-Professore posso portarla in infermeria?- distinguo la voce di Fabio fra tutte quelle che sono intorno a me. Sono preoccupati e spaventati.

-Si Fabio vai- sento due braccia tenermi stretta, quanto vorrei che fossero quelle di Nicolas,invece è solamente Fabio.

Inizia a camminare, mi lascio andare di peso. Poco dopo la voce più bella dell'universo mi arriva nelle orecchie preoccupata e in ansia.

-Antonella- sento dei passi- si è fatta male? Quando? Che le è successo?-

-ha perso i sensi per qualche minuto e la sto portando in infermeria- dice Fabio,sembra orgoglioso di dire questo a Nicolas.

-Antonella? Riesci a sentirmi?-

-no-sussurro-vai via- e lui si mette a ridere. è proprio strano.

-vuole che te ne vada- si intromette Fabio. In realtà vorrei che rimanesse qui a parlare,solo sentire il suono della sua voce mi fa stare bene. Oh mamma mia cosa sto dicendo? Io sono Antonella the best e non devo perdere la testa per un ragazzo,specialmente se mi tratta come uno zerbino.

- la porto io-

-no è compito mio Cullen-ribatte alterato il mio amico.

Ad un tratto un abbraccio freddo mi invade. Sto bene,anzi benissimo. è come se fossi nata per stare fra queste braccia e ho già capito di chi sono. Inizia ad accellerare il passo dopo aver sentito un urlo di protesta di Fabio.

-Avevi ragione-tento di dire combattendo contro la nausea.

-su cosa?-

-saltare le lezioni fa bene davvero alla salute- e scoppia in una sonora risata mentre il mio cuore perde un battito.

Arrivata in infermeria l'infermiera mi fa stendere su un lettino e fa rimanere Nicolas con me.

-Per un attimo ho creduto che fossi morta....e che il tuo amichetto stesse andando a seppellire il tuo cadavere- dice divertito.

-non fa ridere- ammetto. Perchè deve sempre essere cosi...cosi....cosi Nicolas- se fai ancora un altra battuta non uscirò più con te-

-tanto avevo intenzione di disdire il nostro..come dire...appuntamento- COSA? Mi alzo di scatto,non può farlo! Purtroppo mi ritrovo fra le sue braccia di nuovo rischiando di cadere.

-Perchè?-domando liberandomi contro voglia dalla sua stretta.

-Ho altro da fare....scusa Anto- detto questo esce e rientra l'infermiera.

-dov'è il giovanotto?-domanda.

- Non è qui- rispondo triste, ci tenevo sul serio ad uscire con lui,forse più del necessario.

Roberto mi passò a prendere, la segreteria l'ha chiamato per avvertirlo. Tornai a casa giù di morale. Mollata da Nicolas dopo nemmeno un giorno, perchè? Voglio stare con lui,voglio parlare con lui......accidenti ancora! Non devo pensare a Nicolas in questo modo,mi faccio solo del male. Sono gli altri ad aver bisogno di me,non io. Però con lui è tutto diverso,lui è diverso dagli altri.

Sa essere misterioso,affascinante,dolce....e sono l'unica con cui parla apparte la sua famiglia. Però ora che ricordo anche gli altri Cullen non parlano con nessuno, però Patty ha deciso di essermi amica più o meno.

Qui c'è qualcosa che non va.

-stai ancora male?-domanda mio padre.

-no,è passato tutto-

-allora come mai quella faccia?-

-niente papà- rispondo continuando a fantasticare su Nicolas. Penso solo a lui e non capisco il motivo.

-se vuoi parlarne io sono qui- sorrido.

-grazie,ma non ce n'è bisogno-

Quella sera sognai il ragazzo strano e bellissimo per il quale non so cosa provo.

Il giorno dopo a scuola Nicolas non mi degnò nemmeno di uno sguardo,Patty invece mi salutò con un cenno del capo mentre si dirigeva in classe.

Entrai in mensa e mi sedetti al posto vicino a Luciana e Tamara che mi chiesero come stavo.

-Allora Anto se stai bene ti va di venire alla spiaggia?- domanda Fabio.

-intendi la riserva?-

-si-

-vedrai ci divertiremo Anto,ci verremo tutti- mi incita Luciana. Tutti tranne chi voglio che ci sia.

-si,per me va bene- dico con un sorriso- scusate,ma ho fame- e mi dirigo a prendere una mela.

Per sbaglio la faccio cadere,ma qualcuno la prende al mio posto,alzo lo sguardo e per un attimo ho l'intenzione di rompergli la faccia,ma mi ricompongo.

-Antonella-

-Nicolas-rispondo- i tuoi cambiamenti d'umore mi fanno diventare matta-

-ne sono felice- risponde sorridendo.

-insomma cosa vuoi da me?- non si aspettava una risposta del genere infatti torna serio.

-parlare-

-lo hai già fatto ieri quando mi hai detto di non voler uscire con me-

-ho solo detto di avere altro da fare non che non voglio-

-fa lo stesso- rispondo girandomi. Accidenti a lui sa cambiare le cose a proprio vantaggio,ma io sono meglio. Io sono Antonella la divina.

