hai visto anche tu.”
“Io credo che tu lo possa affrontare. Joane almeno era convinta che tu potessi.”
“Te l’ha detto lei?”
Halux scrollò le spalle. “È solo una mia impressione.”
“Bardhian potrebbe farcela meglio di me.”
“Indubbiamente, ma lui non è qui.” Indicò l’uscita del condotto. “Potresti renderti invisibile e calarti con la levitazione fino al suolo. Quindi potresti raggiungere il ragno supremo a mettere fine alla sua vita con un colpo ben mirato.”
“Questa sarebbe la tua idea?”
“Ti sembra cattiva?”
“Mi sembra pessima.”
Pensò a tutte le cose che potevano andare male. In ognuna di essa veniva scoperta e sopraffatta dai ragni, per poi essere data in pasto alla regina.
“Non lo farò” disse. “Andrò a cercare Bardhian e Joane, così saranno loro a uccidere la regina dei ragni. Sono molto più forti di me.”
Halux fece spallucce. “Vai pure, allora. Ma da quella parte troverai solo cunicoli pieni di ragni pronti a farti a pezzi e servirti come pasto della giornata alla loro regina.”
“Sempre meglio che morire in modo così stupido.”
“Non ho la forza di ragionare con te, strega rossa. Solo…”
“Cosa?”
“Niente di importante. Vai pure.”
“Dimmelo.”
“Davvero, non importa.”
“Parla” ringhiò Joyce esasperata.
Halux sospirò, poi disse: “Hai affrontato colossi e inquisitori e ora ti tiri indietro davanti a un ragno, seppur gigantesco.”
“Non è la stessa cosa.”
“Davvero? Sembra che tu abbia paura.”
“Certo che ho paura.” Indicò la fine del condotto. “Da quella parte ci sono dei mostri che vogliono mangiarmi viva.” Non aveva intenzione di tornare in quel dannato bozzolo. Per niente al mondo.
“Il mondo è pieno di mostri che vogliono mangiarti” disse Halux dopo un breve silenzio.
Joyce fece per rispondergli, ma ci ripensò.
“Mostri veri, che vivono nel mondo” disse l’erudito. “E altri che invece si rivelano tali, anche se hanno l’aspetto di una bella donna a di un innocuo ragazzo. O di uno stregone che finge di essere un erudito. O era il contrario?”
Joyce si accigliò. “Che stai cercando di dirmi?”
“Nemmeno io lo so, strega rossa. Qualche luna fa ti avrei detto che le mie idee erano chiarissime al riguardo. Me ne stavo al sicuro dietro le mura di Malinor, pensando che avrebbero tenuto lontano da me gli orrori del mondo.” Scosse la testa. “Quanto mi sbagliavo, vero? Sono proprio uno stupido.”
“Non sei stupido” disse Joyce. “Sei solo meno coraggioso di altri.”
“Questo non mi giustifica, strega rossa. Potevo fare molto di più, invece che rinchiudermi nella mia tana e fare finta che il resto non esistesse. Sai che ti dico? È stato il peggior errore della mia vita. So che è banale dirlo, ma non ho saputo affrontare le mie paure.”
Nei romanzi d’avventura a un certo punto l’eroe è chiamato a compiere una grande impresa che sembra fuori dalla sua portata. E sebbene in tutti i romanzi l’eroe andasse incontro al pericolo con coraggio, arrivava a quella decisione dopo aver superato molte prove.
Io ho superato molte prove, si disse Joyce. Guardò in basso, dove i ragni continuavano a portare da mangiare alla loro regina. Nessuno di essi sembrava essersi accorto che lei li stata osservando.
Sarebbe facile calarmi da qui con la levitazione, si disse. Con l’invisibilità potrei arrivare proprio davanti alla regina dei ragni e poi inventarmi qualcosa, se necessario. Sarebbe davvero facile.
Scosse la testa.
L’ho pensato davvero? Si chiese. Voglio sul serio provare a uccidere la regina dei ragni?
Guardò Halux.
“Ora non ti sembra una cattiva idea, vero strega rossa?”
“Potresti usare un portale per farmi arrivare davanti alla regina dei ragni.”
“Non sento portali qui intorno. Siamo nel santuario di una maga suprema, dovresti saperlo.”
“Userò un richiamo per fuggire.”
“Per lo stesso motivo di prima, nemmeno i richiami possono funzionare qui sotto e se lo fanno, potrebbero funzionare in modo davvero diverso.”
“Che vuoi dire?”
