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Autore: LorasWeasley    25/01/2020    3 recensioni
AU [FACE Family|FrUK|Accenni Dennor e Spamano]
"Si fissarono per interi secondi, scrutandosi fin nel profondo, poi Arthur sussurrò –Non sei costretto a stare qui.
-Lo so.
Due semplici parole che volevano dire moltissimo altro."
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Canada/Matthew Williams, FACE Family/New Continental Family, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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12.Emil

Arthur digitava velocemente con le dita nella tastiera del computer.
Era totalmente preso nel suo lavoro, ma di tanto in tanto lanciava occhiate veloci all’orologio digitale nell’angolo destro in basso dello schermo, non poteva rischiare di perdere la cognizione del tempo perché alle 12 doveva uscire di casa per prendere i bambini all’asilo.
Era seduto al tavolo della cucina e non era solo nella stanza.
Infatti stava anche Francis che in silenzio, per non disturbarlo, stava preparando il pranzo.
Era rimasto li quella mattina dopo che avevano dormito insieme e aveva deciso di restare fino al pomeriggio, quando poi sarebbe stato costretto a tornare a casa per cambiarsi e correre al lavoro.
Era quasi mezzogiorno quando il cellulare di Arthur iniziò a squillare.
Era poggiato sul tavolo vicino il suo computer portatile, quindi all’inglese bastò dare una semplice occhiata per leggere il nome sul display. Era Lukas.
Non sentiva il suo migliore amico da troppo tempo.
Non lo vedeva da quando era stato a casa sua dopo che aveva litigato con Mathias, quella sera stessa poi gli aveva inviato un messaggio chiedendogli se andasse tutto bene e Lukas aveva risposto dopo qualche ora con un “poi ti spiego”.
La storia era finita li, Arthur aspettava che fosse Lukas a chiamarlo e spiegargli, con il passare dei giorni aveva avuto tutto il casino del cercare un nuovo asilo ai bambini e si era completamente dimenticato, solo in quel momento si rese conto che non si erano più sentiti.
Accettò la chiamata e mise il vivavoce in modo da poter concludere il documento e inviarlo prima di spegnere il computer e uscire di casa.
-Arthur- lo salutò Lukas con il suo solito timbro di voce monotono.
-Ehy Luk, hai fatto pace con Mathias? Mi devi raccontare.
Lukas rimase qualche secondo in silenzio, come per decidere cosa dire, poi parlò –In realtà io chiamavo per te, non è che tu mi devi raccontare qualcosa?
Arthur corrugò la fronte staccando per un momento lo sguardo dallo schermo pieno di lettere, anche Francis si era girato e l’aveva fissato confuso.
-Ovvero?- domandò non capendo l’inglese.
-Bè, tipo che hai litigato al parco con una signora per i diritti delle famiglie omosessuali?
Arthur strabuzzò gli occhi e per sbaglio non chiuse la pagina perdendo tutto quanto.
-Tu come fai a saperlo!?- aveva afferrato il telefono in mano, abbandonando completamente il computer –E poi non ci stavo mica litigando per i diritti delle famiglie omosessuali, ci stavo litigando perché quella mette in discussione il fatto che io sia il loro padre semplicemente perché non sono nati dal mio sperma.
-Sempre delicato- borbottò Lukas, ma sembrava anche divertito –Lo so perché c’è questo video che sta girando già da un po' nei social.
Arthur divenne completamente rosso, poi iniziò a balbettare –Cosa… Mi hanno… Mi hanno filmato?
Francis era stupito quanto lui, ma sembrava allo stesso tempo anche divertito da tutta quella situazione.
-Oh si, ha avuto molta popolarità su twitter e in tanti l’hanno retweettato, il titolo era “padre omosessuale difende la propria famiglia da donna omofoba” o qualcosa del genere.
-Oh cristo…
Francis scoppiò a ridere e commentò –Devo raccontarlo a Gilbert, voleva tanto un video del genere.
Poi corse nell’altra stanza alla ricerca del suo cellulare per chiamare il suo di migliore amico.
-Quella era la voce di Francis?- si informò Lukas e Arthur sospirò, tolse il vivavoce dal cellulare e si portò la cornetta all’orecchio rispondendo –Si…
-Quindi… Adesso state insieme?
-Assolutamente no! Come ti viene in mente? Hanno fatto supposizioni affrettate quelli che hanno dato il titolo a quel video, non c’è nulla di più di quello che avevamo già.
-Che ci fa a casa tua adesso?
-Sta preparando il pranzo.
Lukas rimase in silenzio e anche Arthur si rese conto di quanto fosse assurdo quello che aveva appena detto.
-Quindi… Non state insieme ma lui sta tranquillamente a casa tua a preparare il pranzo e ti accompagna al parco per far giocare i bambini?
-Bè? Non vedo nessun problema in tutto questo!- la sua voce era diventata isterica, il volto totalmente rosso ormai –Ora devo andare, o farò tardi…
-Aspetta- Lukas lo interruppe a metà –Vai a prendere i bambini a scuola e venite da noi a pranzo.
-Ma ti ho detto che Francis stava già cucinando.
-Vorrà dire che avete la cena pronta, o il pranzo di domani, ho bisogno che tu venga… devo… devo presentarti Emil.
Arthur si alzò di scatto strabuzzando nuovamente gli occhi –Chi diavolo è Emil!? HAI LASCIATO MATHIAS E TI SEI GIÀ MESSO CON UN ALTRO!?
-Ma sei deficiente? Come puoi pensare una cosa del genere! Emil è…- la sua voce si affievolì così tanto che Arthur lo sentì a stento –…un bambino.
Arthur era senza parole, avrebbe voluto approfondire quella conversazione, ma per telefono non era proprio il caso.
-Va bene, verso l’una siamo da te.
-E porta anche Francis.
Lukas non gli diede neanche il tempo di ribattere che aveva già chiuso la chiamata.
 
