Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: inzaghina    17/12/2019    10 recensioni
Con la sospensione a tempo indefinito dalla squadra di Quidditch, i gemelli Weasley hanno tempo per organizzare quello che sono sicuri sarà il party di Natale più epico della storia di Hogwarts. Tra ciotole di punch corretto, scozzesi ubriachi e tentativi di baci sotto al vischio, la Stanza delle Nacessità diventerà davvero teatro di una serata memorabile sotto a ogni punto di vista.
“Hai solo paura di essere beccata da quel rospaccio,” la canzonò Fred, incatenando lo sguardo al suo.
Hermione fece una smorfia, sentendo le guance andare a fuoco. “Io non ho paura,” scandì poi, sostenendo lo sguardo di sfida del gemello.
“E allora vieni alla festa,” le disse semplicemente lo studente del settimo anno.
“Lo farò,” promise.

[Storia partecipante al contest “Il mio Babbo Natale segreto” indetto da Claire roxy sul forum efp e alla Challenge “Xmas Song” del gruppo facebook Il Giardino di efp]
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Storia partecipante al contest “Il mio Babbo Natale segreto” indetto da Claire roxy sul forum efp e alla Challenge “Xmas Song” del gruppo facebook Il Giardino di efp con il prompt: “X rifiuta un bacio sotto il vischio”.
 
 
A Natale puoi…
 
 
 
Lo studio dell'Aritmanzia richiedeva una buona dose di concentrazione, per questo motivo Hermione ci mise più del previsto ad accorgersi che il galeone nella sua tasca si era riscaldato segnalando la data successiva dell’incontro dell’ES. La studentessa aggrottò le sopracciglia alla vista dei numeri impressi sul bordo del metallo che aveva appoggiato sul tavolo della biblioteca: non era decisamente da Harry organizzare una lezione di sabato sera. Divenne pensierosa finendo col distrarsi e perdere il filo dei ragionamenti del suo gruppo di studio, ansiosa di domandare all’amico cos’avesse in mente e ritrovandosi a chiedere aiuto a Terry Boot con uno dei problemi che avrebbero dovuto risolvere per la lezione successiva.
“Come mai Harry ha convocato una riunione per questo sabato?” s’informò Anthony Goldstein, dopo aver recuperato il proprio galeone e averlo mostrato a Michael Corner.
La ragazza fece spallucce. “Non ne ho la minima idea. A quanto ne sapevo la prossima lezione sarebbe stata nella settimana prima delle vacanze… glielo chiederò non appena lo vedrò.”
“Forse crede che abbiamo bisogno di lezioni supplementari?” s’interrogò Ernie MacMillan.
“Mi sembrava che tutti stessimo facendo progressi,” commentò Terry, mentre gli altri annuivano.
“Magari vuole solo fare una lezione in più visto che poi non ci vedremo per un periodo piuttosto lungo,” ipotizzò Megan Jones.
“Può darsi,” rispose pensierosa Hermione.
“Mi sembra un pochino tardi come orario per fare lezione, comunque…” mormorò Padma Patil.
Hermione e gli altri annuirono, rileggendo l’orario previsto: fissato per le 21:00.
“Magari ha organizzato lezione di sera proprio per confondere le acque,” dichiarò Morag MacDougal. 
“Mhmm, forse… Vi aggiornerò quanto prima, ragazzi. Buona serata!” ribatté la Grifondoro, accomiatandosi dal gruppo e incamminandosi verso la torre rosso-oro.
 
