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Autore: Angel TR    01/02/2020    1 recensioni
Lili e Asuka (più compagnia bella) in giro per l'Europa e Alternate Universe.
[Raccolta disomogenea scritta per varie Challenge]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Kazama, Emily Rochefort
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La Belle Époque'
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Zombie= apocalisse zombie o uno dei due è uno zombie o, in generae, gli zombie esistono.
Nickname: Angel Texas Ranger
Titolo: Pull that trigger
Rating: arancione
Lieve shoujo-ai
death!fic


La luce fioca della lampadina d'emergenza illuminava una realtà che Asuka Kazama non avrebbe mai voluto vivere.

Lili non vorrebbe che io esitassi. Mi ha detto di farlo. Mi ha detto che non voleva essere un mostro.

Veramente, Lili non aveva detto che non voleva diventare un mostro; e, per mostro, non intendeva uno zombie, con i brandelli di carne che penzolavano dalla bocca.

Intendeva dire che non voleva diventare brutta.

«Un'intera vita passata ad essere reginetta di bellezza e ora dovrei trasformarmi in un cesso ambulante?! Asuka, dovrai uccidermi.» aveva strillato, mentre si contorceva nell'agonia, sbattendo la testa a scatti, digrignando i denti, la pelle che perdeva luminosità, acquistando un'orrenda tonalità grigiastra.

E Lili Rochefort era avvero brutta, in quel momento. Spaventosa.

Si sollevò, barcollando e sbavando, e allungò un braccio verso Asuka.

Sparale.

Eppure Asuka non riusciva a premere il grilletto. Lili significava troppo per lei.

Ucciderla significava ammettere che il mondo stava affrontando un'epidemia zombie. Ucciderla significava aprire gli occhi.

E Asuka non era pronta ad aprirli.

Il bagliore arancione fioco si rifletteva sulle zanne dello zombie.
È pur sempre l'oca bionda.
Spararle in testa significava vivere con il rimorso di aver spazzato via l'unica chance di essere felice con qualcuno nella vita.

Sono egoista. Lili è già morta. La mia chance è stata risucchiata da una cazzo di epidemia zombie.

Tese la pistola e prese la mira, puntando alla testa ancora miracolosamente bionda di Lili. Ma la mano le tremava da far paura e le sfuggì un singhiozzo.

Lo zombie lanciò un gorgoglio smorzato. Riusciva a percepire la repulsione di Asuka?
La brunetta arretrò, strusciando il sedere contro il pavimento sudicio del parcheggio sotterraneo dove si erano rifuggiate.

Che scelta stupida era stata.

La schiena di Asuka urtò il freddo metallo di una macchina. Assurdo pensare come, anche in momenti come quelli, un oggetto appartenente alla quotidianità potesse donare un po' di sollievo.

Asuka non sapeva guidare.

Lili era troppo ricca perché le servisse.

Lili.

Ciò che era rimasto di lei avanzava strisciando. Le colavano gocce di sangue dal naso e i capillari degli occhi erano completamente esplosi.

Lili era venuta ad Osaka durante le vacanze. Era uscita dalle porte scorrevoli dell'aeroporto scuotendo la chioma bionda, colmando la distanza tra lei ed Asuka con ampie falcate aggraziate.

È colpa mia.

Le sfuggì un altro singhiozzo, più forte del precedente. In un angolo della sua mente, ancora credeva possibile che Lili avrebbe raddrizzato la schiena e riconosciuto la ragazza rannicchiata davanti a lei che le puntava la pistola contro.

Devo essere terrificante con questa divisa scolastica sporca e strappata. Lili si vergognerebbe di me.

Ma Lili non la riconobbe né raddrizzò la schiena. Lanciò un grido stridulo prima di avventarsi su di lei.

E Asuka non premette il grilletto. Lasciò che lo zombie la infettasse.

Quel giorno, in quel parcheggio sotterraneo, la vita si spense per entrambe.

  
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