-Quindi abbiamo un cuginetto!?- Alfred saltò sul sedile e si sporse in avanti felice da quella nuova prospettiva.
-Non lo so Al, lo zio Lukas non mi ha detto molto a telefono- Arthur stava guidando e lanciò una breve occhiata allo specchietto retrovisore per vedere che stavano combinando li dietro –Siediti bene, ma non ti avevo messo la cintura?
-Mi dava fastidio- borbottò piano e Francis dovette sporgersi dietro e riallacciargliela.
-Ma possiamo giocare con lui?- chiese poi Matthew.
-Non ho idea di quanti anni abbia, poi vediamo.
E nonostante Arthur continuasse a dire che non ne sapeva nulla, i due gemelli fecero domande per tutto il tragitto, elettrizzati a quella novità nella loro vita.
Ad aprirgli alla porta fu Mathias, sembrava più felice del solito, gli occhi brillanti.
-Eccoli qui i miei piccolini!- esclamò alzando senza problemi i due nipotini e facendoli volare in aria mentre questi urlavano e ridevano.
Dopo averli salutati per bene li rimise giù e salutò i due adulti, accettando di buon grado la torta che Francis stava portando in mano, l’avevano comprata lungo il tragitto per non presentarsi a mani vuote.
-Sembri più elettrizzato del solito- indagò Arthur togliendosi il giubbotto e posando anche quello dei due bambini che se l’erano tolto in fretta lasciandoli a terra e correndo da qualche altra parte dentro casa.
-Come non potrei esserlo dopo tutto quello che sta succedendo?- si girò verso di loro e li abbracciò –Grazie davvero per avergli parlato quando abbiamo litigato, sono sicuro che sia tornato così in fretta da me per qualcosa che avete detto voi.
Arthur si imbarazzò –Ha fatto tutto lui- indicò Francis –Non ho idea di come ci sia riuscito, ma è tutto merito suo.
-Non so come tu abbia fatto dato il suo carattere, ma grazie sul serio- Mathias gli diede una pacca sulla spalla grato.
Francis abbozzò un sorriso –Segreto professionale, è stato un piacere.
Alfred urlò in un’altra stanza, poi corse verso di loro e prese Arthur per mano trascinandolo dietro –SEMBRA UNA TARTARUGA! MA ANCHE NOI ERAVAMO COSÌ!?
Arthur spalancò gli occhi –Ma chi?
Non ebbe bisogno di una risposta, perché si ritrovò nel soggiorno davanti al suo migliore amico, quest’ultimo teneva un fagotto di coperte in braccio, da questo spuntava la testa di un bambino dai pochi capelli chiarissimi. Gli occhi chiari erano aperti, vigili, ma era calmissimo nelle sue braccia.
Lukas sorrise loro, poi gli si avvicinò e gli porse il bambino, Arthur lo accettò con delicatezza.
-Questo è…- iniziò a domandare mentre sorrideva al piccolo e se lo sistemava meglio tra le braccia.
-Emil- concluse Lukas, passò qualche secondo in silenzio, poi concluse –Lui è… tipo il mio fratellastro. Ma… l’abbiamo anche adottato, quindi è anche mio… mio…
Fu Mathias a intervenire –È nostro figlio.
Lukas annuì lentamente stringendosi al suo ragazzo che gli si era avvicinato e gli aveva messo un braccio intorno alle spalle.
-Sembra buonissimo- commentò distrattamente l’inglese mentre si faceva afferrare un dito da quella mano piccola e paffutella e lo vedeva ridere.
-Lo è, non piange mai, dorme tranquillamente tutta la notte e ha praticamente lo stesso carattere di Lukas- spiegò il danese.
Arthur guardò di sbiego il suo migliore amico –Ti è andata più che bene e ti lamentavi pure.
Alfred si attaccò ai pantaloni del padre tirando insistentemente –Daddy faccelo vedere, dai Daddy, daaai.
-Oh si, ti è andata benissimo- continuò Arthur sempre al suo migliore amico e Francis rise, poi si chinò e prese in braccio Alfred per fargli vedere meglio il bambino che l’inglese aveva tra le braccia.
-Non lo toccare che è piccolo- lo ammonì e Al annuì sporgendosi in avanti con gli occhi grandi di stupore.
-Anche io voglio vedere- Matthew lo disse più flebilmente, ma Francis prese in braccio anche lui ed entrambi contemplarono eccitati il loro nuovo cuginetto.
-E quando cresce possiamo giocare con lui?
Mathias rise –Quando cresce è tutto vostro.
I bambini urlarono felici e Francis li rimise a terra.
-Bene- fece Lukas quando si riprese il bambino –Andiamo a mangiare che vi racconto tutta la storia.
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Ciao!
Volevo solo dirvi due cose, intanto spero che la storia fino ad ora vi stia piacendo.
E poi volevo informarvi che la storia di come Lukas e Mathias abbiano avuto Emil non verrà pubblicata in questa long, ma ho già scritto una OS a parte che troverete al link che scriverò sotto se vi interessa la coppia e volete degli approfondimenti!
La storia si intitola "Emil" e la trovate o nella mia pagina o al link:
Link: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3882844&i=1
Un bacio, Deh
 
  
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