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Autore: Mew_vale    27/01/2020    1 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 68
 
[Giulia]
Che figura farei se mi mettessi a vomitare qui, adesso, in mezzo alla platea?
<< Tutto ok? >> Mi sussurra il mio ragazzo mentre applaudiamo il primo modello in uscita.
<< Sì, per adesso, riguardo le nausee. Diciamo che scoprire nel lasso di poco tempo di avere due sorellastre ti scombussola un po’! Sapevo che i miei genitori erano proliferi dato che hanno avuti quattro figli, ma porca miseria! >> Esclamo ancora incredula. Il mio ragazzo mi bacia dolcemente il capo.
<< Mio padre deve assolutamente dire a mia madre come stanno le cose. Non può aspettare fino al pranzo di domani con mia madre che grida ai quattro venti che Isabella è la sua amante. >> Condivido con il mio ragazzo.
<< Dovrebbe, sì! >> Conviene con me.
 
 
[Gonzalo]
Con tante donne al mondo, con tutte le ragazze che conosco, proprio su di lei dovevo incapricciarmi? Seguo il defilé con limitato interesse mentre aggiorno in continuazione la mia homepage di facebook, in attesa che qualcuno condivida quel disgustoso articolo. Paola non ha avuto la forza di sedersi in platea, tanto meno accanto a sua madre, quella specie di pazza scatenata (e pure troia, diciamocelo!). Assiste alla sfilata in un angolo della sala. E mi pare di capire che quello che regge in mano non è il primo bicchiere. Vorrei tanto alzarmi e andare li da lei ma darei troppo dell’occhio.
<< Ti dispiace mettere via quel coso?! >> Mi redarguisce l’uomo che ho la disgrazia di avere come padre.
<< Te lo ripeto per l’ultima volta: non avevi il diritto di dirmi cosa fare prima degli ultimi eventi, figurati ora. Sei uno stronzo e non intendo tollerare oltre la tua vicinanza! >> Esclamo digrignando i denti. Mio padre rimane basito.
<< Ringrazia che siamo ad un evento esclusivo sennò di avrei già appeso al muro tenendoti per il collo! >> Tuono.
<< Amore, ma cosa ti prende? Ti sembra il caso? >> S’intromette Kelly. Sopportarla è un prezzo troppo caro da pagare per un po’ di piacere sessuale.
<< Anche tu devi ringraziare di essere ad una serata affollata. Sarò gentile perché sei una signorina: finita questa serata non voglio più sentire parlare di te. >> Ok, magari sto esagerando. Ma sono troppo fuori dai gangheri per tutte le cose che stanno accadendo!
<< Gonzalo… Ma che ti prende? >> Mi chiede basita.
<< Oltre al fatto che ti sei autoinvitata a questa serata, e che mi hai presentato come il tuo fidanzato senza il mio consenso, intendi? Il fatto che ti sei fatta portare qui per fare dispetto a Marcella Valencia, la moglie del tuo ex amante. Non sono il tuo giocattolo, hai scelto proprio il ragazzo sbagliato da prendere per il culo! >> Sbotto. Al diavolo se qualcuno mi sente. Kelly resta interdetta per alcuni secondi prima di alzarsi e di lanciarmi un sonoro ceffone. Bifolca! Alcune persone osservano la scena e borbottano mentre Kelly si allontana pestando i piedi a della gente passando in mezzo alle poltroncine. Butto l’occhio verso Paola e mi accorgo che ha assistito alla scena.
<< Gonzalo, sei diventato pazzo? >> Mi domanda lo stronzo che mi siede accanto.
<< Te lo devo ripetere?! Devi farti i cazzi tuoi! Ciò che faccio o non faccio o non ti riguarda più! E poi, da che pulpito mi sento dire che sono matto? Dall’uomo che manda a puttane la sua vita e il suo matrimonio per andare con una troia, per poi mettersi con la pazza furiosa numero uno, MariaPaola Ribeiro Solari?! >> Tuono. Mio padre resta allibito davanti a tale affermazione.
<< Come fai a saperlo? >> Balbetta.
<< Perché non sei, anzi non siete, la discrezione in persona! >> Esclamo vago. Guardo di novo facebook e mi si raggela il sangue quando noto che un mio conoscente ha già condiviso il post pubblicato dalla pagina del blog “Always Online”. La foto scelta come anteprima dell’articolo è un fotogramma del video, inequivocabile. Per fortuna i volti sono coperti ma chi era presente quella sera non faticherà a riconoscere i due ritratti nel video dai vestiti che indossano. Il titolo è una domanda ovvero “Chi sono i due amanti misteriosi dell’Ecomoda?”. Mi passo una mano in volto prima di condividere il link via whastapp a Paola. Mi guardo attorno in attesa che la notizia si diffonda, per ora nessuno sembra averla letta.
 
 
[Paola]
Che cosa sarà successo? Kelly mi raggiunge velocemente e piange. Mi abbraccia.
<< Avevi ragione, è uno stronzo! E’ senza cuore! >> Piagnucola sulla mia spalla. Eh, lo so! Ma nonostante questo è difficile resistergli: ora lo so a mie spese!
<< Cosa è successo? Perché lo hai schiaffeggiato? >> Le chiedo. Perché sento come una sorta di sollievo?
<< Mi ha lasciata a male parole, davanti a tutti, senza battere ciglio! >> Esclama.
<< Con quali motivazioni? >> Le chiedo pur immaginandole.
<< Mi ha detto che l’ho usato per venire a questa festa per far dispetto a Marcella. Cosa me ne frega più di quel reperto archeologico del marito?! >> Tuona.
<< Non avrà apprezzato che tu ti sia presentata come la sua fidanzata senza averne prima discusso con lui. >> Suggerisco.
<< E per questo meritavo di essere trattata così? Scusami, ma io me ne vado! >> Esclama prima di sparire. Butto lo sguardo verso Gonzalo il quale mi guarda con una strana espressione. Solleva il suo telefonino e grazie a questo gesto capisco di dover guardare il mio. Le mani fremono mentre lo estraggo dalla pochette. Per poco non mi cedono le gambe quando apro l’articolo. Abbandono la sala di corsa per raggiungere l’antibagno. Mi viene da vomitare! Non so se siano i rimorsi di coscienza o tutto quello che mi sono bevuta in questi ultimi minuti!
 
 
 
[Gonzalo]
Abbandono il mio posto non appena la vedo lasciare la sala in direzione dei bagni. La trovo seduta in terra con le ginocchia al petto. Si alza e si asciuga le lacrime quando mi vede arrivare.
<< Lo hai già condiviso con i Mendoza e con i Valencia? >> Mi domanda. Scuoto il capo.
<< No. Non potrò prendere le tue difese quando capiranno che è colpa tua ma non affretterò le cose. Tanto a breve se ne accorgeranno visto quante volte l’articolo sta rimbalzando. >> Intervengo.
<< Cosa ho fatto? >> Si domanda. No, non posso. Non posso partire senza aver saggiato le sue labbra davvero. Non esito quando mi avvicino a lei, cingo il suo viso col palmo della mano e poso le mie labbra sulle sue salate. Non si fa pregare per ricambiare il bacio: sento le sue mani accarezzarmi il petto e le sue labbra muoversi piano così capisco che posso approfondire il bacio. Ci avviciniamo ancora di più, i nostri corpi aderiscono mentre il bacio diventa più intenso. Avrei una voglia immensa di fare l’amore con lei, ma so perfettamente che è già una grazia se ora posso baciarla. Tuttavia la fortuna dura poco poiché, bruscamente, mi allontana.
<< Non dovevo… La mia amica è innamorata di te, anche se l’hai lasciata. >> Obbietta. Non riesce a staccare le mani dal mio petto.
<< Mi dispiace ma non è lei la ragazza che io voglio. Ma tu davvero non capisci che prima d’ora non mi era mai accaduto niente del genere? >> Le domando seguitando ad accarezzarle il volto.
<< Chissà quante volte lo avrai detto. Ti sei dimenticata che ho la sfortuna di conoscerti da molto tempo? >> Mi domanda. Sorrido.
<< Se conoscermi è una sfortuna, perché i miei baci ti piacciono tanto? >> Le sussurro, avvicinandomi al suo viso per cercare di baciarla di nuovo. Lei me lo impedisce e mi ritrovo a baciare la sua guancia. Sospiro.
<< C’è Alec. Io sto con lui. >> Obbietta. Sospiro di nuovo esasperato.
<< Ok. Se mi dici che senza ombra di dubbio è lui che vuoi, non ti tormenterò più. >> La sfido. So perfettamente che mi desidera, come io desidero lei.
<< Io e te non potremmo andare da nessuna parte… Tu non vuoi quello che cerco io dal legame con un uomo. Per me non deve essere un passatempo, lo capisci? >> Mi espone. Annuisco. Non si fida di me, come biasimarla? Come faccio a sapere che tra un mese non mi incapriccerò su un’altra donna?
<< Ti auguro che sarai felice con Alec. E di risollevare il rapporto con tua madre. >> Le auguro di tutto cuore.
<< L’ultima cosa la vedo dura. >> Afferma.
<< Torno in sala a controllare la situazione. >> La congedo. Lei annuisce. Solo quando sono solo mi rendo conto che ho trattenuto le lacrime, che fanno comunque fatica a uscire. Ma cosa mi succede?
 
