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Autore: Nisi    10/05/2005    20 recensioni
Chi di voi non ha avuto una compagna di classe ricca, bella, con un sacco di uomini ai suoi piedi e mortalmente stronza? Io sì! Se anche voi l'avete avuta in classe e l'avete detestata, leggete questa fiction. Se siete voi quelle belle, ricche e stronze, NON leggete questa fiction perchè vi succederanno delle cose davvero brutte. Dedicata a tutti coloro che pensano che crescere NON sia facile.
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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VERSIONE SOPRANNATURALE

Sara si schiarisce la voce:”Professoressa…”

La Sirtori si gira a guardarla con un’espressione insolitamente benevola:”Si, Belotti, dimmi”

Sara si sente addosso tutti gli occhi della classe:“Manuela… Cafiero è sparita”.

E’ vero. Sono tutti in classe tranne Manuela.

Con un rapido zoom, la Sirtori accerta la veridicità dell’affermazione di Sara, poi sbianca in volto.

Cerca però di mantenere la calma in maniera ammirevole, solo che il tremolio delle mani la tradisce.

“Bisogna andarla a cercare, subito. Io resto qui, voi tutti andate a cercarla” Il suo viso prende un cipiglio severo “Tranne voi, naturalmente, Ronchi, Mantovani e Ferrari. Dubito che Cafiero voglia vedervi”.

In men che non si dica, gli studenti della 4° B si sparpagliano per l’istituto alla ricerca di Manuela.

Sara è arrabbiatissima, addirittura furiosa con Jessica e le sue amiche.

Lei ed i suoi compagni pattugliano la scuola, palmo a palmo, ma di Manuela non c’è la minima traccia.

Hanno setacciato tutti i bagni, tutti i corridoi, gli stanzini delle scope, i ripostigli, la segreteria, la biblioteca, ma Manuela sembra essersi volatilizzata.

Sara pensa che Manu non sia neanche più in istituto.

E’ una ragazza orgogliosa. Per quel che la conosce, secondo lei ora è da qualche parte a sfogarsi senza farsi vedere da nessuno. L’orgogliosa natura napoletana di Manuela le impedisce di farsi compatire.

Lei non può uscire dalla scuola, ma qualcun altro si.

Si mette a correre per i corridoi e raggiunge la sala computer.

“Micro!! Micro!” quasi Sara lo travolge.

“Ala! Che succede”

Sara si pianta in piedi davanti a lui e gli risponde:”Micro, Manuela è sparita!”

A Micro è capitato poche volte di vedere Ala così preoccupata:”Come sparita? Che è successo?”

Micro trascina Sara per un braccio in un angolo appartato della sala PC e Sara in due parole, gli racconta gli ultimi fatti.

Micro reagisce nello stesso, identico modo che Sara si sarebbe aspettata: infila il giubbotto e si fruga nelle tasche alla ricerca delle chiavi della Prinz.

“Vado a cercarla” si limita a comunicare a Sara.

“Vengo con te” risponde subito Sara.

Micro scuote il capo: “No, Sara, non puoi uscire dalla scuola, sei ancora minorenne e non ti puoi firmare le giustificazioni da sola ed invece io si. Ti faccio sapere al più presto”.

Arrivano i nostri?

Ma sì, dai!!!!

* * *

Sara è molto contrariata.

Avrebbe voluto andare lei con Micro, ma sa che nonostante tutto, il suo amico ha ragione.

Respirando affannosamente per cercare di mantenere una parvenza di calma, entra nel bagno delle ragazze, aprendo la porta con decisione.

Si guarda attorno per vedere se c’è qualcuno. Appurato che il bagno è deserto si chiude in una toilette dalle pareti bianche ed immacolate.

Sulla porta, qualcuno ha disegnato un fallo di dimensioni abnormi.

Sotto una nota:

Ti piace? se lo vuoi tutto per te chiamami al 3331234567 (scordatevi che vi do il numero di un essere del genere).

“Certo che ti chiamo” mormora Sara mentre chiude la porta e pensa che quel tipo deve avere le mutande al titanio.

“Raflesia!!!” sussurra.

“Raflesia! Lo so che mi senti! Fatti vedere!!!”

“Ciao cara, tutto bene?” sente la voce di Raflesia trillare giuliva quanto un osso rotto.