“Potresti usare il richiamo e trovarti fusa con la roccia, per fare un esempio.”
Non le andava di correre un rischio simile.
“Supponiamo che arrivi alla regina dei ragni usando l’invisibilità” disse con cautela. “Come faccio a ucciderla?”
“Penso che un colpo preciso possa tornare utile.”
“Quanto preciso?”
Halux sembrò rifletterci. “Ho dato un’occhiata ai ragni che avete ucciso. Hanno una specie di corazza nella parte superiore del corpo. È molto dura e non sarà facile scalfirla con un solo colpo.”
“Ne avrò solo uno a disposizione.”
“Allora dovrai mirare altrove.”
“Dove?”
“Al ventre, nell’attaccatura tra la corazza superiore e il resto del corpo. Credo sia quello il suo punto debole.”
“Credi?”
Halux si strinse nelle spalle. “Non posso essere più preciso di così, strega rossa.”
“Sarò io quella che rischierà la vita. Se ti sbagli…”
Cercò di non pensarci.
“Se mi sbaglio la prossima volta cercherò di fare meglio” disse l’erudito.
Joyce fu tentata di dargli un pugno. Andò all’apertura e guardò di sotto. I ragni-valletto – non sapeva come chiamarli in altro modo – continuavano a trasportare cibo per l’insaziabile regina.
“A cosa le servirà mangiare così tanto?” chiese a Halux.
“È un ragno gigante. Deve mangiare tanto.”
“Perché è così grade?”
“È una domanda che mi sono posto anche io.”
“E hai trovato una risposta?”
L’erudito rimase in silenzio.
“Halux?”
“Potrebbe non piacerti.”
“Sto per affrontare quel mostro da sola. Credo che potrebbe essermi utile saperlo.”
“Hai ragione” ammise lui. “La mia ipotesi è che i ragni siano cresciuti così tanto grazie al potere del nodo.”
“Il flusso può fare questo?” chiese stupita. “Io credevo che fosse la fonte del potere degli stregoni.”
“E lo è, ma quali potrebbero essere i suoi effetti su creature che vivono qui da millenni? Ragni giganti, pesci divoratori, piante che avvelenano l’aria e gromm. Ecco il risultato.”
“Non ci credo.”
“Nemmeno io, ma devo pur dare una spiegazione a questo posto folle.”
“Se fosse vero, i ragni potrebbero usare gli incantesimi come uno stregone… come noi?”
“Sarebbe davvero interessante scoprirlo” disse Halux.
Joyce scosse la testa. “Non voglio sentire altro o ci ripenserò.”
Halux si sporse a sua volta. “Scegli il momento giusto e quando sei pronta vai.”
Non sarò mai pronta, si disse. E il momento giusto credo non esista. Sono tutti sbagliati, per quanto ne so.
Fu tentata di rinunciare, ma la visione di intere città che venivano divorate da orde di ragni per dar da mangiare alla loro regina, la convinse ad agire.
“Il punto” disse con tono calmo. “È che potremmo essere gli unici a sapere che cosa sta accadendo qui sotto. Se non uccidiamo noi la regina, adesso, raggiungerà la superficie e sarà molto peggio.”
“Vedo che inizi a comprendere, strega rossa. Se vuoi tirarti indietro, fallo adesso.”
“Andrò” disse Joyce sicura. “Non mi nasconderò più dietro le mura, aspettando che gli altri facciano tutto al mio posto.”
Halux sorrise. “Allora vai. Uccidi quella maledetta.”
Joyce pensò alla formula dell’invisibilità. Con calma studiata mise un piede oltre il baratro e usò la formula della levitazione. L’incantesimo la fece scendere con dolcezza fino al pavimento, in una zona sgombra dai ragni.
Il rumore emesso dalle loro mandibole era assordante
Tik tik tik.
I ragni si muovevano ignorandola. Quando si metteva sul loro percorso loro la evitavano e proseguivano dritti.
Almeno non dovrò preoccuparmi di quelli piccoli, si disse. Ma restano quelli grandi. E quello gigantesco.
I ragni più grandi formavano una sorta di barriera attorno alla regina. Erano disposti su due file che si alternavano di otto o dieci ragni. Non si muovevano e come soldati di guardia sembravano osservare la sala, come temendo che da un momento all’altro qualche pericolo piombasse addosso alla regina.
Ed è proprio quello che sta per accadere, pensò divertita.
