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Autore: always_mar    26/01/2020    0 recensioni
[Reylo] [post TLJ]
Dopo la sconfitta su Crait la resistenza deve cercare un nuovo pianeta d’appoggio per riorganizzarsi e combattere definitivamente il primo ordine. Rey, delusa dopo quanto accaduto con Kylo Ren, decide di concentrarsi sul proprio addestramento e rompere il legame creato dalla forza. Scopre, però, che Kylo Ren ha altri progetti.
~
-Da un po' di tempo, quando viene circondato dai suoi fantasmi, spesso non distingue la realtà dall'illusione. Tutto quanto gli sembra confuso, come se fosse in un limbo da cui non riesce ad uscire.-
-L'unica soluzione è l'equilibrio, Ben.-
-Puoi essere chiunque tu voglia. Kylo Ren, Ben… non fa differenza. Tu sai che sei, non sono gli altri che ti definiscono.-
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1

Distrutta, rotta, spezzata a metà.

In qualunque modo la si volesse vedere, la situazione era sempre la stessa.
Della preziosa spada di Luke Skywalker rimanevano solo due metà perfette.

Rey non aveva idea di dove iniziare per aggiustarla. Forse avrebbe dovuto cercare qualche informazione in quei testi Jedi che si era portata da Ahch-To. Sapeva, però, che sarebbe servito a poco e che presto avrebbe dovuto cercare un’altra soluzione al problema. Ora come ora, in realtà, non era quello più rilevante: la Resistenza aveva ancora bisogno di una base. 

Dalla battaglia di Crait erano passati due mesi, ma ancora non avevano trovato un pianeta che potesse essere utile. Di tutti quelli che avevano visitato nessuno sembrava andare bene: avevano troppi o pochi alberi, troppi abitanti che potevano scoprirli o pochi, e questo diventava un problema quando il pianeta erano lontano da altri e rimanevano quasi senza rifornimenti di qualsiasi genere.                                                   
Molte volte erano anche quasi stati catturati dal Primo Ordine, da cui erano costantemente seguiti e braccati. I pianeti che prima erano loro alleati, o lo erano stati al tempo della Nuova Repubblica, ora avevano paura ad aiutarli e ospitarli, costringendoli a dividersi senza rimanere in contatto, perché erano poche le vie di comunicazione sicure.
Kylo Ren, contento che fossero sparpagliati per l’universo senza aiuti, aveva già catturato molti membri della Resistenza, da cui non aveva ricavato neanche un’informazione.

Erano su Batuu da circa due settimane, molto più tempo rispetto a quello su cui erano rimasti l’ultima volta: cinque giorni su Akiva, pianeta che un tempo era stato occupato dall’Impero.
Rey amava quel pianeta, pieno di foreste, montagne rocciose e corsi d’acqua, e le poche persone che ci vivevano erano così gentili che cercavano di aiutarli come potevano, nonostante fossero molto poveri. Presto, infatti sarebbero dovuti andare via senza neanche avere un luogo verso cui fare rotta, 
perché il cibo e i rifornimenti iniziavano a scarseggiare.
La mercante di rottami sapeva di non poter essere d’aiuto. Nella sua vita gli unici pianeti che aveva visto erano Jakku, su cui aveva vissuto e sicuramente non un luogo ospitale, e Ahch-To, dove aveva incontrato Luke Skywalker. 
« Rey abbiamo bisogno di te », Rose interruppe i suoi pensieri, agitata.
La ragazza si alzò in piedi, come se avesse avvertito che qualcosa non andava bene.
«Che succede?»
« Qualcuno tra gli abitanti del pianeta ha contattato il Primo Ordine. Stanno arrivando, dobbiamo…» la voce di Rose, prima forte e chiara, andava piano piano affievolendosi.
Rey conosceva benissimo il motivo. In tutto quel tempo aveva imparato a riconoscere la sensazione familiare del richiamo della forza: un forte nodo alla pancia, il cambiamento improvviso all’interno della forza e il mondo esterno che sfumava. Kylo Ren stava provando a contattarla.

Proprio il momento giusto per farlo, tempismo perfetto.

Il mondo attorno a lei sfumava.
Percepiva più forti i suoni legati direttamente al suo corpo, come il battito del cuore via via più forte e il respiro accelerato.
Era esattamente il momento prima dell’avvio del loro legame che avrebbe avuto vita breve, proprio come le ultime volte.