 
 
[Daniele]
<< Allora Bea, verrai al pranzo domani? Devo comunicare una cosa importante a te, a Marcella, a Patrizia e ai nostri figli. >> Insisto, mentre assistiamo alla sfilata. Mia sorella siede accanto a me al posto che doveva essere di mia moglie. Accanto a lei in ordine siedono Marcella, mia moglie, David, Giulio, Michael, Giulia e il suo ragazzo. Certo, non mi sembra il caso di dirle che dei ragazzi solo Michael è ancora allo scuro della notizia e che a Patrizia lo comunicherò entro fine serata, onde evitare che faccia più danni di quanti ne abbia già fatti.
<< Devi indire un consiglio parlamentare per comunicare che vuoi divorziare? >> Fa dell’ironia.
<< Non ci sarà nessun divorzio. >> Preciso.
<< Dani, tesoro, non ho mai conosciuto nessuno più ottimista di te. Il che è tutto dire! >> Ironizza nuovamente. La nostra conversazione viene interrotta da Gabino Vega, un fornitore dell’azienda, che siede alla mia destra.
<< Daniele, perdonami se ti disturbo ma mi sembrava doveroso fartelo vedere. Mia figlia me lo ha appena inviato. >> Interviene facendomi vedere un articolo sul suo smartphone. No, non voglio fare la fine di Armando! Ma ci manca poco! Sento gocce le gocce di sudore scendere dalla mia nuca per poi insinuarsi nel colletto della camicia, e giù per la schiena.
<< Me lo invii? Confido nella tua riservatezza! >> Esclamo. Se dovessi scoprire che ha accelerato la diffusione di questo articolo, i suoi affari in Colombia avrebbero vita breve!
<< Daniele, non lo devi neanche dirlo. Il rapporto d’affari che ci lega è troppo prezioso! >> Esclama. I volti nel video sono coperti ma non serve la palla di vetro per capire che si tratta di mia figlia con Diego Mendoza e, come ho fatto io, tutti quelli che erano presenti a quel party li riconosceranno dai loro abiti. Non perdo tempo e giro su whastapp il filmato al primo contatto tra i miei figli ovvero David.
 
 
 
 
[Patrizia]
<< Mi sembra assurdo… quella piccola intrigante vi ha irretiti tutti? Adesso la difendi anche tu? >> Domando a mio figlio David digrignando i denti. Per fortuna ci sono le mie cognate a dividermi da mio marito.
<< Mamma, non sai quello che dici! >> Esclama risentito Giulio, che siede accanto al fratello.
<< Ma bene, pure tu prendi le difese di quella gatta morta! >> Esclamo fuori di me.
<< C’è una spiegazione meno tragica alle stranezze che hai notato! >> Insiste David.
<< Cosa dovrebbe annunciare durante questo pranzo, vostro padre?! >> Insisto.
<< Continua pure a chiedere ma da noi non saprai nulla. Sarà lui a dirtelo! >> Insiste a sua volta David, testardo e fermo nelle sue posizioni, prima di estrarre il suo telefonino dalla tasca interna della giacca. Si rabbuia dopo aver visto chissà che cosa.
<< Cazzo! >> Esclama, prima di far vedere il contenuto del messaggio a Giulio il quale diventa bianco come un cencio e lancia uno sguardo a Diego, il quale se ne accorge e aggrotta le sopracciglia.
<< Insomma cosa succede?! >> Chiedo spazientita.
<< Mamma… Pensa prima di agire! >> Esclama Giulio. Per poco non svengo quando leggo l’articolo!
<< Basta, ferma il video! Ma come è potuto succedere? Vostra sorella online protagonista di un filmino hard… Mi sento male! >> Deglutisco, sventolandomi con una mano. Che serata da dimenticare! Tranne per l’annuncio datomi da mia figlia. L’arrivo di un nipotino è l’unica bella notizia di oggi!
<< Patrizia, respira. Chiunque abbia condiviso quel filmato con la stampa pagherà caro questo affronto! >> Tuona mio marito che ha fatto cambio di posto con Marcella. Lui mi accarezza il ginocchio ed io istintivamente appoggio la mia mano sulla sua, in cerca di conforto.
<< Bisogna inviarlo a Diego. >> Interviene David.
<< Aspetta la fine della sfilata. Almeno potrà godersi gli applausi senza pensieri, prima di precipitare nel baratro. >> Suggerisce Giulio.
<< Qua ci stiamo chiedendo, cosa succede? >> Domanda Michael, prendendo in causa sua sorella e Massimiliano.
<< Dopo, non è il momento. >> Lo congeda Giulio.
<< Giulio ha ragione. Aspettiamo la fine della sfilata e non diamo dell’occhio. >> Sentenzia mio marito.
 
 
 
[Camilla]
<< E se dovessi inciampare? >> Mi domanda Silvia in iperventilazione.
<< Dopo tutto non sono una modella! >> Aggiunge.
<< Non dare ascolto a Valentina e alle sue amiche. Se ti ritengono una rivale significa che sei brava e bella! Tocca a te, vai. >> La incinto. Mi bacia una guancia prima di salire in passerella. Speriamo bene! Fino ad ora è filato tutto liscio speriamo non succeda un disastro ora che ci avviamo verso la fine.
<< Stellina! >> Mi chiama Ugo, avvicinandosi a me con un espressione sconvolta dipinta in volto.
<< Ugo che ti prende? Dovresti festeggiare! >> Lo incinto.
<< Sarai tu quella che non festeggerà più dopo aver visto questo. Meglio se ti siedi! >> M’invita. Prendo in mano il tablet e inizio a leggere mentre mi siedo. “Gli amanti misteriosi di Ecomoda”… ma come diavolo è potuto succedere? Almeno sono stati così gentili da oscurare le parti intime e i loro volti, anche se sarà facile capire di chi si tratta per chi ha visto come erano vestiti quella sera. Per esempio sarà facile capire che si tratta di Diego per il mio povero papà! Mi si inumidiscono gli occhi al solo pensiero che potrebbe avere un altro attacco di cuore!
<< Tanto lavoro per niente… questo articolo è la croce posizionata su questa serata e questa collezione! Mi serve una valeriana! >> Adesso è Ugo ad essere in iperventilazione!
 