“Dove sei?” domanda Sara disorientata.

“Qui sotto! Guarda giù!”

Sara segue la voce e vede la faccia sorridente di Raflesia riflessa nell’acqua della tazza del water.

Il posto giusto per gente come lei, pensa Sara freddamente.

“Lo sapevo che mi avresti chiamata presto!” zufola lei tutta compiaciuta.

“Lo sapevi vero, che avevano in mente questo scherzone? Perché non lo hai detto?” Sara è sul piede di guerra.

“Tu non avresti potuto fare niente, cara… allora, che fai, accetti la nostra proposta?” Raflesia non sorride più e gli occhi prendono un’espressione che a Sara piace meno di quanto le piaccia Raflesia, cioè meno di zero.

“Si, accetto! Tanto tu lo sapevi già”. Borbotta Sara.

Raflesia la ignora e si tiene sulla bocca il sorriso da pubblicità di dentifricio che le è spuntato e che non le arriva agli occhi.

“Bene. Benissimo. Alla fine delle lezioni ti aspetto qui, per farti conoscere la tua socia in affari. Buona giornata cara”.

Buona giornata cara? Ma che faccia di bronzo!

Presa da uno scatto di rabbia e di insofferenza, Sara allunga la mano e tira lo sciacquone.

Il viso di Raflesia sparisce in uno scroscio di acqua spumeggiante e purificatrice.

Sara sa benissimo che il suo non è servito a nulla, ma trastullarsi con l'idea che quella arpia possa finire nella fogna insieme ad altri "oggetti" simili a lei, le da una certa soddisfazione. Il sollievo passa presto e Sara ritorna in classe con la coda fra le gambe.

p.s. si ringrazia Trevor per l'idea dello sciacquone

* * *

Micro ha una certa idea di dove possa essersi cacciata Manuela.

Infatti, a bordo della Prinz si dirige verso il centro della città.

Lascia la macchina al parcheggio con disco orario (due ore) e si dirige verso la piazza del comune e la biblioteca.

Proprio dietro la biblioteca c’è uno spiazzo verde (sarebbe troppo chiamarlo prato!), dove i cani della città vanno a fare i bisognini in compagnia.

Ci sono anche delle panchine tutte coperte di scritte, graffiti di organi sessuali assortiti, cicche appiccicate e macchie bianche lasciate dai piccioni.

E vicino c'è una pasticceria molto ben fornita.

Su una di queste panchine, Micro vede Manuela con un enorme cabaret di pasticcini in grembo. Avvicinandosi a lei, Micro nota che la ragazza del suo cuore si sta strafocando di dolcetti e che intanto singhiozza senza ritegno.

La panchina è abbastanza appartata, dietro ad un albero, per cui Manuela può frignare in santa pace e sfogare tutta la sua infelicità.

Manu si vede comparire accanto Micro.

Lei lo guarda con tanto d’occhi. Come ha fatto a trovarla lì?

“Ciao. Posso farti compagnia?” Micro è sempre educato, caschi il mondo.

“Sto piangendo, non lo vedi?” Manuela è acidissima.

Comprensibilmente, date le circostanze.

Personalmente, ritengo che Micro sia uno stracciaballe.

Voglio dire: una è lì che si sta godendo il suo pianto disperato e sfogandosi per bene, con un cabaret di pasticcini per rendere più confortevole la situazione… ed arriva ‘sto qui a rompere l’incanto.

Anche se lui è carino, ci sono dei momenti, oltre a quelli che passi in bagno, in cui una persona deve star da sola.

E questo è uno di quelli.

Io credo che questo Micro lo sappia bene, ma nonostante tutto, si siede accanto a Manuela e le sorride gentile:”Credo che non dovresti mangiarne più, sai?”

Questa frase, Manu se l’è sentita ripetere durante tutta la sua esistenza.

Come se non lo sapesse che mangiare dolci fa ingrassare!

Ha problemi di linea, non di cervello, anche se tutti sembrano dimenticarlo.

Per cui reagisce male:”Chettenefrega se me li mangio tutti? Tanto lo so che ingrasso, non c’è bisogno che me lo ricordi”

Micro sembra sorpreso:”Guarda che non è per questo che ti ho detto di smetterla di mangiare i pasticcini”

Manuela rimane sorpresa a sua volta:”Ah no? E perché?”