Doveva respingerlo, resistere, buttarlo fuori dalla sua testa.
Quel tipo era incredibile. Ancora non aveva capito che non voleva avere niente a che fare con lui, non dopo ciò che era successo. 
Come le ultime volte cercò di resistergli. Tutte le altre volte c’era riuscita, ma era sempre più difficle e doloroso e quando finiva era sempre più stanca e con un forte mal di testa. Era come se il suo corpo le dicesse che si stava facendo del male a continuare in questo modo, ma lei non voleva nè vederlo nè parlargli.

Digrignò i denti per lo sforzo che stava compiendo, la sua testa stava scoppiando.
Lo sentiva ripetere il suo nome nella sua testa. Chiuse ancora di più la sua mente, provando a respingerlo.
Si sentiva come se stesse compiendo uno sforzo sovrumano.
Sentiva il cuore esploderle nel petto e di non avere più il controllo del suo respiro, ora affannato, e neanche del suo corpo.
Quell’intrusione forzata la stava facendo impazzire.

Sentiva delle voci all’esterno, voci che ripetevano il suo nome, ma non riusciva a capire di chi fossero. Ce n’era una più alta di tutte le altre, forse la sua o quella di Kylo ren. Faceva così male.
Mai aveva fatto così male.
Probabilmente alla fine di tutto sarebbe svenuta.

Basta. Lasciami stare

No

Rischiò di cedere. Non era mai successo che riuscissero a parlare durante quel momento.
Riusciva a sentire anche il suo respiro affannato. Era così diverso dall’ultima volta, come se ci fosse qualcosa che si stesse intromettendo per unirli ancora di più.
Non andava bene, doveva riprendere il controllo di se stessa.

Resta fuori. Esci dalla mia testa.

Con un ultimo sforzo riuscì a sbatterlo fuori. Aveva vinto.
O forse era stato lui, stanco, a smettere. In ogni caso era finita.
 Sapeva che la prossima volta probabilmente non ci sarebbe più riuscita.


Lentamente la senzaione di estraneità scomparve.
Prima tornarono i suoni, poi tornò la vista del mondo esterno.

Il mal di testa era così forte che le ci volle un attimo per riprendere contatto con la realtà. Aveva prosciugato quasi tutte le sue forze, tanto che, come aveva pensato in precedenza, si sentiva svenire.

« Rey mi senti?» la voce di Rose arrivava come un’eco lontana, ma il suolo fatto di riuscire a sentirla le faceva capire che stava tornando tutto alla normalità. Tranne il mal di testa, quello sarebbe rimasto ancora per un po’.
« Rey mi sto preoccupando, rispondimi ti prego!» la voce era sempre più vicina e, nello stesso momento, l’altra sensazione si faceva sempre più lontana.
« Rey!» questo era Finn. Che ci faceva lì Finn?
La ragazza sbatté gli occhi un paio di volte, mettendo a fuco il volto preoccupato di Rose. Si voltò alla ricerca di Finn, trovandolo accanto a lei insieme a Poe.
Il momento di black-out doveva esser durato tanto questa volta, se Rose aveva avuto il tempo di andare a chiamare anche i due ragazzi.

«Rey…»
« Sto bene Finn, non preoccuparti. Sono solo stanca, davvero.»
« Ero preoccupata. Ti stavo parlando e… a un certo punto tu non rispondevi più. Sembrava che non ci fossi… cioè c’eri ma non c’eri… allora sono andata a chiamarli… pensavo che ti fosse successo qualcosa… non so…»
Aveva spaventato Rose, e di conseguenza tutti gli altri nel momento in cui era andata a chiamarli. Si sentì in colpa per questo, non era giusto che si preoccupassero anche per lei con tutto quello che stava succedendo alla Resistenza.
Avrebbe dovuto fare più attenzione la prossima volta. I suoi problemi doveva risolverli da sola, magari con una chiacchierata con il loro comune amico.
Era arrivato il momento.
«Mi dispiace avervi fatto preoccupare. Ma sto bene, davvero.»