 
 
[Paola]
Come ha fatto la mia vita a finire così velocemente al catafascio? Il pianto non vuole saperne di cessare!
<< Amore! >> Esclama Alec raggiungendomi all’esterno.
<< Ma hai abbandonato la consolle? >> Constato abbracciandolo in cerca di conforto. Sono una persona orribile! Una fidanzata orribile e una pessima amica… Alec e Kelly non si meritano questo. Sono qui con Alec perché lo considero una scelta di serie B, sapendo che con Gonzalo non potrei mai avere una relazione seria!
<< Ho inserito una playlist automatica, ho qualche minuto. Non potevo rimanere lontano da te quando mi hai scritto. >> Mi spiega. Alec è una perla rara ed io lo sto trattando come non meriterebbe!
<< Non ti merito! Potresti trovare una ragazza migliore di me… Sono una merda! >> Piango contro la sua spalla. Lui mi scosta leggermente e mi accarezza le gote,raccogliendo le lacrime con i pollici,come ha fatto poc’anzi Gonzalo.
<< Cosa dici? Con la fatica che ho fatto per conquistarti? Sei fantastica e io ti… ti adoro! >> Esclama. Stava per dirmi un’altra cosa? Mi avrebbe dato il colpo di grazia e cos’avrei risposto? Lui ha faticato per conquistarmi mentre Gonzalo non ha alzato un dito… ma perché i rapporti sono così complicati?
<< Paola, ti ho cercata… Ma cosa state facendo? Cosa fai con mia figlia? >> Ci sorprende mia madre.
<< Signora Ribeiro. >> La saluta Alec.
<< HO FATTO UNA DOMANDA! Paola, ero venuta a cercarti per riferirti che il filmato si sta diffondendo, dalle loro reazioni mi è sembrato ti capire che i Valencia hanno saputo dell’articolo, e ti sorprendo con questo tale?! >> Tuona. Sento il sangue andarmi al cervello.
 << VUOI DAVVERO FARMI LA PATERNALE SULL’ARGOMENTO? TU CHE TI SEI FATTA L’AMANTE? CREDI CHE LA TUA RELAZIONE CLANDESTINA CON IL PADRE DI GONZALO SIA UN SEGRETO? >> Le urlo addosso. Sul suo volto si tinge un espressione di sorpresa, così come su quello di Alec.
<< Scommetto che la prossima domanda sarà: come fai a saperlo?! >> Ironizzo fuori di me. Ci raggiunge Gonzalo: dalla sua espressione capisco che la situazione sta per degenerare.
<< Gonzalo! >> Esclama mia madre.
<< Sì, ecco impara bene il mio nome, perché non potrai mai chiamarmi in altro modo. O speravi di chiamarmi “figliolo”? Invece devo dire che a te l’appellativo di “matrigna” ti si addice proprio, dato che sei una megera come le matrigne delle fiabe! >> Esclama Gonzalo. In teoria dovrei reagire visto come sta parlando male a e di mia madre, ma la verità è che sono troppo in collera con lei!
<< Figliolo, non fare scenate! >> Esclama suo padre, afferrandogli un braccio. Ma da dove è spuntato fuori?
<< NON MI TOCCARE, PEZZO DI MERDA! >> Urla alterato Gonzalo liberandosi dalla sua presa. Ha lo sguardo vacuo e barcolla: deve essersi scolato tutto l’open bar dopo il nostro incontro nella toilette. Lo stomaco mi si contorce vedendolo così.
<< Cara, sei sparita all’improvviso. La sfilata è terminata e c’è un po’ di agitazione. Ho letto una notizia sul internet! >> Esclama mio padre raggiungendoci. Mi dispiace così tanto per lui! Smanetta con il cellulare e cade dalle nuvole quando si accorge della tensione talmente spessa che la puoi tagliare con il coltello.
<< Tesoro come mai hai pianto? >> Mi domanda.
<< Papà, ho fatto una cosa bruttissima! >> Esclamo riprendendo a piangere.
<< Paola… >> Cerca di frenarmi mia madre.
<< Non è l’unica a dover confessare qualcosa, non è vero signora? >> S’intromette Gonzalo, che oramai è fuori di sé.
<< Gonzalo! >> Lo redarguisce suo padre.
<< Cosa c’è, vi vergognate? Ma il vostro è un amore così sincero! Certo, è buffo che si sia invaghita di un multimilionario proprio quando gli affari di suo marito sono in declino. >> Ironizza Gonzalo. Riderei se ne avessi la forza! Mio padre diventa bianco come un lenzuolo.
<< MariaPaola, ma cosa sta dicendo Gonzalo? >> Domanda mio padre a mia madre.
<< Avrei voluto che lo sapessi in modo più soft. >> Interviene mia madre. Gonzalo ride sguaiatamente. Ormai è perso.
<< A che pro, mamma? Per prolungare questa pantomima? Avresti continuato a fare la mogliettina affettuosa e a prenderlo in giro? >> Intervengo.
<< Che stanno dicendo? Hai una… una… una relazione? >> Domanda incredulo mio padre. Gli vado vicino e lo abbraccio nascondendo la testa contro il suo petto. Lui mi cinge le spalle.
<< Sua moglie ha relazione con mio padre! Lo avrebbe mai immaginato? La paladina delle donne cornificate! Ah perché lei non conosce ancora la parte migliore. E’ stata sua moglie a fornire quel filmato a quel blog, per causare danno a Diego, la cui colpa è stata quella di incontrarla come suocera! >> Rincara la dose Gonzalo. Ormai va a ruota libera, tra poco ci rivelerà anche quante volte al giorno va al bagno.
<< Osvaldo… quel tizio ha umiliato nostra figl… >> Cerca di discolparsi mia madre ma viene interrotta da mio padre.
<< Che orrore! CHE SCHIFO, MARIAPAOLA! Mi hai mentito per tutti questi anni! Sapevo che fossi una donna capricciosa ma non mi sarei mai aspettato tanto squallore! DOMANI STESSO VOGLIO CHE FAI SPARIRE TUTTI I TUOI EFFETTI PERSONALI DA CASA MIA! TUTTO QUELLO CHE TROVERò ANCORA Lì DOPO DOMANI FINIRA’ IN DISCARICA! >>
<< La signora non aspetta altro se non andare a vivere in una mega villa a spese di mio padre, facendo la parassita. Papà, fra vent’anni potrebbero essere i tuoi di affari a subire un collasso. Questa qui ti succhierà tutto il sangue come ha fatto con suo marito! >> Esclama Gonzalo.
<< ATTENTO A COME PARLI DI LEI! >> Tuona Marcus verso suo figlio.
<< Hai ragione, sono stato troppo gentile! >> Ironizza Gonzalo.
<< Inutile dire che ogni nostro affare è cancellato. >> Interviene papà verso Marcus.
<< Osvaldo, non essere sciocco. Hai bisogno del mio investimento. >> Ribatte Marcus Torres.
<< Meglio il fallimento. Avrò ancora la mia dignità. La stessa cosa non si può dire di voi due! >> Esclama mio padre.
<< Investirò io nella tua azienda, Osvaldo. Domani stesso ritirerò tutto il mio capitale e le mie quote dalla società con mio padre ed entrerò io in affari con te, se vorrai. >> Si offre Gonzalo. Il che vuol dire continuare a vederlo.
<< Mi domando come sia possibile che tu sia il figlio di questo… ! >> Esclama mio padre, fermandosi prima di dire “stronzo”. Bhe poteva anche aggiungerlo!
<< Paola… figlia mia… permettimi di spiegarti! >> Esclama mia madre, tentando un approccio con me. Si avvicina ma io arretro disgustata.
<< Non c’è proprio niente da spiegare! Non vedo come potresti farti perdonare. Hai distrutto la nostra famiglia! E riguardo a quello che hai visto poc’anzi: Alec è il mio fidanzato! E ti consiglio vivamente di fartene una ragione! >> Esclamo. Ecco, ora la mia relazione con Alec è ufficiale. L’ho detto a mia madre solo per ferirla, ma ora non me lo posso rimangiare. E nemmeno voglio. Sarà solo una questione di tempo e mi dimenticherò di Gonzalo.
<< Sarà meglio rientrare in sala. Alla fine di questa serata le nostre strade si separeranno! >> Esclama disgustato mio padre sistemandosi il nodo della cravatta. I suoi occhi sono lucidi. Mi si stringe il cuore vedendolo così. Mia madre, mio padre e il padre di Gonzalo rientrano lasciando noi tre da soli.
<< Piccola… >> Mi apostrofa Alec, prima di abbracciarmi. Gonzalo ci volta le spalle e appoggia le mani sul parapetto della terrazza, tendendo le braccia.
<< Ovviamente l’ingrato compito di dirlo a mia madre toccherà a me, figurati se quel bastardo si farà avanti! >> Osserva Gonzalo interrompendo il momento di intimità tra me e Alec.
<< Avrà tutto il tempo per digerire la notizia, lontana da tuo padre. >> Intervengo, riferendomi al tuo viaggio.
<< Non vedo l’ora che arrivi domani per poter prendere quell’aereo. E allontanarmi da qui. >> Osserva malinconico osservando l’orizzonte. Cioè per allontanarsi da me? E’ questo che vuole dire? Sento una morsa allo stomaco. Chi lo faceva così sensibile?
<< Kelly avrà preso con entusiasmo la notizia della tua partenza. >> Ironizza Alec. Ma gli sembra il momento?!
<< Sai cosa mi importa del parere di Kelly? Meno di zero. >> Risponde Gonzalo prima di sparire all’interno della sala.
<< Aria di tempesta tra di loro? >> Mi domanda Alec.
<< Gonzalo l’ha lasciata durante la sfilata. >> Racconto brevemente. Alec mi abbraccia posando le mani alla base della mia schiena. Mi guarda in modo talmente sognante… Non merito tutto questo amore!
<< Sono contento, anche se lo hai detto a tua madre di getto solo per ferirla. Ma almeno potrò dire al mondo che sono il tuo fortunato ragazzo e potrò anche dirti un’altra cosa… >> Mi sussurra, giocando con una ciocca del miei capelli. Gli brillano gli occhi mentre mi guarda. Trattengo il respiro.
<< Ovvero? >> Gli domando, pur immaginando quello che vuole dire.
<< Ti amo Paola… Ti amo più della mia vita! >> Esclama. E’ la mia coscienza che mi impedisce di rispondere, e anche il buon senso. Non posso pronunciare queste parole senza avere la certezza di provare questi sentimenti! Lo abbraccio senza rispondere, cercando di  trattenere le lacrime.
 