-non prendertela-

-allora vieni con me-

-dove?-domanda incuriosito.

-io e i ragazzi usciamo,andiamo alla spiaggia...vieni. Ti divertirai- è indeciso su cosa rispondere.

-non lo so....è un pò troppo affollata- che scusa banale. Certo che è affollata è una spiaggia! Ci vanno tutti apposta! Vorrei urlargli,ma rimango zitta. Non riesco a rispondergli male.

-ah- rispondo solamente.

-non cerchi di convincermi?-domanda con una faccia incredula finta.

-Perchè stai sempre per conto tuo?-

Sospira- ho già detto di essere pericoloso-

-no, mi hai salvato e so che c'è qualcosa di speciale in te-

-io non sono un supereroe....come la metteresti se fossi il cattivo? La situazione cambia-

-no non lo sei, stai sempre da solo, cerchi di tenere le persone lontane da te....è una maschera e io desidero scoprire chi ci si nasconde- emette un piccolo risolino. Sembro tanto malata? Eppure ho detto una frase che mai avrei pensato di dire, è stato naturale....questo ragazzo mi sta cambiando.

-se fosse vero non te lo consiglierei- e detto questo con uno sguardo minaccioso torna al suo tavolo. Si lui nasconde qualcosa di anormale,lo sapevo!

-Antonella non te la prendere- mi consola Tamara, le racconto sempre tutto,o quasi.

-lo so,ma....hai ragione non devo fare cosi,siamo venute per divertirci- oggi c'è un sole da far paura e i ragazzi sono a fare surf-vado a fare un attimo quattro passi- mi alzo dalla panchina e comincio a camminare per la spiaggia. Ho solo il costume addosso con dei pantaloncini.

Senza accorgermene sbatto contro un ragazzo.

-oddio scusami,non so che mi sia preso-cerco di dire.

-non fa niente principessa Anto- come mi ha chiamato? Riconosco il ragazzo:alto,capelli lunghi e castani,fisico scolpito....è Bruno.

-Bruno?-

-indovinato...non credevo ci fossi anche tu oggi-

-cosa fai qui?- mi mostra la sua tavola e il costume che indossa.

-ah domanda cretina-

-non ci sentiamo da molto- dice.

-ho avuto da fare...scusa-

-scommetto con una tonnellata di ragazzi davanti alla tua porta- arrossisco.

-veramente solo con uno- ammetto. A lui posso raccontarlo, è il mio amico d'infanzia e mi fido.

-chi sarebbe?-

-non so se li hai mai sentiti,ma è uno dei Cullen- il suo sguardo si rabbuia e diventa minaccioso- qualcosa non va?- chiedo. Deve averli sentiti.

-non li ho mai visti di persona....nessuno di loro viene qui,non possono- perchè? Come mai lo dice in questo tono?

-che intendi dire?-

Ride della mia voce uscita cosi.

-ti ho spaventata?-

-no,no-

-è....diciamo una leggenda della zona,ma niente di che-

-allora perchè quel modo di parlare?-

-non me lo aspettavo...tutto qui-

-puoi dirmi la leggenda?-

-è finta,una come te non ci crederebbe....oppure avrebbe gli incubi- incubi? Di che parla?

-corro il rischio-

-bah....lascia perdere Anto,io personalmente non ci credo e non voglio metterti paura-

Qui rimane solo una cosa da fare.

Inizio ad avvicinarmi un pò.

-ti prego-lo supplico vicino l'orecchio- vorrei tanto sentirla da te....dai Bruno- faccio con la voce più sensuale che riesco a fare cercando di non fare qualcosa di imbarazzante.

Lui si morde il labbro, è nervoso.

-mm...non lo so...perchè ti importa?-

-è solo per curiosità....per favore- gli do un piccolo bacio sulla guancia e alla fine cede.

-va bene-evvai! Ci sono riuscita,anche se mi pentirò di aver fatto la civetta con uno dei miei più cari amici,però ammetto che è molto bello,non come Nicolas,ma ci si avvicina. Però è solo un amico.

-Si dice che i nomadi che abitavano da queste parti,che discendono dai lupi-

-dai lupi?-inizio a ridere.

-si è un altra storia però questa....comunque loro scoprirono un clan a cacciare nelle loro terre e fecero un patto-si ferma un secondo- se quel clan nemico avrebbe cacciato senza superare il confine segnato i nomadi non avrebbero rivelato chi erano-

-e cosa erano?-domandai curiosa.

-loro li chiamavano in modi diversi...chi freddi-

-freddi?-

già,per via della loro temperatura....chi animali,per il loro modo di cacciare,ma vengono comunemente detti bevitori di sangue- un brivido mi percorre lungo la schiena. Bevitori di sangue?

-bevenano sangue?-

-si...avrai sentito parlare di queste creature...sono detti vampiri- ok la storia ha la sua verità?.

-E quel clan erano gli antenati dei Cullen?-

-emh....si dice che siano proprio loro- ho un capogiro......i Cullen sono i freddi?...sono...VAMPIRI?