I ragazzi la guardarono non molto convinti di quello che diceva, soprattutto Finn. Sapeva che stava nascondendo qualcosa.
Era visibilmente stanca e provata ed era successo qualcosa per averla resa così, dato che due ore prima, l'ultima volta in cui l'aveva vista, stava bene.
Avrebbe voluto continuare a indagare, magari facendole qualche altra domanda, magari solo loro due. Ma non c’era tempo, perciò si ripromise di rimandare l’indagine ad un’altra volta.
 
Rey sapeva quello che stava pensando Finn, o meglio lo aveva capito.
Un po’ perché lo conosceva bene, un po’ perché sarebbe stata la stessa cosa che avrebbe pensato anche lei. Non aveva bisogno di usare la forza per capire cosa passava per la testa del suo amico in quel preciso istante.
Sapeva che non avrebbe lasciato perdere, avrebbe fatto altre domande e lei si sarebbe dovuta preparare a mentire per non farlo preoccupare. Ma per quello c’era tempo, ora avevano cose più urgenti da sbrigare.
Così mise su la faccia più tranquilla e rilassata che conoscesse e dopo un po’ di sguardi ancora incerti, li convinse e si allontanarono verso le navi, tutti e quattro assieme.

                                                              ***

«Alle navi, subito! Prepararsi per partire!»
Il generale Organa era stanca.
Era da dieci minuti che urlava ordini ai membri della resistenza. Erano tutti presi dal panico. Le sembrava quasi che non sapessero più cosa fare in caso di attacco, quasi come se avessero dimenticato chi fossero e tutto quello di cui erano capaci. Come dei bambini a cui si doveva insegnare tutto, reinsegnare in questo caso.

Erano giorni che cercava una nuova sistemazione, ma con i suoi consiglieri non aveva trovato nulla. Non poteva permettersi di perdere altri uomini o dividersi di nuovo dai suoi. Se continuavano in quel modo non ci sarebbe stata più nessuna Resistenza a combattere e i loro sogni di libertà sarebbero svaniti con loro.
Sperava di avere più tempo a disposizione, ma il Primo Ordine non glielo aveva concesso.
Doveva prendere una decisione e in fretta, ma da sola non poteva farcela.       

Se solo Han fosse qui… o Luke... loro si che saprebbero cosa fare…

Inoltre non aveva idea di dove si fossero cacciati Finn e Poe, di solito erano loro che la aiutavano. Poco prima aveva visto Rose correre trafelata verso di loro e portare via con se l’ex assaltatore, che era subito stato seguito dal pilota. Quei due viaggiavano in coppia oramai, non si sarebbe stupita se li avesse visti dividersi pure il bagno o il cibo, talmente stavano insieme.
Aveva sentito pronunciare il nome di Rey, ma non aveva capito cosa fosse successo esattamente.
Sul momento non le era parso importante sapere dove stessero andando, sapeva che di qualunque cosa Rey avesse avuto bisogno, Finn avrebbe saputo come aiutarla.
E poi aveva già altro da fare, da organizzare, non poteva preoccuparsi anche di quello. Non che non le interessasse, ma sapeva che era in buone mani.
Ma ora, ora aveva un disperato bisogno di una mano e avrebbe davvero tanto voluto saperlo.

« Chewbe, hai visto dove sono andati Finn e Poe?» chiese al Wookiee mentre sistemava le ultime cose sul Falcon.
Il verso negativo in risposta le arrivò ovattato dal cumulo di latta in cui aveva inserito la testa.
Sospirò.

Dove diavolo si sono cacciati quei quattro?

Il grande trambusto che sentì subito dopo le fece capire che non poteva distrarsi neanche un attimo. Sospirando si voltò pronta a rimproverare chiunque fosse ma, finalmente, li vide venire verso di lei tutti e quattro.
Il volto di Rey era sconvolto e pallido, come se avesse appena ricevuto una terribile notizia, ma decise di lasciar perdere per il momento. C’erano cose più urgenti di cui discutere, dopo avrebbe trovato tutto il tempo di preoccuparsi per colei che considerava, ormai, come una figlia. 

«Dobbiamo andarcene da qui. Subito. Avete qualche idea di dove possiamo traferirci?» non abbiamo molto tempo.
Dall'espressione degli altri comprese che l'avevano pensato anche loro.
La voce pregna di ansia di Leia fece capire ai ragazzi che dovevano pensare velocemente, ma nessuno aveva un’idea.