 
 
[Diego]
Si alzano tutti in piedi. Una standing ovation era l’ultima cosa che mi aspettavo! Raggiante, raggiungo mia sorella e Ugo sul palco, accompagnato da mio fratello. Perché Camilla e Ugo non traboccano di felicità?
<< Che diavolo vi prende? Sembra che stiate presenziando ad un funerale! >> Sussurra Lorenzo.
<< Buffa la tua battuta: potremmo davvero presenziare a qualche funerale visti i fatti! >> Esclama Ugo.
<< A cosa ti riferisci? >> Domando a Ugo, mentre i fotografi seguitano a scattarci delle foto.
<< Non ci resta che rivolgere a tutti voi un caloroso ringraziamento. Vi ricordo che la serata continua, abbiamo allestito un buffet nella sala accanto con posti a sedere e una pista da ballo. Vi aspettiamo tutti per continuare la festa. >> Si congeda mia sorella. Lei e Ugo ci sospingono dietro le quinte.
<< Mi spiegate cosa sta succedendo? >> Chiedo spazientito. In tutta risposta mia sorella mi passa il tablet di Ugo (il tablet è con la cover rosa smoking tempestato di Swarovski, non serve Einstein per capire a chi appartiene). Deve essere uno scherzo. Mi sto sentendo male! Mio fratello mi si accosta per guardare lo schermo.
<< Porca puttana… Come è potuto succedere? >> Si domanda.
<< Io… Io… Io ho fatto resettare tutti i computer dell’azienda per poter eliminare questo filmato! NON DOVREBBE Più ESISTERE! >> Urlo isterico.
<< Calmati… Quindi sapevi dell’esistenza di questo filmato? Ma dico… Non potevi spegnere la telecamera prima di darti alla pazza gioia?! >> Mi redarguisce mia sorella maggiore.
<< In quel momento mi era proprio passata di mente la telecamera. Ho scoperto in seguito l’esistenza di questo filmato, per puro caso. E ho ordinato una pulizia degli hard disk. >> Racconto, passeggiando su e giù per la stanza.
<< Qualcuno là fuori avrà già letto la notizia. Garantito. >> Borbotta in pena mio fratello.
<< A meno che qualcuno non avesse già prelevato il filmato, prima che venisse eliminato dai sistemi. >> Suggerisce Camilla.
<< Vedo che la notizia vi è giunta. Mio padre mi ha chiesto di fare da porta voce. >>  Interviene Giulio, giungendo in compagnia della sua ragazza.
<< Quante persone lo sanno? >> Chiede preoccupato Ugo mentre sorseggia l’ennesima brodaglia a base di qualche erba.
<< Non saprei dirvelo, mio padre lo ha saputo da Gabino Vega che lo ha saputo da sua figlia. >> Ci racconta Giulio.
<< Chi è quel maledetto che ha prelevato il filmato e lo ha diffuso?! >> Mi domando fuori di me. Giulio tossisce nervosamente.
<< A proposito di questo. Sono stato mandato qui proprio per mediare. >> Interviene.
<< Che intendi dire? >> Gli domanda Camilla.
<< Io so chi ha ottenuto il filmato dai sistemi di sorveglianza ma, ci tengo a sottolinearlo, non è stata lei a venderlo a quel blog! >> Esclama Giulio.
<< Fammi indovinare: è la co-protagonista del video? >> Ironizza Lorenzo. Giulio annuisce.
<< Al momento è in bagno a rimettere anche l’anima. Cercate di non darle addosso, è abbastanza sconvolta e si sta chiedendo anche lei chi abbia potuto diffondere il filmato. >> Cerca di mediare Silvia.
<< PERCHè CAZZO HA VOLUTO QUEL FILMATO?! E’ ASSURDO! >> Tuono.
<< Lo sai com’era mia sorella prima degli ultimi eventi…. Prima della gravidanza. >> La giustifica suo fratello. Ha prelevato dal sistema di sicurezza un filmato in cui fa sesso con un ragazzo per poterselo riguardare al bisogno… E’ anormale!
<< Gravidanza? Quindi è davvero incinta. L’ho immaginato, giudicando i suoi malori. Un secondo! Non sarà… >> Interviene mia sorella. Mi guarda sconvolta.
<< No, non sono io il padre, tranquilla. >> Specifico. Dietro le quinte arriva anche la mia fragolina.
<< Sono venuta per avvisarvi che Armando inizia a innervosirvi. Siete spariti tutti, anche il resto della famiglia Valencia non si trova. E i giornalisti mi sembrano al quanto inquieti. >> Ci informa.
<< Non possiamo stare qui. Dovreste raggiungere vostro padre,prima che lo sappia da qualche giornalista. >> Suggerisce Giulio.
<< Vado io. Credo che debba parlare con la tua ragazza. >> Si offre Lorenzo, allontanandosi dopo avermi dato una pacca sulla spalla.
<< Grazie fratello. >> Rispondo.
<< Io mi occupo dei giornalisti. >> Si offre Giulio.
<< Ti seguo. E vado in cerca di David. >> Si allontana anche mia sorella.
<< Ma cosa sta succedendo? >> Mi domanda Isa quando restiamo soli. Speriamo non si vergogni di me.
 