Si guardò indietro e verso l’alto, dove vide il viso di Halux ritrarsi un attimo dopo. Sperava che si mettesse al sicuro. Tra poco quel luogo avrebbe brulicato di ragni ostili.
Arrivata alla prima fila di ragni giganti, rallentò il passo. Simili a sentinelle, i ragni vegliavano la loro regina. I più piccoli passavano accanto e sotto di loro, proseguendo verso il ragno supremo.
Ogni tanto una delle sentinelle afferrava uno dei ragni trasportatori con le mandibole e lo mangiava. Altre si accontentava del cibo che trasportavano, lasciandoli andare per la loro strada.
Joyce adocchiò un passaggio tra due ragni-sentinella e vi si diresse con passo fermo. Mentre passava accanto alla creatura che torreggiava sopra di lei per almeno il doppio della sua altezza, trattenne il fiato.
Il ragno-sentinella continuò a guardare nella direzione opposta e a far schioccare le mandibole di tanto in tanto.
Tik tik tik.
Rassicurata, Joyce superò la prima fila di ragni-sentinella e anche la seconda. Alla terza, i ragni erano cresciuti in altezza e grandezza. Ora erano alti almeno quattro o cinque volte un uomo adulto. Nonostante ciò, sembravano minuscoli in confronto alla regina dei ragni.
Joyce stimò che doveva essere alta quanto cinquanta uomini adulti. Arrivava quasi alla sommità della cupola del circolo di Valonde. Cercò di immaginare quella creatura nella piazza davanti al circolo ma scacciò subito quel pensiero e si concentrò su quello che doveva fare.
Esaminò da una ventina di passi la regina dei ragni, prendendosi il tempo che le serviva. Da vicino era più impressionante che da lontano. Da lì poteva scorgere i particolari che non era riuscita a cogliere, come le cicatrici che coprivano la corazza superiore della regina. In basso, vicino al ventre, si intravedevano delle sacche traslucide.
Joyce decise di avvicinarsi per guardare meglio e fece qualche passo in direzione della regina dei ragni. C’erano davvero delle sacche che pendevano dal suo ventre. Ne contò almeno trenta. Ognuna di esse conteneva qualcosa di piccolo che si agitava e muoveva.
Ragni, pensò Joyce. Sono ragni.
Ogni sacca doveva contenerne centinaia e centinaia. Dovevano essere le sue uova. Da ogni sacca, una volta aperta, sarebbero usciti decine di ragni.
Migliaia, si corresse. L’esercito creato da Urazma si stava espandendo. Se Halux aveva ragione, ben presto sarebbero migrati in massa verso l’esterno. Da lì in poi solo gli Dei sapevano cosa sarebbe successo. Era probabile che l’infestazione dei ragni sarebbe durata anni, forse decenni.
Li dobbiamo fermare qui e adesso, si disse convinta.
Per prima cosa, doveva valutare quale fosse il punto più debole del ventre della regina e poi scegliere con cura l’incantesimo da usare.
Una palla di fuoco doppia dovrebbe bastare, si disse mentre valutava i danni che poteva infliggere alla regina dei ragni.
Solo in quel momento si accorse che qualcosa era cambiato. I ragni trasportatori avevano arrestato la loro marcia e sembravano come in attesa. Anche i ragni-sentinella, ora rivolti verso l’interno, erano immobili. Non c’era più il sottofondo di mandibole che si chiudevano e aprivano.
Joyce trattenne il fiato, come se aspettasse che qualcosa dovesse accadere da un momento all’altro. Guardò la regina dei ragni, le fauci spalancate. Dalla bocca le colava una sottile bava appiccicosa che si stava raccogliendo in una pozza sotto di lei.
Occhi neri e vuoti la fissarono. Erano occhi che scintillavano nel buio come piccole fiammelle.
Ecco una cosa a cui non abbiamo pensato, si disse.
Come i gromm, i ragni avevano la vista speciale. E se avevano la vista speciale, potevano vedere oltre il velo dell’invisibilità.
E lei era invisibile.
Proprio in quel momento, la regina dei ragni emise un lungo grido simile al raschiare del metallo su una superficie solida.
Le sue zampe si mossero, sollevandosi con inaspettata agilità. Una di esse si alzò sopra Joyce e ricadde con velocità enorme.
Joyce si gettò di lato ed evitò d’un soffio di essere colpita.
Il mio attacco a sorpresa è fallito, si disse.
In quel momento anche i ragni-sentinella si mossero verso di lei.

Prossimo Capitolo Lunedì 9 Dicembre

 
  
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