Era come se fossero chiusi in una bolla, ogni rumore era attutito dai loro pensieri.
Erano così concentrati da non sentire i lamenti e le grida degli altri, così concentrati da non sentire i rumori degli oggetti che venivano caricati sulle navi, così concentrati da non sentire il trambusto che ogni persona faceva li vicino a loro, così concentrati da non sentire qualcuno avvicinarsi, tanto da spaventarsi non appena si rivolse a loro.

« Ajan Kloss è...» l’urletto poco virile lanciato da Poe, spaventato, dopo essersi attaccato al braccio di Rose, la interruppe.
Lo guardarono tutti ridendo. Sorrise imbarazzato staccandosi dal braccio della ragazza e cercando di ricomporsi.
Il pilota pensò che si sarebbero divertiti a prenderlo in giro per il resto della sua vita, soprattutto Finn e Rey, dal modo in cui lo stavano guardando.
Almeno aveva alleggerito un po’ la situazione.
Maz Kanata gli lanciò un’occhiataccia a cui lui rispose scusandosi, sorridendo imbrarazzato.
« Stavo dicendo, prima che qualcuno mi interrompesse» riprese, dopo che ebbe ottenuto la loro attenzione « che Ajan Kloss è un ottimo pianeta per noi. So che non lo conoscete, non lo conosce quasi nessuno. È per questo che è perfetto: lì non ci troveranno. Ci sono boschi, fiumi e montagne ed è facile arrivare ad altri pianeti su cui trovare del cibo o rifornimento.»
Sembrava un’ottima idea.
Annuirono tutti d’accordo, si fidavano di Maz Kanata. Quando diceva che un luogo era ottimo, era così davvero.
L’unico problema era arrivarci: se il Primo Ordine stava arrivando li avrebbe seguiti ovunque fossero andati, com’era già successo in passato.
Dovevano combattere. 

La principessa Leia espresse i loro pensieri. Avrebbero combattuto, ma non tutti: alcuni sarebbero partiti subito, prima che i nemici fossero arrivati, e avrebbero iniziato a stabilirsi sul nuovo pianeta, dove avrebbero aspettato di veder arrivare quelli rimasti. Gli altri avrebbero aspettato la flotta del nemico arrivare, che sicuramente sarebbe stata composta da poche navi.
Dalle notizie che avevano ricevuto dagli abitanti del posto, la Resistenza contava pochi membri. Perciò se avessero trovato poche navi, non si sarebbero preoccupati di cercarne altre.
Ora restava solo da decidere chi lasciare indietro.

« Io resto. Vi raggiungerò quando avrò finito. Lasciatemi le coordinate, così saprò dove trovarvi.»
« Rey è meglio di no, do…» la protesta del generale venne interrotta dalla voce di Finn « Se resta lei resto anch’io. »
Poe e Rose, com’era prevedibile si accodarono.
Quei quattro non riuscivano proprio a stare lontani dalle battaglie per un po’.
Il generale non era molto convita di questa situazione, ma non poté obbiettare nulla.
Esposero il piano al resto della resistenza e come previsto, molti vollero restare.
Solo il generale e pochi altri se ne andarono, il resto rimase ad aspettare.
« Chewbe, sali sul Falcon. Abbiamo qualche TIE da abbattere»  Rey salì sulla nave, determinata.
Appena videro i  caccia TIE entrare nell’atmosfera, le navi della resistenza si alzarono in volo.

Era ora di combattere.
                                                                                                                  ***
« Dannazione! Non ha funzionato, nonno. Mi ha respinto di nuovo, come le altre volte!»

Kylo Ren scagliò un pugno contro il muro per combattere la propria frustrazione.
Quella mercante di rottami aveva bloccato il loro legame ancora una volta.

Nemmeno l’intervento di suo nonno era riuscito ad aiutarlo.

Aveva percepito però che la ragazza aveva ceduto per un attimo, quando era riuscito a entrare nella sua mente e a parlarle. Ma non era stato sufficiente.
Kylo Ren si calmò di colpo, sorridendo.
Se c’era riuscito una volta, ce l’avrebbe fatta ancora. Doveva solo riprovarci ancora e ancora, finche non avesse vinto.

 Il fantasma di suo nonno aveva ragione.

Anakin Skywalker sorrise.
   
 
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