Micro sorride quando vede che Manu ha smesso procedere all’eliminazione fisica di una diplomatica: “Per due ragioni. Prima, perché quelli di tuo padre sono migliori. Scusa, posso?”

Quando Manuela gli porge il vassoio, Micro si fa scivolare in bocca una fiamma al cioccolato

Con l’alito cioccolatoso, Micro conferma:”Vero, quelli di tuo padre sono migliori, non si va alla concorrenza, Manu!” le sorride tenero lui.

Suo malgrado, Manu è incuriosita:”E quale sarebbe la seconda ragione?”

“Non voglio che ti venga il mal di pancia, Manu. Se vuoi passare questa notte sul water fai pure, però credo che tu non ne abbia molta voglia vero?”

Con dolcezza, Micro le toglie il cabaret dalle mani e lo butta nel cestino di alluminio arancione che è posizionato proprio accanto alla panchina.

In quel momento, scatta la fase successiva al pianto, cioè, l’autocommiserazione.

Anche perché i pasticcini sono spariti e la serotonina con loro, gli zuccheri si abbassano vertiginosamente e simultaneamente anche l'umore scende in picchiata..

Questa fase è necessaria e salutare, onde procedere al risollevamento dell’umore del soggetto: pensare che si è vittima innocente di un’accozzaglia di stronzi è sempre decisamente terapeutico.

Per cui Manuela, che al momento se ne frega del fatto che Micro sia ancora accanto a lei, comincia come da copione:”Brutte stronze, ma che vergogna… ed io che cosa gli ho fatto”

Il culmine è: “Ma io sono brutta e grassa, nessuno mi vuole, vorrei essere come Jessica, lei sì che piace a tutti….”

Micro interrompe gentilmente il soliloquio di Manuela e la guarda severo:”Spero che tu stia scherzando!”

A Manuela non è mai capitato che qualcuno interrompesse la fase autocommiserativa della sua disperazione:”Cosa?”

“Spero tu stia scherzando, certe cose non si dicono!” la rimprovera severamente Micro.

Manuela è totalmente disorientata. Ma che cavolo vuole, questo, si può sapere? “Quali cose non dovrei dire?”

“Tutte, ma soprattutto che vorresti essere come Jessica!”

“Perché non lo dovrei dire, se è vero?” Manuela si sta ripigliando e sta seriamente considerando di mandare a farsi friggere quell’amico fricchettone di Sara.

“Davvero vorresti essere come Jessica?” le domanda Micro stendendo le lunghe gambe davanti a sé.

“Si!” esclama Manuela.

“Ma davvero? E perché, di grazia?”

“Lei è bella…”

“Tu di più. E poi, per quale altra ragione?”

“Scusa? Cosa intendi dire che anche io sono bella?”

Micro si spazientisce:”Esattamente quello che ho detto: tu sei più bella di Jessica. Altre ragioni, Manuela?”

“… e poi lei è più… tutti i ragazzi….insomma…”

“Ah, ho capito” ridacchia Micro. “Siamo a questioni spinose … Manu, guarda che i ragazzi della mia età vogliono la figona da far vedere agli amici, anche se è una vipera, solo che quando cercano una con la quale passarci la vita e farci un paio di marmocchi vengono a cercare voi ragazze con un minimo di cuore”

“Si, tu dici così per tirarmi su…”

“Va bene, dico così per tirarti su. Altre ragioni?”

“Lei è… sexy…”

a questo punto, Micro scoppia a ridere e Manuela lo guarda inorridita

“Sono contenta se ho fatto ridere…”

“Sexy…. Quella? Ahahahahahha”

“Si, lei è sexy, va bene? Ed io non lo sono…. Se la vogliono fare tutti… ed io la invidio!!!”

“Io non me la voglio fare”

“No?”

“Ti dico di no”

“Perché?”

“Perché tu sei più sexy di lei”

Manuela guarda quello strano ragazzo seduto accanto a lei, che conosce a malapena.

“Davvero lo pensi?” ha il coraggio di chiedere Manuela dopo parecchi minuti.

“Certo. Quando faccio i sogni erotici non sogno Jessica, io sogno te” come avrete già capito, Micro è perfettamente a suo agio con questioni di tipo sessuale.

Manuela comincia ad agitarsi sulla panchina.