 
[Silvia]
<< Ma che fortuna cari telespettatori di Canale 6… Incontriamo Giulio Valencia, figlio del noto Daniele Valencia. Uno degli scapoli d’oro di Bogotà! Permette qualche domanda? Sono Agata Alvarèz, di Canela 6! >> Si qualifica la donna che ci raggiunge tendendo il microfono verso di noi, seguita dal suo video maker.
<< Buonasera. Certo, solo se mi permette di fare una precisazione. Non sono propriamente scapolo. >> Risponde Giulio. Mi sento avvampare. Intreccia le sue dita alle mie.
<<  Che notizia, e in diretta! E chi sarebbe la fortunata? >> Ci domanda Agata.
<< Ve la presento. Silvia Duarte! >> Esclama Giulio sorridendo radiosamente. Mi sento svenire, la telecamera è puntata su di me!
<< Quindi lo scapestrato play boy Giulio Valencia ha messo la testa apposto, proprio come è successo a Lorenzo Mendoza! >> Commenta la giornalista.
<< Con la differenza che non mi definirei un playboy. Ho sempre avuto storie durature! >> Precisa offeso Giulio. Bhe c’è una bella differenza tra Lorenzo e il mio Giulio… anzi, più di una!
<< La tua ragazza Silvia è una modella emergente? Ci risulta che stasera abbia sfilato al posto di Giulia Valencia e che se la sia cavata egregiamente, complimenti! >> Prosegue con la sua intervista la giornalista. Tende il microfono verso di me cercando una risposta.
<< Grazie mille. Ho cercato di fare del mio meglio, anche se non sono stata all’altezza di Giulia. >> Commento.
<< Sei anche modesta. A proposito di Giulia, come mai sua sorella non ha sfilato? >> Domanda l’inviata di canale 6 a Giulio.
<< Un piccolo malore. Ha ritenuto opportuno fare un passo indietro per il bene della presentazione. >> Risponde Giulio.
<< E questa è stata solo una delle novità della serata. Avrete appreso della notizia che circola da un’oretta su internet. Qualcosa da dichiarare? >> Domanda la giornalista.
<< Sì. I due “amanti misteriosi”, così come sono stati apostrofati dai vostri colleghi, non mi sembrano che abbiano fatto del male a nessuno né commesso qualche reato. Chi invece ha commesso un reato non che un gesto spregevole è colui che ha diffuso quel filmato alla stampa. Vi posso assicurare che questa persona passerà una marea di guai. Non abbiamo altro da dichiarare, con permesso. >> Si congeda Giulio. Mi prende per mano e mi trascina via. L’ho ammirato incanta per tutto il corso del dibattito: ammirata dalla sua sicurezza!
 
 
 
[Armando]
<< Roby, si può sapere dove si sono cacciati Lorenzo, Diego e tutti gli altri? >> Domando a colei che è ormai la fidanzata ufficiale di mio figlio.
<< Vorrei saperlo anch’io. Sono spariti dietro le quinte alla fine della sfilata e sembrano essersi dimenticati di tutta questa gente che li gravita intorno e dei giornalisti che aspettano di parlare con loro. >> Osserva mia nuora.
<< A tal proposito, mi sembrano piuttosto nervosi stasera questi giornalisti. >> Chiosa il mio consuocero e migliore amico Nicola.
<< Armando, Beatrice, Nicola, Leonora, buona sera. >> Ci saluta Victor Fernandez, nostro fornitore di stoffe da molti anni.
<< Victor, grazie per essere venuto. Lascia che ti presenti Mario Calderon, è socio dell’azienda. >> Intervengo dopo le strette di mano di rito.
<< Piacere. Non ci siamo mai incontrati prima poiché sono stato fuori città per molti anni. >> Si presenta Mario.
<< La signorina presumo tu la conosca già. >> Intervengo, riferendomi a Roberta.
<< Di nome, non ho mai avuto il piacere prima di stasera. Molto piacere. >> Ma come no? E’ il fornitore di stoffe!
<< Roberta Mora, piacere mio. Io vado a cercare Lorenzo. >> Si presenta Roberta con un certo imbarazzo.
<< Un secondo cara. Certo, Roberta ricopre il ruolo di direttore finanziario della ditta da poche settimane ma credevo che in tale lasso di tempo vi foste incontrati per la fornitura. Te ne sei sempre occupato tu. >> Osservo.
<< Come sarebbe, Armando? Non mi avete inserito nella lista dei fornitori per questa, tra parentesi meravigliosa, collezione. Il che certo mi è dispiaciuto. >> Espone Victor. Come? Per quale motivo i miei figli non si sono riforniti alla Texicolor? Guardiamo tutti Roberta con una certa meraviglia.
<< Perdonatemi, non credevo di creare imbarazzo. Immagino abbiate i vostri motivi per escludermi da questa collezione e non siete obbligati a espormeli. Confido solo che in futuro potremmo riprendere il nostro rapporto d’affari. In ogni caso grazie mille per l’invito alla sfilata. Perdonatemi, raggiungo la mia fidanzata. Buon proseguimento. >> Si congeda da noi Victor notando il clima teso.
<< Tesoro, perché non avete comprato le stoffe alla Texicolor? Chi è il fornitore di stoffe di questa collezione? >> Domanda Nicola alla figlia, visibilmente in difficoltà. Roberta beve un sorso del suo drink.
<< Papà, mamma, vi debbo parlare. >> S’intromette mio figlio Lorenzo, spuntando dal nulla.
<< Perché non vi siete riforniti alla Texicolor per le stoffe? >> Domando senza preamboli a mio figlio, ignorando la sua richiesta. Lui e la sua ragazza si scambiano uno sguardo.
<< E’ semplice papà. Abbiamo ricevuto una proposta vantaggiosa da un’azienda nuova sul mercato, ma molto promettente e conveniente. >> Risponde mio figlio a mo di spiegazione.
<< Prezzi più bassi? I capi perderanno di qualità! >> Obbietta mia moglie.
<< Li avete toccati e ammirati, vi sembrano di scarsa qualità? >> Obbietta mio figlio.
<< Come mai questa scelta? La Texicolor è nostra fornitrice dalla notte dei tempi. >> Intervengo.
<< Certi rapporti in affari sono fondamentali. >> Mi aiuta il mio amico Mario.
<< Lo sapete anche voi che con il tracollo della sede di Palm Beach l’azienda ha attraversato un brutto momento. Abbiamo cercato una valida opzione che ci facesse risparmiare qualche soldo, senza rinunciare alla qualità. >> Risponde prontamente e sicuro di sé Lorenzo.
<< E come si chiama questa azienda? >> Gli domanda Nicola, prima di bere un sorso di vino.
<< “Fabrics”. Sfrutta soprattutto internet come canale di vendita, è così che ne siamo venuti a conoscenza. Ma abbiamo preferito fissare un incontro di persona per poter toccare con mano il prodotto. >> Ci tranquillizza Lorenzo.
<< Sì, la qualità l’abbiamo toccata con mano. Ma passata la tempesta confido che tornerete a fornirvi alla Texicolor, chiaro? >> Ordino a mio figlio il quale annuisce.
<< Comunque ero venuto a cercarvi per darvi una notizia, prima che ne veniate a conoscenza da qualcun altro. Sta circolando su internet un filmato… che non vi farà piacere vedere… >> Espone preoccupato mio figlio.
<< Che filmato? >> Domando allarmato. Di che può trattarsi?
<< Papà, non ti agitare. >> Mi ordina Lorenzo.
<< Più mi dici così e più mi agito. Sputa il rospo! >> Gli ordino.
<< Il filmato ritrae Diego mentre si intrattiene con una ragazza, nell’ufficio del magazzino dall’azienda. >> Confessa Lorenzo. Oddio!
<< Caro, respira! Vuoi una pillola? >> Mi propone mia madre.
<< NO! VOGLIO SAPERE COME HA FATTO UN FILMATO DEL GENERE A FINIRE SU INTERNET! >> Urlo.
<< Ce lo stiamo chiedendo tutti. Papà non è l’unica notizia infelice. La ragazza è Giulia Valencia e il filmato è della sera della festa di fidanzamento tra Paola e Diego. >> Termina il macabro racconto mio figlio. No! Con la bionda tinta due no!
<< Altro che passeggiata. Tuo fratello se la stava spassando con quella serpe, mentre tutti noi l’aspettavamo ed eravamo in pena. >> Chioso.
<< Papà, credimi, Diego si è sentito un verme. Sa perfettamente di essere stato la causa del tuo stress di conseguenza del suo infarto. >> Osserva mio figlio.
<< Non sono un medico, ma suppongo che il tuo cuore fosse compromesso e che prima o poi l’infarto sarebbe sopraggiunto anche in un’altra circostanza. >> Interviene Mario spalleggiando mio figlio. Si becca una mia occhiataccia.
<< Non mi pare che qualcuno abbia chiesto il suo parere. Visto che, come ha sottolineato lei, non è un medico, dovrebbe tacere! >> Lo rimprovera mia moglie.
<< Dov’è tuo fratello? >> Domando a mio figlio.
<< Dietro la quinte con Isabella. >> Risponde Lorenzo senza che io debba togliergli l’informazione di bocca a forza. Mi reco sul posto con mia moglie.
 
