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Autore: OcaPenna    25/01/2020    1 recensioni
DESTIEL/LIME/EROTICO/TRIANGOLO Siamo nel 2024, i Winchester proseguono la loro attività di cacciatori con qualche novità, perdite e nuovi arrivi. In un altro continente Marinella è una ragazza un po' strana, un po' distratta e tra le nuvole ma sta per scoprire di essere molto più strana di quanto possa immaginare.
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo | Contesto: Nel futuro
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MARINELLA

Di Oca Penna



 



DESTIEL/EROTICO/TRIANGOLO/SPOILER 12





 

CONNESSIONI

Sam guidava in silenzio. Senza che Castiel avesse detto niente avevano deciso di comune accordo di arrivare fino in paese per fare spesa prima di mettersi in contatto col Paradiso. Avevano entrambi bisogno di un momento di distensione prima di riuscire a tornare concentrati ed elaborare una versione che potesse suonare convincente. L’angelo si ostinava a fissare il paesaggio fuori dal finestrino senza aprir bocca. Sapeva che Sam avrebbe voluto parlare, avrebbe voluto fare qualcosa per farlo sentire meglio, per farlo sentire utile. Tirò un lungo sospiro e alla fine si decise.
«Non devi prendertela con Dean» disse.
Sam gli lanciò un’occhiata sorpresa.
«Come sarebbe a dire, Cass?»
«Non devi prendertela con Dean quando fa così»
Castiel non capiva cosa ci fosse di poco chiaro in quella frase.
«Okay, amico, ascolta: Dean è un coglione a volte. Gli voglio bene ma è un coglione. E dopo la morte di mamma…» Sam scosse la testa «ma andare a letto con la tua ragazza e poi fare quelle scenate...»
«Non è la mia ragazza» rispose l’angelo corrucciandosi appena. Possibile che Sam, dopo tutti quegli anni, dopo che pure Maggie si era resa conto…
«Okay, come vuoi, in ogni caso non aveva motivo di trattarti in quel modo»
Castiel s’inumidì le labbra.
«Sam, tu e Maggie aspettate un bambino» disse sperando di non doversi spingere oltre.
«E questo cosa c’entra?»
L’angelo cercò il modo di continuare quella conversazione.
«Tu, Maggie e il bambino avete una famiglia… tu hai trovato qualcuno che ti ama, qualcuno che ami e questo è meraviglioso ed è qualcosa che Dean pensa di non meritare»
«E tu cosa c’entri con questo? Non vedo la ragione di prendersela con te»
In quel momento il telefono di Sam squillò era Dean.
«Hei, tutto bene? No, stiamo andando ora a fare spesa. Oh! Okay, arriviamo» riagganciò prima di rivolgersi all’angelo «contro ordine, ci sono novità» disse accostando la macchina per fare inversione.

 
***

 
«Che succede?» chiese Sam entrando.
«Marinella ha sognato questo» rispose Dean mostrando un simbolo schizzato su un foglio.
«Dov’è lei adesso?» Castiel sembrava preoccupato.
 
«E un ragazzo, legato a un letto» lo interruppe Maggie.
«Il ragazzo le chiedeva aiuto, crede sia reale»
«Una premonizione!» esclamò Sam.
«No, dice che sembrava che stesse accadendo in quel momento» rispose Maggie.
«Dice che c’erano dei dottori e parlavano tedesco» aggiunse Dean mentre Sam andava al tavolo ad accendere il computer.
«Dov'è ora?» Castiel aveva dato appena uno sguardo al foglio, pensava alla ragazza.
«È in camera di Dean, vieni»

 
Maggie faceva strada per il corridoio del bunker, come se Castiel non sapesse dove andare per trovare la porta di Dean.
«Sta un po' meglio» gli disse con un sorriso voltandosi a guardarlo.
Castiel sorrise a sua volta. Maggie era una bella donna e la gravidanza aveva aggiunto al suo sguardo qualcosa di morbido. Era stato contento per Sam il giorno del matrimonio e il pensiero che diventasse padre con lei... se non fosse stato preoccupato per Dean ne sarebbe stato più che felice. Sam era sempre stato un brav'uomo, si meritava un momento di pace.
«Sai, è stata fortunata a trovarti: chissà cosa le sarebbe successo altrimenti e quali piani avevano per lei» aggiunse «Forse, se non l'avessi incrociata, tu saresti morto e lei pure».
Maggie faceva così, parlava di traverso: non diceva mai quello che pensava direttamente, non ti costringeva mai a confrontarti con qualcosa, ma cercava sempre di darti un modo differente di vedere le cose. Era per questo che a Dean piaceva parlare con lei, perché cercava di portarlo fuori dal suo dolore con quella gentilezza che non lo costringeva a seguirla, ma indicava una strada. Ora a lui stava cercando di mostrare qualcosa di diverso dal senso di colpa, e questo Castiel lo apprezzava.
Bussò alla porta chiamando la ragazza: «Tesoro, è tornato Castiel, stai bene?».
Dopo un momento si aprì la camera e i riccioli chiari di Marinella fecero capolino sullo sfondo della parete di armi appese sopra al letto di Dean. Gli occhi incavati e il pallore sul volto parlavano di una sofferenza che doveva averla provata non poco e che ancora le restava avvinghiata addosso.
«Castiel» il sorriso della ragazza era faticoso ma sincero. «Ho fatto un sogno assurdo, era così... così reale...» rialzò gli occhi color nocciola con un'espressione di quasi di scuse. «E prima... ero sveglia... a volte è come se mi si riempisse di cose la testa, cose difficili... ma ora va un po' meglio».
L'angelo fece lo sforzo di sorriderle «Dean e Sam stanno cercando quel posto» le disse facendole segno di entrare «andiamo, hai bisogno di dormire».
«Tesoro... » Maggie esitava sulla porta corrucciando la fronte appena segnata dalle prime rughe «Cosa... cosa vuol dire che ti si riempie la testa?»
Marinella prese tempo mettendosi a sedere sul letto e torturandosi le mani insicura, e Castiel seppe che stava per parlare di Dean. Non era sicuro di essere pronto a sentire, ma si sedette accanto a lei posandole una mano sul ginocchio cercando di rassicurarla.
«Ieri sera» iniziò la ragazza «io non so spiegarlo... ma Dean... sapevo cose, cose che ora non ricordo, ma sapevo cose su di lui che non avrei dovuto sapere, che non so. Ha senso questo?» chiese appellandosi a Maggie «Se conto, allora so che sono io, se mi concentro su qualcosa, su una cosa piccola, allora sento la mia testa pensare, ma se non lo faccio... è come un rumore continuo di sottofondo che a tratti diventa... diventa chiarissimo. E poi sono nervosa, sono nervosa e arrabbiata e ci sono motivi per cui dovrei esserlo, ma è come se invece lo fossi per qualcos'altro che non riesco a capire. Poi un momento dopo mi sento felice e poi euforica e non capisco... non capisco cosa mi sta succedendo» ammise e nel dirlo iniziò a piangere come se avesse rotto un argine.
«Da quanto ti succede?» chiese Castiel con una stretta al cuore.
«Così forte da ieri, prima era... erano solo sensazioni» rispose con gli occhi fissi al pavimento.
Maggie prese un respiro profondo come faceva quando qualcosa la preoccupava.
«Va bene. Vado a preparare qualcosa per cena e a vedere cosa combinano quei due» esitò un istante come se volesse aggiungere qualcosa, ma poi ci ripensò ed uscì dalla stanza scuotendo la testa.
   
 
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