Micro le appoggia delicatamente le mani sulle spalle: “Tranquilla, non ho intenzione di saltarti addosso, non qui. Preferisco il letto alla panchina: mi vengono di quei lividi, dopo, e poi non voglio che nessuno mi guardi mentre lo faccio, tranne te, ovviamente"

La faccia di Manu è rossa come un semaforo.

“dici che fai dei sogni…. E poi non mi vuoi saltare addosso?”

“Esatto”

“Sei strano, sai?”

“No, per niente. Sarai tu a saltarmi addosso quando sarai pronta. Ho tempo, non ho fretta”. Micro le sorride rassicurante.

La cosa allucinante è che Manu si sente davvero rassicurata da lui.

Manuela si sente strana

“però, per favore, permettimi di annusarti”

Questo è matto:”Di annusarmi? Vuoi sentire che profumo uso?”

Micro scuote la testa sorridendo:”No, voglio sentire il tuo odore, posso?”

Manuela lo guarda dubbiosa e con le guanciotte rosse rosse come il solito San Marzano:”Se proprio ci tieni."

“Oh, si, ci tengo!” e Micro le si avvicina piano.

Manuela sente il naso del ragazzo sfiorarle la pelle ed il suo fiato caldo farle il solletico: prima il viso, poi il collo… dietro l’orecchio.

Manuela è impietrita mentre Micro porta il suo naso alla scollatura della camicia.

Lui sorride mentre appoggia la fronte al seno florido della ragazza.

Sorride.

Manuela non sa di vaniglia come pensava.

Sa di cannella.

* * *

“Bene, Sara” le sussurra la voce di Raflesia nella testa.

Alla fine delle lezioni, Sara esce dalla classe ed immediatamente sente la voce di Raflesia che le dice dove andare.

Madonna, questa tipa non la reggo per niente.

“Avanti… bene, avanti… no, ora a destra… bene, vai…. Ecco, bene, ora gira a destra… no, non adesso, ora!”

A Sara sembra di essere il personaggio dei videogiochi che viene mosso dalla manopola.. gira, destra sinistra.

“Ancora avanti” le rimbomba nel cervello la vocetta stridula di Raflesia.

“Bene… ecco… è lei!”

Sara si trova davanti ad una persona che non riesce bene a distinguere perché il riflesso del sole la sta abbagliando.

Ma no, non è il riflesso del sole, sembra uno sfavillio metallico.

Sara si strofina gli occhi e mette a fuoco l’immagine.

Rimane semplicemente a bocca aperta.

No, non è possibile!

La sua socia in affari è Hardware!

* * *

VERSIONE NORMALE E REALE (CIOE’ CHE POTREBBE SUCCEDERE ANCHE A QUESTO MONDO)

Sara si schiarisce la voce:”Professoressa…”

La Sirtori si gira a guardarla con un’espressione insolitamente benevola:”Si, Belotti, dimmi”

Sara si sente addosso tutti gli occhi della classe:“Manuela… Cafiero è sparita”.

E’ vero. Sono tutti in classe tranne Manuela.

Con un rapido zoom, la Sirtori accerta la veridicità dell’affermazione di Sara, poi sbianca in volto.

Cerca però di mantenere la calma in maniera ammirevole, solo che il tremolio delle mani la tradisce.

“Bisogna andarla a cercare, subito. Io resto qui, voi tutti andate a cercarla” Il suo viso prende un cipiglio severo “Tranne voi, naturalmente, Ronchi, Mantovani e Ferrari.Dubito che Cafiero voglia vedervi”.

In men che non si dica, gli studenti della 4° B si sparpagliano per l’istituto alla ricerca di Manuela.

Sara è arrabbiatissima, addirittura furiosa con Jessica e le sue amiche.

Lei ed i suoi compagni pattugliano la scuola, palmo a palmo, ma di Manuela non c’è la minima traccia.

Hanno setacciato tutti i bagni, tutti i corridoi, gli stanzini delle scope, i ripostigli, la segreteria, la biblioteca, ma Manuela sembra essersi volatilizzata.

Sara pensa che Manu non sia neanche più in istituto.

E’ una ragazza orgogliosa. Per quel che la conosce, secondo lei ora è da qualche parte a sfogarsi senza farsi vedere da nessuno. L’orgogliosa natura napoletana di Manuela le impedisce di farsi compatire.