 
 
[Diego]
<< Si staranno chiedendo tutti dove tu sia finito. >> Osserva la mia fragolina, accarezzandomi la testa. Sono steso sulla preziosa ottomana di Ugo con la testa sulle gambe della donna che amo.
<< Uscirò di qua tra 50 anni. Quando si saranno dimenticati tutti di quel filmato! E se qualcuno dovesse riconoscermi? Diventerei lo zimbello del web. Inoltre mi vergogno troppo non riesco ad affrontare mamma e papà. Ho disonorato la famiglia. >> Piagnucolo con gli occhi umidi.
<< A quest’ora mio fratello avrà detto tutto a papà il quale saprà che sono io la causa del suo infarto. Questa croce me la porterò dietro per tutta la vita! Se non fosse stato per la mia spregiudicatezza quella sera non si sarebbe agitato così tanto. Per colpa mia stava per morire, mi dici come farò a guardarlo negli occhi? >> Mi domando.
<< Sono stato solo capace di prenderli in giro. Ho finto di essere il figlio perfetto: il perfetto studente, il perfetto braccio destro di mia madre e il perfetto fidanzato a un passo dall’altare. Invece sono stato tutto l’opposto: se solo sapessero a quanti esami ho copiato, o che nelle mattine in cui accusavo mal’essere al lavoro non era mal di testa ma postumi della sbornia… Loro magari desideravano il figlio perfetto ed invece hanno avuto me. >> Per non parlare di come sto conducendo l’azienda. Tornassi indietro non accetterei l’affare con il contrabbandiere di stoffe.
<< Stai sproloquiando. In questi ultimi due mesi sei cambiato, i tuoi genitori ti amano e saranno disposti a passare sopra i tuoi strafalcioni passati vedendo ciò che sei diventato. Un uomo, in grado di fare scelte mature. Dimostra loro che sei in grado di prenderti le tue responsabilità affrontando le conseguenze delle tue azioni. Nascondersi non serve a niente. >> Cerca di darmi forza la mia fragolina. Mi sollevo e bacio le sue soffici labbra.
<< Ti amo amore mio. Se non avessi incontrato te sarei ancora quel Diego incapace di maturare! >> Esclamo, ricevendo un bacio di rimando. Anche dai suoi occhi iniziando a sgorgare delle lacrime.
<< Non volevo farti piangere, scusami. >> Mi scuso.
<< Non ti devi scusare di niente. I tuoi problemi sono anche i miei. Tu mi sei stato accanto nella ricerca di mio padre, mi hai tenuto la mano durante la ricerca della verità sulla mia identità e durante queste settimane. In questo mese mentre pranzavo con mio padre per conoscerlo meglio tu eri lì. E’ arrivato per me il momento di sdebitarmi. >> Risponde. Sorrido.
<< Per me è stato un piacere, oltre che un dovere come tuo compagno. E sarò lì a tenerti la mano domani durante il pranzo con tutta la famiglia di tuo padre e tra pochi giorni durante la conferenza stampa. >> Le prometto. Le nostre dita intrecciate si accarezzano.
<< Sono così nervosa. Tra pochi giorni sarò su tutti i giornali, tra pochi giorni sarò per tutti una V… >> Prosegue il discorso la mia fragolina ma si blocca quando capisce che non siamo soli. Mia madre interrompe la conversazione con un colpo di tosse e fa capolino nella stanza accompagnata da mio padre. Istintivamente abbasso lo sguardo. Gli volto le spalle e osservo il pavimento. Mi vergogno come un verme.
<< Scusate, non volevamo interrompervi ma neanche origliare. >> Si giustifica mia madre. Un silenzio pesante come un macigno avvolge la stanza.
<< Lorenzo ci ha informati dei fatti. Hai idea di chi possa aver diffuso quel filmato su internet? Giulia per vendicarsi del fatto che ti sei fidanzato con un’altra e non con lei? >> Azzarda come ipotesi mia madre, rompendo il silenzio.
<< No, non credo. Altrimenti lo avrebbe reso noto prima. Giulia era in possesso di quel filmato ma per… uso personale, diciamo, per quanto la cosa possa sembrare strana. Qualcun altro deve averlo intercettato. >> Risponde la mia fragolina.
<< Bhe tu hai appena detto che lei era in possesso del filmato. Magari lo aveva già venduto e il fatto che sia stato reso noto proprio stasera non è casuale. >> Osserva mio padre con tono grave.
<< No, Armando, Giulia non ne è la responsabile. Fidati. >> Precisa Isabella, vaga.
<< Mi dispiace. Mi dispiace di avervi delusi. Mi dispiace se vi vergognate di me. E mi dispiace di essere la causa dell’infarto di papà. >> Intervengo con il nodo in gola prima di scoppiare a piangere. Mi porto le mani al viso. Mia madre si inginocchia di fronte a me costringendomi a mettere giù le mani. I suoi occhi sono lucidi.
<< Non ti posso vedere così. Sei così giovane, e dovrai commettere ancora così tanti errori. >> Cerca di rincuorarmi mia madre.
<< Ma io non voglio più commetterne. E poi causare l’infarto a papà non è un banale errore! >> Esclamo.
<< L’infarto sarebbe sopraggiunto in un’altra occasione, alla prima fonte di stress. Magari proprio per i preparativi di questa sfilata. >> Osserva mio padre. Come può non avercela con me?
<< Ti ricordi quanto era nevrotico tuo padre nei giorni precedenti le sfilate? >> Aggiunge mia madre.
<< Se questo episodio è servito a metterti in discussione allora qualcosa di buono c’è stato. Io sono sopravvissuto e tu sei rinato. >> Aggiunge mio padre. Non ci penso due volte: mi alzo e lo abbraccio con vigore, venendo ricambiato. Prometto a me stesso di non deluderli più, e lo prometto a lui tacitamente con questo abbraccio. Speriamo che non vengano mai a conoscenza della storia del contrabbandiere. Vengo colto da un illuminazione e mi stacco da mio padre.
<< Ma certo! Amore, hai detto che qualcuno vicino a Giulia potrebbe aver intercettato il filmato… Perché non Paola? >> Suggerisco.
<< Avrebbe senso. Sarà stata inviperita e avrà voluto vendicarsi di voi. >> Osserva mio padre.
<< E la lettera? Perché scriverti quella lettera di pentimento? >> Obbietta Isabella.
<< Quale lettera? >> Chiede mia madre.
<< Forse per mantenere un basso profilo. Ci ha presi per il naso! Inoltre Paola era già a conoscenza della mia scappatella con Giulia, prima che lei glielo confessasse, ricordi? Lo avrà saputo tramite il filmato. Ora vado a cercarla e la prendo per i capelli! >> Esclamo inferocito. Parto in quinta, seguito dai miei genitori e dalla mia ragazza.
 