*
 
Harry era stravaccato su un divanetto a poca distanza dal fuoco scoppiettante intento a leggere un libro sul Quidditch, quando Hermione s'avvicinò trafelata, con la borsa ricolma di libri e le guance arrossate per la corsa.
“Eccoti qui!” esclamò, sedendosi accanto a lui, tralasciando di commentare il fatto che l’amico pareva non aver toccato libro da quando l’aveva lasciato — ore prima.
“Ciao, Hermione,” la salutò, posando il libro su un tavolino e sorridendole. “Aspettiamo che Ron torni dagli allenamenti a poi andiamo a cena insieme?” 
“Certo,” rispose distrattamente, riprendendo fiato. “Mi chiedevo come mai hai aggiunto un incontro supplementare per questo sabato. Anzi, tutto il mio gruppo di studio di Aritmanzia vorrebbe saperlo.”
Harry aggrottò le sopracciglia confuso, per poi aprirsi in un sorriso. “Oh, non si tratta di un incontro dell’ES in realtà…”
“Ah no?” si stupì la riccia.
“Avremmo dovuto immaginare che saresti stata la prima a fare domande in merito, effettivamente!” esclamò Fred, apparendo al fianco di Hermione, accompagnato dal gemello.
La ragazza sollevò gli occhi castani, indirizzando loro uno sguardo interrogativo. “State forse dicendo che avete organizzato voi un incontro supplementare?” domandò, sbigottita.
“Ovviamente no,” le risposero in coro, scuotendo la testa divertiti.
“Abbiamo però preso in prestito il galeone di Harry per organizzare una festa di Natale nella Stanza delle Necessità…” ribattè George, prendendo posto accanto alla ragazza.
“Sarà epica!” aggiunse Fred, sollevando gli angoli della bocca in un sorriso sfrontato.
Le pupille di Hermione si dilatarono, posandosi prima sui gemelli e poi su Harry, rimasto in un colpevole silenzio.
“Tu lo sapevi?” accusò l’amico.
“Mi sembrava un’idea carina,” tentò di spiegare, facendo spallucce.
“Certo, molto carina… se solo non fosse vietato organizzare riunioni con più di tre studenti senza il permesso dell’Inquisitore Supremo!” dichiarò la ragazza, roteando gli occhi.
“Hai solo paura di essere beccata da quel rospaccio,” la canzonò Fred, incatenando lo sguardo al suo.
Hermione fece una smorfia, sentendo le guance andare a fuoco. “Io non ho paura,” scandì poi, sostenendo lo sguardo di sfida del gemello.
“E allora vieni alla festa,” le disse semplicemente lo studente del settimo anno.
“Lo farò,” promise.
“A Natale dovremmo essere tutti più buoni, no?” mormorò Harry.
“Non credo che valga per quell’arpia,” borbottò in risposta Hermione, incrociando le braccia.
“Su questo siamo totalmente d’accordo con te,” ridacchiò George.
“Ma sceglieremo di fregarcene, perché a Natale puoi fare praticamente tutto,” concluse Fred, strizzando l’occhio agli altri due.
 
*
 
Per quell’occasione speciale la Stanza aveva dato il meglio di sé, trasformandosi in un salone delle feste addobbato di tutto punto: festoni oro, rossi, argento, blu e bronzo pendevano dal soffitto; quattro maestosi abeti si stagliavano in ogni angolo ricoperti di lucine fatate e addobbi variopinti. Su un lungo tavolo posizionato di fronte all’ingresso era presente ogni tipica leccornia natalizia, di fianco era stato montato un piccolo palco da deejay dove Lee Jordan stava già dando il meglio di sé, scaldando la platea. Bottiglie di Burrobirra, caraffe di succhi e ciotole di punch inframezzavano i vari cibi e, appena entrata, Hermione si diresse risolutamente verso i gemelli Weasley, intenti a trafficare con alcune delle ciotole più defilate rispetto alle altre.
“Cosa state combinando, voi due?”
Due paia di identici occhi nocciola incrociarono quelli di Hermione nel vano tentativo di dissimulare innocenza. “Le tue insinuazioni ci offendono!”
La studentessa del quinto anno roteò vistosamente gli occhi, incrociando le braccia sul petto. “Vorreste forse dirmi che non stavate correggendo il punch?”
“Effettivamente sì,” concesse George.
“Ma,” aggiunse Fred con un sorriso sornione, “lo stiamo facendo solo per gli studenti maggiorenni come noi…”
Hermione sospirò, perché chiaramente avevano pensato a tutto, limitandosi a incenerire con lo sguardo Ron e Harry che erano scoppiati a ridere alla vista della sua espressione corrucciata.
“E dai, Hermione… in fondo è Natale,” le fece notare Ron.
“Io non mi occuperò di studenti troppo ubriachi per fare ritorno nelle loro Sale Comuni!”
“Vedrai che se la caveranno tutti quanti,” la rassicurò George.
“E noi potremmo fare un’eccezione per te, se ci tieni,” le sussurrò in tono cospiratore Fred, strizzandole l’occhio.
“Ne farò a meno,” sbuffò Hermione, allontanandosi per raggiungere Ginny e Luna.
 