Lei non può uscire dalla scuola, ma qualcun altro si. Si mette a correre per i corridoi e raggiunge la sala computer.

“Micro!! Micro!” quasi Sara lo travolge.

“Ala! Che succede”

Sara si pianta in piedi davanti a lui e gli risponde:”Micro, Manuela è sparita!”

A Micro è capitato poche volte di vedere Ala così preoccupata:”Come sparita? Che è successo?”

Micro trascina Sara per un braccio in un angolo appartato della sala PC e Sara in due parole, gli racconta gli ultimi fatti. Micro reagisce

nello stesso, identico modo che Sara si sarebbe aspettata: infila il giubbotto e si fruga nelle tasche alla ricerca delle chiavi della Prinz.

“Vado a cercarla” si limita a comunicare a Sara.

“Vengo con te” risponde subito Sara.

Micro scuote il capo: “No, Sara, non puoi uscire dalla scuola, sei ancora minorenne e non ti puoi firmare le giustificazioni da sola ed invece io si. Ti faccio sapere al più presto”.

Arrivano i nostri?

Ma sì, dai!!!!

* * *

Sara è molto contrariata.

Avrebbe voluto andare lei con Micro, ma sa che nonostante tutto, il suo amico ha ragione.

Respirando affannosamente per cercare di mantenere una parvenza di calma, entra nel bagno delle ragazze, aprendo la porta con decisione.

Si guarda attorno e comincia a chiamare:”Manu!!! Manu? Sei qui? Rispondi Manu!!!”

Sara è davvero preoccupata, non vede Manuela da nessuna parte.

E’ matematico che le ragazze in crisi frignante si nascondano sempre in bagno. Vero come il fatto che oggi il tempo da queste parti sia un vero schifo, e vero come il fatto che io abbia un sacco di capelli in testa (meno male… almeno questo mi è risparmiato).

A parte il fatto che i bagni sono un ambiente sempre confortevole. Ci ho sempre conosciuto delle persone molto simpatiche. E’ perfettamente inutile frequentare posti trendy per conoscere gente. Piazzatevi in un bagno ben frequentato, tanto è sicuro che prima o poi tutti da quel posto ci debbano passare.

Dopo i consigli da posta del cuore (che ne dite, apro una posta del cuore all’interno dei capitoli della rivolta delle racchie… la rubrica si potrebbe chiamare “Cara Nisi” oppure “Nisi risponde” o ancora “Nisi è qui per voi”. Fantastico!)

Sara sempre più in pena ed impensierita, comincia ad aprire le porte delle toilettes.

Una

Due

Tre

Alla quarta porta, trova una ragazza beatamente appollaiata sulla tazza con un libro di testo ed un evidenziatore in mano.

Che la guarda oltre i suoi occhiali spessi ed uno sfavillio metallico colpisce lo sguardo di Sara.

Quella ragazza è Hardware.

* * *

Micro ha una certa idea di dove possa essersi cacciata Manuela.

Infatti, a bordo della Prinz si dirige verso il centro della città.

Lascia la macchina al parcheggio con disco orario (due ore) e si dirige verso la piazza del comune e la biblioteca.

Proprio dietro la biblioteca c’è uno spiazzo verde (sarebbe troppo chiamarlo prato!), dove i cani della città vanno a fare i bisognini in compagnia.

Ci sono anche delle panchine tutte coperte di scritte, graffiti di organi sessuali assortiti, cicche appiccicate e macchie bianche lasciate dai piccioni.

E vicino c'è una pasticceria molto ben fornita.

Su una di queste panchine, Micro vede Manuela con un enorme cabaret di pasticcini in grembo. Avvicinandosi a lei, Micro nota che la ragazza del suo cuore si sta strafocando di dolcetti e che intanto singhiozza senza ritegno.

La panchina è abbastanza appartata, dietro ad un albero, per cui Manuela può frignare in santa pace e sfogare tutta la sua infelicità.

Manu si vede comparire accanto Micro.

Lei lo guarda con tanto d’occhi. Come ha fatto a trovarla lì?

“Ciao. Posso farti compagnia?” Micro è sempre educato, caschi il mondo.

“Sto piangendo, non lo vedi?” Manuela è acidissima.

Comprensibilmente, date le circostanze.