 
[Gonzalo]
Paola sarà tra le braccia di quello stoccafisso a farsi consolare. Contenta lei! Diego è scomparso e non ho avuto ancora occasione di parlarci. Certo che devo aver esagerato con l’alcol, solo ora che mi gira la testa perché l’effetto sta scomparendo me ne rendo conto. Mi allarmo quando mi accorgo che Diego esce da dietro le quinte, seguito dalla sua ragazza e dai suoi genitori: è visibilmente sul piede di guerra. Si sofferma sulla passerella e scruta la folla prima di scendere tra di essa. Incrocia suo fratello, sua sorella e Roberta con i quali scambia poche parole continuando a guardarsi attorno. Mi domando chi stia cercando. Tutto il gruppetto lo imita e si guardano attorno e solo quando Diego punta il dito verso Alec il quale si dirige verso l’uscita di emergenza reggendo due bibite mi rendo conto che è alla ricerca di Paola. Intervengo e vado loro incontro, aggregandomi al plotone di esecuzione come infiltrato.
<< Diego! Ti stavo cercando! >> Esclamo.
<< Non è il momento. Mi potrai rendere partecipe dei tuoi racconti riguardati le tue conquiste più tardi! >> Esclama inferocito.
<< No, anzi. Ho scaricato quella ragazza. Ti volevo parlare del filmato…. >> Cerco di intervenire.
<< Se ti stavi chiedendo chi può averlo diffuso, vieni con noi e lo scoprirai. >> Interviene Lorenzo.
<< Non averi mai pensato che sarebbe arrivata a tanto. >> Commenta basita Camilla. Tutti pronti a puntare il dito.
<< Eccola lì, insieme lui come pensavi tu Diego. >> Osserva Lorenzo. Paola si alza dalla panchina vedendo arrivare verso di lei il plotone di esecuzione.
 
 
[Diego]
<< BRAVA, COMPLIMENTI, OTTIMA COMMENDIANTE! >> Ironizzo, battendo le mani.
<<  Diego, lascia che ti spieghi… >> Cerca di frenarlo Paola.
<< CHISSà CHE GRASSE RISATE TI STAVI FACENDO MENTRE SCRIVEVI QUELLA LETTERA PIENA DI CAZZATE! NEL FRATTEMPO AVEVI Già MEDITATO LA TUA VEDNDETTA! MA TI RENDI CONTO CHE MI HAI ROVINATO LA VITA DIFFONDENDO QUEL FILMATO?! >> Tuono fuori di me.
<< E hai rovinato anche la tua. Quando Daniele Valencia verrà a sapere che per colpa tua sua figlia è finita su internet in un filmato porno ti toglierà anche l’acqua che bevi! >> Osserva Lorenzo.
<< Mi sembra il caso di moderare i termini e i toni. Non vi permetto di parlare così alla mia ragazza! >> S’intromette il tale con cui l’abbiamo incontrata al ristorante quel giorno, non che il nostro tecnico del suono.
<< Tu fatti i cazzi tuoi! E se puoi scappa più veloce della luce prima che rovini la vita anche a te! E PENSARE CHE ABBIAMO ANCHE CREDUTO ALLE PAROLE CHE HAI SCRITTO NELLA LETTERA…. SEI UNA SERPE! MI FAI ANCHE PENA PERCHE’ EVIDENTEMENTE NON HAI UNA VITA E NON HAI PROSPETTIVE SE TE LA PRENDI TANTO PER LA FINE DELLA NOSTRA RELAZIONE! >> Proseguo nel mio sfogo.
<< SENZA PROSPETTIVE PER IL FUTURO?! TI SBAGLI DI GROSSO MIO CARO! E’ ORA CHE TU CRESCA E CHE TI RENDA CONTO CHE IL MONDO NON GIRA ATTORNO A TE! >> Tuona la mia ex di rimando.
<< TUTTO IL MONDO NO, MA IL TUO FORSE Sì DATO CHE HAI VEDUTO UN MIO FIMATO AD UN BLOG SCANDALISTICO! >> Inveisco avvicinandomi sempre di più a lei fino a che Gonzalo si frappone.
<< Diamoci una calmata. Fatti spiegare come stanno le cose. >> Cerca di mediare Gonzalo.
<< COSA C’E’ DA SPIEGARE?! E PROPRIO TU PARLI CHE TI E’ SEMPRE STATA SULLE PALLE E NON HAI MAI VISTO DI BUON OCCHIO LA NOSTRA RELAZIONE! Com’è che l’hai definita una volta? Ah sì: “figa di legno”! IO DIREI ANCHE TESTA DI LEGNO! >> Inveisco, beccandomi un ceffone in pieno viso da parte di Paola che mi fissa sgomenta.
<< Ringrazio la mia buona stella per aver chiuso la storia con te. Sei un bamboccio, un immaturo ed egocentrico! Un egoista incapace di preoccuparsi dei sentimenti altrui, incapace di trattenere i propri istinti. >> Mi accusa.
<< Accusi me di egoismo? Buona questa! Non eri tu quella che nella tua finta lettera ti sei definita un egoista? >> Le ricordo.
<< Almeno io ho il coraggio di ammetterlo. >> Appunta.
<< Più di sei anni che mi consci, e di me non hai mai capito un cazzo. >> Osservo. Isabella ha carpito le sfumature del mio animo in poco tempo.
<< Perché forse hai fatto vedere solo quello che volevi. >> Osserva.
<< O magari perché tu non vedevi oltre il tuo naso rifatto! >> La accuso.
<< ADESSO BASTA! NON TI RENDI CONTO CHE LA TUA FIDANZATA E’ QUI ACCANTO A TE CHE TI GUARDA DIBATTERE CON LA TUA EX? STAI ZITTO E ASCOLTAMI, CAZZO! >> Esclama Gonzalo afferrandomi per il bavero della giacca.
<< TI HA DATO DI VOLTA IL CERVELLO?! >> Lo rimprovero, librandomi della sua presa.
<< Non è stata lei a diffondere quel filmato. >> Precisa Gonzalo. Lo guardiamo tutti con sorpresa.
 << E tu cosa ne sai? Sapevi che la valanga stava per travolgerci e non hai fatto niente per avvisarci? >> Lo accusa Lorenzo.
<< L’ho saputo stasera, prima della sfilata. Era troppo tardi per correre ai ripari. >> Precisa.
<< Da quando voi due siete amiconi? >> Osserva scettica mia sorella con le braccia incrociate, sollevando un sopracciglio in direzione di Paola.
<< E’ una luna storia. Non è stata lei a diffondere quel filmato. >> Ripete Gonzalo, restando sul vago riguardo all’improvvisa simpatia che sembra provare per Paola.
<< E’ vero, ero a conoscenza di quel filmato. L’ho casualmente trovato nel PC di Giulia e me lo sono inviato, è così che ho scoperto della vostra tresca. Ero infuriata e stupidamente l’ho condiviso con mia madre, la quale non ha proprio digerito la notizia. Inizialmente mi sono fatta coinvolgere dai suoi piani di vendetta fino a che non ho incontrato lui… >> Inizia a raccontare Paola, cercando la mano del suo ragazzo e interrompendo il racconto.
<< La madre di Paola mi ha contattato affinché mi proponessi come tecnico del suono e vi facessi un’offerta che non potevate rifiutare per farmi assumere, lei voleva diffondere il filmato su maxi schermo stasera tramite il mio computer. Paola ha finto di reggerle il gioco nel tentativo di sventare il suo piano durante la serata ma sua madre deve aver capito che si era pentita e ha cambiato strategia, escludendola. >> Prosegue il racconto.
<< Io non avevo idea che volesse vendere il filmato. L’ho saputo questa sera quando lo aveva già condiviso con quel blog! Mi dispiace! >> Cerca di discolparsi Paola.
<< Tu lo sai vero che tua madre non resterà impunita? Riceverà una pesante denuncia per le sue azioni! >> Precisa mio padre. Paola annuisce.
<< Mia madre deve pagare molte cose. >> Interviene Paola. Per lo meno se ne rende conto. Incredulo, sbatto le braccia contro i fianchi, iniziando a camminare a vanvera per il terrazzo.
<< Io devo rientrare. Paola, stasera se vuoi puoi aspettarmi al bar mentre sistemo l’attrezzatura. >> La informa il suo ragazzo prima di congedarsi con un bacio. Mi viene difficile pensare che sia cambiata per amore di questo tale che conosce da poco.
<< Posso accompagnarla a casa io. >> Si offre Gonzalo. << Sempre se Paola è d’accordo. >> Aggiunge.
<< Certo. >> Acconsente lei dopo attimi di esitazione.
<< Ok, grazie Gonzalo. Ci vediamo più tardi allora. Io non posso fare altro che promettervi che non sentirete più parlare di me. >> Si congeda da noi il tale.
<< Me lo auguro. E’ il minimo. >> Commento inviperito.
<< Tu ed io dobbiamo parlare. >> Interviene mio fratello verso Gonzalo. Se lo conosco vorrà sapere vita, morte e miracoli circa la confidenza con Paola.
<< Quando tornerò. Domani partirò e starò via per minimo due mesi. >> Risponde Gonzalo.
<< Esistono i telefoni! >> Obbietta mio fratello. A me non me ne può fregar di meno di queste inezie al momento. Il gruppetto si divide: mentre mi allontano con Isabella sento Paola esclamare “ragazze” nel tentativo di attirare l’attenzione di Roberta e Camilla, le quali si fermano ad ascoltarla.
<< Mi dispiace per il teatrino a cui hai dovuto assistere. Io come te non sarei entusiasta di assistere ad una lite tra te e Massimiliano, in cui recriminate sbagli del vostro rapporto, ma non ho resistito. >> Osservo.
<< Diciamo che non è stato piacevole scoprire che Paola non è acqua passata come pensavo. >> Fermo il suo incedere afferrandole la mano.
<< Paola è acqua passata ora più che mai visto che i nodi sono venuti al pettine. >> Osservo.
<< Speriamo che non ci nasconda nient’altro. >> Si augura. L’abbraccio e lei nasconde la testa nell’incavo del mio collo.
 