Un paio d’ore più tardi, tentando di mettere quanto più spazio possibile tra sé e un decisamente alticcio Cormac McLaggen, Hermione pensò che avrebbe dovuto accettare l’offerta dei gemelli — l’alcol avrebbe quanto meno reso più sopportabili gli sproloqui dello studente più grande.
“Ho pensato che desiderassi qualcosa da bere,” dichiarò il biondo, materializzandosi nuovamente al suo fianco.
Hermione sospirò: dove diavolo erano Ron e Harry quando servivano?
“Molto gentile da parte tua, Cormac…”
“Per te questo e altro!”
La ragazza prese un sorso di Burrobirra, scandagliando la sala gremita alla ricerca dei suoi amici e scovandoli intenti a ridere in compagnia di Dean, Neville e Seamus, che aveva una manica del maglione in fiamme.
Era sola con McLaggen. 
“Che programmi hai per le vacanze, Granger?”
“Andrò a sciare con i miei genitori… tu invece?”
“Oh, il solito: tornerò a casa, passerò il tempo in famiglia, berrò ottimo Whiskey Incendiario…”
Hermione si sforzò di sorridere, ingurgitando un altro sorso di Burrobirra.
“Oh, guarda,” mormorò Cormac sollevando lo sguardo, “vischio… me lo concedi un bacio, Granger?”
La Grifondoro dilatò le pupille, allarmata, alla vista dello scozzese che s’avvicinava con le labbra protese. “Non mi sembra proprio il caso, McLaggen!” squittì in risposta, scansandosi.
Il ragazzo la scrutò, estremamente deluso. “Ma è una tradizione,” si lamentò, tentando nuovamente d’avvicinarsi.
“Hey, Cormac, c’è Katie che ti cerca!”
Hermione si voltò verso la voce del suo salvatore, ritrovandosi a ricambiare l’occhiata compiaciuta di un ridacchiante Fred Weasley.
“Come dici?”
“Katie ti sta cercando,” ribadì Fred, dando una leggera spintarella a Cormac e indirizzandolo verso la Cacciatrice di Grifondoro, che rideva con Leanne, Angelina e Alicia poco lontana da loro.
“Prego,” disse poi a Hermione, strizzandole l’occhio.
La ragazza si ritrovò nuovamente ammutolita e scelse di dirigersi verso un’area più riservata della sala, tallonata da Fred.
“Lasciarti senza parole per due volte nella stessa sera dev’essere un record,” la canzonò bonariamente il gemello. “Comunque mi ero avvicinato per chiederti se la festa fosse di tuo gradimento. Non credevo che avrei dovuto salvarti da Cormac… tende a diventare un po’ appiccicoso quando beve.”
“Grazie…”
“Dovere,” la rassicurò Fred, con un gesto noncurante della mano.
“Avete avuto proprio una bella idea…”
“Hermione Granger che si complimenta con me? Sicura di non aver avuto accesso al punch corretto?”
Le iridi della ragazza s’assottigliarono infastidite, portando Fred a scoppiare in una nuova risata. “Sei carina quando metti il broncio, sai?”
Hermione deglutì a vuoto, sentendo un rossore diffuso farsi strada sulle sue guance. “Non ho nessun broncio,” chiarì poi.
“Invece sì, posso vedere la ruga tra le tue sopracciglia farsi sempre più profonda… non ci dovrebbe essere spazio per le rughe a una festa!”
Hermione si ritrovò a ricambiare il sorriso contagioso del ragazzo. “In effetti hai ragione…”
Fred s’avvicinò, porgendole il bicchiere che teneva tra le mani. “Che ne dici di uno strappo alle regole?”
“Direi che per stasera ho già superato la mia dose di strappi…”
“Beh, ma è Natale… quando dovresti farli se non ora?” le chiese in un sussurro, annullando la distanza che li separava.
Hermione venne investita dal profumo di pulito emanato dalla camicia di Fred, mischiato a quello speziato del drink, ritrovandosi a fissare gli occhi nocciola del ragazzo e il sorriso impudente che spiccava sul viso lentigginoso.
“Non ho mai bevuto prima d’ora,” confessò quindi in un sussurro.
“Sarebbe il nostro segreto,” le promise, portando l’indice alle labbra e porgendole nuovamente il bicchiere.
Questa volta la ragazza l’accettò, bevendone un sorso e arricciando il naso in una smorfia. “Merlino, ma è fortissimo! Penso che tornerò alla Burrobirra…”
Fred si riappropriò del drink, sfiorando le sue dita, prima di posarlo su un tavolino. “Ne riparliamo tra qualche anno…”
“Non ne sono sicura…” dichiarò, rendendosi conto della sua vicinanza e di quanto lui la sovrastasse in altezza.
“Fidati,” le sussurrò, abbassando la testa e portando la sua bocca a sfiorare l’orecchio di Hermione. “Anche io la prima volta non ne sono rimasto entusiasta, ma eccomi qui…”
Il fiato caldo di Fred solleticava la pelle posizionata tra il lobo dell’orecchio e il collo della ragazza, che si sentì percorsa da un brivido mai provato prima. “Potrei crederti,” mormorò in risposta, voltandosi per ricercare nuovamente i suoi occhi.
“Mhmm, ne sono lusingato…” dichiarò, portando le sue labbra a una manciata di centimetri da quelle di lei.
Hermione sostenne il suo sguardo, prima di arpionare la camicia di Fred, attirandolo a sé e schiudendo la bocca su quella di lui, assaggiando nuovamente il Whiskey Incendiario e decidendo che era decisamente più buono se mischiato al sapore delle labbra morbide di Fred. Le mani grandi del ragazzo si posarono sulla schiena di Hermione: una la risalì insinuandosi tra i suoi ricci ribelli e l’altra rimase sull’orlo del maglione, impegnata a tenere il corpo di lei aderente al proprio. Così come il bacio era iniziato, Hermione lo fece finire, ricordandosi che si trovavano in una stanza stracolma e che chiunque avrebbe potuto vederli.
“Wow!” fu l’unica cosa che Fred riuscì a dire, con la ragazza ancora stretta tra le braccia.
“Già,” sussurrò lei, battendo velocemente le palpebre e tentando invano di riprendere fiato. I loro sguardi s’incontrarono ancora, incatenandosi in un muto scambio di battute, che li portò ad avvicinarsi nuovamente.