Personalmente, ritengo che Micro sia uno stracciaballe.

Voglio dire: una è lì che si sta godendo il suo pianto disperato e sfogandosi per bene, con un cabaret di pasticcini per rendere più confortevole la situazione… ed arriva ‘sto qui a rompere l’incanto.

Anche se lui è carino, ci sono dei momenti, oltre a quelli che passi in bagno, in cui una persona deve star da sola.

E questo è uno di quelli.

Io credo che questo Micro lo sappia bene, ma nonostante tutto, si siede accanto a Manuela e le sorride gentile:”Credo che non dovresti mangiarne più, sai?”

Questa frase, Manu se l’è sentita ripetere durante tutta la sua esistenza.

Come se non lo sapesse che mangiare dolci fa ingrassare!

Ha problemi di linea, non di cervello, anche se tutti sembrano dimenticarlo.

Per cui reagisce male:”Chettenefrega se me li mangio tutti? Tanto lo so che ingrasso, non c’è bisogno che me lo ricordi”

Micro sembra sorpreso:”Guarda che non è per questo che ti ho detto di smetterla di mangiare i pasticcini”

Manuela rimane sorpresa a sua volta:”Ah no? E perché?”

Micro sorride quando vede che Manu ha smesso procedere all’eliminazione fisica di una diplomatica: “Per due ragioni. Prima, perché quelli di tuo padre sono migliori. Scusa, posso?”

Quando Manuela gli porge il vassoio, Micro si fa scivolare in bocca una fiamma al cioccolato

Con l’alito cioccolatoso, Micro conferma:”Vero, quelli di tuo padre sono migliori, non si va alla concorrenza, Manu!” le sorride tenero lui.

Suo malgrado, Manu è incuriosita:”E quale sarebbe la seconda ragione?”

“Non voglio che ti venga il mal di pancia, Manu. Se vuoi passare questa notte sul water fai pure, però credo che tu non ne abbia molta voglia vero?”

Con dolcezza, Micro le toglie il cabaret dalle mani e lo butta nel cestino di alluminio arancione che è posizionato proprio accanto alla panchina.

In quel momento, scatta la fase successiva al pianto, cioè, l’autocommiserazione.

Anche perché i pasticcini sono spariti e la serotonina con loro, gli zuccheri si abbassano vertiginosamente e simultaneamente anche l'umore scende in picchiata..

Questa fase è necessaria e salutare, onde procedere al risollevamento dell’umore del soggetto: pensare che si è vittima innocente di un’accozzaglia di stronzi è sempre decisamente terapeutico.

Per cui Manuela, che al momento se ne frega del fatto che Micro sia ancora accanto a lei, comincia come da copione:”Brutte stronze, ma che vergogna… ed io che cosa gli ho fatto”

Il culmine è: “Ma io sono brutta e grassa, nessuno mi vuole, vorrei essere come Jessica, lei sì che piace a tutti….”

Micro interrompe gentilmente il soliloquio di Manuela e la guarda severo:”Spero che tu stia scherzando!”

A Manuela non è mai capitato che qualcuno interrompesse la fase autocommiserativa della sua disperazione:”Cosa?”

“Spero tu stia scherzando, certe cose non si dicono!” la rimprovera severamente Micro.

Manuela è totalmente disorientata. Ma che cavolo vuole, questo, si può sapere? “Quali cose non dovrei dire?”

“Tutte, ma soprattutto che vorresti essere come Jessica!”

“Perché non lo dovrei dire, se è vero?” Manuela si sta ripigliando e sta seriamente considerando di mandare a farsi friggere quell’amico fricchettone di Sara.

“Davvero vorresti essere come Jessica?” le domanda Micro stendendo le lunghe gambe davanti a sé.

“Si!” esclama Manuela.

“Ma davvero? E perché, di grazia?”

“Lei è bella…”

“Tu di più. E poi, per quale altra ragione?”

“Scusa? Cosa intendi dire che anche io sono bella?”

Micro si spazientisce:”Esattamente quello che ho detto: tu sei più bella di Jessica. Altre ragioni, Manuela?”

