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Autore: bridgetvonblanche    16/12/2019    1 recensioni
"I definitely wouldn't call that girl f r a i l"
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katsuki Bakugou, Ochako Uraraka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non riusciva proprio a ricordare il motivo per cui si era spinto fino a lì, davanti all'unico letto occupato dell'infermeria, stringendo tra le mani ancora calde e sudate quella stupida giacca blu. La sua ormai ex-avversaria giaceva sopra candide lenzuola bianche, una fasciatura non troppo stretta a circondare le sue braccia smilze e la sua fronte ora più che mai rilassata.

Non le doveva alcuna spiegazione, né tantomeno delle scuse, giusto? Eppure, nonostante non dovesse sentirsi in colpa per le ferite che le aveva inferto, il giovane Bakugou sentiva di doverle dire qualcosa, provare a rincuorarla.

Come se fosse una cosa semplice, per uno come lui.

Sopraffatto dalle sue stesse elucubrazioni, Bakugou quasi non si era accorto che i grandi occhi a mandorla di Uraraka lo stavano fissando e chissà da quanti minuti. Colto quindi totalmente alla sprovvista, il giovane dai capelli color grano era scattato subito in piedi, facendo ribaltare la sedia sulla quale si era perso stupidamente a riflettere fino a qualche secondo prima.

Si ricompose però in fretta, portando poi una mano dietro la testa e cercando di rimettere ordine nei suoi pensieri, non rinunciando però a tenere lo sguardo fisso su di lei che, nonostante le ferite riportate, si era comunque lasciata sfuggire un sorriso che, per quanto avesse cercato di nascondere, non era certamente passato inosservato agli occhi vermigli del ragazzo in piedi accanto a lei.

— Ohi non farti strane idee, ti ho solo riportato la felpa, — non era esattamente ciò che si era preposto di dire ma, ancora una volta, la sua lingua era stata molto più veloce di quanto non lo fosse il suo cervello.

— Oh, — la sentì mormorare impercettibilmente, scrutandola poi alzare con entrambe le braccia quella felpa solo per notare quanto fosse ridotta male. Le esplosioni di Bakugou aveva compromesso l'intera giacca, riducendola pressoché a brandelli. Non avrebbe potuto indossarla di nuovo nemmeno se avesse voluto, ma Uraraka era contenta che il suo avversario si fosse spinto fin lì per restituirgliela.

Appoggiò quello sgualcito pezzo di stoffa sulle sue gambe nude, coperte solamente dal lenzuolo bianco del letto su cui ora si era messa a sedere, prima di rivolgere i suoi grandi occhi color cioccolata verso quelli rossastri del ragazzo ancora in piedi di fronte a lei, immobile e stentoreo. Avrebbe voluto ringraziarlo nuovamente per essersi preso la briga di venire a trovarla in infermeria e riportarle la giacca ma, ancora una volta, Bakugou fu più veloce di lei.

— Non sono venuto qui per ricevere un tuo grazie, — le disse in un tono austero e tutt'altro che amichevole, anticipando qualsiasi suo tentativo di dare inutilmente fiato alla bocca, convincendola senza troppi sforzi a rimanere in silenzio. Le voltò quindi le spalle, incamminandosi con le mani nelle tasche verso l'uscita di quella stanza asettica che stava cominciando ad essere un pò troppo piccola e soffocante per i suoi gusti. Si fermò però proprio sul ciglio della sottile porta scorrevole, arrestando così la sua tipica camminata sempre così brusca e grossolana.

— Mi piacerebbe poterti sfidare di nuovo un giorno, quando sarai più vicina al mio livello ovviamente, — si limitò ad aggiungere, questa volta in tono più rilassato e forse meno scorbutico di quanto lui stesso avesse osato sperare.

— Allora credo che dovrei tornare ad allenarmi quanto prima, — la sentì ribattere poco dopo. Bakugou non osò voltarsi, ma non gli fu difficile immaginarsela stringere con tutta la forza della disperazione per quella bruciante sconfitta appena subìta quella felpa che ancora non si era decisa a riporre ordinatamente da qualche parte vicino al letto.

— Si dovresti, — le fece eco una volta ancora, prima di mettere il suo piede destro fuori dalla porta dell'infermeria, — E vedi di non permettere mai a nessuno di conciarti così, sono stato chiaro? — si sentì poi in dovere di aggiungere.

— La prossima volta siederai tu su questo lettino, te lo assicuro, — fu l'ultima cosa che percepì uscire dalle sue labbra rosee, prima di chiudere con uno dei suoi soliti bruschi scatti la porta dell'infermeria ormai alle sue spalle.

— Voglio vederti provarci, — mormorò comunque tra sé e sé, sperando che in qualche modo, la sua risposta da ragazzo insolente qual era potesse comunque raggiungere le orecchie di Uraraka.

Non era ancora riuscito a spiegarselo e dio solo sa se mai sarebbe arrivato ad una conclusione soddisfacente, ma solo l'idea che quella ragazzina dalla faccia paffuta e sempre sorridente venisse ferita in un vero e proprio scontro contro qualche pericoloso criminale gli faceva ribollire uno strano sentimento di costernazione profonda mista a cieca rabbia che lo portava a desiderare di far esplodere qualunque cosa o chiunque gli capitasse a tiro con le sue stesse, esplosive mani.

Respirò quindi profondamente più volte prima di trovare quel livello di calma interiore necessaria per tornare a sedersi sugli spalti e affrontare così il suo gruppo di compagni di corso che sicuramente non avrebbe perso l'occasione di fargli fatto notare quanto fossero stati poco clementi i suoi modi di agire nei confronti di Uraraka.

— Hey Bakugou, era proprio necessario usare un'esplosione del genere contro una ragazzina tanto fragile? —

Si era quindi sforzato di non cedere alle provocazioni di quello sciocco di Kaminari, cercando di non prestare attenzione a nient'altro che allo scontro che di lì a poco avrebbe avuto luogo proprio in quella stessa area che poco prima lo aveva visto protagonista ma, nella sua testa, le parole di quell'esaltato, biondiccio compagno di classe ancora rimbombavano nella sua testa e sembrava non volessero dargli pace finché lui non avesse trovato dentro sé la risposta a quella sciocca domanda.

Anche se, una risposta, Bakugou l'aveva già trovata da tempo.

— Quella ragazzina è tutto fuorché fragile, —





 

a/n 

konnichi wa! 👋🏻

questa è la parte in cui ho deciso deliberatamente di prendermi un briciolo di licenza poetica e di immaginare un missing moment post-scontro.
vi ricordate che prima di uscire dall'arena bakugou osserva la giacca di uraraka? e anche che, poco dopo, si scontra con deku lungo i corridoi dove uraraka poi ha quella feelingosa conversazione con i suoi?

bene, aggiungeteci un pizzico di me in hype per qualunque cosa accada all'interno di questo anime ed ecco che questo è il finale di questa breve raccolta

sperando di non aver offeso nessuno, spero di tornare presto con una nuova fic su un altro personaggio super controverso (ma che io amo)

jaa ne!
 

bvb

  
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