 
 
[Lorenzo]
<< Me lo ricordo quando l’hai definita “figa di legno” e, ora che ci penso, è una strana affermazione. In fondo non ci hai mai provato con lei. >> Osservo, guardandolo di sbieco.
<< Ho scoperto che mio padre ha una relazione con la madre di Paola. >> Mi annuncia eludendo la mia affermazione. Rimango sorpreso.
<< E questo spiega l’improvvisa confidenza tra te e Paola. Potreste diventare fratellastri! >> Ed io che avevo immaginato una tresca tra i due!
<< Domani partirò con mia madre, gireremo il mondo per due mesi. E ho intenzione di ritirare il mio capitale dalla società con mio padre. >> Mi racconta.
<< Sbaglio o tuo padre stava per entrare in affari con Osvaldo? >> Osservo.
<< Sì. Si può essere più meschini? >> Bhe, non che lui sia il re della verità. La mela non cade lontana dall’albero.
<< Entrerò io in affari con Osvaldo. Quando ha saputo che sua moglie e mio padre hanno una tresca ha subito rifiutato l’offerta di mio padre. >> Mi narra.
<< Ci mancherebbe. Spero tornerai maturato da quel viaggio. >> Mi auguro. Lui mi lancia un’occhiata di rimprovero.
<< Non ci contare troppo! >> Esclama.
 
 
 
[Camilla]
Incredibile pensare che, fino a poco tempo fa, consideravo questa intrigante di fronte a me una delle mie migliori amiche e che stava per diventare mia cognata.
<< Sarai contenta. Hai vanificato tutti i nostri sforzi degli ultimi mesi e rovinato la prima sfilata di Diego come presidente. Diego, il ragazzo per cui fingevi di stare tanto male! >> La redarguisce Roberta. Io non riesco neanche a guardarla in viso!
<< Non fingevo. Ero arrabbiata e sconvolta, se non lo fossi stata non avrei agito come ho agito. Non avrei dovuto condividere il filmato con mia madre. Vi chiedo perdono! >> Piagnucola, portandosi le mani in viso.
<< Non ti voglio più vedere, mai più. Mio fratello aveva ragione e pensare che subito dopo la rottura ho pure litigato con lui per difenderti. Sei una serpe! >> Esclamo, indignata. Paola, con il viso inondato dalle lacrime, ci volta le spalle dirigendosi verso l’uscita.
<< L’accompagno. A rivederci ragazze. >> Ci saluta Gonzalo prima di correrle dietro.
<< Perché diavolo quel mentecatto si prende tanta pena per lei? >> Mi domando!
<< Lo hai appena detto, perché è un mentecatto. Avrà trovato la sua anima gemella! >> Mi risponde la mia amica e cognata.
 
 
 
 
[Paola]
Mi stringo nella pelliccia sintetica che indosso per resistere al freddo mentre cammino lungo il viale d’uscita dell’albergo dove si è tenuta la sfilata. Mi fermo solo quando una macchina rallenta di fianco a me.
<< Dai, sali. Potevi almeno aspettare che prendessi l’auto. >> Mi redarguisce il ragazzo da cui sto scappando. Salgo nella sua auto e riparte solo quando ho messo la cintura.
<< Vedrai che comprenderanno le tue ragioni. >> Cerca di rincuorarmi.
<< No, non accadrà mai. Ho commesso troppi errori imperdonabili. Quando Giulia verrà a sapere che sono stata io a dare quel filmato a mia mamma, mi infliggerà il colpo di grazia. Mi manca sai? Mi manca la mia amica. >> Ammetto. L’ho perdonata troppo tardi!
<< Io non potrò fare molto da dove sarò. Cercherò comunque di spezzare una lancia in tuo favore quando sentirò Lorenzo o Diego. >> Mi assicura. Volto la testa verso sinistra per guardarlo. E’ bellissimo. Anche lui volta il capo e mi osserva.
<< Grazie. Ma faresti meglio a restarne fuori, non vorrei che se la prendessero con te. >> Rispondo, mentre sta accostando sotto il mio palazzo.
<< Bene. Adesso dovrò essere io a consolare qualcun altro. >> Commento, osservando in alto verso il terrazzo del mio appartamento. Gonzalo mi accompagna fino al portone lasciando il motore della macchina acceso.
<< Allora… Ci sentiamo. >> Mi congeda pur non muovendo un passo per allontanarsi.
<< Sì. Fa buon viaggio. >> Lo saluto. Restiamo lì per alcuni secondi, sospesi. In attesa che uno muova un passo in direzione dell’altro.
<< Ciao. >> Mi saluta ancora, alla fine di un periodo di silenzio che sembrava interminabile. Si volta e raggiunge la sua auto. Quanto vorrei corrergli dietro, allacciargli le braccia al collo e baciarlo. Ma ho i piedi incollati al suolo e forse è meglio così. Solo quando si allontana a bordo della auto entro dal portone. Mi ci appoggio con schiena e testa e scoppio a piangere.
 
 
 
FINE CAPITOLO 68.
 
 
Chiedo scusa per queste attese annuali! Trovare la tranquillità e il tempo per scrivere non è semplice nella vita di tutti i giorni. Durante questi giorni di ferie ho potuto riprendere in mano il capitolo e terminarlo. Ma le ferie sono già finite, ahimè!
Prossimamente il mio tempo scarseggerà sempre di più poiché nella mia vita c’è una bella novità: tra qualche mese convolerò a nozze con l’unico e indiscusso amore della mia vita che da 11 magici anni mi fa ridere e divertire! Quindi i preparativi mi assorbiranno totalmente. Potrebbe passare molto tempo prima che io riesca ad aggiornare di nuovo, sorry! xD
Vi saluto e vi ringrazio per la pazienza!
 
 
 
   
 
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