“… e poi lei è più… tutti i ragazzi….insomma…”

“Ah, ho capito” ridacchia Micro. “Siamo a questioni spinose … Manu, guarda che i ragazzi della mia età vogliono la figona da far vedere agli amici, anche se è una vipera, solo che quando cercano una con la quale passarci la vita e farci un paio di marmocchi vengono a cercare voi ragazze con un minimo di cuore”

“Si, tu dici così per tirarmi su…”

“Va bene, dico così per tirarti su. Altre ragioni?”

“Lei è… sexy…”

a questo punto, Micro scoppia a ridere e Manuela lo guarda inorridita

“Sexy…. Quella? Ahahahahahha”

“Si, lei è sexy, va bene? Ed io non lo sono…. Se la vogliono fare tutti… ed io la invidio!!!”

“Io non me la voglio fare”

“No?”

“Ti dico di no”

“Perché?”

“Perché tu sei più sexy di lei”

Manuela guarda quello strano ragazzo seduto accanto a lei, che conosce a malapena.

“Davvero lo pensi?” ha il coraggio di chiedere Manuela dopo parecchi minuti.

“Certo. Quando faccio i sogni erotici non sogno Jessica, io sogno te” come avrete già capito, Micro è perfettamente a suo agio con questioni di tipo sessuale.

Manuela comincia ad agitarsi sulla panchina.

Micro le appoggia delicatamente le mani sulle spalle:

“Tranquilla, non ho intenzione di saltarti addosso, non qui. Preferisco il letto alla panchina: mi vengono di quei lividi, dopo, e poi preferisco che nessuno mi guardi mentre lo faccio, tranne te, ovviamente"

La faccia di Manu è rossa come un semaforo. “dici che fai dei sogni…. E poi non mi vuoi saltare addosso?”

“Esatto”

“Sei strano, sai?”

“No, per niente. Sarai tu a saltarmi addosso quando sarai pronta. Ho tempo, non ho fretta”. Micro le sorride rassicurante.

La cosa allucinante è che Manu si sente davvero rassicurata da lui.

Manuela si sente strana

“però, per favore, permettimi di annusarti”

Questo è matto:”Di annusarmi? Vuoi sentire che profumo uso?”

Micro scuote la testa sorridendo:”No, voglio sentire il tuo odore, posso?”

Manuela lo guarda dubbiosa:”Se proprio ci tieni."

“Oh, si, ci tengo!” e Micro le si avvicina piano.

Manuela sente il naso del ragazzo sfiorarle la pelle ed il suo fiato caldo farle il solletico: prima il viso, poi il collo… dietro l’orecchio.

Manuela è impietrita mentre Micro porta il suo naso alla scollatura della camicia.

Lui sorride mentre appoggia la fronte al seno florido della ragazza.

Sorride.

Manuela non sa di vaniglia come pensava.

Sa di cannella.

* * *

Grazie grazie grazie…

Ora la parte sovrannaturale dovrebbe essere finita. scrivo dovrebbe, anche perchè magari domani mi sveglio e Raflesia od un suo collega fa ancora capolino in questa storia. non si sa mai.

pubblicità, pubblicità: ho scritto una one shot su Bill e Fleur, si intitola il fiore in Inghilterra. Per coloro che hanno bisogno un pochino di zucchero.

Sento la primavera e continuo a scrivere scemenze, tanto mi perdonate, vero?

Grazie Trevor, mio... Musa al maschile come si dice? Muso? Naaa, è bruttissimo, che mi correggi gli strafalcioni e mi dai idee geniali...

Ludmilla Loonbelt: piaciuto il cazzottone? Per essere chiari, Sara a Kieran non gliel’ha mica data. Dopo una volta sola? Mah, non mi sembrerebbe in carattere con Sara. Magari la seconda… ritengo Sara una personcina molto romantica… per cui non è da lei darla via subito. Sono comunque molto incerta sul futuro sentimentale di Sara. A livello personale (magari non te ne frega niente, ma te lo dico lo stesso), mi intriga di più tenere sulle spine l’ometto per un po’… è molto divertente ed aumenta il feeling (ehehehehe). Far sbavare un uomo è una cosa che fa molto bene all'autostima.