“Eccoti qui, fratello! Lee ci vuole sul palco”, dichiarò George, raggiungendoli.
“Certo, certo… arrivo subito, George,” lo rassicurò Fred, facendogli segno di precederlo e separandosi repentinamente dalla ragazza che individuò Ron e Harry, iniziando a incamminarsi verso di loro.
“Aspetta, Hermione…”
Lei si voltò, indirizzandogli uno sguardo interrogativo e spingendolo a proseguire.
“È stato speciale,” dichiarò, stringendo le dita della ragazza tra le proprie.
“Sono d’accordo…”
“Che ne diresti di rifarlo?” le propose poi.
“Cos’avevi in mente?”
“Tu e io, un posticino tranquillo, qualcosa da bere che non contenga Whiskey Incendiario…”
“Mi piacerebbe,” gli confermò con un sorriso.
“Allora vedremo di organizzarci presto,” le assicurò, sfiorandole la guancia con un bacio.
“Ora vai, i tuoi amici ti reclamano…” Hermione lo osservò raggiungere il gemello e Lee.

Forse infrangere le regole non era poi così male — ogni tanto.
 
 
 
Nota dell’autrice:
Questa storia, scritta per il contest “Il mio Babbo Natale segreto” è un regalo per un altro partecipante e mi auguro che, in primis, possa piacere a questa persona.
Si tratta anche del mio primo, timido, tentativo a scrivere una Hermione/Fred, pur rimanendo una ferma sostenitrice della coppia Hermione/Ron e spero di aver scritto qualcosa di piacevole e credibile.
Devo dire che mi sono divertita e che me l’immagino proprio i gemelli, con più tempo libero del solito, che tramano contro la Umbridge anche organizzando feste clandestine.
Direi che con questa OS inauguro ufficialmente il mio periodo natalizio… potrete quindi aspettarvi altre store ad alto tasso di addobbi, lucine, vischio e quant’altro da qui a fine anno.
Al solito attendo commenti, pareri e critiche e mi scuso per le note chilometriche.
   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: inzaghina