Driger: svanisciti pure quanto vuoi, tanto prima o poi mi becchi sempre in giro e gli aggiornamenti, presto o tardi riesci a leggerli. Sicuramente, mi fa piacere che tu mi legga. Dicono che io sia una buona cuoca e, in effetti, la cucina è una delle mie personali passioni, ma la passione delle passioni resta fare i dolci (non li mangio molto perché mi ridurrei come Manuelina). Per il momento, infatti non è ancora schiattato nessuno e, che io sappia, nessuno ha passato una notte in bagno per colpa mia. Se volete, venite a Milano e vi invito a cena. Solo però quelli che hanno recensito, la mia casa non è tanto grande ed anche perchè quelli che non recensiscono non so chi sono... ho anche pensato di mandarti del vitello tonnato per posta, ma secondo me andrebbe a male prima che tu lo possa ricevere, visti i tempi di consegna delle nostre affezionate poste. Dimmi tu… magari a mezzo corriere? c'è il marito della mia amica che mi vuol vedere solo ed esclusivamente per il mio strudel. non so se sia un complimento per il mio strudel od un insulto per la sottoscritta

Kannuki: Grazie o geniale scrittrice… il tuo commento mi lascia perplessa: cosa diavolo è la crilammide? Baci a Shaz, dille di non fare la brava.

Mary-lu: Hai proprio ragione, al 2000%. In questo capitolo, sono protagonisti i pasticcini ed i bagni. Per la sofferenza devi aspettare ancora un pochino.

Mewina: le disgrazie non vengono mai sole, come si dice. Aspetto le tue recensioni per nuove idee sadiche. Distinti saluti.

Maho: Maledicimi pure, da te lo accetto. Questa ff la utilizzo per sfogare i miei bassi istinti, quelli peggiori, per cui ci vado pesantuccia a maltrattare. La citazione da Fantozzi non so da molto che fosse da Fantozzi, la diceva sempre un mio collega stordito (ciao Gianluca!!)

Sindy90: il discorso fratelli è sempre molto soggettivo: ho preso esempio dalla situazione della mia migliore amica (santa donna!) e da sua sorella… ora sono cresciute, ma la sorella era, rimane e sempre rimarrà una teppista, nonostante sia felicemente sposata (Sua citazione: Siamo in una democrazia, perciò comando io). Come vedi, metto sia la parte sovrannaturale che quella reale, poi tu scegli quella che ti piace… consiglio interessante, potrei sfruttarlo. Grazie!

Chloe: cara, credo che le mamme ed i succhiotti siano soggetti incompatibili. Ma sempre più compatibili dei papà e dei succhiotti. Se ti becca il papà è peggio! Comunque, il gioco vale la candela, il succhiotto vale la cazziata, no? Poi dipende da chi te lo fa. Parere personale. Le impiccione sono simpatiche, anche io lo sono, ma lo faccio con discrezione e fino ad un certo punto (altrimenti come avrei fatto a scrivere una storia del genere?)

Valina89: Mi spiace che tu ci sia rimasta male. Ma Manuela si consolerà presto. Questo capitolo ti è piaciuto di più?

Fiammy: Ciao, grazie per i complimenti. E’ vero, siamo un po’ tutte come Sara. Quello che mi chiedo è:”Se siamo tutte come Sara e siamo in tante, perché le Jessiche sono ancora vive?”

Miss Weasley: Mi sento minacciata nella mia incolumità fisica… questo capitolo è abbastanza lungo? Spero di sì. beh, tanto tu non sai dove abito e non mi puoi dare una scarica di botte. I capitoli doppi, leggili tutti e due, poi scegli quello che ti piace di più, semplicemente.

Sara: cara omonima della protagonista.. hai letto piuttosto in fretta, a quanto ho capito. Riassumiamo: Kieran è il ragazzo che incontra al pub e col quale scambia un po’ di coccole. Audace? Può essere… Io sono una vecchierella incartapecorita, per cui le cose le vedo in maniera un pochino differente: c'è gente che a 17 anni si è passata tutto il Kamasutra e ritorno (non è stato il mio caso, purtroppo, ricordate che faccio parte delle racchie). Volevo fare passare a Sara un'esperienza un po' più forte per darle uno scossone, forte ma non troppo. Non era il disegno di Manuela, l’avevano fotografata in mutande e canottiera… era quella la cosa brutta. Sono felice che ti piaccia il mio modo di scrivere e il mio linguaggio. Non amo molto scrivere parolacce nelle mie ff. sarà stupido, ma mi imbarazza parecchio,

ciao ciao dalla Nisi vostra (più o meno…)

   
 
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